Raga sull'Airone (vi ricordate la barca d'epoca di Carlini, progetto S&S), stiamo valutando la possibilita' di montare un gennaker, senza pero' alterare significativamente la tipologia della barca. la necessita' deriva dal fatto che nelle portanti la barca soffre dato il dislocamento ed il design della opera viva poppiera.
1) Avendo un pulpito di prua sporgente e continuo si puo' evitare di alloggiare un bompresso, murando il gennaker sul musone di prua dell'ancora?
2) Eventuale soluzioni per bompressi poco invasivi e rimovibili.
Grazie , conto su di voi
marino
beh,non conosco la barca...ma non vedo controindicazioni per un bel gennaker murato sul musone..
l'importante è che lo stesso sia sufficentemente robusto...
altrimenti,un 'palo'ad hoc,con due collari ben dimensionati...non dovrebbero essere un grosso problema,benchè possano rovinare la linea della barca...
Per un consiglio appropriato sarebbe opportuna una bella foto.
ciao
Scusatemi.
Ma perche' vi amminchiate con sti Gennaker...modifiche... bompressi inesistenti...
Se avete gia' lo spi con il tangone, armate quello, bello strallato e basso e via di spi che tanto e' uguale.
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Scusatemi.
Ma perche' vi amminchiate con sti Gennaker...modifiche... bompressi inesistenti...
Se avete gia' lo spi con il tangone, armate quello, bello strallato e basso e via di spi che tanto e' uguale.
Concordo.
Ho inoltre sempre avuto dei dubbi sui reali benefici del gennaker su barche a forte dislocamento. O merglio, credo l'utilizzo abbia un range limitato. Ho la sensazione che con ariette non si riesca a generare apparente, il che ne limita l'utilizzo e l'efficacia.
In situazioni con più vento invece già il genoa farebbe il suo lavoro, sostituito in alternativa allo spi per scendere e per andature larghe.
Sbaglio ?
Generalizzando ed andando un pò fuori tema, viene preferito il gennaker allo spi per semplicità di utilizzo e, cosa da non sottovalutare, che te lo puoi gestire anche da solo o/e equipaggio ridotto
.
Citazione:kawua75 ha scritto:
Generalizzando ed andando un pò fuori tema, viene preferito il gennaker allo spi per semplicità di utilizzo e, cosa da non sottovalutare, che te lo puoi gestire anche da solo o/e equipaggio ridotto.
ma sono leggende metropolitane...Se sai come usarlo non e' per nulla difficile. Anzi.
Lo spi è solo più faticoso da armare perchè bisogna utilizzare il tangone che deve pure lui essere armato, poi è una vela come un'altra.
Se per questioni di regata si vuol tenerlo issato con molto vento... allora è impegnativo assai!
Però il gennaker, certo che dipende dal taglio, si usa fino alla bolina larga e lo spi no. In poppa quasi piena lo spi va e il gen no.
Con poco vento il gen è una forza ;-)
il gennaker a me viene comodo con vento da 8 a 15 nodi al traverso o di lasco avendo armato in strallo un solo yenkee e sullo stralletto la trinchetta
in questo modo riesco in equipaggio ridotto ad avere un buon gioco di vele , in poppa pienae di gran lasco lo spi lavora meglio ma solo con mia moglie
ho difficolta a tenerlo
buon vento
massimo
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Citazione:kawua75 ha scritto:
Generalizzando ed andando un pò fuori tema, viene preferito il gennaker allo spi per semplicità di utilizzo e, cosa da non sottovalutare, che te lo puoi gestire anche da solo o/e equipaggio ridotto.
ma sono leggende metropolitane...Se sai come usarlo non e' per nulla difficile. Anzi.
esatto, un po come il cambio manuale rispetto al cambio automatico per un neopatentato
Concordo pienamente con il fatto che compresi i meccanismi, nell'uso dello spi, non c'è nulla di difficle e lo preferisco decisamente al gennaker (anche se il range di utilizzo non lo si può paragonare e poi c'è gennaker e gennaker
). Ma non venitemi a raccontare che sia semplice o uguale al gennaker come semplicità di utilizzo ed imiediatezza di manovra.
Come me la spiegate la diffusione di così tanti gennaker e bompressi vari? Non dimentichiamoci che siamo in un contesto di crociera (almeno così mi sembra d'aver capito).
Non vorrei passare per un pro gennaker o pro spi ma secondo me non bisogna generalizzare
.
Scusatemi again.
Fissato il braccio in varea al posto della mura.
La scotta che sia sullo spi o sul Gennker e' la stessa.
Metti a punto il tangone con l'alto e il basso... quindi non fai manco fatica ad alzare il tangone.
La drizza e' uguale...
????
Se c'e' poca aria puoi strallare e portarlo bello chiuso... se poggi quadri il tangone e fai anche una poppa decente che con il gennker non farai mai.
Ma davvero eh... per me e' solo forma mentis!
A proposito di leggende metropolitane, il tessuto degli spi diventa poroso con l'utilizzo? Ovvero lo spi ha un numero di ore di funzionamento oltre il quale perde efficienza perche' poroso all'aria?
Buon vento
Piu' che altro quando e' poroso ha gia' perso la forma.
Citazione:Henri ha scritto:
Ciao permettimi, anche se diventa poroso..per paradosso dovresti crearti lo stesso problema per qualsiasi vela. Lo spi ha alternativamente un suo bordo d'entrata e una balumina, non cattura l'aria neanche in poppa piena, essa deve circolare al suo interno per dare spinta,quindi..
E' così infatti, ma perchè il 'quindi' ???? Vorresti dire che allora la porosità non incide sulle prestazioni ??
Invece è il contrario: in regime di paracadutaggio la porosità annulla e stabilizza una parte dei vortici (come il foro nei paracadute).
La porosità invece è molto più dannosa per la portanza di un profilo che lavora dinamicamente, piuttosto che per un profilo che lavora in regime turbolento e di sola resistenza.
Alcune note tratte da una disciplina 'parallela' (ho avuto un passato di progettista, pilota e istruttore di parapendio):
I parapendio lavorano in regime dinamico, perchè se stallano escono dal normale inviluppo di volo.
Sono realizzati in poliammide come quello degli spinnaker.
La porosità del tessuto viene verificata all'origine ed ogni anno o 100 ore di volo per rinnovare il certificato di omologazione.
Quasi sempre dopo 300 ore il tessuto presenta una porosità così accentuata sul bordo d'attacco da innescare il 'paracadutaggio' o lo stallo, perchè l'aria che passa attraverso il tessuto provoca il distacco dello strato limite dalla vela (anche nel parapendio si chiama così).
La porosità si accelera quando la vela viene bagnata, o quando la vela flappeggia a lungo: nel primo caso le fibre si gonfiano e quando si asciugano lasciano degli interstizi tra loro, nel secondo si rompe lo strato di finissaggio che rende impermeabile il tessuto.
I trattamenti [u]preventivi[u] come quello discusso qui:
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=55330
migliorano la situazione.....se effettuati postumi, a finissaggio già distaccato, invece, non servono a nulla.
Leggende metropolitane ???? Non proprio.....dura realtà !!
Ciao
Citazione:albert ha scritto:
Citazione:Henri ha scritto:
Ciao permettimi, anche se diventa poroso..per paradosso dovresti crearti lo stesso problema per qualsiasi vela. Lo spi ha alternativamente un suo bordo d'entrata e una balumina, non cattura l'aria neanche in poppa piena, essa deve circolare al suo interno per dare spinta,quindi..
E' così infatti, ma perchè il 'quindi' ???? Vorresti dire che allora la porosità non incide sulle prestazioni ??
Invece è il contrario: in regime di paracadutaggio la porosità annulla e stabilizza una parte dei vortici (come il foro nei paracadute).
La porosità invece è molto più dannosa per la portanza di un profilo che lavora dinamicamente, piuttosto che per un profilo che lavora in regime turbolento e di sola resistenza.
Alcune note tratte da una disciplina 'parallela' (ho avuto un passato di progettista, pilota e istruttore di parapendio):
I parapendio lavorano in regime dinamico, perchè se stallano escono dal normale inviluppo di volo.
Sono realizzati in poliammide come quello degli spinnaker.
La porosità del tessuto viene verificata all'origine ed ogni anno o 100 ore di volo per rinnovare il certificato di omologazione.
Quasi sempre dopo 300 ore il tessuto presenta una porosità così accentuata sul bordo d'attacco da innescare il 'paracadutaggio' o lo stallo, perchè l'aria che passa attraverso il tessuto provoca il distacco dello strato limite dalla vela (anche nel parapendio si chiama così).
La porosità si accelera quando la vela viene bagnata, o quando la vela flappeggia a lungo: nel primo caso le fibre si gonfiano e quando si asciugano lasciano degli interstizi tra loro, nel secondo si rompe lo strato di finissaggio che rende impermeabile il tessuto.
I trattamenti [u]preventivi[u] come quello discusso qui:
http://forum.amicidellavela.it/showthread.php?tid=55330
migliorano la situazione.....se effettuati postumi, a finissaggio già distaccato, invece, non servono a nulla.
Leggende metropolitane ???? Non proprio.....dura realtà !!
Ciao
300 ore non sono nemmeno pochissime...