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Versione completa: Vetroresina o gelcoat? --> installazione eco
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Ho montato il mio eco con silicone:funziona benissimo nonostante il trasduttore venga dato come passante.

Per quanto riguarda il GPS credo che l'unico senso che possa avere è quello di permetterti di leggere la batimetrica sulla carta: se stai in mare aperto non c'è alcun problema, ma neanche ti serve. Se stai sottocosta come fai a fidarti dell'accuratezza dei dati cartografici alla scala della tua navigazione da diporto?
Senza contare che il GPS qualche metrozzo di errore te lo dà sempre, e non vien certo a dirtelo.

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La parte bianca sembra coremat.....si cxapisce pochissimo...se ci fosse una foto piu' grande....nel senso maggiore area visibile e il pezzo tagliato preso piu' da vicino.....

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Citazione:abuonocore ha scritto:
Visto che l'hai montato .... funziona ?

Cosa hai messo fra la testa del sensore eco e la stratificazione dello scafo che rimane interposta fra questo e l'acqua di mare ? Per avere una buona conduzione delle onde acustiche immagino si debba assicurare che non ci sia aria/vuoto fra la testa e la stratificazione, quella a 'grana grossa' che si vedeva nella tua foto.

Sono curioso perchè anche io farò lo stesso sul Soleri, ho fatto lasciare una piccola area davanti alla deriva senza sandwich in modo da non dover fare il lavoro che hai fatto tu, ma pensavo di dover annegare il sensore, ad esempio nel gel per ecografie ...

ciao e grazie

Secondo il manuale dalla Humminbird si dovrebbe semplicemente incollare con resina epossidica bicomponente a lenta essicazione (per evitare le bolle d'aria).
Siccome in quel caso la rimozione sarebbe pressochè impossibile, al momento l'ho incollato con silicone premendo bene e lasciando un peso sopra tutta la notte.
Causa maltempo ho potuto solo testare il funzionamento all'ormeggio (4 metri di fondo), quindi non ho informazioni certe sull'attenuazione provocata dal silicone.
Se riesco la prossima settimana lo provo in mare aperto per vedere fino dove arrriva (portata teorica 450 metri), considerando che un 10% di prestazioni dovrebbe perderle per il solo fatto di attraversare la carena.
Se l'attenuazione fosse eccessiva passerei prima al test con il gel da ecografia e come ultima spiaggia l'incollaggio con epossidica.
La combianazione epossidica + gel o acqua viene data per inutile sempre sullo stesso manuale, poi si tratta di fare qualche prova.
Dovendo installare il sensore dell'ecoscandaglio ho voluto tagliare una fetta di controstampo che sicuramente avrebbe attenuato il segnale.
Pensavo si trattasse di uno spessore di pochi millimetri, invece è un paio di centimetri ed è densissima.
Non vi dico il patema d'animo nell'affondare la punta del trapano in verticale Smiley39

Con estrema pazienza e una serie di fori sono riuscito ad estrarre un tassello; il risultato è visibile in foto.

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A questo punto mi sorgono spontanee due domande:
1) Da cosa è composto il controstampo? vedo che sono due strati di cui uno ha la struttura di vetroresina molto compatta, l'altro (quello più bianco) è durissimo. Potrebbe essere gelcoat? Spessore oltre 1,5 cm.

2) nella parte sottostante si vede una struttura a trama molto grossa, diversa dalla struttura standard di un tessuto in fibra. All'apparenza e al tatto sembra molto robusto anche questo. La tecnica di costruzione usata trent'anni fa era così diversa da quella di oggi?

Ora capisco da dove vengono le oltre 3 tonnellate per 27 piedi.

Al prossimo alaggio sostituirò una presa a mare, sono curioso di vedere lo spessore della carena.
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