Poiché sembra che non ci siano volontari, mi farò coraggio.
DISCLAIMER: “le indicazioni sotto riportate sono fornite as is senza nessuna garanzia. Chiunque le legga sappia che sono scritte da un AdV senza esperienza e che rappresentano sostanzialmente copia e incolla di varie fonti (al più, traduzioni). Il loro impiego avviene ad esclusivo rischio dell’utilizzatore”. Scherzo, ma non troppo.
Pulire la superficie da trattare con uno straccio imbevuto di acetone; è essenziale allontanare i residui usando movimenti lineari sempre nello stesso verso ed energici e andando nel profondo del graffio; usare un movimento circolare come si farebbe con una cera distribuisce lo sporco ma non serve a nulla. Ripetere molte volte, eventualmente piegando lo straccio per utilizzare una superficie pulita.
Se il graffio è sottile, il gelcoat non lo penetrerà, ma farà come un ponte lasciando vuoto il graffio che c’è sotto. Le scelte sono due: o si ignora il graffio (se è così sottile siamo sicuro che ne valga la pena?) o lo si approfonda, per esempio con un cacciavite. Personalmente, prima di farlo, mi accerterei delle mie capacità con un graffio già sufficientemente profondo.
Si delimita il graffio da riparare con del nastro adesivo (il video mostra bene come fare; tutti i discorsi sulla scelta del nastro ideale possono, credo, essere ragionevolmente ignorati, qui siamo alle elementari, non all’università).
Si mescola il gelcoat neutro con i pigmenti per approssimare il colore dello scafo. Il video dice chiaramente che è impossibile essere perfetti; il livello di precisione dipende dall’esperienza (che evidentemente nessuno di noi due ha), e dal tempo che si vuole dedicare a fare prove (vedi comunque commento sull’università).
Una volta che il gelcoat ha il colore che vogliamo, si aggiunge il catalizzatore nelle proporzioni indicate nella confezione e SI MESCOLA PERFETTAMENTE. Il video ripete mix mix mix mix come una canzoncina.
Si applica il gelcoat. Nel video viene utilizzata una siringa. Io non sono riuscito a fare entrare il gelcoat nella siringa: o quello che ho comprato io era di diversa consistenza o io non so fare (ipotesi, per altro, già ripetutamente provata in altre occasioni). Io ho usato una spatolina di plastica. Il gelcoat si ritira dopo l’essicazione, per cui quando lo si applica bisogna che sporga un pochino dal graffio; troppo richiede più olio di gomiti per pareggiarlo, ma per piccole riparazioni non è un problema eccessivo.
Il kit che ho comprato io comprende anche un foglietto di cellophane con cui coprire il gelcoat appena applicato e appiattirlo. Il video cita questa possibilità ma non la utilizza; io l’ho utilizzata perché se era nel kit, un motivo ci sarà pure stato…
Dopo alcune ore si toglie il cellophane e il nastro e il gelcoat dovrebbe essere asciutto (non fare queste cose quando fa freddo: mi dicono che a 5 °C non essicchi mai e che comunque temperature basse siano da evitare).
Si prende un tampone per carteggiatura e si carteggia cercando di evitare di andare troppo fuori dalla riparazione. Usare le mani non va bene, perché inevitabilmente si fa più pressione in corrispondenza delle dita. Si usa carta a umido bagnando continuamente lo scafo; il video parla di aggiungere “un po’” (?) di ammoniaca per rendere la carta più scorrevole e il lavoro meno faticoso. Io non l’ho fatto. Usare un movimento casuale senza seguire direzioni costanti per rendere il lavoro più omogeneo. La grana della carta aumenta progressivamente (200 – 400 – 600).
Si lucida lo scafo come al solito (numerosi post sull’argomento in questo forum)
Kit per la riparazione del gelcoat: circa 25 euro;
carta abrasiva a varia grana: circa 5 euro
mia moglie che guarda distrattamente la barca e poi dice “ah, però, bel lavoro, non me l’aspettavo”: non ha prezzo…