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Versione completa: Grand Soleil: la storia...
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ma il 45 che cerco non c'èBig GrinBig GrinBig Grin
Da quel poco che conosco ti direi tutti i modelli prima del fallimento, con eccellenza per il GS45 German Frers. Poi viene il GS39 e poi gli altri (tra cui il mio 343 di cui sono soddisfattissimo).
C'è chi ti dirà che con i GS non andrebbe neanche a fare il bagno a largo... ma sono solo invidiosi.Smile
il 46 ( prima serie) il 45 ( sempre prima serie) ed il 52 sono barche meravigliose. Il 52 poi è il mio sogno, ma se non vendo prima la mia....non se ne parlaSmiley14Smiley14Smiley14Smiley14Smiley14
Il cantiere del Pardo nasce come trasformazione del cantiere Sailboats di Crespellano (Bo) presentando nel 1973 il Grand Soleil 34 di J.M. Finot, un grandissimo successo commerciale, una barca molto abitabile e veloce per l'epoca e con un livello di finitura molto elevato, il prototipo (GAP) vince il campionato del mediterraneo del 1974. Viene prodotto in centinaia di esemplari.
Segue nel 1978 il Grand Soleil 41, sempre di Finot, l'unico GS con pozzetto centrale e uno dei meglio costruiti, molto abitabile, ma di estetica discutibile, non bissa il successo del 34.
Nel 1983 il cantiere, a seguito di una ricerca di mercato che evidenzia come ai velisti italiani piaccia sopratutto per una barca a vela l'estetica tipo Swan, decide di rinnovare tutti i suoi modelli riorganizzando anche la produzione in maniera più industriale.
Nascono così a breve distanza l'uno dall'altro il GS 39, il 35 e il 46, che poi diventerà 48, tutti progetti di A. Jezequel.
Barche che incontreranno un grande successo, confermato dalla presentazione qualche anno dopo del 42 e del 45 di G. Frers, quest'ultimo si dimostrerà una barca eccezionale sotto ogni punto di vista.
In questo periodo si crea la reputazione dei GS come barche veloci ma ben costruite e ottimamente rifinite.
Le due pietre miliari sono il GS 39, che ha segnato la svolta e il GS 45, senza voler togliere niente agli altri modelli.
Del 1988 è anche la presentazione del GS 52, ottimo progetto di Frers, ma che in produzione è stato molto appesantito, i primi esemplari hanno qualche problema strutturale che sono poi stati corretti dal 90 in poi.
Vengono poi presentati anche il GS 343, un altro Jezequel, che sostituisce il 35 e poi il Gs 38 di Finot che sostituisce il 39.
Nel 1994 viene presentato il GS 50 di Peterson, ancora un 'altra gran barca, l'ultima prima del fallimento e conseguente cambio di gestione.
E qui per me termina la storia.
scusate, ma dal 94 in poi.......solo ciofeche??? grazie
Citazione:rikinavy ha scritto:
scusate, ma dal 94 in poi.......solo ciofeche??? grazie

Io sono l'esperto delle barche vecchie, arrivo a malapena all'inizio degli anni 90, poi non ho più esperienza diretta, perchè non continui tu...Big GrinBig GrinBig Grin
condivido il parere di pegaso, sopratutto per il 45 di frers

di epoca + recente salvo solo il 40 di paperini, una buona barca
Citazione:Messaggio di lupo planante
Sotto questo marchio son passati decine di progettisti e decine di modelli.
Vorrei capire quali sono stati i modelli meglio riusciti, quali meglio costruiti, quali da evitare come la peste e quali invece da valutarne l'acquisto.

Grazie milleBig GrinBig Grin

P.S Giorgio quale dicevi a cena??

A chi mi risponde in modo esauriente vince un Reale d'asina a BrivioBig GrinBig GrinBig GrinBig Grin
Io parlavo del 46,3 con il quale ho fatto charter e un sacco di miglia.per me una gran barca.
Altri ottimo GS 39....e poi il GS 52...per me eh...Smile
Vabbe' il fallimento....UNO dei fallimenti.....poi Dominioni...poi...poi.....insomma una fila di fallimenti vari.
il 42 di frers? me lo tagliate fuori??
una barca davvero notevole!!!
io ci sto avendo una relazione platonica abbastanza pesante!Big GrinBig GrinBig Grin
Citazione:Giorgio ha scritto:
Citazione:Messaggio di lupo planante
Sotto questo marchio son passati decine di progettisti e decine di modelli.
Vorrei capire quali sono stati i modelli meglio riusciti, quali meglio costruiti, quali da evitare come la peste e quali invece da valutarne l'acquisto.

Grazie milleBig GrinBig Grin

P.S Giorgio quale dicevi a cena??

A chi mi risponde in modo esauriente vince un Reale d'asina a BrivioBig GrinBig GrinBig GrinBig Grin
Io parlavo del 46,3 con il quale ho fatto charter e un sacco di miglia.per me una gran barca.
Altri ottimo GS 39....e poi il GS 52...per me eh...Smile

46.3 fiasco clamoroso ....insieme a tutte le minori con la poppa a gradini ..
si sono ripresi con Paperini e tutte per capirci con la poppa attrezzata di solo un gradino ..

imho ma la posso discutere..
Citazione:Giorgio ha scritto:
Citazione:Messaggio di lupo planante
Sotto questo marchio son passati decine di progettisti e decine di modelli.
Vorrei capire quali sono stati i modelli meglio riusciti, quali meglio costruiti, quali da evitare come la peste e quali invece da valutarne l'acquisto.

Grazie milleBig GrinBig Grin

P.S Giorgio quale dicevi a cena??

A chi mi risponde in modo esauriente vince un Reale d'asina a BrivioBig GrinBig GrinBig GrinBig Grin
Io parlavo del 46,3 con il quale ho fatto charter e un sacco di miglia.per me una gran barca.
Altri ottimo GS 39....e poi il GS 52...per me eh...Smile

46.3 fiasco clamoroso ....insieme a tutte le minori con la poppa a gradini ..
si sono ripresi con Paperini e tutte per capirci con la poppa attrezzata di solo un gradino ..

imho ma la posso discutere..
Citazione:rikinavy ha scritto:
scusate, ma dal 94 in poi.......solo ciofeche??? grazie
...in quel periodo con gli stampi del vecchio 46 ci fecero il 48 ma allestendolo a Forlì nello stabilimento dove costruivano gli Hudson.
In quel periodo a Forlì era stata chiusa la Comar e c'era un sacco di manovalanza specializzata, così un po per risolvere problemi interni un po per un cambio societario (credo)il cantiere si trasferì da Bologna a Forlì.
Smise tutti i modelli e fece il GS37 su progetto J&J, erano tempi di crisi profonda (tipo questa) il governo perseguitava i beni di lusso e la nautica fu presa di mira, la barca veniva venduta a prezzi bassi ma fu un successo, così la affiancarono con il 34.1 progettato da Vismara, era una barca troppo sportiva e piccola per il cliente tipo del Pardo che voleva barche da crociera di lusso.
Il pardo commissiono sempre a J&J allora il 46.3, e poco dopo il 43.
Era il momento dei regata-crocera, e molti vecchi clienti si erano spsotati su barche più sportive tipo il 40.7 e così via, quindi uscì il GS40 di Paperini, fu un successo, ma i tempi cambiano in fretta e le cose degenerano, non bastava più avere una barca con cui fare crocere e qualche regata, l'IMS inponeva studi di rating e conquiste sui campi di regata, anche per far fronte alla concorrenza X-Yacht.
Fecero il GS40 Race, in Scimpt, poi il 44 progettato da Felci, ma pagava troppo, decisero allora di dividere la produzione in due linee parallele, facendo costruire esternamente le barche da regata e internamente una nuova linea da crociera.
Affidarono a Botin lo studio della serie race, facendo il 56 e il 42 nella prima versione e poi nella seconda, queste barche sono barche da regata pure in tutto e per tutto.
Per le barche da crociera interpellarono Vrolick per le linee d'acqua lascianado a Felci tutto il resto.
Per risolvere alcuni problemi di rigidità strutturale della vecchia serie di J&J studiarono il controstampo in acciaio, una struttura massiccia che prendeva il posto dei madieri centrali, con questo medodo usci il 45, il 56 e il 50, barche di tre progettisti diversi ma che si assomigliano moltissimo sia esternamente che internamente.
Tra queste barche il 50 fu quello con il maggior successo, il 56 costava allora troppo e il 45 aveva la timoneria singola.
Sono barche con interni molto grandi e ben sfruttati pur mantanando una linea filante, un po aggresiva, da barca più leggera di quello che in realtà erano queste.
Visti i successi di Botin in regata, gli furono commisionati anche i nuovi progetti da crociera, il nuovo 37,40 e un 43.
il resto e attualità.

questo è quello che sò io, non è detto che sia tutto vero.
Perchè il Pardo è fallito? perchè è cresciuto in un momento di soldi facili e ci si è accorti che si poteva guadagnare bene anche lavorando male. Con mia moglie ho acquistato il primo (nome di un vino ligure) dell'adriatico. Ha fatto osmosi in un anno,faceva acqua dai perni della chiglia e il costruttore mi ha mandato un pennello ed un vaso di resina. Mi è stato consegnato con un motore a benzina che aveva l'olio nero, il color verde esterno del motore, sbrecciato, e che non partiva perchè gli elettrodi delle candele si toccavano. Non ho mai avuto la licenza di navigazione perchè era immatricolato come barca da pesca.Ho sempre ritenuto che il motore fosse usato. Quando mia moglie si è innamorata del GS343,barca che ancora abbiamo e che per nessuna cifra saremmo disposti a cedere,abbiamo pensato di fare un salto in cantiere per vedere come era fatta,vista la precedente esperienza ed il costo che per un comune povero mortale seppur docente universitario non era per nulla indifferente ma come scritto in un precedente post,siamo stati messi alla porta probabilmente come lesa maestà, ci siamo rimasti male e la barca invece di acqustarla in cantiere,l'abbiamo presa per interposta persona,anche per questione di amor proprio. Sottolineo che prima di passare a Crespellano dove in quei tempi si trovava il cantiere,previo appuntamento, dovevamo passare anche alla Comar a Forlì ma non abbiamo trovato nessuno ad accoglierci. Non mi sono mai ritenuto un benefattore dei cantieri: ho solo pensato che io ti do i soldi e tu mi dai la barca e non penso che una barca si costruisca in poche ore. A mio parere il Pardo si è reso conto che si poteva fare i soldi anche lavorando meno bene. Ha tenuto alto la sua immagine avvalendosi di primari architetti,ha tenuto alto anche i prezzi perchè il prezzo alto fa qualità,ma ha tirato troppo la fune quando la qualità non era più adeguata al prezzo. Poi sono sopravvenute a ritmo ricorrente le crisi economiche ed il cantiere probabilmente non è stato capace di contenere i costi, e sono sopravvenute le false economie.Faccio solo un esempio: Le coperte in tek sono molto costose e sono diventate sempre più sottili e rifarle costa cifre terrificanti.Con gli spessori attualmente adottati una coperta dura dieci anni.Quanto ha risparmiato il cantiere applicando due millimetri di tek in meno ma quanto costa di più in termini di manutenzione all'utente anticipare di qualche anno il rifacimento della coperta? Non parliamo poi del più totale diniego a qualunque pur minima richiesta (ad esempio un pulpito di prua aperto)sempre im omaggio alla costruzione di serie, creando in questo modo spazio ai cantieri francesi o tedeschi che la vera costruzione in serie la facevano davvero a ben altri costi. Penso che il Pardo si sia scavato la fossa con le sue mani,giorno per giorno,come un frate trappista. Quanto ho scritto certamente non evidenzia le barche riuscite meglio o peggio,ma sottolinea una filosofia di lavoro che ha portato l'azienda al tracollo.
Citazione:AlessandroKirie ha scritto:
Ho memoria, all'epoca del 52, anzi poco dopo, di una bestia sopra i 60 piedi. Ne parlavano al salone, prima di produrla. Mi pare che si chiamasse maxi one o qualcosa del genere. L'hanno fatta? come andava? di chi era il progetto?

Il maxi one era un 70...peccato avesse gli interni del 343...Smile
Il pardo ha avuto almeno due tracolli dovuti ai ritiri.Piazzale pieno di usati....altro che cattiva costruzione.Smile
Citazione:Giorgio ha scritto:
Citazione:AlessandroKirie ha scritto:
Ho memoria, all'epoca del 52, anzi poco dopo, di una bestia sopra i 60 piedi. Ne parlavano al salone, prima di produrla. Mi pare che si chiamasse maxi one o qualcosa del genere. L'hanno fatta? come andava? di chi era il progetto?

Il maxi one era un 70...peccato avesse gli interni del 343...Smile
era un 64' di Farr, ho fatto due alberi avvolgibili idraulici al tempo uno per un greco e per contratto ho dovuto navigarci da Ravenna a Patrasso Sadsmiley4242
Una favola altro che il 343!Big Grin
ma il 45 Jodel & Wroljik?? Quelli del 2004?
Sono passato su 39, 45 Frers e 50 peterson. Il 39 un po' bagnato di bolina, il 45 una favola, barca equilibratissima, il 50 un macina miglia ma con impiantistica non all'altezza. Tutti acquistati usati e ogni caso in 20 anni mai un problema strutturale serio; assistenza sempre puntuale e ineccepibile. Purtroppo l'ultima buttata non mi ha convinto e sono passato ai concorrenti, ma con un po' di rimpianto anche perchè era il Cantiere di casa, ma troppe incertezze sugli ultimi prodotti.
Beh, l'ultimo 50 di Botin e' strabello ed ha tutto quello che sugli altri GS si e' rimpianto che non avessero. Mi spiego: su ogni GS che ho avuto mi e' capitato di domandarmi chi fosse stato quel cretino che aveva progettato quella certa cosa. Questo e' una summa di resipiscenze. Ma costa anche in modo esagerato.
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