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Versione completa: Enigma Resistenza Boiler
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Vivo in barca due notti a settimana. Arrivo il martedì, a ora di pranzo collego la presa alla banchina. Il giovedì ora di pranzo stacco (sia il contatto che il cavo elettrico).
Ebbene ogni 2 o 3 mesi devo cambiate la resistenza del boiler perché và a massa e mi fà scattare il salvavita.
Ho utilizzato sia resistenze 'Castorama' che quelle originali Sigmar (ora QuickSilver), il risultato cambia poco.
Quando smonto la resistenza che và a massa ha delle incrostazioni abbastanza morbide (non calcificate) di colore verde, in prevalenza all'attacco della base che si avvita
Sono in un Marina recente, Cala de Medici, e le colonnine mi sembrano a posto.
Quale puó essere il problema?
Grazie per suggerimenti e consigli.

(Spostata di sezione @Edolo)
Hai qualche strana coppia galvanica in gro che finisce li'....la vedo dura.....prova a scollegare la terra del 220 dalla resistenza e vedi se migliora.....non mi viene in mente null'altro....Smile
dico una castroneria,se consiglio di controllare lo zinco del boiler?
Wink
Di elettricità me ne intendo molto poco. Come faccio a 'scollegare la terra dalla resistenza'. I cavi che alimentano la resistenza sono solo due, anche se c'è una presa tipo shuco (quindi credo con terra) da cui parte il cavo finale che và alla resistenza. La presa shock è poi collegata ad un interruttore slalvavita che scatta. In realtà scatta a il generale, ed anche l'interruttore in banchina. Boh ...
Chiaramente sospetti una corrosione galvanica, e sarebbe anche la mia prima idea.
una soluzione non saprei darla, ma stai attento:
diciamo che dalla 230 ti arriva una componente di continua in barca, questa dovrà anche uscire:
dai un'occhiata agli zinchi di protezione.
Ma gli scaldabgno hanno gli zinchi?
Citazione:Giorgio ha scritto:
Ma gli scaldabgno hanno gli zinchi?
Il mio Quick si....
Blush
Argh.....quelli nautici.....ok okSmile
Citazione:mikael ha scritto:
Citazione:Giorgio ha scritto:
Ma gli scaldabgno hanno gli zinchi?
Il mio Quick si....
Blush
La maggior parte dei boiler ha lo'zinco' ad es. i quick mentre i C-warm(UK)non lo hanno.
Anche la maggiotr parte delle caldaie civili hanno lo 'zinco' (in realtà è in magnesio,come dovrebbero essere gli anodi sacrificali delle barche che navigano in acqua dolce).

BV
Quella dello zinco mi è nuova. E ogni quanto si cambia?
Lo zinco protegge dalle correnti galvaniche generate da qualcos'altro.
E' meglio intervenire su questo qualcos'altro.
Che può essere ( la resistenza è esclusa avendola già cambiata + volte):
-Qualche filo spellato o contatto ossidato che scarica (anche quello della resistenza)
-Una delle pompe che ha diminuito l'isolamento elettrico
-Una corrente galvanica portata dal 220 (ma dovresti anche preoccuparti per altri effetti sotto il livello del mare)
-Una corrente galvanica portata dal carico dell'acqua se tenuto, come certiWink, in pressione.
Comunque cerca anche lo zinco, ci sono coppie galvaniche insite nello stesso impianto( ottone-rame-alluminio-acciaio ).
provare a montare uno zinc saver, che ti isola dalla banchina?
Il salvavita scatta quando ormai la corrosione ha fatto il suo lavoro e ha degradato l'isolamento dell'impianto

Scopro ora dell'esistenza degli zinc-saver,
da quello che ho capito impediscono la circolazione di una corrente continua sul conduttore di terra.
Da quanto dice stravento il conduttore di terra non arriva al boiler.

ipotesi 1:
sulla 230 è presente una componente continua che dalla resistenza va debolmente a massa sul bidone (come si chiama il bidone del boiler?) quindi trova la sua strada fino al mare.
In questo caso gli zinchi in mare sarebbero coinvolti (e corrosi se la componente è positiva) e un eventuale zinc saver sarebbe comunque tagliato fuori.

ipotesi 2: stessa dispersione che attraverso la massa trova la sua strada fino al conduttore di terra della 230.
In questo caso lo zinc saver funzionerebbe e gli zinchi in mare non ne soffrirebbero.
Io staccherei la terra......di sicuro si trova con un valore di terra diverso da quello della barca.....che ritengo non ne abbia.....cosi' facendo isola il boiler dalla terra della banchina.....:Ded e' la cosa di piu' semplice soluzione...ma oltre non mi sento di andare con ipotesi....non so come e' il suo impianto.....condizioni....sistema....etc etc.Io mi fermo qui.Senza VEDERE non vado oltre.SmileSmile
Grazie a tutti.
A questo punto anno nuovo chiamo l'elettricista e poi vi faccio sapere.
Smile
282828[:253]
secondo me non sarebbe prudente scollegare la terra,
se però venisse interposto un trasformatore di isolamento tra la rete ed i carichi a quel punto sì che la terra diventerebbe superflua, inoltre il differenziale non rileverebbe più alcunchè
E qui riparte una questione dove mai nessuno mi ha dato una risposta pratica senza trincerarsi dietro as libri in inglese e in dialetto turco....ossia impossibili da capire per un povero ragazzo di montagna.(Io)
La mia domanda e'(siccome sostengo di staccare la terra)su una barca come la calcoli il valore di terra?Ossia la famosa puntazza dove la mettiamo?Una barca e'isolata.....a cosa serve la terra????A cosa serve il diferenziale se sui paglioli la terra non ce l'ho???Risposte semplici e convincenti per un povero ragazzo di montagna.....io son per le cose semplici.....cos'e'un trasformatore di isolamento?Quanto costa?Chi lo installa?A cosa serve?Smile:)Non parlo di barche in metalli vari...classiche in PRFV e legno.Smile
Il trasformatore di isolamento è semplicemente un trasformatore 1:1 (talvolta al secondario si alza leggermente la tensione per compensare le perdite).
Poi viene ben curato l'isolamento ed è previsto uno schermo conduttore messo a massa tra primario e secondario, per evitare che una perforazione dell'isolamento al primario o al secondario li possa mettere in contatto.
il vantaggio di un qualsiasi trasformatore (anche se non è classificato come 'di isolamento') è che il circuito a terra e quello di bordo sono galvanicamente separati, in questo modo è impossibile che una corrente continua passi da terra a bordo attraverso i conduttori attivi.
i costi dipendono molto dalla taglia e dal livello di sicurezza ma sono sull'ordine dei 100€ (da un po' meno a varie volte di più) l'installazione è banale, qualunque elettricista può farlo.
Il discorso della terra è più ampio, l'impianto di terra raccoglie la protezione da scariche atmosferiche, la 'equipotenzializzazione' delle masse metalliche, e il servizio della 'puntazza' in barca viene svolto dagli zinchi ma anche dal conduttore di terra [P.S. a volte dal bulbo] con diverse mansioni.
Per dire a cosa serve bisogna vedere dove arriva la corrente, come sono disposte le masse metalliche e come è concepita la protezione.

La normativa prevede una protezione come dici tu, senza l'uso di un impianto di terra: oltre a varie altre prescrizioni, l'ambiente interno deve essere elettricamente separato dall'esterno (ma questa è una condizione poco verosimile in una barca con asse dell'elica, prese a mare, bulbo metallico...)

Senza andare a parare sulla normativa, non ti inquieta che un boiler possa starsene allegramente a 230V, magari portando a 230V varie masse collegate, andando ad affidare la sopravvivenza dell'equipaggio al corretto funzionamento di un interruttore differenziale?
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