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Versione completa: Carichi su cime ormeggio
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io non sono per niente un esperto ma...c'e' molto scritto da quelli che si ancorano negli uragani.
Piu' che altro teoretico, ma molti d'accordo che la stazza e' un fattore molto secondario al windage e poi all' attrito con la corrente, se c'e' e l'azione del brandeggio e delle onde. Poi si e' abbastanza d'accordo che la cima non deve essere l'elemento l'ultimo a cedere: la barca svolazza via, come dice Bullo, senza prua, perche' essa e' rimasta attaccata alla cima...

un po di roba, con formule Smile

http://alain.fraysse.free.fr/sail/rode/f...forces.htm
Storiella sui "pali", in moltissimi porti a marea i pontili galleggianti sono incastrati in pali infissi sul fondo, in modo da andare su e giu', poi una passerella a inclinazione variabile collega il pontile principale alla terraferma.
Qualche anno fa la tempesta Xynthia (forse piu che tempesta, addirittura forza uragano) e' passata sul sud della costa atlantica francese (la rochelle, les sables), con una concomitanza di fattori negativi:
A. Momento di maree sizigie molto forti (alte maree molto alte e basse maree molto basse)
B. Passaggio esattamente attorno alle ore di alta marea
C. Vento violento da sw che ha rallentato il riflusso dell acqua
D. Precipitazioni intense e portata dei corsi d acqua in improvviso aumento tipo flash flood
E. Livello di pressione atmosferoca che ha aggiunto da solo un buon mezzo metro d acqua

Risultato (oltre a inondazioni catastrofiche in tutto il litorale), i pontili sono talmente saliti che si sono sfilati dalla punta superiore dei pali, non dimensionati per fenomeni di quell ampiezza (a dire il vero dal pdv probabilistico la concomitanza di tutti quei fattori...), dopo sfilati sono andati in giro per il porto portandosi dietro tutte le barche attaccate, zone portuali delimitate da muri di cemento spessi qualche metro, un disastro. Poi la tempesta e' passata, meno vento e marea discendente quindi livello dell acqua verso valori normali

Foto gia viste dell effetto del calo del livello del mare
[Immagine: 125943-bb-xynthia-les-sables-14.jpg]

[Immagine: news_bateau_2_3.jpg]


[Immagine: Photos-de-la-tempete-XYNTHIA-les-Sables-...ne--6-.jpg]
(30-08-2017 13:43)bullo Ha scritto: [ -> ]Le briccole sono formate da tre o più pali.
A Venezia 1/3 va sul fondo così fanno i ficca pali dai tempi del Doge.
Le navi passeggeri pescano 8 m. e hanno un'opera morta di 40 m.
Mai visto briccole ma solo pali per i nostri ormeggi.-
... Ostia! accetto la precisazione, nella mia semplificazione, immaginavo che anche quei pali singoli di Venezia, pitturati e con un cappellotto, si chiamassero briccole.... del resto hai ragione, sono stato un "pile driver" sul Mare del Nord, e avevo poca conoscenza delle briccole... che li' invece le chiamano "dolphin" ! Scusassero! BV
(30-08-2017 14:37)rob Ha scritto: [ -> ]Io sono per il metodo empirico: se la cime d ormeggio non si rompono vuol dire che il diametro va bene 21
Con le mie (ero io lato banchina) ho tenuto quattron barche affiancate durante una bella burrasca, una delle barche ne ha rotta una delle sue ma le mie hanno tenuto (la mia galloccia d ormeggio meno), ritengo siano sufficienti Smiley53 Sono un misto fra 16 e 20mm, 41' 8ton.
D inverno, quando lascio la barca in acqua burrasche e tempeste non si contano e sono piu botte da un paio di:giorni che da un paio d ore, constato che dopo qualche mese i danni:alla cime derivano molto di piu dall usura per attrito che per sforzo eccessivo. Quelle piu importanti le sdoppio, lasciandone una meno tesa in modo che intervengano in modo graduale.

Questa è la teoria che mi piace di più, se non si rompono sotto stress vanno bene.
Il 10 agosto ero a bordo in banchina e ho beccato la sventola che ha fatto enormi danni fra Veneto e Friuli, punte da 65 nodi misurati in banchina, tender, passerelle e tendalini che svolazzavano per il marina.
Pontile fisso in cemento e pali in legno da 30 cm con anelli su rotaia verticale. Prua fuori, cime da 16 e spring. Barca circa 8 tonn. Credo che a questo punto di più non serva, a prescindere dai conti.
Il vento ha girato sulla prua fra 45 gradi da sinistra a circa 30 da dritta, con sbandamento sotto raffica di una ventina di gradi.
Così ormeggiata la barca lavorava soprattutto sugli spring.
Altre barche non springate sono andate a baciare il molo in cemento, ad una barca a cui si è aperto parzialmente il Genoa la cima ha tenuto ma è venuta via la palina!!!
che postacci che frequenti!
(30-08-2017 18:59)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Questa è la teoria che mi piace di più, se non si rompono sotto stress vanno bene.

E se si rompono? 27

Non te lo auguro, sia chiaro, ma con questo sistema potresti non avere una seconda chance...22
(30-08-2017 20:52)Casper Ha scritto: [ -> ]
(30-08-2017 18:59)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Questa è la teoria che mi piace di più, se non si rompono sotto stress vanno bene.

E se si rompono? 27

Non te lo auguro, sia chiaro, ma con questo sistema potresti non avere una seconda chance...22

Ciao Casper,
invece con i calcoli, tutto chiaro e sicuro al 100%... Rolleyes

Ok esagero, pero' se uno vuol trovare il diametro minimo possibile il discorso e' uno, e bisogna ben ripetere che ci sara sempre un limite di probabilita di rottura, chiamiamolo imponderabile, se invece uno punta al 99.9% di sicurezza, calcoli o non calcoli se si ha un po di esperienza si sa che cima prendere per stare tranquilli.

Esempio, se un calcolo dicesse 18.75mm di sintetico nuovo, fra il raggio di curvatura sul passacavo, l attrito, l usura, la fatica, la cottura con il so!e, l invecchiamento, la sabbia che magari entra fra le fibre, i peluzzi che partono qui e la', non penso che prenderesti meno di un 22 o 25mm, no? Dato il carico ipotetico, che coefficiente di sicurezza, su quale base, per quanto tempo? 2? 3? 4? 5...? Intanto il diametro l abbiam moltiplicato per tre...

Nonostante masticare numeri sia una mia grande passione, in alcuni casi penso sia controproducente: se anche il calcolo, o una serie di misure tecniche, indicassero che sulla mia barca potrei usare in istantaneo dei 10mm, ma mai e poi mai, dopo aver visto come funziona con cime molto piu grosse.
Piuttosto, trucchetto quando arrivo in un porto, ho un primo set di cime di ormeggio (gran parola, essenzialmente spezzoni di vecchie drizze) che uso per il primo aggancio con il pontile: e' roba da 10-12 perche leggera, vecchia, molto piu facile da maneggiare, tre giri su una bitta e sta ferma li. Intanto con quelle mi fermo, poi sostituisco con l "artiglieria".
In sostanza, per tentare diminuire di uno o due diametri nominali, personalmente non darei piu' fiducia ai calcoli,; poi per cosa, 20-30m di cime d ormeggio, che essendo anche ipersensibili ai pesi si possono sempre mettere in sentina?

Cordialmente Smile
r
(30-08-2017 20:52)Casper Ha scritto: [ -> ]
(30-08-2017 18:59)Luciano53 Ha scritto: [ -> ]Questa è la teoria che mi piace di più, se non si rompono sotto stress vanno bene.

E se si rompono? 27

Non te lo auguro, sia chiaro, ma con questo sistema potresti non avere una seconda chance...22

Non penso ad aumentare la misura delle cime e ho deciso che vanno bene così perché, da come ho raccontato, la barca a cui si è aperto parzialmente il genoa, esercitando una forza molto più elevata su cime simili alle mie non ha rotto le cime, si è portata via un palo da 30 cm di diametro piantato in fango per metri.
Lo stress che hanno avuto le cime è stata un'ottimo test.
rimango della mia idea.

bisogna ammortizzare in funzione dei movimenti previsti evitando gli stappi di fine corsa.

sicuramente preferisco raddoppiare la cima piuttosto che raddoppiare il diametroSmiley53Smiley53Smiley53

credo
Salve,
tutto vero quello che è stato scritto, ma oltre alla questione semantica tra pali e briccole (con una c o due) secondo me è stata trascurata la tipologia del cavo e il materiale.
Come tipologia sono da preferire le cime da otto e dodici legnoli che rimangono morbide, a differenza di quelle a tre, e soprattutto non cigolano.
Naturalmente indipendentemente dalla tipologia l'impiombatura è fondamentale.
Per quanto riguarda il materiale sicuramente il Nylon (poliammide) è il migliore anche se di difficile reperibilità.
in tutta onesta, non saprei valutare il carico massimo su una cima di una barca all' ormeggio.
ho vaghi ricordi di una regolina che diceva che ogni galloccia dovrebbe poter sopportare il peso della barca, non ricordo l' origine di questa valutazione che.. potrebbe pure essere un mito metropolitano.
se presa come base di partenza:

e' inutile che la cima possa sopportare un carico piu alto, anzi, meglio che si rompa lei.

a tutti i conti che si possono fare in modalita statica, manca la cinematica. se la barca si muove ci sara un energia da dissipare o trasformare in energia potenziale. a questo dovrebbe servire l' elasticita della cima ma.. piu e' elastica piu lascia che la barca si muova, il rischio diventa che il sistema risuoni e che le energie cinematiche diventino veramente importanti.
ho visto due modi completamente diversi di ormeggiarsi.. tutto molto lasco ed elastico (a viareggio in molti usano dei pesi appesi alle cime d' ormeggio per capirsi), tutto molto cazzato (che e' il modo di livorno dove l' onda e' poca ma le correnti generate dai traghetti sono importanti)
personalmente dopo un decennio di barca a livorno, tengo tutto molto cazzato e gradisco che lo stesso facciano i vicini, ad ora l' unico problema e' stato il cedimento di un anello in banchina (a quello non ci si pensa quando si valutano le dimensioni delle cime, ma succede).
di fingher e briccole non ho esperienza, solo che sono sistemi molto comodi, i fingher che ci entri di prua e la comodita e' comunque garantita, le briccole che una volta infilata la poppa.. non ti abbatte piu nessuno.
quei posti con quelle maree? fortuna sono lontani per andarci in ferie, gia mi fa strano trieste.. figuriamoci.
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