Ho letto di alcuni prototipi di derive da competizione realizzate dall'Università di Palermo e dal Politecnico di Milano, che utilizzano i pannelli flessibili in sughero come anima in compositi epossidici.
Addirittura il LED dell'università di Palermo utilizza inoltre il lino quale fibra.
Qualcuno di voi ha sperimentato qualcosa di simile?
Mi sembra una ricerca sui materiali molto interessante...
Un costruttore francese di cat e proa, utilizza comuni stuoie di fibre vegetali tipo la canapa e simili, per alcune applicazioni ho avuto modo di vedere l'utilizzo anche della iuta. Con le resine non c'é limite all'utilizzo di basi diverse dal vetro, poi ovviamente si devono vedere le caratteristiche meccaniche dei vari materiali impiegati.
Da quanto mi raccontano, questi compositi con fibre di lino si comportano in maniera similare alla vetroresina. L'uso di sughero come anima permette di ammortizzare gli sforzi, sembra in maniera migliore rispetto alle solite schiume utilizzate normalmente.
Può essere benissimo, basta fare le prove meccaniche del caso, poi é una questione di costi e pesi e reperibilità del materiale.
Magic, mi sembri scettico. Hai già sperimentato o conosci queste tecnologie direttamente?
Per quello che può valere, io ho visto delle racchette da tennis della Decathlon fabbricate con la fibra di lino, dicono che come rigidità siano simili alle fibre classiche (vetro e carbonio) ma che assorbano meglio le vibrazioni.
Non sono affatto scettico anzi, mi piace sperimentare materiali 'nuovi' e sono sicuro che ci siano sicuramente vantaggi e svantaggi come in ogni costruzione. Sono da analizzare e valutare. Ne ho visti in molti tipi di costruzioni non solo nautiche ma anche aeronautiche. Quello che va tenuto presente però é il comportamento nel tempo. Infatti la costruzione con elementi 'conosciuti' da una maggior garanzia della sua resa nel tempo perché l'osservazione é basata su una moltitudine di oggetti costruiti e provati cosa che riesce difficile su manufatti eseguiti con materiali 'rari' e realizzati in pochi pezzi. per questo risulta più facile standardizzare la costruzione con materiali 'normali'.