Non sono tanto d'accordo con te Ale, barca leggera= vela potente in quanto cala la sua inerzia.
La barca leggera subisce di più il mare e di conseguenza deve avere una vela più potente.
So che non è facile questo tipo di ragionamento.
Albert sicuramente saprà spiegarlo meglio.
Aggiungo: è un ragionamento sul camber ma si può trasferire anche sulle regolazioni.
Sul discorso del filetto alto o meglio dello svergolamento della vela, è ovvio che non esiste uno standard, ma tale indicatore non fa altro che dirmi come sto tenendo la vela, un po come un indicatore di potenza. Non bisogna fissarsi su concetti da manuale tipo 50% oppure 1/3 del tempo che scade sottovento, bisogna invece fare un'analisi più dinamica. Filetto sottovento= sto dando potenza, filetto allineato = sto mantenendo, filetto che rifiuta= sto scaricando potenza svergolando.
Uhmmm Tiger, mi hai messo una pulce...devo pensarci e provare: così mi viene in mente che può essere utile per accellerare e tornare subito al modo 'leggero', Con un pò di mare la barca mi sembra stare sempre bella gallerosa e ....però però..la pulce mi rimane..
diciamo che con le brezzette io tendo a tenere piuttosto aperte (in alto) sia le balumine del genoa che della randa; penso che la barca vada meglio; forse dipende dal fatto che la rotazione del vento sulla verticale è piuttosto accentuata, nonchè l'incremento di velocità in altezza che ti da un apparente più largo....forse
Anche noi, come Mania, siamo un po' viziati in fatto di vento. Abbiamo frequenti bonacce ma si attende e quando il vento sale raramente sta sotto i 10-12 nodi di reale. Anche le termiche estive sono molto gradevoli nel nostro golfo, quelle di mare, arrivano, in certi giorni, anche a 18 nodi.
Tornando alle regolazioni. Sulla carta e su basi teoriche è sempre tutto abbastanza semplice e lineare. In mare poi le cose cambiano ti accorgi che, con quella modesta intensità di vento e con quella andatura, la barca potrebbe andare di più. E ti poni tante domande sulle regolazioni. I filetti, il grasso, le pieghine lungo l'inferitura, la tensione della base, il paterazzo. Queste regolazioni sono talmente fini che quando riesco ad azzeccarle, raramente, sento la barca che va, il vento apparente che incrementa, mi complimento con me stesso ma contemporaneamnete strizzo l'occhio alla fortuna.
Forse potrebbe essere interessante riuscire a dare un ordine di importanza alle varie regolazioni e/o ordine di esecuzione
cronologico. Ad esempio potrebbe essere più importante la regolazione del grasso rispetto alla regolazione del paterazzo (è un esempio). Oppure converrebbe prima regolare la drizza e dopo il paterazzo.
Naturalmente ci possiamo ragionare sopra per giustificare le diverse scelte.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Non sono tanto d'accordo con te Ale, barca leggera= vela potente in quanto cala la sua inerzia.
La barca leggera subisce di più il mare e di conseguenza deve avere una vela più potente.
So che non è facile questo tipo di ragionamento.
Albert sicuramente saprà spiegarlo meglio.
Aggiungo: è un ragionamento sul camber ma si può trasferire anche sulle regolazioni.
Sul discorso del filetto alto o meglio dello svergolamento della vela, è ovvio che non esiste uno standard, ma tale indicatore non fa altro che dirmi come sto tenendo la vela, un po come un indicatore di potenza. Non bisogna fissarsi su concetti da manuale tipo 50% oppure 1/3 del tempo che scade sottovento, bisogna invece fare un'analisi più dinamica. Filetto sottovento= sto dando potenza, filetto allineato = sto mantenendo, filetto che rifiuta= sto scaricando potenza svergolando.
mi tocca quotarti
aggiungo che la vela va regolata in base al vento apparente che la investe, che dipende da quello che c'è e dalla velocità della barca, che questa sia leggera o pesante al vento non glie ne fraga niente.
per quanto riguarda il filetto credo sia un po difficile generalizzare e trovare una ricetta valida per tutti, dipende dalla randa, dalla sovapposizione del fiocco, dal tipo di piano velico, l'importante è che nel canale passi l'aria il più velocemente possibile.
Citazione:zankipal ha scritto:
Citazione:tiger86 ha scritto:
Non sono tanto d'accordo con te Ale, barca leggera= vela potente in quanto cala la sua inerzia.
La barca leggera subisce di più il mare e di conseguenza deve avere una vela più potente.
So che non è facile questo tipo di ragionamento.
Albert sicuramente saprà spiegarlo meglio.
Aggiungo: è un ragionamento sul camber ma si può trasferire anche sulle regolazioni.
Sul discorso del filetto alto o meglio dello svergolamento della vela, è ovvio che non esiste uno standard, ma tale indicatore non fa altro che dirmi come sto tenendo la vela, un po come un indicatore di potenza. Non bisogna fissarsi su concetti da manuale tipo 50% oppure 1/3 del tempo che scade sottovento, bisogna invece fare un'analisi più dinamica. Filetto sottovento= sto dando potenza, filetto allineato = sto mantenendo, filetto che rifiuta= sto scaricando potenza svergolando.
mi tocca quotarti
aggiungo che la vela va regolata in base al vento apparente che la investe, che dipende da quello che c'è e dalla velocità della barca, che questa sia leggera o pesante al vento non glie ne fraga niente.
per quanto riguarda il filetto credo sia un po difficile generalizzare e trovare una ricetta valida per tutti, dipende dalla randa, dalla sovapposizione del fiocco, dal tipo di piano velico, l'importante è che nel canale passi l'aria il più velocemente possibile.
Scusami zanki, lo sai che ho altre idee a proposito della velocità del flusso sul canale. Direi che sarebbe meglio dire 'alla giusta velocità'.
L'obiettivo della regolazione della vele è quello di evitare il distacco; a grandi linee, la vela di prua, se è regolata correttamente, DIMINUISCE in giusta misura la velocità del vento nel canale, tanto da consentire al flusso sottovento della randa di non staccarsi quando la vela forma un angolo stretto.
ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:zankipal ha scritto:
Citazione:tiger86 ha scritto:
Non sono tanto d'accordo con te Ale, barca leggera= vela potente in quanto cala la sua inerzia.
La barca leggera subisce di più il mare e di conseguenza deve avere una vela più potente.
So che non è facile questo tipo di ragionamento.
Albert sicuramente saprà spiegarlo meglio.
Aggiungo: è un ragionamento sul camber ma si può trasferire anche sulle regolazioni.
Sul discorso del filetto alto o meglio dello svergolamento della vela, è ovvio che non esiste uno standard, ma tale indicatore non fa altro che dirmi come sto tenendo la vela, un po come un indicatore di potenza. Non bisogna fissarsi su concetti da manuale tipo 50% oppure 1/3 del tempo che scade sottovento, bisogna invece fare un'analisi più dinamica. Filetto sottovento= sto dando potenza, filetto allineato = sto mantenendo, filetto che rifiuta= sto scaricando potenza svergolando.
mi tocca quotarti
aggiungo che la vela va regolata in base al vento apparente che la investe, che dipende da quello che c'è e dalla velocità della barca, che questa sia leggera o pesante al vento non glie ne fraga niente.
per quanto riguarda il filetto credo sia un po difficile generalizzare e trovare una ricetta valida per tutti, dipende dalla randa, dalla sovapposizione del fiocco, dal tipo di piano velico, l'importante è che nel canale passi l'aria il più velocemente possibile.
Scusami zanki, lo sai che ho altre idee a proposito della velocità del flusso sul canale. Direi che sarebbe meglio dire 'alla giusta velocità'.
L'obiettivo della regolazione della vele è quello di evitare il distacco; a grandi linee, la vela di prua, se è regolata correttamente, DIMINUISCE in giusta misura la velocità del vento nel canale, tanto da consentire al flusso sottovento della randa di non staccarsi quando la vela forma un angolo stretto.
ciao
si sono d'accordo con te
quando si tenta di generalizzare troppo si finisce sempre per scrivere inesattezze
il concetto cmq è che non si può parlare di regolazione giusta della randa senza considerare anche quella del fiocco
Citazione:zankipal ha scritto:
il concetto cmq è che non si può parlare di regolazione giusta della randa senza considerare anche quella del fiocco
Su questo non ci piove!
ciao
Il teorema di Venturi è morto, domani il funerale...
Ci siamo liberati da tanti anni di dittatura.
Einstein vuole ricordare che la portanza è generata dal flusso di sopravento più lento. Infatti il canale crea una strozzatura che fa rallentare il flusso migliorandone l'efficienza.
Bisognerebbe sforzarsi di vedere la randa come un flap del genoa.
Però bisognerebbe cominciare dgli istruttori di vela...
Citazione:tiger86 ha scritto:
Il teorema di Venturi è morto, domani il funerale...
Ci siamo liberati da tanti anni di dittatura.
Einstein vuole ricordare che la portanza è generata dal flusso di sopravento più lento. Infatti il canale crea una strozzatura che fa rallentare il flusso migliorandone l'efficienza.
Bisognerebbe sforzarsi di vedere la randa come un flap del genoa.
Però bisognerebbe cominciare dgli istruttori di vela...
Già!
ciao
Concordo con te, Zanki, che al filetto non gliene frega niente se la barca è pesante o leggera. Infatti è la barca che vuole che la vela sia regolata (e fatta diversa) per poter esprimere le proprie caratteristicheal meglio.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Il teorema di Venturi è morto, domani il funerale...
Ci siamo liberati da tanti anni di dittatura.
Einstein vuole ricordare che la portanza è generata dal flusso di sopravento più lento. Infatti il canale crea una strozzatura che fa rallentare il flusso migliorandone l'efficienza.
Bisognerebbe sforzarsi di vedere la randa come un flap del genoa.
Però bisognerebbe cominciare dgli istruttori di vela...
per carità non ricominciamo con sta storia di Venturi che ci sono già kilometrici post a riguardo.
la potenza però è generata dalla differenza di velocità tra estradosso e intradosso, la strozzatura migliora questa differenza ma solo se si mantiene il flusso laminare se no e il contrario.
perchè detta così sembra che più chiudi il canale e più la vela rende.
tanto per gettare benzina sul fuoco...
a differenza delle condizioni di vento debole, con vento fresco preferisco mandare il 1° filetto randa in stallo alternato.
Citazione:mania2 ha scritto:
tanto per gettare benzina sul fuoco... a differenza delle condizioni di vento debole, con vento fresco preferisco mandare il 1° filetto randa in stallo alternato.
E' uno scherzo spero. Per vento fresco si intende un forza 6 che equivale ad un vento reale di 22/27nodi; con quelle condizioni (ma anche con meno), non ti sembra di averne anche troppa di potenza?
ciao
Ma... Paolo...[?][?][?][?][?][?][?]
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:mania2 ha scritto:
tanto per gettare benzina sul fuoco... a differenza delle condizioni di vento debole, con vento fresco preferisco mandare il 1° filetto randa in stallo alternato.
E' uno scherzo spero. Per vento fresco si intende un forza 6 che equivale ad un vento reale di 22/27nodi; con quelle condizioni (ma anche con meno), non ti sembra di averne anche troppa di potenza?
ciao
quale forza 6
!; fresco, per me, vuol dire sopra 11 nd, cioè quando inizia a fare freschetto e ti rimetti la maglietta
....semantica permettendo
E' chiaro che non è mai corretto generalizzare, infatti, di bolina, sopra gli 11 nodi reali, cioè sopra i 16 apparenti, ci sono barche che già sono al limite e altre, invece, che iniziano a respirare. Nel tuo caso (First36.7), penso che se non sei al limite poco ci manchi; quindi, dando precedenza all'assetto, cercherei di tenere il primo filetto sempre orizzontale. Ma, come dice bullo.....
ciao
Citazione:zankipal ha scritto:
Citazione:tiger86 ha scritto:
Il teorema di Venturi è morto, domani il funerale...
Ci siamo liberati da tanti anni di dittatura.
Einstein vuole ricordare che la portanza è generata dal flusso di sopravento più lento. Infatti il canale crea una strozzatura che fa rallentare il flusso migliorandone l'efficienza.
Bisognerebbe sforzarsi di vedere la randa come un flap del genoa.
Però bisognerebbe cominciare dgli istruttori di vela...
per carità non ricominciamo con sta storia di Venturi che ci sono già kilometrici post a riguardo.
la potenza però è generata dalla differenza di velocità tra estradosso e intradosso, la strozzatura migliora questa differenza ma solo se si mantiene il flusso laminare se no e il contrario.
perchè detta così sembra che più chiudi il canale e più la vela rende.
Sappiamo che, per soddisfare le condizioni di Kutta, le velocità in uscita su entrambi i lati della vela devono essere uguali o vicine alla velocità del vento libero. Questo è vero per la randa ma non è vero per il fiocco, infatti la sua balumina si trova in un'area di alte velocità relative qual'è il lato sottovento della randa che risulta essere ca il 30% superiore a quella del flusso libero. Questo spiega maggiormente perché il fiocco è una vela così efficiente in confronto alla randa, e significa anche che è meno possibile che il flusso di sottovento si distacchi perché non deve decelerare di un'altro 30% per avvicinarsi alla velocità del flusso libero; possiamo infatti dire che tanto più viene usato il pedale del freno per soddisfare le condizioni di Kutta e tanto maggiore sarà la probabilità di stallo.
Sembra strano ma è così: il fiocco aiuta ad evitare lo stallo della randa facendo diminuire la velocità nel bordo d'entrata sottovento della stessa, mentre la randa aiuta ad evitare lo stallo del fiocco aumentando la velocità nel suo bordo d'uscita.
ciao
Citazione:tiger86 ha scritto:
Il teorema di Venturi è morto, domani il funerale...
Ci siamo liberati da tanti anni di dittatura.
Einstein vuole ricordare che la portanza è generata dal flusso di sopravento più lento. Infatti il canale crea una strozzatura che fa rallentare il flusso migliorandone l'efficienza.
Bisognerebbe sforzarsi di vedere la randa come un flap del genoa.
Però bisognerebbe cominciare dgli istruttori di vela...
D'accordo sul fatto che l'effetto Venturi sia defunto. D'accordo che il canale è una resistenza pertanto c'è un rallentamento del flusso, però quando metto su un jib a bugna alta in laminato, la barca va bene, anzi, va meglio che con il genoa, anche con venti modesti 10-11 nodi. Eppure è una vela pesantuccia che Andrea Mura ha realizzato per venti da 15 a 25 nodi. Quindi in questo caso l'assenza del canale non pregiudica il rendimento della randa.Il fatto potrebbe essere riconducibile alla qualità del genoa (150% in dacron abbastanza nuovo, usato una sola stagione)oppure ci potrebbero essere altri motivi?
Citazione:Scott ha scritto:
Citazione:tiger86 ha scritto:
Il teorema di Venturi è morto, domani il funerale...
Ci siamo liberati da tanti anni di dittatura.
Einstein vuole ricordare che la portanza è generata dal flusso di sopravento più lento. Infatti il canale crea una strozzatura che fa rallentare il flusso migliorandone l'efficienza.
Bisognerebbe sforzarsi di vedere la randa come un flap del genoa.
Però bisognerebbe cominciare dgli istruttori di vela...
D'accordo sul fatto che l'effetto Venturi sia defunto. D'accordo che il canale è una resistenza pertanto c'è un rallentamento del flusso, però quando metto su un jib a bugna alta in laminato, la barca va bene, anzi, va meglio che con il genoa, anche con venti modesti 10-11 nodi. Eppure è una vela pesantuccia che Andrea Mura ha realizzato per venti da 15 a 25 nodi. Quindi in questo caso l'assenza del canale non pregiudica il rendimento della randa.Il fatto potrebbe essere riconducibile alla qualità del genoa (150% in dacron abbastanza nuovo, usato una sola stagione)oppure ci potrebbero essere altri motivi?
E dai con questa poca considerazione sull'intensità del vento; 10/11 nodi, per andare a vela di bolina con una barca media, a mio avviso, è un bel vento, tutt'altro che modesto.
Detto questo, anche se non c'è sovrapposizione, vale comunque quanto detto sopra sull'interazione tra le due vele.
E, di bolina, non sottovaluterei una vela senza sormonto:
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Se poi aggiungiamo, sempre di bolina, il rendimento portanza/resistenza rispetto ad un genoa ad alto sormonto......
ciao