I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Area Prove ADV - 'Ultrasonic Antifouling' - Fase 4
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Dedicato a chi ha anche la passione per l'elettronica oltre che per la vela.
Ho scoperto questi (sono Australiani ma spediscono in tutto il mondo) che forniscono ad un prezzo estremamente accessibile un Kit per realizzare il sistema antivegetativo ultrasonico :

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che qui descrivono :

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Affermano che funzioni e se si ha tempo e voglia di dedicarvisi visto il costo si rischia poco (io rimango sempre dubbioso riferendomi al fatto che osservo che sul trasduttore dell'ecoscandaglio se non trattato cresce comunque di tutto).

(Modificato titolo: 'Ultrasonic Antifouling')
avevo visto un prodotto simile su una rivista, forse bolina
Ma al di la' della pubblicita', nessuno lo ha sperimentato? Non abbiamo notizie che non provengano dall' oste (per il quale il proprio vino e' sempre buonoBig Grin?
Non mi pare ed e' anche per questo che continuo ad essere dubbioso.
Su di una rivista estera (e sul suo forum) ci fu un diportista che racconto' di sei mesi di test con risultati mediamente positivi ma le lettere di commento al suo articolo insinuarono il dubbio di un suo interesse commerciale che, pero', nessuno dimostro'.
Ci vorrebbero prove indipendenti su discreta scala ma il costo dell'apparecchiatura (commerciale) e' (per me) eccessivo per una prova.
Certo che se fosse stato l' uovo di colombo avrebbe gia' attirato grandi investitori, stampa specializzata ecc. ed il prezzo al pubblico sarebbe stato ben diverso...considerato il problema che avrebbe dovuto risolvere ed i costi annuali che avrebbe dovuto abbattere. Se funzionasse sul serio, chissa' come sarebbero felici i cantieri ed i produttori di antifouling....
Dicono che non è adatto a scafi in sandwich o legno, forse per questo i collaudatori scarseggiano...
Citazione:italpa ha scritto:
Ma al di la' della pubblicita', nessuno lo ha sperimentato? Non abbiamo notizie che non provengano dall' oste (per il quale il proprio vino e' sempre buonoBig Grin?
Segnalo che il sistema viene utilizzato sulle piattaforme off-shore abitualmente.
Non va bene su scafi in legno perchè non risuonano.
Credo che tutto cominciasse quando in un cantiere dove era in disarmo una nave militare U.S. scoprirono che una
porzione dello scafo sotto la linea d'acqua era pulita a differenza di tutto il resto che palesava
importanti incrostazioni. Dopo un'apposita indagini scoprirono che all'interno, in corrispondenza
di quel punto, uno dei marinai che aveva espletato servizio nella nave, era solito lasciarvi accesa
una radiolina.
Naturalmente seguirono altre indagini ed esperimenti e pare che effettivamente le onde elettromagnetiche
interferiscano con la proliferazione di infestanti che sono soliti attaccarsi agli scafi.
Non ricordo dove lo abbia letto, ma sicuramente sul web e si parlava proprio delle sperimentazioni per
riprodurre il fenomeno lungo tutto lo scafo di una nave, ma con esiti abbastanza deludenti.
Trovato se ne è parlato su questo forum il 2/12/2008 e ci fu proprio un riferimento a quanto ho raccontato.
Ci sono diversi rivenditori di questa.. cosa, a prezzi abbastanza diversi. In altro forum qualcuno l' ha provato e ha riportato risultati 'mediamente buoni' soprattutto quando *accoppiato* all' antivegetativa, soprattutto per elica e asse.
Sono apparecchiature che generano onde elettromagnetiche che vanno a pregiudicare i legami elettrochimici del substrato che si forma nelle carene e sul quale trovano presa denti di cane alghe e quant'altro. Attenzione però, anche le resine sono tenute insieme da legami elettrochimici...con tutto quello che ne potrebbe conseguire.
Inoltre mi risulta che gli stessi marchingegni producano vibrazioni di elevata intensità elettrica, infatti nei siti ci sono bene in vista delle avvertenze (letti quelli postati da IanSolo.
Ho anche notato che molti dei siti che parlavano di questa invenzione sono stati chiusi, sarà un caso?
Ed infine, ma queste onde elettromagnetiche o elettrochimiche che siano, non saranno dannose per chi si trova in barca o accanto ad essa?
Si perché se fossero deleterie per salute o strutture, magari in porto quello che ci ormeggia a fianco, a nostra insaputa ci condanna alla sedia elettrica...
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Sono apparecchiature che generano onde elettromagnetiche che vanno a pregiudicare ...
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Non generano onde elettromagnetiche (almeno quelli di cui si sta parlando) ma un'onda acustica ultrasonica (a frequenze piu' alte di quelle udibili) che e' esclusivamente meccanica come la fisica insegna.

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... producano vibrazioni di elevata intensità elettrica, infatti nei siti ci sono bene in vista delle avvertenze ...
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Le avvertenze sono per i costruttori che, mettendo le mani nell'apparecchiatura aperta durante la messa a punto, devono aver ben presente (per non farsi del male) le tensioni in gioco necessarie per poter erogare l'impulso acustico richiesto, queste tensioni sono piuttosto alte a causa del fatto che i trasduttori sono ad impedenza elevata, per cui tranquilli ! nessuna 'sedia elettrica' !! (e vorrei proprio sapere dove potrebbe trovare la potenza da pena capitale un oggetto che assorbe solo 220mA a 12V)
Il sistema in questione applica il principio degli ultrasuoni e delle onde d'urto, utilizzato con ottimi risultati da decenni in molti campi tra i quali medicale (fisioterapia,urologia) e industriale (lavatrici).

Sostanzialmente, entrando nell'aspetto tecnico del nostro antifouling, si tratta di un oscillatore a circa 1Mhz, seguito da un amplificatore che va a comandare uno o più trasduttori. Il trasduttore, cuore di tutto il sistema, è un oggettino che utilizzando il principio piezoelettrico trasforma il nostro segnale in vibrazioni, le quali appunto creano onde d'urto che propagate dall'acqua vanno a colpire la vegetazione.

Quanche anno fa una ditta svizzera, che se ben ricordo lavora già nel settore US, provò a sviluppare un'applicazione dedicata all'antifouling con la consulenza tecnico/nautica di una nota azienda italiana distributrice di prodotti nautici. (che ovviamente sperava nel businnes), e che già si era messa a pubblicizzarlo.(non faccio nomi ma se cercate sulle riviste la trovate)

Io, per motivi di lavoro, ero allora in contatto con l'azienda ed ebbi modo di confrontarmi con il titolare, anche lui armatore, sugli aspetti tecnici, ma anche sulle possibili cause di problemi e grane 'occulte'.

Purtroppo, a quanto mi risulta, dopo una partenza apparentemente promettente, i risultati si dimostrarono incerti se non deludenti, e non giustificavano il prezzo, abbastanza alto.

Il mio parere:

se hai voglia di giocare con il sistema, fallo pure. Ma non ti aspettare grossi risultati.
I trasduttori, ne servono parecchi, ti conviene comprarli già fatti (in rete si trova di tutto), ma non ti aspettare che costino quanto una pizza.
Se poi ottieni qualcosa di buono, mi rendo disponibile a investirci anch'io per industrializzarlo.SmileBig GrinSmileBig Grin

BV
C'è già stata una discussione molto esaustiva sull'argomento uno o due anni fa.
Non si tratta di riaprire la discussione gia' fatta ma solo della segnalazione che e' possibile (per chi vuole) realizzare l'oggetto a livello amatoriale a costi decenti.
Ian, ma non c'è il progetto completo... solo un introduzione, o non lo trovo io?
CIao e grazie per la segnalazione.
Purtroppo non c'e' perche' il prodotto lo vogliono vendere ma quello che mi ha interessato (da giocherellone dell'elettronica) e' che e' la prima volta che viene proposto un oggetto di quel tipo in Kit ad un prezzo 'quasi' umano (riferito al valore del materiale che contiene).
Di interesse e', fra l'altro, che vengono dati i parametri di lavoro quali frequenze minima e massima, steps di scanning fra queste, durata del burst, ecc. e un'idea della potenza di picco, dati che consentono di farsi un'idea piuttosto chiara su come e' fatto.
Se qualche 'smanettone' del saldatore ha voglia di ragionarci sopra ne possiamo chiacchierare via E-Mail.
non mi ricordo prorpio dove lessi l'articolo ma :
ricordo due cose bisognava fare buchi nello scafo , e gia la cosa non piace ; poi per un 14 mt (il sistema analizzato) necessitava di 4 trasduttori (4 buchi !!).
l'articolista concludeva attraverso varie analisi che considerato il costo cantiere , il costo impianto si rifaceva il fondo 2 volte . ma avendo aperto vie d'acqua prima inesistenti e sottointendendo eventuali problemi legati alla fauna marina
L'oggetto in questione, come molti altri dispositivi analoghi, opera tra i 19 kHz e i 41 kHz.
L'orecchio umano percepisce fino a circa 20 kHz, qualcuno con orecchio particolarmente sensibile o ben conservato fino a 21, 22.
E' capitato di recente, nel marina qui, che su alcuni pontili si lamentassero per il rumore prodotto dall'apparecchietto a ultrasuoni che tiene lontani i topi ed opera sulle stesse frequenze.
Si tratta di un generatore di ultrasuoni che varia in continuo la frequenza di emissione, in un range analogo, e che si appoggia o si sospende all'interno della barca.
Di 'antitopo' ce n'erano in giro tre, uno era il mio, montati su barche chiuse, e da un pontile all'altro infastidivano gli orecchi fini.
Fatte alcune prove, con il Presidente del circolo e alcuni marinai, è risultato che effettivamente in situazioni di scarsa rumorosità ambientale è udibile la gamma delle frequenze basse; e, fatto strano ma noto, il rumore era amplificato da un paio di barche (effetto cassa armonica innescato dalle barche vuote e senza controstampo come la mia), trasmesso dall'acqua e perfettamente percepito da altre barche anche lontane.
Per quanto riguarda l'oggetto di cui trattate qui, ho notizia di uno di questi apparecchi, l'anti fouling a ultrasuoni in vendita in Italia e di cui abbiamo già parlato nell'altro post, montato su di una barca, in Liguria, ed il cui 'ticchettio' (così è stato definito) disturbava parecchio, tanto da suscitare rimostranze da parte dei vicini di pontile.
Questo è uno dei molti problemi insiti nel funzionamento dell'oggetto e pare che, per esempio, tagliando le frequenze più basse l'efficacia sulla carena diminuisca di parecchio.
Peraltro la sua efficacia non è stata ancora dimostrata con prove tecniche comparative, né con raccolta di dati su apparecchi già funzionanti.
D'altro canto, a parte il costo che pare eccessivo, ma cui si potrebbe ovviare, appunto, con un'autocostruzione, il fatto che non se ne vedano in giro, a qualche anno dalla sua tentata commercializzazione, avrà una qualche ragione.
Istruttive ed interessanti l'invito e la volontà di sviluppare una realizzazione 'domestica' del marchingegno, da cosa nasce cosa e cissà quali sviluppi potrebbe avere un'applicazione che se funzionasse come dicono i commerciali sarebbe una gran soluzione.
@magosebino Me ne sono interessato parecchio a suo tempo, mi sarei occupato volentieri della sua commercializzazione ed applicazione in Italia.
Per vari motivi non sono riuscito a dipanare la matassa, peraltro ben ingarbugliata.

Su scafi in ferro, VTR, alluminio e simili, i sensori si fanno ben aderire, con vari sistemi, all'interno dello scafo.
Non era/è ben chiaro come nel caso di carene controstampate e/o a sandwich.
Difficilmente funzionano, o non funzionano affatto, su scafi in legno.
Prove poche, risultati, se ce ne sono stati, non pubblicizzati.
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