30-06-2011, 06:06
Sarà per un certo spirito agonistico che mi ha pervaso anni fa entrando in ogni sfaccettatura dell'andare in barca, ma mi rendo conto che ogni qual volta vado a fare anche un semplice giro, penso in modo automatico a come andare da A a B nel miglior modo possibile, con più velocità e meno strada.
Inizia così un lavorio mentale di elaborazione su come fare quel percorso e mi accorgo che, dipendentemente da condizioni, vento, direzione dello stesso ed altre variabili, calcolo senza sapere di calcolare il miglior tragitto possibile.
Spesso però succede che una variabile cambi (la direzione del vento per prima) ed allora è necessario ricalcolare il tutto.
Che poi ci siano come ausilio degli strumenti, lo ritengo secondario e non primario, in quanto lo strumento fa un calcolo su un'impostazione data dall'uomo.
Ma adesso vado al nocciolo della mia domanda che pongo a tutti:
una rotta da A a B effettuata al traverso o laschi senza bisogno di cambi di mura è anche il miglior VMG, ovvero, tralasciando per un attimo variabili minori di scarroccio, correnti ecc, in questo caso l'andatura e la rotta coincidono; la barca, in una ipotetica traslazione su un foglio da disegno, percorre una linea retta come la rotta.
Nel caso invece di un bordeggio boliniero, andando da A verso B facendo dei zig zag, ho sempre calcolato 'a spanne' e mentalmente che il percorso fatto diventa circa il doppio, con grande riserva che io mi sbagli clamorosamente, ovvio!
Se si applicassero i concetti velici sopra esposti ai principi matematici e trigonometrici sarebbe facilissimo calcolare la strada fatta; sarebbe come calcolare la lunghezza di una polilinea, confrontarla con la retta AB e si otterrebbe la strada in più fatta.
Ma nella pratica marinara esiste qualche modo, sistema, formula semplice per capire a spanne tutto ciò?
Facciamo un ipotesi; sono con la barca a Cagliari e devo andare a Genova e devo quindi girare intorno a Sardegna e Corsica obbligatoriamente, destra o sinistra che sia.
Da un lato ho un venticello al lasco che mi permette di fare la rotta precisa come se fossi su un binario, ma lenta e tranquilla; dall'altro lato ho molto più vento, ma è proprio dritto in prua e mi darebbe più velocita, ma anche più percorso.
Voi come lo calcolate il percorso in più della bolina?
Scusate il pippotto mentale
Inizia così un lavorio mentale di elaborazione su come fare quel percorso e mi accorgo che, dipendentemente da condizioni, vento, direzione dello stesso ed altre variabili, calcolo senza sapere di calcolare il miglior tragitto possibile.
Spesso però succede che una variabile cambi (la direzione del vento per prima) ed allora è necessario ricalcolare il tutto.
Che poi ci siano come ausilio degli strumenti, lo ritengo secondario e non primario, in quanto lo strumento fa un calcolo su un'impostazione data dall'uomo.
Ma adesso vado al nocciolo della mia domanda che pongo a tutti:
una rotta da A a B effettuata al traverso o laschi senza bisogno di cambi di mura è anche il miglior VMG, ovvero, tralasciando per un attimo variabili minori di scarroccio, correnti ecc, in questo caso l'andatura e la rotta coincidono; la barca, in una ipotetica traslazione su un foglio da disegno, percorre una linea retta come la rotta.
Nel caso invece di un bordeggio boliniero, andando da A verso B facendo dei zig zag, ho sempre calcolato 'a spanne' e mentalmente che il percorso fatto diventa circa il doppio, con grande riserva che io mi sbagli clamorosamente, ovvio!
Se si applicassero i concetti velici sopra esposti ai principi matematici e trigonometrici sarebbe facilissimo calcolare la strada fatta; sarebbe come calcolare la lunghezza di una polilinea, confrontarla con la retta AB e si otterrebbe la strada in più fatta.
Ma nella pratica marinara esiste qualche modo, sistema, formula semplice per capire a spanne tutto ciò?
Facciamo un ipotesi; sono con la barca a Cagliari e devo andare a Genova e devo quindi girare intorno a Sardegna e Corsica obbligatoriamente, destra o sinistra che sia.
Da un lato ho un venticello al lasco che mi permette di fare la rotta precisa come se fossi su un binario, ma lenta e tranquilla; dall'altro lato ho molto più vento, ma è proprio dritto in prua e mi darebbe più velocita, ma anche più percorso.
Voi come lo calcolate il percorso in più della bolina?
Scusate il pippotto mentale