Citazione:magicvela ha scritto:
non quoto, ma quoto.... per non allungare il posto ma é la risposta all'ultima di Albert....
BELLAAAAAA così si che mi piace!!!!!!!!


La birra grande la pago io....hehehehe
a parte che per una birra anche se grande non so se potrei sedermi con te.. diciamo almeno due va! (ste lezzioni di fisica le voi paga o le scrocchi? ovviamente mi ci siederei anche solo per due chiacchere.. magari d' altro,di fisica della vela mi sa che come dice albert sei ancora un po giovane.. per altro poi in barca ci fai neri entrambi ma forse.. rimarrai nel dubbio!)
referenze a parte, Vasco Donnini le modificava tutte le sue barche e nessuno puo dire che non fossero vincenti..come secondo quale principio, seguendo quele teoria.. be ce n'era ben poca di scienza ma tanta senisbilita e pochi peli sullo stomaco.
magari questa smonta un po l' arringa di albert ma.. prima della prova in vasca ce n'e' di strada da fare, solo comprendere i modelli da usare (non penserai vero di fare un modellino in scala e capire qualcosa dei risultati senza costuire un sofware apposta che si basa proprio sulla fluidodinamica)
aria e acqua sono fluidi e hanno caratteristiche che consentono di studiarli insieme!
l' unica caratteristica vera e importante e' il comportamento della viscosita in relazione alla velocita!
l' acqua e l' aria sono fluidi newtoniani, tanto basta per poterli confrontare fino a velocita soniche con le stesse formuline, oltre non sono piu newtoniani, la loro viscosita cambia col variare della velocita!
l' ala che le barche a vela hanno sotto e' un ala a tutti gli effetti.
l' allungamento delle appendici procede a rilento per motivi stutturali, ci so voluti gli alberi in carbonio (prima l' uso delle crocette) e le sartie in tondino (occhio che le due cose sono connesse) per allungarsi un po e siamo in attesa che le sartie in carbonio diventino affidabili per crescere ancora!
gia ma perche per bolinare ci vogliono vele e chiglie allungate?
e' colpa di come funzionano certi attriti!
se ti interessa approfondire metti da parte i soldini per due birre ,
pero l' iboccata te la do:
Transizione tra flusso laminare e turbolento all’interno dello strato
limite!
dunque la risposta sia per le vele che per le chiglie si trova nel numero di reynolds e in due parametri che l' abbot ha studiato per una vita, lift che dipende dalla velocita del corpo nel fluido e drag che dipende dalla differenza di pressione tra la 'prua e la poppa' dell' oggetto.
per mantenere la stessa portanza e diminuire la resistenza si deve diminuire l' area frontale e la differenza di pressione tra la prua e la poppa!
profili sottili e corti... necessariamente allungati!