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Mi sapete dire come mai su questo tipo di cima non si possono fare o perlomeno sconsigliano di fare asole impiombate?

http://www.ropelocker.co.uk/pdf/Excel_Ra...l_Data.pdf

ciao!
mi sembra di capire che dicano di non fare l'occhio calzato, ma scalzato sì. come mai non saprei. aspetta gli esperti
Nelle cime a doppia treccia con anima esotica (kevlar,spectra dyneema, vectran, pbo) è l'anima che sorregge il carico
mentre la calza ha principalmente funzioni di protezione. La loro principale caratteristica è che raggiungono carichi
elevati con cavi di piccolo diametro e pertanto con una limitata quantità di fibre. E' quindi consigliabile che queste
fibre lavorino perfettamente parallele e tutte allo stesso tempo. L' impiombatura consigliata è l' australiana,
ideata per creare un' occhio su una cima a singola treccia normalmente composta da 12 legnoli.
E' questo il motivo per cui si elimina la calza per una lunghezza opportuna e si impiomba la sola anima con
il metodo dei 'canguri'!
L'australiana in questo caso non c'entra niente, è una impiombatura che risale i tempi del kevlar, e si faceva con anima e calza esterna, ed un manicotto termorestringente come 'rifinitura'.
In questo caso invece dicono di non impiombare ma di fare un nodo o scalzare e fare un occhio su singola calza, il motivo è ovvio basta guardare di che diametri stiamo parlando.... L'unica impiombabile facilmente è il 6 mm.
Citazione:sailor13 ha scritto:
L'australiana in questo caso non c'entra niente, è una impiombatura che risale i tempi del kevlar, e si faceva con anima e calza esterna, ed un manicotto termorestringente come 'rifinitura'.
In questo caso invece dicono di non impiombare ma di fare un nodo o scalzare e fare un occhio su singola calza, il motivo è ovvio basta guardare di che diametri stiamo parlando.... L'unica impiombabile facilmente è il 6 mm.

E fare un occhio su quella che tu chiami singola calza ( e che io chiamo cima trecciata ), infilando la cima all' interno di se stessa, se non è un' australiana cos'è?... una neozelandese?!
L'impiombatura 'all'australiana' è questa:
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e si eseguiva esclusivamente sulle cime in kevlar così:
Raddoppiavi la la cima e formavi l'occhio, con il tagliacime a caldo tagliavi il pezzo di calza che forma l'asola, tiravi via la calza nella coda che rinfilavi dentro se stessa. Mungevi la calza a chiudere tutto e sigillavi con un bel termorestringente di quelli a spessore con la colla.
Citazione:sailor13 ha scritto:
L'impiombatura 'all'australiana' è questa:
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e si eseguiva esclusivamente sulle cime in kevlar così:
Raddoppiavi la la cima e formavi l'occhio, con il tagliacime a caldo tagliavi il pezzo di calza che forma l'asola, tiravi via la calza nella coda che rinfilavi dentro se stessa. Mungevi la calza a chiudere tutto e sigillavi con un bel termorestringente di quelli a spessore con la colla.

Hai (parzialmente) ragione!
L’ impiombatura “australiana” primordiale è proprio quella mostrata nella fotografia. Ma la realtà è leggermente più articolata:

Fino all’ inizio degli anni ottanta le uniche cime a doppia treccia disponibili erano realizzate completamente in poliestere e l’anima e la calza si suddividevano il carico a metà. L’ impiombatura classica che veniva utilizzata era la cosiddetta Samson che, per non diminuire il carico di rottura, utilizzava appunto entrambe le componenti (anima e calza).

Proprio in quel periodo si rese disponibile una nuova cima con l’ anima realizzata con la prima fibra esotica disponile: il Kevlar.
In questa nuova doppia treccia l’ anima sopporta oltre il 90% del carico e la calza ha sostanzialmente funzioni di protezione.

Un rigger australiano, Peter Gardner, sperimenta con successo un nuovo metodo di impiombatura: utilizzando la sola anima forma un occhio e reintroduce circa una metrata di treccia all’ interno di se stessa, e inventa l’australiana appunto.
Ma Peter aveva fatto i conti senza l’ oste. Il Kevlar ha due significativi difetti:
è estremamente sensibile ai raggi solari e soffre l’ abrasione. Cosi è costretto a riproteggere l’ anima con la sua stessa calza facendo quell’ accrocchio che si vede in fotografia.

In seguito, con l’ avvento di nuove fibre esotiche ( dyneema, vectran e quant’altro ) che superano i difetti del Kevlar, i riggers hanno potuto evitare
di riproteggere l’anima eliminando quindi ( parzialmente o totalmente ) l’ utilizzo della calza.

A tutt’oggi l’ impiombatura che più si utilizza per realizzare un’ occhio con una cima trecciata esotica è quella che prevede semplicemente di reinserire una parte della cima direttamente all’ interno di se stessa: che altro non è che il concetto fondamentale della pensata di Gardner.

Queste credo siano le ragioni per le quali, in letteratura, questo metodo viene definito australiana.

Ciao!
Citazione:shabrumi ha scritto:
Citazione:sailor13 ha scritto:
L'impiombatura 'all'australiana' è questa:
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e si eseguiva esclusivamente sulle cime in kevlar così:
Raddoppiavi la la cima e formavi l'occhio, con il tagliacime a caldo tagliavi il pezzo di calza che forma l'asola, tiravi via la calza nella coda che rinfilavi dentro se stessa. Mungevi la calza a chiudere tutto e sigillavi con un bel termorestringente di quelli a spessore con la colla.

Hai (parzialmente) ragione!
L’ impiombatura “australiana” primordiale è proprio quella mostrata nella fotografia. Ma la realtà è leggermente più articolata:

Fino all’ inizio degli anni ottanta le uniche cime a doppia treccia disponibili erano realizzate completamente in poliestere e l’anima e la calza si suddividevano il carico a metà. L’ impiombatura classica che veniva utilizzata era la cosiddetta Samson che, per non diminuire il carico di rottura, utilizzava appunto entrambe le componenti (anima e calza).

Proprio in quel periodo si rese disponibile una nuova cima con l’ anima realizzata con la prima fibra esotica disponile: il Kevlar.
In questa nuova doppia treccia l’ anima sopporta oltre il 90% del carico e la calza ha sostanzialmente funzioni di protezione.

Un rigger australiano, Peter Gardner, sperimenta con successo un nuovo metodo di impiombatura: utilizzando la sola anima forma un occhio e reintroduce circa una metrata di treccia all’ interno di se stessa, e inventa l’australiana appunto.
Ma Peter aveva fatto i conti senza l’ oste. Il Kevlar ha due significativi difetti:
è estremamente sensibile ai raggi solari e soffre l’ abrasione. Cosi è costretto a riproteggere l’ anima con la sua stessa calza facendo quell’ accrocchio che si vede in fotografia.

In seguito, con l’ avvento di nuove fibre esotiche ( dyneema, vectran e quant’altro ) che superano i difetti del Kevlar, i riggers hanno potuto evitare
di riproteggere l’anima eliminando quindi ( parzialmente o totalmente ) l’ utilizzo della calza.

A tutt’oggi l’ impiombatura che più si utilizza per realizzare un’ occhio con una cima trecciata esotica è quella che prevede semplicemente di reinserire una parte della cima direttamente all’ interno di se stessa: che altro non è che il concetto fondamentale della pensata di Gardner.

Queste credo siano le ragioni per le quali, in letteratura, questo metodo viene definito australiana.

Ciao!
Sei il primo che conosce Peter Gardner!!!
Io all'epoca c'ero, e Peter Gardner l'ho conosciuto. Ho ancora uno dei suoi Gardlock, moschettone monolitico per le scotte del genoa, che importavamo perchè era l'unico in grado di tenere il carico dei 12M e dei maxi. L'australiana è arrivata con la Coppa di Perth, fino ad allora anche con il Kevlar si impiombava il penzolo in cavo atlantico su scotte, bracci e drizze.
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