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Versione completa: Virata
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Proviamo a fare due chiacchiere sulla virata.
Vedo che anche con la stessa barca e nelle stesse condizioni spesso ci sono tempistiche diverse.
La scelta spesso è condizionata da mare e vento o dalle vele.
Chi la fa secca per non perdere velocità e i tailer si arrangiano, chi segue i tailer per avere il grembiule dentro, chi la divide in due tempi mezza secca e mezza rallentata, chi non si preoccupa della lentezza tanto in termini di vmg cambierà poco, chi la fa tonda.... ecc

Proviamo ad aprire un confronto sul tema.
Consentimi di aggiungere:
E' corretto cazzare a ferro prima della manovra, lascare un po' di randa in uscita dalla virata per poi ricazzare a segno quando il log risale?

Dalla mia esperienza il dopo virata è condizionato da come il timoniere esegue la virata, se è troppo lenta conviene non indugiare troppo nel ricazzare.
Avendo un 150% preferisco restare un po' più al vento (ci vado in maniera graduale, solitamente) e permettere ai tailers di recuperare a mano il più possibile.

Tra questa manovra e quella che mi è capitata altrove (virata secca e urla ai tailers) la prima sembra pagare di più.
Citazione:Sebàstian ha scritto:
Avendo un 150% preferisco restare un po' più al vento (ci vado in maniera graduale, solitamente) e permettere ai tailers di recuperare a mano il più possibile.

Tra questa manovra e quella che mi è capitata altrove (virata secca e urla ai tailers) la prima sembra pagare di più.
tailer e skipper devono lavorare in sincronia; l' uno segue l' altro.
Secondo me, virare secco non paga mai anche se bisogna premettere le condizioni di vento e mare (soprattutto di quest'ultimo).
Citazione:Frappettini ha scritto:
tailer e skipper devono lavorare in sincronia; l' uno segue l' altro.
come il cane che rincorre la sua coda Big Grin
Citazione:Messaggio di tiger86
Proviamo a fare due chiacchiere sulla virata.
Vedo che anche con la stessa barca e nelle stesse condizioni spesso ci sono tempistiche diverse.
La scelta spesso è condizionata da mare e vento o dalle vele.
Chi la fa secca per non perdere velocità e i tailer si arrangiano, chi segue i tailer per avere il grembiule dentro, chi la divide in due tempi mezza secca e mezza rallentata, chi non si preoccupa della lentezza tanto in termini di vmg cambierà poco, chi la fa tonda.... ecc

Proviamo ad aprire un confronto sul tema.
Tiger, penso ti riferisca a barche di una certa dimensione, quindi
direi dipenda molto dal dislocamento; una barca grossa porta con se una notevole quantità di moto che è tradotto in abbrivio che si può sfruttare per massimizzare l'avanzamento controvento, virando più lentamente di un monotipo, facendo attenzione a non eccedere in lentezza poiché poi è più difficile acquistare velocità a fine virata. Perciò, girare lentamente fino prua al vento e poi velocizzare per far portare le vele più rapidamente possibile sulle nuove mure.
Anche la qualità dell'equipaggio, poi, ha la sua importanza, c'è sempre un limite alla velocità nel cazzare la vela, come hai giustamente ricordato, vuoi per l'attrezzatura, le dimensioni delle vele, la forza del vento e delle onde.
Se la virata non è delle migliori per la bugna che si incastra sulle sartie o quant'altro, forse è meglio rimanere un po' all'orza per un paio di secondi e dare al tailer il tempo di cazzare regolarmente la vela che lasciare sbattere la bugna sulle sartie e sull'albero creando una notevole turbolenza che causa effetto frenante, nonché un logorio prematuro della vela stessa.
Poi, ciò che importa è riacquistare velocità al più presto possibile, quindi con poco vento ritengo sia più vantaggioso virare sotto rotta normale con le vele un po' più lasche per cazzare progressivamente all'aumentare della velocità; con vento forte, invece, meglio uscire solo lievemente poggiati e più vicini alla rotta ottimale.
Sulle derive e barche leggere è tutta un'altra storia, si massimizza la virata con rollio ed è una vera e propria arte.
ciao
In Star, 6 secondi da prodiere al trapezio a prodiere al trapezio. Non c'è molto tempo per ragionare, a parte nelle ariette.
Direi che dipende da troppi fattori in primis:

1) Dislocamento e velocita' della barca
2) Vela di prua
3) Mare di prua
4) Tattica sugli altri avversari
faccio lentamente e vedo che viene bene. l'inerzia di 3,5 tons agevola.
Poco vento virata lenta tanto vento virata veloce. Dare troppo timone non serve a niente. Vuol dire mandarlo in stallo. In gergo si dice accompagnare la barra. Le cose cambiano con il disloccamento della barca. Chi sta al timone deve avere la sensibilità, sentire la barca, adeguarsi all'equipaggio. Governare è un'oppppppppinione.-
Uhm, anche a me hanno insegnato come illustra bullo, non si è parlato di [u]come lavorare l'onda[u]
finora mi sono regolato per affinità al 'orza in salita poggia in discesa', quindi inizio a orzare appena scavvallata un onda cercando di far appoggiare la barca sull'onda (stessa o successiva) sulle mura opposte.
Parlo di barche a bulbo
io ho visto come fa il campione italiano classe fun con suo fratello al timone.... però non posso dirlo, altrimenti questo sabato e domenica non mi porta più con in regata lui a LovereBig GrinBig GrinBig GrinBig Grin
Lupetto caro !
Mi sa tanto, che qualche sera, vengo ad offrirti una birra
(modello vecchia marineria inglese)Wink
Poi il giorno dopo, quando ti sveglierai sulla mia barca,
sarai costretto a collaborare.( sempre modello vecchia marineria inglese)Big GrinBig GrinBig Grin

Dovrai essere chiaro ed esaustivo su:Regolazioni di randa e fiocco
ed adesso anche su stà tecnica di virataTongue.

Naturalmente meglio spiegerai, prima Annina ti vedrà ritornare.
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