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Versione completa: manutenzione programmata carena adv :)
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Giorno a tutti!
Ho alato il mio natante e adesso vorrei fare io i lavori!
Premetto che per la manualità sono molto scarso, assai scarso!!
PErò ho visto gli altri e mi sono reso conto che non è così difficile!
Vorrei quindi fare una manutenzione programmata adv con voi..

Ho alato il mio scafo di sei metri la scorsa settimana e si presenta come in foto dopo l'idropulitrice. E' la seconda carena che faccio essendo la barca del 2008.

Ecco la procedura che vorrei seguire:

1)come hanno fatto in cantiere l'ultima volta una mano molto leggera di orbitale con carta da 100 o più...

2)una volta tolta l'autolevigante rimasta dò le mani di antivegetativa...

che dite??

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Non è che la carena si veda molto!
Citazione:Messaggio di antonio83
Giorno a tutti!
Ho alato il mio natante e adesso vorrei fare io i lavori!
Premetto che per la manualità sono molto scarso, assai scarso!!
PErò ho visto gli altri e mi sono reso conto che non è così difficile!
Vorrei quindi fare una manutenzione programmata adv con voi..

Ho alato il mio scafo di sei metri la scorsa settimana e si presenta come in foto dopo l'idropulitrice. E' la seconda carena che faccio essendo la barca del 2008.

Ecco la procedura che vorrei seguire:

1)come hanno fatto in cantiere l'ultima volta una mano molto leggera di orbitale con carta da 100 o più...

2)una volta tolta l'autolevigante rimasta dò le mani di antivegetativa...

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Che devi stare molto attento a non intaccare il gelcoat con la rotorbitale.
Diminuire lo spessore della antivegetativa va bene ma fermati prima di scoprire il biancoWink.

Buon lavoro
Carteggiare ad acqua, carta 100/80, non mangi polvere, ore di lavoro 1,5 per grattare, usando olio di gomito, 20 minuti per lavare e strofinare dove hai carteggiato. Un'ora per la I° mano e un'ora per la II°, 20 minuti per innastrare, prima. Carteggiare è un'oppppppinione.-
non mi piace l'opinione di carteggiare ad acqua 'in salita' a gennaio42Big Grin
Molto dipende dal tipo di AV usata in precedenza e dalla'accuratezza del lavoro fatto.
Se usi sempre AV autolevigante una grande mano ti viene da una buona pulizia con idropulitrice al momento dell'alaggio e che ti toglierà la maggior parte dell' AV.
Poi una veloce carteggiata ad acqua per pareggiare il tutto, quindi un accurato lavaggio con spazzolone, detersivo e idropulitrice ( la superficie la dovrai sentir scriccriolare quando ci passi sopra le dita )
Questo è quello che faccio sempre e che mi permette di avere sempre una carena a mio avviso perfetta e senza croste che si staccano.
Non ho mai lesinato sui materiali e come ho avuto modi di scrivere in altre occasioni preferisco lavorare bene la prima volta e poi non pensarci per altri 2/3 anni tenendo sempre pulita la carena con l'aiuto di un bombolino.
Questo è un sistema che uso dal 2000 e non ho mai avuto problemi e spero di non averne per il futuro.
Comunque questa è sola la mia esperienza e non una legge universale
Un consiglio : lavare a gennaio io non lo farei , dare l'AV a gennaio nemmeno ; aspetta il caldo altrimenti tu diventi un pinguino e l'AV non attacca .....
i lavori saranno fatti ad aprile...
A Riposto il mese di Gennaio corrisponde, come clima, al mese di Aprile a Venezia. Si può andare in barca tutto l'anno. Esempio: non vedo l'ora di essere a marzo inoltrato per potere fare le prime uscite con l'instaurarsi dello scirochetto nel pomeriggio, la temperatura sarà intorno ai 12° gradi, nelle ore più calde. A Riposto con 12° sono in piena ondata di gelo. Dai due mani alla carena, mettila in acqua e goditela, tu che puoi. Il clima è un'opppppinione.-
a riposto quando fa freddo ci sono 10 gradi...
Il mio cantiere non mi permette di effettuare i lavori da solo, per la legge 626. E' vero???Palla 8Palla 8Palla 8
Citazione:pedro55 ha scritto:
Il mio cantiere non mi permette di effettuare i lavori da solo, per la legge 626. E' vero???Palla 8Palla 8Palla 8

Si, purtroppo, Quasi tutti i cantieri (di cui la maggior parte altro non sono che 'rimessaggi pretestuosi) si nascondono dietro la '626' obbligandoti a farti fare i lavori da loro. La responsabilità di eventuali incidenti potrebbe creare rivalsa, da parte dell'incidentato, sul cantiere (sei all'interno di una proprietà privata o, molto più spesso, su un'area della quale il cantiere ha concessione governativa, pertanto responsabilità di gestione).
Basterebbe, invero, una dichiarazione di assunzione di responsabilità rilasciata al 'cantiere' da chi vuole effettuare i lavori da se, ma questo ridurrebbe il loro guadagno.
Attenzione, non finisce qui, nell'ipotesi che tu richieda interventi da parte di tue maestranze esterne (e non importa se il cantiere non ha un motorista o un'esperto di rigging), devi chiedere autorizzazione preventiva (che non sempre viene rilasciata, a meno che l'intervento non sia peculiare da parte della casa costruttrice dell'oggetto da manutenere). I 'cantieri', in questo caso, hanno 'loro operatori esterni fidati' [[:104]capisciammè] e devi necessariamente rivolgerti a queste maestranze. Nell'ipotesi che ti trovino con un tuo artigiano all'opera sulla barca, dovrai riconoscere al cantiere una certa percentuale sul prezzo che gli pagherai per coprire 'il loro mancato utile'...
In quasi tutta la zona costiera del Lazio è così. Non parliamo poi di Fiumara (quella di Fiumicino). Li esiste un vero e proprio 'Cartello'.
In più, se ti trovano all'opera, nel senso che magari ti stai facendo un lavoro importante perchè ne sei capace, alla tua prossima scadenza di contratto per il posto barca, non te lo vedi rinnovare....
Amico mio, mai come oggi, la nautica si prospetta come sport di 'elite'. Quella particolare categoria di barcaroli, con poche lire e tanta passione, che nel corso dell'inverno vedevi affaccendarsi attorno ad una carena, in base ai concetti della ormai affermata 'new economy', sono poco remuneranti ed 'esteticamente fastidiosi', vanno, pertanto, messi alla porta.
Questa nuova forma di 'Assistenza Nautica' che i 'cantieri' impongono si è ormai consolidata quasi dappertutto.
Quegli appassionati di cui parlavo (e di cui non mi vergogno a dire di essere parte), per i quali è impossibile mantenere una barca se non attraverso le proprie mani, per contenere al minimo almeno le spese di manutenzione, sono una categoria di inferiori, morti di fame, razza da estinguere, insomma.

Considera che il canone annuo di alcune concessioni governative, ancorchè ultimamente sia stato rivisitato dallo Stato,viene ammortato dall'introito dell'affitto annuo di una decina di barche.
Non parliamo poi del regime fiscale cui debbono sottostare, praticamente non è 'contemplato' (stesse regole si applicano per gli stabilimenti balneari lungo le coste). I cantieri/rimessaggi alla foce del 'biondo Tevere', su tre/quattrocento metri di concessione, ammucchiano imbarcazioni in ormeggio in tre o quattro file.
Per questo caso specifico, i criteri di sicurezza della '626' non trovano applicazione....

Che meraviglia!!!

(tutte le mie affermazioni pervengono da esperienze dirette e documentabili mie e di miei amici)
Penso che non si possa spiegare l'atteggiamento sulla sicurezza dei cantieri, riducendo il tutto ad una questione di soldi, poi ci sarà anche quella però ...

Intanto la legge è un tantinello cambiata non è più DL 626 ma è DL 81, se capita un incidente, il responsabile va in galera senza attenuanti, questo deve essere chiaro.
Per entrare in un cantiere anche un artigiano (meccanico, velaio ecc), - per regolare gli accessi e definire le responsabilità -, deve esibire e compilare un certificato che si chiama DUVRI se non viene fatto sono dolori.

Immaginate un privato senza assicurazioni, senza formazione, senza analisi del rischio.... che ha un incidente grave cosa succede ... tutti dicono che il cantiere è un disgraziato perchè fa lavorare la gente senza prevenzione, non rispetta la legge ed il giuice di turno minimo ti da 24 mesi.

Io vedo tre o quattro situazioni veramente gravi e normlmente sottovalutate nei pochi cantieri dove i lavori vengono fatti dai privati:
- salita con la scala quando la barca è sull'invaso, la scala non a norma ecc - se qualcuno cade sono problemi seri se è un dipendente figuriamoci se è un privato-
- carteggiatura della carena se non ai una maschera adeguata (non la mascherina bianca) respiti veleno quindi ...
- utensili vari orbitali seghetti ecc se un privato ha un incidente la responsabilità è del cantiere con ...
- situazioni precarie, ostacoli carichi sospesi ecc

Io se avessi un cantiere col cavolo che faccio entrare i proprietari, sono troppo grandi i rischi, se capita qualcosa sei rovinato per tutta la vita.
Meditate gente ...
Citazione:....Penso che non si possa spiegare l'atteggiamento sulla sicurezza dei cantieri, riducendo il tutto ad una questione di soldi....

Ma si, forse hai ragione tu.
Sono io che mi ostino a pretendere cose che oggi non sono più attuali.
Sarà che vado in barca da quando avevo sedici anni e frequentavo Cantieri e rimessaggi ancora prima, assieme a mio padre (aveva una barca anche lui)e che, tutte queste 'impedimenta' non c'erano.
I lavori sulle proprie imbarcazioni erano affidati al buon senso dei propietari, incidenti nel corso dei lavori erano rari (nei miei cinquant'anni di frequentazione di cantieri lungo le coste da Livorno a Gaeta, ad esempio, non mi è mai capitato di sentire qualcuno che ne abbia avuti).
Ed un 'mastro d'ascia' con la sua cassetta di legno piena di attrezzi o un meccanico, con la sua tuta bisunta, passando vicino alla tua barca, magari si fermava a vedere cosa stavi facendo, regalandoti una 'dritta' per migliorare il tuo operato.
Un altro mondo, ormai morto e seppellito!
E' un peccato, però, i miei compagni di passione ed io, in quel mondo fatto di contatto, rapporti umani, buon senso, cose semplici, assenza di 'camici specialistici' (come capita di vedere oggi), dentro quei cantieri ci trovavamo molto meglio.
Ma, ripeto, tutto questo è soltanto anacronistico....
D'altro canto oggi sei perseguibile anche se, nel tuo box, effettui da solo il cambio dell'olio della tua autovettura.
Di che vogliamo parlare?
Oggi è necessario procurarsi un codice civile per sostituire quello etico, virtuale, che la maggior parte dei vecchi come me (clienti o propietari di cantiere che fossero), ha preso come riferimento utilizzandolo per tutta la vita.
Brutta cosa la vecchiaia...(almeno la mia)
diciamo che siamo andati off topic... inquinando così il topic..
Si poteva parlare in un altro post di questo interessante argomentoSmile
Citazione:antonio83 ha scritto:
diciamo che siamo andati off topic... inquinando così il topic..
Si poteva parlare in un altro post di questo interessante argomentoSmile

chiedo venia....
tranquilli..cmq nel mio caso è una semplice rimessa non è un cantiere.. un mero parcheggio di barcheche consente di fare i lavori ai proprietari e non ha propri specialisti...
Comunque vi terrò informati sui lavoriWink
Allora... oggiho cominciato i lavori.. Con la orbitale ho cominciato a raschiare sotto.. In alcune parti ho dovuto usare quella fine in altre quella meno.. Ho smesso subito però perchè non avevo la mascherina e mi stavo sentendo male..

Sono alla secondoa av. Procedo così: tolgo quella vecchia e la porto al vecchio primer però in alcune parti il primer rosa viene via e vedo il bianco.. Alla fine vedrò il rosa ovunque ma un pò di gelcoat lo vedrò per forza di cose..
su questa mano sottilissima di primer darò due mani o una del mio primer e poi av della international al teflon... che ne dite? ecco quali userò:

VC® Tar 2 è un primer epossidico che al contempo protegge dall'osmosi e ho intenzione di dare questo..

come av questa: http://www.yachtpaints.it/catalogsearch/...e&dir=desc

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consigli???
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