I Forum di Amici della Vela

Versione completa: impianto elettrico standard economico
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Affido queste righe agli amici moderatori.Visto il bailamme sull'argomento impianto elettrico non credete che con tutto lo scibile esistente sul ns.Forum si potrebbe, da parte di un comitato di ADV esperti,realizzare uno schema di impianto elettrico 'standard'?E per standard intendo una 220 che arriva dalla banchina,una batteria motore e due per servizi.Inoltre vista la sensibilità ai costi, per tutti i componenti dell'impianto, dal quadro al caricabatterie, dai fili alle lampade(a led)e quant'altro la menzione di due o tre fornitori.Il ns.èun Forum di Amici è ovvio che non abbiamo interessi commerciali.E a tal punto azzardo molto:e se con i fornitori più rilevanti in ragione del valore delle merci(batterie,caricabatterie etc)si creasse una convenzione per ottenere economie di scala?
E non si dica che per realizzare lo schema di un impianto elettrico ci vuole lo schema della logistica interna.Tutte le barche o da 10 o da 20mt.hanno l'albero con le luci,le batterie,il salpancora etc.
Tutte le barche, di legnoe metallo e vetroresina temono le dispersioni.Credete che sia utopico? Ci ho riflettuto molto e mi auguro di parlarne ancora a Cesenatico.Al piacere di incontrarVi di persona buon vento Nico40
Nico,
ti rispondo da utente, non da moderatore.
E' un argomento dove esistono scuole di pensiero, variabili economiche nella scelta dei materiali, non pochi compromessi, in fase di realizzazione, con la realtà della barca (passaggi, distanze, esistenza di canaline a norma e utilizzabili).
Senza contare che, alla fine, ogni barca nasce e ci arriva con un impianto elettrico che, di solito, si tende a migliorare non a rifare completamente.
Esiste una bella discussione di Francesco (Dapnia) http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=26327 (deve esistere anche la 2a parte, ma non l'ho trovata.
Qui trovi schemi e foto di una realizzazione certamente degna di nota.
Poi troverai centinaia di discussioni su come sia meglio agire argomento per argomento.

Per ciò che concerne convenzioni so che ne esiste una su prodotti tipo caricabatteria, mentre cavi batterie ed altro sono (secondo me) molto influenzate dalla zona in cui si vive.

questa è la mia opinione,
Marco
La mia opinione e' che non si tratti di un lavoro da poco sia per la stesura che, da sola, richiede un sacco di lavoro per garantirne la completezza e la rispondenza a norme (non si puo' suggerire qualcosa che diverga dalle disposizioni vigenti), senza parlare del problema dell'aggiornamento necessario vista la continua evoluzione dei prodotti-materiali, della normativa e della variabilita' della proposta di mercato.
In rete ci sono siti a bizzeffe (italiani e stranieri) che presentano qualcosa del genere ma sono sempre (e non per loro volonta') incompleti o non aggiornati o troppo limitati o troppo complicati per il pubblico medio.
Un sintomo della verita' di quanto dico sta proprio nel continuo discuterne su questo forum che dimostra la necessita' (anche per chi e' piu' esperto) di verificare in tempo reale le proprie idee.
Non e' utopico : richiede 'solo' un costante grosso impegno di tempo e di lavoro (chi lo ha e chi lo fa ?).
Uno schema teorico, di qualunque tipo, non serve a granché.
Sarebbe un semplice diagramma a blocchi di nessuna utilità per l'applicazione.
Per avere qualcosa di serio va esaminato caso per caso, partento dal bilancio energetico teorico, perché diversi sono gli assorbimenti degli utilizzi, diverse le distanze, quindi diverse le sezioni dei cavi, diversi i componenti, diverse le protezioni.
E qui non si tratta di opinioni, ma di buona tecnica.
Poi si deve vedere se lo schema teorico (il progetto) è di pratica applicazione: detto in altri termini e solo a titolo di esempio, se tutti i cavi passano dove è previsto che passino e non debbano fare giri strani per arrivare.
Il consigliare macchine e componenti (con convenzioni d'acquisto e tutto ciò che segue) è l'ultimo dei gradini da salire, prima c'è tutta una scala.
Ne consegue che è possibile dare, con coscienza, solo pareri motivati su situazioni specifiche, ben individuate e con tutti i dati chiari: le molte variabili comportano implicazioni da considerare (un esempio per tutti le galvaniche).
Ne consegue che l'unica possibilità è che chi vuole fare o rifare, chieda di volta in volta, e che chi in quel momento ha tempo e voglia (principalmente competenza) risponda e si adoperi come può.
Secondo me òavatrice e lavastoviglie si usano solo in banchina ed allora tanto vale farle andare a corrente alternata. Tra l'altro, in navigazione si ua una ciotola unica che e' facle lavare con acqua di mare. Idem per il bucato.
Citazione:pescasio ha scritto:
Secondo me òavatrice e lavastoviglie si usano solo in banchina ed allora tanto vale farle andare a corrente alternata. Tra l'altro, in navigazione si ua una ciotola unica che e' facle lavare con acqua di mare. Idem per il bucato.

Sbagliato post?
Big Grin
Ciao Nico, sono sempre manicomio, rispondo sul forum per dare un contributo a tutti.
Sono stato installatore in cantiere navale di impianti idraulici su mega yacht e poi autocostruttore di uno scafo a vela dove mi sono realizzato da solo tutti gli impianti, quello elettrico con i preziosi consigli dell'amico Lucio e mi permetto di dire che l'impiantistica navale non è materia da mettere nero su bianco in toto per diversi motivi:
-esigenze personali dell'armatore
-modello di scafo in cui installare il tutto (la tua è d'acciaio ben diversa da quelle in plastica)
-budget a disposizione (ciò che per te è standard per altri è surplus o viceversa!)
-scelta dei materiali (scafo in acciaio meglio fili stagnati...)
- continua evoluzione dei prodotti farebbe essere troglodita il tuo progetto standard in un paio d'anni!!!
A volte semplificare con progetti di base da adattare di volta in volta, non fa che complicare le cose, quindi, con lo schema dello scafo, disposizione degli arredi, si decide cosa e dove di volta in volta e, comunque, a lavoro finito dopo un paio di stagioni avrai modifiche da apportare in base alle tue esigenze personali! La barca è viva e costosa soprattutto se autocostruita, diversamente meglio optare per una barca da cantiere che è standardizzata in modo ottimale e costa meno!!!!
Allego schema elettrico generale per una barca di 30anni fa, di origine professionale. Il sistema elettrico e' composto da 2 impianti separati per la 12Vcc e la 220Vca. L'impianto per la 12Vcc comprende come fonti di alimentazione (riportate in altro) 2 batterie servizi (su circuiti separati), 1 batteria per l'avviamento motore, alternatore (chiamato 'generatore trainato') e il caricabatterie. L'impianto per la corrente anternata 220Vca (nettamente separata dalla 12Vcc) alimenta una rete di prese 220Vca, il boiler e il caricabatterie. Si tratta dello schema di potenza, per cui la strumentazione di misura non e' riportata, che pero' e' intuibile attraverso i shunt e TA presenti nello schema.
Come schema di partenza mi sembra tuttora valido per una barca a vela di medie dimensioni.

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Mah ... io me lo sono fatto da me al tempo ma sinceramente non stiamo parlando di 'rocket science'. Un impianto 12V, 2 banchi di batterie e un impianto separato della 220 non richiede tanta preparazione teorica ma tanto buon senso e manualità.

Se posso dare un suggerimento concentrarsi su un sistema 'aperto' che consenta aggiunte a posteriori con un sacco di morsetti liberi e canaline vuote o mezze-piene. Rendere il circuito di massa (o il negativo) il piu' pratico e funzionale possibile per non avere squilibri. Meno roba si installa e meglio é anche se le lucine piacciono a tutti ...
Finalmente!Un grazie a tutti ed in particolare a scud e Ask.Possibile che in una comunità di marinai non vi sia qualcuno che,come scud,non sviluppi un impianto standard il più aggiornato possibile? Impianto che contempli le solite cose che si possano trovare su una barca a vela in un rage di metri da 8 a 15? E non si dica che le esigenze siano diverse poichè tutti hanno le stesse esigenze o quanto meno quanto si trova sulle barche di serie.
Poi si decide cosa mettere e no.Credo anche che si possano prevedere anche le accortezze per le barche in metallo.Mi hanno suggerito di sostituire l'alternatore di serie da 50 del mio Aifo 40 con uno da 100;Che ne dite? Mi scuso se insisto ma da quanto si legge sul ns. Forum credo che l'argomento interessi molti Amici.Al piacere di leggerVi e meglio incontrarVi a Cesenatico nico40
impianto elettrico economico di mckewoy

un quadro stagno multipresa nel gavone con

prese 220v con salvavita da colonnina

una morsettiera da batteria e per utenze 12v con fusibile

poi, all'interno

due strisce multipresa con interruttori individuali e generali,

una bipasso per la 220v

ed una schuko per la 12v
A suo tempo, dovendo rifare completamente l'impianto elettrico, avevo buttato giù alcuni schemi in formato VISIO.
Purtroppo non ho più la licenza del software quindi al momento riesco solo ad aprirlo in view e al massimo stamparlo in formato pdf.

Ero partito da uno schema a blocchi generale che mi serviva anche per posizionare fisicamente ii vari componenti (morsettiere, fusibili, ecc..):


Allegato: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Schema generale.pdf 30,94 KB

Poi ho progettato i pannelli. Uno è quello del motore che ho rifatto aggiungendo anche un sensore sulla valvola dell'acqua per evitare di dimenticarla chiusa:



Allegato: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Pannello.pdf 27,91 KB


Per poi entrare nel dettaglio delle connessioni che ho codificato in modo da etichettare i rispettivi cavi:



Allegato: Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .Schema connessioni.pdf 27 KB

Una stampa la tengo in barca e mi è già stata notevolmente utile per aggiungere connessioni senza impazzire,a distanza di anni, a ricordare cosa è stato fatto.

La qualità delle immagini è penosa ma se qualcuno ha installato VISIO posso inviargli l'originale.
A proposito: qualcuno conosce una alternativa freeware a questo software?
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