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Versione completa: regolazione vele in laminato
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Come noto la regolazione di queste vele non è uguale a quelle in dacron o altre (ad es. il grasso non si può portare avanti cazzando la drizza). E' da poco tempo che sono passato alle vele in laminato ed ho riscontrato differenze con la precedente vela.
Vogliamo approfondire l'argomento sulle differenze del laminato e sulle modalità di regolazione di queste vele?
Grazie
Ad esempio, era mia intenzione sulla randa full battened, agire sulla tensione delle stecche (stecche rastremate) per posizionare meglio il grasso, non potendo agire sulla drizza. Quindi, quando mi servirà portere il grasso verso l'abero andrò a cazzarle mentre quando mi servirà portare il grasso al centro terrò le stecche appena puntate. Naturalmente queste manovre andranno fatte prima di issare la vela.
Penso che sia l'unico sistema per posizionare il grasso.
E' vero che esiste una sostanziale differenza tra la regolazione di una vela in Dacron e una in materiale high-tech, ed è anche vero che in quest'ultimo caso bisogna stare molto più attenti. Si può dire che, se per una vela in Dacron l'intervallo di aggiustamento della drizza può arrivare ad un 3% della lunghezza inferitura (stiramento che modifica temporaneamente la geometria del tessuto), in presenza di vele in laminato, di solito, è sufficiente una tensione dello 0,5%, poiché oltre questo limite si rischia di deformare permanentemente la pellicola isotropica; quando una vela in laminato richiede un aggiustamento drizza superiore all'1%, può significare che la vela è stata mal progettata o è arrivato il momento di cambiarla.
Anche per quanto riguarda la regolazione del grasso sulla randa full-batten, sempre per lo stesso motivo (materiale con basso fattore di allungamento in tutte le direzioni), potrai fare ben poco oltre la sua forma di progetto.
Concludendo, qualcosina si può intervenire anche sulle vele in laminato (con le dovute accortezze), ma, se son ben progettate, abbisognano anche di meno regolazioni rispetto a quelle in Dacron.
ciao
Citazione:einstein ha scritto:
...per una vela in Dacron l'intervallo di aggiustamento della drizza può arrivare ad un 3% della lunghezza inferitura (stiramento che modifica temporaneamente la geometria del tessuto), in presenza di vele in laminato, di solito, è sufficiente una tensione dello 0,5%, poiché oltre questo limite si rischia di deformare permanentemente la pellicola isotropica; quando una vela in laminato richiede un aggiustamento drizza superiore all'1%, può significare che la vela è stata mal progettata o è arrivato il momento di cambiarla.
Quando parli del 3% 0,5% 1% parli sempre di lunghezza? Ovvero, per fare un esempio su 11mt di inferitura 10cm circa di drizza cazzata sul winch?
Citazione:gedeone marco ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
...per una vela in Dacron l'intervallo di aggiustamento della drizza può arrivare ad un 3% della lunghezza inferitura (stiramento che modifica temporaneamente la geometria del tessuto), in presenza di vele in laminato, di solito, è sufficiente una tensione dello 0,5%, poiché oltre questo limite si rischia di deformare permanentemente la pellicola isotropica; quando una vela in laminato richiede un aggiustamento drizza superiore all'1%, può significare che la vela è stata mal progettata o è arrivato il momento di cambiarla.


Quando parli del 3% 0,5% 1% parli sempre di lunghezza? Ovvero, per fare un esempio su 11mt di inferitura 10cm circa di drizza cazzata sul winch?

Si!

Ciao
Citazione:Vince_VR ha scritto:
Le due cose si compensano.

Una vela in laminato può essere stiracchiata di meno, ma ha anche bisogno di minor stiracchiamento, perchè ha minore tendenza a deformarsi.

Perchè io cazzo a ferro la drizza della randa in dacron? Perchè il grasso mi è scaduto verso poppa e cerco di riportarlo in posizione, ma se questo non succede, come appunto su una vela in laminato, non mi serve a nulla cazzare, mi basta togliere le pieghe e la drizza è ok.

Anzi, uno dei vantaggi delle vele in laminato è proprio quello che richiedono minori carichi sull'attrezzatura.

Da quando sono passato al laminato ho riscontarto una differenza notevole rispetto al dacron. Anche con 16- 18 nodi di reale con ficchetto con minima sovrapposizione e randa non tanto scarica la ruota era leggera e la barca aveva un'ottima stabilità di rotta. Con il dacron avrei dovuto scaricare moltissimo la randa e la ruota sarebbe stata comunque dura e timone che contrastava parecchio, a scapito di rotta e velocità. La mia randa ha un taglio molto magro e quel poco grasso che ha vorrei cercare comunque di gestirlo al meglio.
Se vuoi dare più grasso puoi lavorare la forma anche con la base e lo svergolamento con il vang / carrello.
Temo che con la randa full-batten, anche lascando la base, si ottenga una forma più grassa solo fino alla prima stecca bassa, poi, anche puntando le stecche, il grasso rimanga più o meno quello da progetto.

ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Temo che con la randa full-batten, anche lascando la base, si ottenga una forma più grassa solo fino alla prima stecca bassa, poi, anche puntando le stecche, il grasso rimanga più o meno quello da progetto.

ciao
Lo sospetto anche io, ma tenendo le stecche lasche o appena puntate potrei riuscire a spostare il grasso più al centro oppure anche così si ottiene ben poco? Il tessuto resta sempre bello in forma.
Se tieni le stecche lasche penso sia peggio, poiché la randa rimane più magra e con grinze; le stecche vanno tese quel tanto per togliere le pieghe e stendere uniformemente la vela.
Ciao
E usare stecche più morbide possibili, che non lascino grinze e basta?
non mi torna una cosa. ad esempio la base delle rande in laminato deve essere cazzata parecchio per fare la tipica forma a 'cannolicchio' (scusate il gergo marinaresco spinto).. appena montata la randa in laminato di pentex ho dovuto cambiare il tesabase passando da poliestere a dyneema
buon vento
Citazione:Gundam ha scritto:
non mi torna una cosa. ad esempio la base delle rande in laminato deve essere cazzata parecchio per fare la tipica forma a 'cannolicchio' (scusate il gergo marinaresco spinto).. appena montata la randa in laminato di pentex ho dovuto cambiare il tesabase passando da poliestere a dyneema
buon vento

La base è una manovra come le altre e va regolata in base alle condizioni del momento, non va sempre stracazzata.
ciao
Le stecche in una randa full batten hanno principalmente due funzioni:

* quella di sostenere l'allunamento

* quella di esercitare una forza trasversale in grado di contrastare la compressione indotta dal carico della balumina.

Tra le funzioni delle stecche non c'e' quella di dare la forma: sono le stecche che, se opportunamente dimensionate si 'adattano' alla forma della vela.

Se le stecche sono troppo morbide tendono a chiudere in balumina con poco vento e a fare la S e cadere sotto vento con vento forte.

Se sono troppo rigide tendono a non seguire la curva della vela in ghinda e con vento leggero, soprattutto in poppa, diventa difficile invertirne la concavità.

La rastrematura ideale deve essere progressiva e tale da indurre la freccia massima intorno al 45% della lunghezza, quando le si comprimono tra punta e coda.

In effetti, come avete osservato, particolarmente con vento leggero, la regolazione della base e del vang (o di scotta/carrello) interessano solo la parte bassa della vela, poiché i trapezi compresi tra le stecche risultano poco deformabili, specie se in laminato.

Dunque la vela in realtà risulta molto meno 'malleabile' di una short batten in dacron, ma questo, se la vela e' progettata correttamente non e' necessariamente uno svantaggio, come ha fatto notare vincevr.

La possibilità di spostare la posizione del grasso, in una randa full batten in laminato, e' connessa fondamentalmente alla possibilità di cambiare il bend (flessione) dell'albero, che agisce sulla freccia delle stecche nella zona della ghinda, modificando la tensione del paterazzo, la lunghezza dello strallo di prua, la tensione delle diagonali, a seconda del tipo di attrezzatura (la vela deve essere progettata sulla base della possibilità di variare la posizione dei vincoli).

Ciao
Allora ci vuole un'albero con le crocette ortogonali con stralletto, volanti ,volantine come quelli di una volta. Le vele sono un'opppppinione.-
solo una puntualizzazione, se in una vela in dacron 2 cm di curvatura albero, o di drizza, non li sente neppure, con le vele in laminato fanno una differenza enorme.
per vela ben progettata non è solamante importante la posizione del grasso che da il velaio con il progetto dei pannelli, ma anche i rilievi di tutte le quote, giro d'albero, cut back ecc..quindi è fondamentale che l'albero sia ben regolato e che si prendano moltissime misure e in modo accurato.
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Gundam ha scritto:
non mi torna una cosa. ad esempio la base delle rande in laminato deve essere cazzata parecchio per fare la tipica forma a 'cannolicchio' (scusate il gergo marinaresco spinto).. appena montata la randa in laminato di pentex ho dovuto cambiare il tesabase passando da poliestere a dyneema
buon vento

La base è una manovra come le altre e va regolata in base alle condizioni del momento, non va sempre stracazzata.
ciao

A me il velai o ha spiegato diversamente. Per dare la forma alla vela si devono togliere le pieghe con la drizza, ma avere la base della randa piuttosto piatta. Di qui la necessita di avere il tesabase in dyneema. In genere se lasco il tesabase per aumentare il grasso, la vela performa di meno.
BV
Citazione:Gundam ha scritto:
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:Gundam ha scritto:
non mi torna una cosa. ad esempio la base delle rande in laminato deve essere cazzata parecchio per fare la tipica forma a 'cannolicchio' (scusate il gergo marinaresco spinto).. appena montata la randa in laminato di pentex ho dovuto cambiare il tesabase passando da poliestere a dyneema
buon vento

La base è una manovra come le altre e va regolata in base alle condizioni del momento, non va sempre stracazzata.
ciao

A me il velai o ha spiegato diversamente. Per dare la forma alla vela si devono togliere le pieghe con la drizza, ma avere la base della randa piuttosto piatta. Di qui la necessita di avere il tesabase in dyneema. In genere se lasco il tesabase per aumentare il grasso, la vela performa di meno.
BV

Assodato che le vele in laminato sono meno 'deformabili', ciò non toglie che anche su di esse non si debbano applicare le regolazioni fondamentali; quindi, mi sembra molto strano che il tuo velaio ti consigli di eliminare la regolazione della base.
Sulla frase evidenziata in rosso, bisognerebbe fare dei distinguo e specificare il quando e il quanto. Wink
ciao
Sostituire le manovre in poliestere (drizza e tesabase in particolare) con manovre in materiali meno estensibili è cosa buona e giusta.....altrimenti è inutile avere una vela rigida che 'viene giù' o si ingrassa quando si cazza, vanificando le regolazioni.

Alla base di una vela in laminato non dovrebbe essere necessario far assumere la forma 'a cannolicchio', a meno che non abbia uno shelf (grembialina) in tessuto morbido....

Poi, come dice einstein, vi sono situazioni in cui la base va cazzata ed altre in cui va lascata.....non sempre va bene lascare..

Ciao
Ciao
la mia regolazione e' solamente sempre con vele in pentex extras e carre la regolazione del punto di scotta del fiocco che regolo avvicinandolo alla base dell'albero per poter riuscire ad avere una vela unica fiocco olimpico quasi e la randa un unica vela cosi grande, non e' facile ma ci provo con l'in hauler
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