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Versione completa: Foam-luff – Ma serve davvero?
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Citazione:ZK ha scritto:


siamo in disaccordo su qusi tutto cio che hai citato!

Ne ero certo.
il problema è riuscire a calcolare il foam luf
e lì serve il velaio assieme ad un fisico astrale

l'ideale sarebbe trovare quello che ha inventato il teletrasporto e la propulsione a ''curvatura '' dell'interprise quello ci capisce un casino butta giù una funzione così ... sul momento

trattasi di numeri ''complessi''
''complessi coniugati'
'vela immaginaria
complesi complicati all'ufficio complicazioni affari semplici





Big GrinCool
bv
Ale, non capisco se seiu scettico a priori nei confronti del foam, o sul fatto che ci si possa progettare una vela intorno.
Eventualmente spiega, che sarebbe utile.
Ho recuperato una foto del mio genoa avvolto con foam.
Me la fatta un amico da lontano che bolinava senza foam, ho dovuto ingrandirla....Big Grin

Ma la forma non è male per quel poco che si può vedere.

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Si Blu, sembra proprio niente male.
ciao
Citazione:Blu ha scritto:
Ale, non capisco se seiu scettico a priori nei confronti del foam, o sul fatto che ci si possa progettare una vela intorno.
Eventualmente spiega, che sarebbe utile.

( mi.. anche tu 42
no è casseggio domenicale Big GrinBig GrinBig GrinBig Grin post veleggiata )

l'ho visto ma, mai provato

però ne ho visto senza foam mantenere una forma dignitosa però effetivamente erano triradiali materiali ''taffettati'' e comunque di un paio di giri, mica da genoa trasformo a fiocco 3

no sul foam credo che anche i velai abbiano differenti opinioni
qua, mi ha raccontato un amico (che ha un fiocco con il foam), ha portato la vela dal velaio VELAIO per le solite piccole riparazioni stagionalie Big Grin quando l'ha vista gli ha detto:
''cos'è questa c....?''Palla 8


comunque mi fiderei in ogni caso di un buon velaio velaio, sia i pro che i contro, credo sappiano trovare una soluzione.
Spesso è spiegare con chiarezza e determinazione BENE cosa volgiamo ottenere, che uso dobbiamo farne.

e ... credo che si tratti di andare per lo più in crociera GIUTAMENTE però, cercando SEMPRE la miglior soluzione per la miglior resa, ( per la crociera :coolSmile.. ci mancherebe.
bv
'In crociera' era di premessa... !

Non volevo tirarti fuori di forza dal ca..eggio post veleggiata!Big Grin
Io lo sto facendo post sciata..
[quote]Vince_VR ha scritto:
Il Foam Luff è una soluzione un po' datata,
capisco.... avrà ragione il velaio allora



Su una barca USA, evidentemente senza problemi di stazza, avevano spessorato il bordo d'entrata del profilo dell'avvolgitore ed effettivamente la vela avvolta aveva un profilo di assoluto rispetto.

interessante, mai visto nulla di simile, vedi se ti capita quelche foto o riferimenti

grazie bv
capire se il profilo di una vela e' buono e' gia difficile (parlo per me) da sotto la vela soprattutto se non ci sono le linne di forma!
mi fate un po di invidia, io da qualla foto capisco solo che all' armatore non piace usare il paterazzo, si vede la catenaria dal traverso, deve essercene molta!

provo a tradurmi!
se fate un giro su google patents ci so alemno 1000 brevetti che riguardano la riduzione del piano velico pero prima di passare alle soluzioni geniali non sara il caso di dare un assetto giusto alla attrezzatura?
si uno prende una mano alla randa e si rende conto che deve ridurre anche il genova ma... ha gia fatto tutto quelle che serve per per far andare bene la barca?
cazzato il paterazzo, regolato il baby se c'e', regolate le drizze, regolati i carrelli!
a ridurre ci vuole poca conoscenza, regolare richiede piu attenzioni ma non siamo qui a parlarne?
la cosa più meravigliosa non è non avere niente da fare. è avere qualcosa da fare e non farla.
l'amico blu generosamente ha pubblicato le foto ( devo dire NIENTE MALE)
ma, io rinnovo a ZK l'invito cordialeWink a postare qualche foto, (più figure che chiacchiereBig Grin)
così si incrementa il confronto
bv
Citazione:ZK ha scritto:
capire se il profilo di una vela e' buono e' gia difficile (parlo per me) da sotto la vela soprattutto se non ci sono le linne di forma!
mi fate un po di invidia, io da qualla foto capisco solo che all' armatore non piace usare il paterazzo, si vede la catenaria dal traverso, deve essercene molta!

provo a tradurmi!
se fate un giro su google patents ci so alemno 1000 brevetti che riguardano la riduzione del piano velico pero prima di passare alle soluzioni geniali non sara il caso di dare un assetto giusto alla attrezzatura?
si uno prende una mano alla randa e si rende conto che deve ridurre anche il genova ma... ha gia fatto tutto quelle che serve per per far andare bene la barca?
cazzato il paterazzo, regolato il baby se c'e', regolate le drizze, regolati i carrelli!
a ridurre ci vuole poca conoscenza, regolare richiede piu attenzioni ma non siamo qui a parlarne?

Zk, vero è che una vela a segno e la sua forma la si percepisce da 'sotto la vela', ma solo un cieco, o un incompetente, non è in grado di valutare se un genoa è avvolto a pallone, o in modo adeguato.
Quindi, in primo luogo semmai esprimi un giudizio sul rendimento di un foam, indipendentemente dalle altre regolazioni, visto che di questo stiamo parlando.

Poi spara pure sull'armatore, ma attento a dove miri e cosa spari....
Citazione:ZK ha scritto:
capire se il profilo di una vela e' buono e' gia difficile (parlo per me) da sotto la vela soprattutto se non ci sono le linne di forma!
mi fate un po di invidia, io da qualla foto capisco solo che all' armatore non piace usare il paterazzo, si vede la catenaria dal traverso, deve essercene molta!

provo a tradurmi!
se fate un giro su google patents ci so alemno 1000 brevetti che riguardano la riduzione del piano velico pero prima di passare alle soluzioni geniali non sara il caso di dare un assetto giusto alla attrezzatura?
si uno prende una mano alla randa e si rende conto che deve ridurre anche il genova ma... ha gia fatto tutto quelle che serve per per far andare bene la barca?
cazzato il paterazzo, regolato il baby se c'e', regolate le drizze, regolati i carrelli!
a ridurre ci vuole poca conoscenza, regolare richiede piu attenzioni ma non siamo qui a parlarne?
Sono d'accordo ed aggiungo che la riduzione deve essere lasciata come ultima scelta. Prima tutte le regolazioni possibili.
Citazione:Scott ha scritto:
Citazione:ZK ha scritto:
Sono d'accordo ed aggiungo che la riduzione deve essere lasciata come ultima scelta. Prima tutte le regolazioni possibili.

Mi trovate perfettamente d'accordo.
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all' aumento della velocita del vento aumentano le sollecitazioni sulla vela.
la vela si deforma, il grasso si sposta indietro e soprattutto la vela diventa piu profonda.
c'e' un 3d appena iniziato su questo ma pare che quando si entra nel tecnico qui si preferisca abbandonare.
la vela piu grassa porta di piu, molto di piu.
in moltissimi casi con una buona regolazione non ce' bisogno di ridurre.
nei rettangoli si vede anche la forma del taglio dei ferzi che e' il modo che il velaio usa per dare grasso alla vela.
se rulliamo quella parte di vela otterremo una tenda piatta che si porta ma fa un esagerazione di attrito.
lo spessore non serve a togliere il grasso ma a limare le grinze... ma una vela non e' una donna, le grinze non signifiacono un gran che... se vedeste le grinze che vengono alle vele regolate bene per poco vento vi verrebbe l' infarto!
quel grasso che si vede dipende dalla regolazione del paterazzo ma i velisti lo considerano una manovra fissa e temono che a cazzarlo troppo si possa vedere l' albero che sfonda la carena... scusate il sarcasmo so tutti cosi i miei conoscenti di forum, poi loro cominciano a usare il paterazzo e io divento meno antipatico
se trovo una bella foto di una vela vi faccio il disegnino di cosa si deve guardare per capire se la forma e' giusta..no, le grinze non interessano.
Bene.
Fuori tema, abbiamo affrontato anche le basi della regolazione delle vele.

Ora, dopo avere per bene regolato paterazzo, drizza, carrello scotta, meolo, tralasciando per brevità la tecnica di conduzione in bolina e l'uso dei tail tales (ringrazio...Big Grin), finalmente lo vogliamo avvolgere sto benedetto genoa ?
ZK, quale è il 3D appena iniziato a cui ti riferisci?
Citazione:Blu ha scritto:
Bene.
Fuori tema, abbiamo affrontato anche le basi della regolazione delle vele.

Ora, dopo avere per bene regolato paterazzo, drizza, carrello scotta, meolo, tralasciando per brevità la tecnica di conduzione in bolina e l'uso dei tail tales (ringrazio...Big Grin), finalmente lo vogliamo avvolgere sto benedetto genoa ?

quando lo avvolgi arrotoli intorno ad un cilindro la vela che vedi nel disegnino qua sopra.
in pratica avvolgi la parte con i ferzi in forma e avvolgendo togli un cilindro, come se alla vela togliessi una zona rettangolare.
dalla parte in forma che e' quella centrale ti avanzera tutto il grasso che serve a vela aperta, non avrai piu i benefici della drizza e ti ritroverai con un bel salsicciotto proprio nella zona piu delicata, l' attacco.
se riempi il salsicciotto con un materiale espanso forse riesci a sitemare un po l' aspetto della vela, insomma la vedi meno grinzosa ma la realta dell' eficienza diventa molto triste.
forse se le regolazioni comunque non interasseno si potrebbe chiedere una vela buona da rullata con l' aggiunta du un ferzo rettangolare lungo l' inferitura, a vela aperta se non ci capisci di regolazioni e forma la differenza potrebbe non essere molto evidente.
certo faom in inferitura e anti uv in balumina... tanto vale comprarsi una tenda, costa meno! (la tenda e' un telo piatto e puo tranquillamente essere fatto con materiali pressoche eterni)
Citazione:Scott ha scritto:
ZK, quale è il 3D appena iniziato a cui ti riferisci?
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=54146
Citazione:ZK ha scritto:
Citazione:Blu ha scritto:
Bene.
Fuori tema, abbiamo affrontato anche le basi della regolazione delle vele.

Ora, dopo avere per bene regolato paterazzo, drizza, carrello scotta, meolo, tralasciando per brevità la tecnica di conduzione in bolina e l'uso dei tail tales (ringrazio...Big Grin), finalmente lo vogliamo avvolgere sto benedetto genoa ?

quando lo avvolgi arrotoli intorno ad un cilindro la vela che vedi nel disegnino qua sopra.
in pratica avvolgi la parte con i ferzi in forma e avvolgendo togli un cilindro, come se alla vela togliessi una zona rettangolare.
dalla parte in forma che e' quella centrale ti avanzera tutto il grasso che serve a vela aperta, non avrai piu i benefici della drizza e ti ritroverai con un bel salsicciotto proprio nella zona piu delicata, l' attacco.
se riempi il salsicciotto con un materiale espanso forse riesci a sitemare un po l' aspetto della vela, insomma la vedi meno grinzosa ma la realta dell' eficienza diventa molto triste.
forse se le regolazioni comunque non interasseno si potrebbe chiedere una vela buona da rullata con l' aggiunta du un ferzo rettangolare lungo l' inferitura, a vela aperta se non ci capisci di regolazioni e forma la differenza potrebbe non essere molto evidente.
certo faom in inferitura e anti uv in balumina... tanto vale comprarsi una tenda, costa meno! (la tenda e' un telo piatto e puo tranquillamente essere fatto con materiali pressoche eterni)

Una vela rollabile con avvolgi fiocco è frutto di un compromesso tra prestazioni ottimali e praticità di impiego.
Le condizioni di lavoro che è chiamata a sopportare sono varie e connesse ad un ampio range di intensità di vento.
Ad ogni intensità di vento corrisponde un diverso profilo che la vela dovrà assumere.
La vela dovrà lavorare sia con venti leggeri che con venti più sostenuti.
Rispetto a una vela pensata per un range di vento definito, oltre il quale si esegue un cambio, la vela avvolgibile è tagliata in partenza con un profilo meno grasso al fine da consentire uno smagrimento maggiore man mano che si riduce.

Si evince che la vela rollabile è una vela di compromesso.

Tuttavia, su una barca da crociera il compromesso consente di raggiungere innegabili vantaggi in termini di praticità e di facilità nella riduzione.
Ovviamente ciò comporta dei limiti di utilizzo.
In particolare il rendimento di bolina scade progressivamente man mano che si riduce la vela.

In quest’ottica di compromesso l’inserimento del foam luff è uno dei sistemi adottati nel tentativo di ottenere un diametro più grosso della parte di vela avvolta sullo strallo, in modo da avvolgere la vela riprendendo il grasso nella parte centrale e consentire un avvolgimento più omogeneo.
Il maggior diametro dato dal “cuscinetto” consente di recuperare più tela ad ogni giro di avvolgimento. La pretesa è quella di ridurre il grasso in modo controllato lungo l’inferitura producendo quindi un progressivo smagrimento della vela avvolta.

Fino a qui nessuno sostiene che dal punto di vista del rendimento una vela avvolta sia efficace quanto una vela pensata per una determinata intensità.
Si tratta al contrario di capire come fare rendere al meglio una vela avvolta, limitandone al massimo possibile la presenza del grasso.
Il foam va in questa direzione, a mio avviso con efficacia.

Una vela, una volta rollata, ha ormai poche possibilità di regolazione.
La drizza non è più cazzabile e non assolve più la sua funzione nella regolazione.
La tensione della drizza non sarà superiore a quella presente prima di avvolgere.

La tensione del paterazzo, se abbiamo lavorato bene la vela prima di arrivare ad avvolgere, in quanto l’intensità del vento inizialmente era tale da consentire di avanzare ottimizzando la forma, sarà in genere quella massima possibile data in precedenza per il genoa completamente svolto. Probabilmente si tratta di una tensione sufficiente anche per il carico della vela avvolta. Attenzione a cazzare ulteriormente il paterazzo senza aver mollato dirizza !
Questo ovviamente per i fortunati che hanno il paterazzo regolabile con paranco 32:1 o superiore……

Limitarsi a parlare di regolazioni delle vele in funzione del vento, in contrapposizione e in alternativa al ridurre rollando, significa trascurare che il vento potrebbe anche essere superiore alla tolleranza di una vela ottimamente regolata.
Oltre un certo limite, o si cambia vela, o si riduce con il rolla fiocco.

Insistere sull’opportunità delle regolazioni in questa discussione significa anche implicitamente trascurare e criticare le esigenze dell’equipaggio di una barca.
A bordo, soprattutto in navigazione di piacere e non in regata, si è liberi di scegliere quale comportamento adottare in funzione del confort di navigazione, del livello tecnico a bordo, del fatto magari di essere in solitaria sotto pilota automatico....

Navigare, a differenza di tirare 4 bordi davanti al porto tra le boe, è una disciplina nella quale interagiscono diverse variabili non per forza tese al raggiungimento della massima prestazione.
Sicurezza e comfort sono al primo posto nelle scelte di assetto.
La prestazione massima è quella di grado sufficiente al raggiungimento dello scopo, in sicurezza.

Un cambio di vela inferita su un rolla fiocco, con onda e trenta nodi di vento, lasciamolo fare ai professionisti, o a equipaggi preparati.
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