Citazione:Jak ha scritto:
Sono contento che il post interessi anche altri

@ZK Marco, mi sapresti dire due parole in più su come si calcola il momento raddrizzante e su come questo serva per calcolare i vari carichi?
due saranno poche?
parto da lontano:
le sartie sono calcolate sul momento raddrizzante!
se la barca non avesse la chiglia non starebbe diritta, sarebbe la condizione di raddrizzamento 0, ovvero una piccola sollecitazione sull' albero produrrebbe lo sbandamento senza far lavorare le sartie!
se cominciamo a mettere un po di peso sotto la chiglia la tensione sulle sartie sale, questa tensione non dipende ovviamente dalla superficie della vela ma solo ed esclusivamente dal momento raddrizzante. (occhio che sulle derive sto modo non funziona)
nella realta dunque potremo far riferimento allo sbandamento per capire la forza del vento sulla vela ignorando la sua velocita e la superficie delle vele.
calcolare il momento raddrizante non e' banale, il calcolo passa per due folli definizioni ingegneristiche.
te le nomino, cosi te le vai a vedere su viki
metacentro e momento di inerzia!
i nomi non hanno nulla a che vedere con cio che rappresentano.
per definire il raddrizzamento di una barca se caschi nelle mani di un ingegnere nautico ti vogliono diversi quattrini e tutti i dati di progetto, forma di carena, masse di tutti i particolari e loro posizione.
poi lui ci passa un mese a fare i conti.

io quando mi serve mi do due valutazioni una di minima, considero l' immersione massima della carena, e sulla base di massa e lunghezza della barca mi genero un cilindro lungo come la barca e che peschi come la barca,(viene un diametro molto piccolo) ci metto sotto una chiglia equivalente (stesso peso ma concentrato nel baricentro della chiglia) il raddrizzamento di questa simulazione ha come braccio la distanza tra l' asse del cilindro e il punto di applicazione del peso della chiglia.
l' altro di massima, considero un cilindro con diametro uguale al baglio massimo e procedo come prima (ottengo due numeri diversi ma non tantissimo)
il raddrizzamento vero della barca sta nel mezzo, dunque usero il secondo per calcolarmi sartie e manovre fisse, il primo per valutare l' inerzia sotto raffica dello scafo che aggiunta al momento raddrizzante mi danno un valore decente per valutare gli sforzi sulla vela che devo progettare.(nella parte iniziale della raffica al vento non si oppone solo il raddrizzamento ma anche l' inerzia di tutto lo scafo( infatti non c'ho messo ne l' albero ne il peso dello scafo nella prima e ci va messo ma io per fortuna i conti li sbaglio sempre almeno tre volte prima di dacce...lo so e li rifaccio 5)
per valutare gli stralli si usa il secondo, si definisce la catenaria di progetto e si usa il momento raddrizzante per calcolare la tensione a cui saranno soggetti.
te ce vogliono le formuline, della catenaria o vai avanti da te o devo approfondire?
un giro su internet a quardare il signifiacato di momento di inerzia se hai due minuti.. e' molto divertente,, non e' un momento e non ha nulla a vedere con l' inerzia.. i fisici so dei pazzi!
l' ho scritta un po a braccio.. ce sta che ho tralascito, intento lo mando, poi dammi due minuti che lo rileggo.
cia
mo dovrebbe esse vicino a leggibile e non tanto di fori