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Versione completa: Calcolo mq coperte in teak
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Non ho mai capito come viene effettuato il calcolo dei mq in caso di rifacimento delle coperte in teak.Si calcolano i mq effettivamente posati o si fa un calcolo lunghezza per larghezza della barca ( considerando la scarto di lavorazione)? o comunque vorrei capire il metodo di calcolo.
Se qualche AdV ne sa' qualcosa. Grazie
BV
a mio avviso molto dipende dalla tecnica di posa perchè se le doghe sono curve lo scarto è tanto. Ad ogni modo credo che una volta calcolata l'area un 10 % in più sia d'obbligo (almeno così si fa per i pavimenti!)
Lunghezza per laeghezza vuoto per pieno.
Naturalmente dipende da come ti metti daccordo prima.
Io sulla mia ho pagato la superficie effettiva, vuoto per vuoto.
Naturalmente nel farmi il prezzo avranno sicuramente tenuto conto delle varie complessità, altrimenti che professionisti sarebbero.
Blu: mica le doghe curve le tagliano curve da un tavolone grande, le curvano in opera. Diverso per le modanature delle cornici, ma son pezzi piccoli.
Citazione:Le Grand Bleu ha scritto:
a mio avviso molto dipende dalla tecnica di posa perchè se le doghe sono curve lo scarto è tanto. Ad ogni modo credo che una volta calcolata l'area un 10 % in più sia d'obbligo (almeno così si fa per i pavimenti!)

le doghe di teak sono dritte. si fissano sul ponte con delle viti, si curvano e si fissano nuovamente. Si tengono schiacciate con dei pani di piombo. poi si posa il sikaflex.
Citazione:Giorgio ha scritto:
Lunghezza per laeghezza vuoto per pieno.

28 [:257]
Semplicemente si calcola la superficie da ricoprire e poi si aggiunge uno sfrido calcolato in base al tipo di messa in opera che si deve effettuare.
Questo è il calcolo che fà un professionista per rendersi conto del teak che serve e che eventualmente deve approvvigionare.

Ovviamente il prezzo (se è questo che ti ineressa) viene calcolato in base ai mq. effettivi ricoperti o da ricoprire ed alla difficoltà della posa in opera, considerando anche i collanti. (resina epoxy, sikaflex e primer)
Non è che tutte le coperte hanno lo stesso prezzo al mq.

x Maro:
Normalmente la posa della coperta viene iniziata dalle falchette e la prima doga che viene posizionata, si chiama trincarino, come pure le 'cornici' intorno ai boccaporti e quant'altro, si chiamano trincarini.
Questi di solito sono più larghi di un tot rispetto alle doghe e sono ricavati da una tavola tagliata lungovena che poi a sua volta viene tagliata secondo il profilo della falchetta o quello che serve.
Le doghe vere e proprie, sono (dovrebbero) essere tagliate sulla tavola a rigatino, cioè lo spessore della tavola, diventa il piano di calpestio del ponte. SmileSmile
Ma infatti io intendo vuoto per pieno valutando approssivativamente le spine di pesce della partenza i trincarini le fughe...insomma tutto quello che non e' doga.Se solo penso cosa si fa per posizionare correttamente i winch.....poi bisogna vedere se bisogna anche pilire via il vecchio teak....insomma ce' da smontare tutta e dico tutta l'attrezzatura...e poi finito la ricopertura rimontare tutto.Non e' uno scherzo...poi teak...di dove Burma????Il valore del teak vari a da 4000 euri al mq a 8-9 al mq.E' estremamente variabile...poi posato o preparato prima e poi con i bond messo in vuoto?Ossia senza viti.....esistono molte tecniche per farlo.Big Grin
Citazione:Giorgio ha scritto:
Ma infatti io intendo vuoto per pieno valutando approssivativamente le spine di pesce della partenza i trincarini le fughe...insomma tutto quello che non e' doga.Se solo penso cosa si fa per posizionare correttamente i winch.....poi bisogna vedere se bisogna anche pilire via il vecchio teak....insomma ce' da smontare tutta e dico tutta l'attrezzatura...e poi finito la ricopertura rimontare tutto.Non e' uno scherzo...poi teak...di dove Burma????Il valore del teak vari a da 4000 euri al mq a 8-9 al mq.E' estremamente variabile...poi posato o preparato prima e poi con i bond messo in vuoto?Ossia senza viti.....esistono molte tecniche per farlo.Big Grin

Giò il tuo ragionamento, non fà nà piega!!!Big GrinBig Grin
Citazione:mantonel ha scritto:

le doghe di teak sono dritte. si fissano sul ponte con delle viti, si curvano e si fissano nuovamente. Si tengono schiacciate con dei pani di piombo. poi si posa il sikaflex.

Non è proprio come hai detto...adesso le coperte (anche le parti con le doghe curve) si mettono in opera senza utilizzare viti e senza cianfrinare la doga.SmileSmile
Prima o poi nella mia vita devo passare a vedere quella barra del timone non so quando ma prima o poi.....Big Grin
?????????????????? 42 Dai 4.000 AI 9.000 al metro quadro ? Forse intendevi al metro cubo ?
Citazione:Giorgio ha scritto:
Prima o poi nella mia vita devo passare a vedere quella barra del timone non so quando ma prima o poi.....Big Grin

Quando vuoi...sarà per me un grande onore e un grande piacere mostrartela!!!SmileSmile
Inoltre potrai vedere tante altre cose belle!!!Big GrinBig GrinBig Grin
Citazione:HAL9001 ha scritto:
?????????????????? 42 Dai 4.000 AI 9.000 al metro quadro ? Forse intendevi al metro cubo ?

Con 9.000 Euro al metro quadro, le doghe le fai laminare in oro!!!Big GrinBig Grin
Citazione:Maro ha scritto:
Naturalmente dipende da come ti metti daccordo prima.
Io sulla mia ho pagato la superficie effettiva, vuoto per vuoto.
Naturalmente nel farmi il prezzo avranno sicuramente tenuto conto delle varie complessità, altrimenti che professionisti sarebbero.
Blu: mica le doghe curve le tagliano curve da un tavolone grande, le curvano in opera. Diverso per le modanature delle cornici, ma son pezzi piccoli.

A volte ho l'impressione di parlare una lingua esotica: ho riportato non un'opinione ma un dato di fatto, una mia esperienza iniziata e conclusa, con reciproca soddisfazione, con uno dei cantieri più quotati per la costruzione in legno dell'alto Adriatico(http://www.cantierealtoadriatico.it).

Citazione:stefano702 ha scritto:
....
x Maro:
Normalmente la posa della coperta viene iniziata dalle falchette e la prima doga che viene posizionata, si chiama trincarino, come pure le 'cornici' intorno ai boccaporti e quant'altro, si chiamano trincarini.
Questi di solito sono più larghi di un tot rispetto alle doghe e sono ricavati da una tavola tagliata lungovena che poi a sua volta viene tagliata secondo il profilo della falchetta o quello che serve.
Le doghe vere e proprie, sono (dovrebbero) essere tagliate sulla tavola a rigatino, cioè lo spessore della tavola, diventa il piano di calpestio del ponte. SmileSmile
In effetti non sapevo che anche le cornici dei boccaporti & c si chiamassero trincarini e non lo trovo neanche nei glossari nautici che ho consultato.
Ma, per estensione, parrebbe giustificato.
Nei prossimi giorni passerò dal cantiere e lo chiederò ad un maestro d'ascia.
Ho seguito tutta la lavorazione della coperta, giorno per giorno, ma la prima doga ( interna e distanziata dalla falchetta in alu, della stessa dimensione delle altre: forse sarei inesatto chiamandola trincarino) è stata curvata in opera lasciandola in posizione( come tutte le altre doghe curve ) a secco per due giorni e poi riposizionandola col sika.
I veri trincarini ( c'erano un paio di vecchie barche in legno che stavano ristrutturando ed una in costruzione ) erano costruiti come dici tu: siamo a ben altvi quavti di nobiltà che non la popolave VtvTongueTongueTongue
Citazione:stefano702 ha scritto:
Citazione:mantonel ha scritto:

le doghe di teak sono dritte. si fissano sul ponte con delle viti, si curvano e si fissano nuovamente. Si tengono schiacciate con dei pani di piombo. poi si posa il sikaflex.

Non è proprio come hai detto...adesso le coperte (anche le parti con le doghe curve) si mettono in opera senza utilizzare viti e senza cianfrinare la doga.SmileSmile

temo di essermi espresso male: le doghe vengono posate tenendole momentaneamente ferme con delle viti. Effettivamente poi si tolgono se il ponte e' incollato.
Adesso non voglio fare l' academico Della ,crusca, ma il trincarino e' quella tavola adiacente alla falchetta (a sua volta coperta dal capodibanda) che nelle barche classiche e' quasi sempre in mogano. Dal trincarino parte la prima doga della coperta in teak.
non sapevo che trincarino si chiamasse anche la cornice di un passo d'uomo.
Si si metro cubo....sbagliato io mc..BlushBlush42
Citazione:Maro ha scritto:

....Ho seguito tutta la lavorazione della coperta, giorno per giorno, ma la prima doga ( interna e distanziata dalla falchetta in alu, della stessa dimensione delle altre: forse sarei inesatto chiamandola trincarino) è stata curvata in opera lasciandola in posizione( come tutte le altre doghe curve ) a secco per due giorni e poi riposizionandola col sika.
I veri trincarini ( c'erano un paio di vecchie barche in legno che stavano ristrutturando ed una in costruzione ) erano costruiti come dici tu: siamo a ben altvi quavti di nobiltà che non la popolave VtvTongueTongueTongue

Caro Maro,
lungi da me mettere in dubbio quanto hai sopra scritto e lungi da me mettere in dubbio o criticare l'operato del Cantiere.

Quanto è stato fatto sulla tua barca secondo me è giustissimo in quanto essendo la murata provvista di falchetta in alluminio, il Cantiere ha pensato bene di iniziare la posa del ponte partendo direttamente con la posa delle doghe, seguendo come partenza il profilo della falchetta stessa.
Non avrebbe senso infatti affiancare alla falchetta in alluminio il trincarino di teak, che tra l'altro a mio avviso sarebbe anche brutto da vedere.

Aggiungo che costruire la coperta di una barca, è una filosofia che (sempre a mio avviso) si deve sposare con la filosofia con cui è stata costruita la barca.

Ma ahimè sulle barche moderne, costruite in serie e tenendo sempre come fattore determinante il guadagno, di filosofico purtroppo non c'è proprio niente.SmileSmile
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