Se devo essere sincero non ho ascoltato tutto il ragionamento, perchè mi è sembrato molto ripetitivo, e dunque posso aver perso una parte della sostanza.
In linea di principio ciò che ci dice il 'prof.' è corretto per una vela in dacron cross-cut non troppo apprettata, che si comporti e si riduca come il foulard dell'esempio, ma:
se mi deve fare una lezione su come si regola una randa, se non può trovarne una che non sia proprio finita e smutandata a forza di tirarla a bestia per la drizza e per il cunningham, almeno abbia la compiacenza, prima di filmare, di lascare i lazy jack.....
Se avete vele in laminato, triradiali o multiassiali o in membrana, dimenticate tutto ciò che avete sentito, salvo che non vogliate delaminarle prematuramente; in questo caso il cunningham serve a recuperare l'imbando che si forma nei pressi della mura, stop.
In alcune classi, ma allora la vela è strutturata allo scopo, il cunningham funziona per mettere in compressione l'albero e per far scaricare la balumina, ma è una storia diversa.
Devo confessare che quando ho visto il blocco di ferro esagerato che il tipo ha avvitato in una delle parti più delicate dell'albero per farci passare la borosa o il cunningham è montata la diffidenza, che è aumentata quando ho visto le sue crocette a boomerang (utili come l'alettone sulla punto diesel), per esplodere quando appunto ho visto che dentro nel profilo della randa su cui richiamava l'attenzione si stagliava la sagoma del lazy jack sottovento.
Ognuno è libero di andare in barca come gli pare, beninteso, ma se deve insegnare, dovrebbe darsi una regolatina.
Eh sì, oggi sono un po' incazzoso....
... passano tutti a ritirare le loro cosine e mi salutano perchè partono per le ferie....
Ciao