Sappiamo tutti che la barca a vela, a flusso costante, necessita di un intervallo di tempo per stabilizzarsi e trovare un certo equilibrio di portanza, ma quanto è lungo questo intervallo?
Il grafico indica il tempo necessario ad una barca di 12 metri per raggiungere lo stato di equilibrio:
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Anche se sono solo numeri indicativi di una tendenza, appare evidente quanto sia importante muoversi ed agire con cautela in presenza di venti leggeri, infatti, mentre per ottenere l'85% della portanza a 20 nodi occorrono ca 6 secondi, 12 sec. con 10 nodi, ne occorrono ben 24 con 5 nodi (e qui andiamo fuori scala).
Questo è anche il motivo per il quale la differenza tra un velista esperto e medio è più evidente con venti leggeri che con venti forti, e tanto più si riconoscerà da come sarà capace di rimanere vicino ai valori desiderati, senza effettuare modifiche non necessarie.
ciao
No, non si parla di dislocamento ma di corda della vela; una vela con corda di 3 metri raggiungerà la stessa percentuale di portanza in metà tempo.
ciao
:)Non credo che il dislocamento agisca alex in quanto è una costante di base (variando insomma come la dimensione della braca e dando un coefficiente che non altera più di tanto il rapporto tra i tempi alle varie intensità di vento). O no?
Se ho capito bene si parla di tempo necessario per stabilizzare la forza sulla vela, non di tempo per riportare a regime la barca: quindi quel che c'è sotto l'albero dovrebbe essere ininfluente.
Confesso di non aver chiaro di cosa si stia parlando.
Cosa significa flusso attuale l flusso in quiete?
Se, a dispetto del traduttore, il grafico indica quanto tempo ci mette il flusso a passare da turbolento a laminare dopo aver cazzato le vele con le stesse modalita', la prima cosa che mi verrebbe da dire e' che le vele vanno regolate con diversa progressione a seconda dell'intensita' del vento e dunque il grafico ha un significato piuttosto marginale.
Ma forse ho interpretato male?
Ciao
Albert, per flusso attuale/ flusso in quiete, penso si intenda flusso costante, e si voglia evidenziare quanto tempo occorra, per diverse intensità di vento, per raggiungere un certo valore fisso di portanza (chiamato portanza del punto di equilibrio).
ciao
Ale, capisco le tue ragioni, ma non è in discussione chi fa più angolo o chi riesce a perdere meno acqua, ma il tempo che occorre ad innescare o riinnescare il processo di portanza per raggiungere il suo punto di equilibrio, e questo, credo, sia indipendente dal dislocamento; dipende molto invece dal piano velico, infatti un alto allungamento è in grado di raggiungere un equilibrio stabile molto più rapidamente.
ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Albert, per flusso attuale/ flusso in quiete, penso si intenda flusso costante, e si voglia evidenziare quanto tempo occorra, per diverse intensità di vento, per raggiungere un certo valore fisso di portanza (chiamato portanza del punto di equilibrio).
ciao
E' preoccupante.... mi auguro che il problema sia del traduttore e non di una mia momentanea amnesia o dislessia.... ma per me e' arabo...
Citazione:albert ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Albert, per flusso attuale/ flusso in quiete, penso si intenda flusso costante, e si voglia evidenziare quanto tempo occorra, per diverse intensità di vento, per raggiungere un certo valore fisso di portanza (chiamato portanza del punto di equilibrio).
ciao
E' preoccupante.... mi auguro che il problema sia del traduttore e non di una mia momentanea amnesia o dislessia.... ma per me e' arabo...
Cosa non ti è chiaro?
Albert....ci vogliono in tutti i modi togliere il gusto ..dell'istinto.....della sensibiltà...quella cosa che ti fa dire...'l'ho fatto perchè lo sentivo'
Citazione:aleufo ha scritto:
'l'ho fatto perchè lo sentivo'
La traduzione corretta è 'ho avuto un gran c.ulo'
Citazione:einstein ha scritto:
Cosa non ti è chiaro?
I termini flusso attuale, flusso in quiete, portanza del punto di equilibrio in questo momento mi risultano sconosciuti e dunque privi di significato. E dopo tanti anni in cui mi sono occupato di vele, ali ed aerodinamica, mi preoccupo un po'...
Indubbiamente si tratta di una traduzione poco felice.
ciao
Albert, hai ragione (come sempre), senza le dovute premesse era difficile venirne a capo, infatti, rileggendo attentamente dall'inizio, credo che per 'flusso attuale/flusso in quiete' si intenda 'flusso circolatorio di portanza':
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Ciao
PS Vedi nuova discussione sul moto circolatorio
Dato che non me la sentivo di dare addosso al tuo mentore, ho attribuito tutta la colpa della confusione sull'argomento al traduttore.....
Però, ora che hai svelato l'arcano, posso rifarmi a quanto dice il mio mentore che forse sull'argomento ne sa più del tuo:
il ritardo di tempo in cui si genera la portanza fu discusso per primo da Wagner ed in suo onore si chiama effetto Wagner. Le sue scoperte possono essere prese in considerazione per valutare la
portanza generata in condizioni non stazionarie; la teoria classica, basata sul teorema di Kutta-Joukowsky, valuta esclusivamente
la portanza generata nel moto stazionario.
Dunque temo che nel tuo testo ci sia un po' di minestrone e si arrivi a delle conclusioni semplificate ad uso e consumo dei velisti.
Non so poi se si faccia menzione della conclusione cui arrivò Wagner: 'la crescita della portanza reale (
actual in inglese =
reale e non attuale) dipende in larga misura dalla velocità di cambiamento dell'angolo di incidenza'.
Ciò significa che al di là di tutte le teorie sono sempre i tailers che hanno comunque in mano la situazione
.
....e ora passiamo a far danni anche al 3d delle teorie circolatorie....
Ciao
Citazione:albert ha scritto:
Dato che non me la sentivo di dare addosso al tuo mentore, ho attribuito tutta la colpa della confusione sull'argomento al traduttore.....
Però, ora che hai svelato l'arcano, posso rifarmi a quanto dice il mio mentore che forse sull'argomento ne sa più del tuo:
il ritardo di tempo in cui si genera la portanza fu discusso per primo da Wagner ed in suo onore si chiama effetto Wagner. Le sue scoperte possono essere prese in considerazione per valutare la portanza generata in condizioni non stazionarie; la teoria classica, basata sul teorema di Kutta-Joukowsky, valuta esclusivamente la portanza generata nel moto stazionario.
Dunque temo che nel tuo testo ci sia un po' di minestrone e si arrivi a delle conclusioni semplificate ad uso e consumo dei velisti.
Non so poi se si faccia menzione della conclusione cui arrivò Wagner: 'la crescita della portanza reale (actual in inglese = reale e non attuale) dipende in larga misura dalla velocità di cambiamento dell'angolo di incidenza'.
Ciò significa che al di là di tutte le teorie sono sempre i tailers che hanno comunque in mano la situazione .
....e ora passiamo a far danni anche al 3d delle teorie circolatorie....
Ciao
Si Albert, di angolo incidenza/portanza ne parla, forse avrebbe dovuto approfondire molto di più l'argomento, e non solo quello, ma, come dici tu, probabilmente sarebbe risultato piuttosto 'pesante' per tutti gli argomenti trattati e si è voluto semplificare, ad uso e consumo della maggior parte dei velisti spesso poco ricettivi a formule e diagrammi.
ciao