07-09-2011, 18:38
Per una decina di anni ho tenuto la barca nel porto di lavagna (dal 1978 al 1986) e non mancavo mai di fare una passeggiata fino la Cantiere Sangermani dove, sopratutto in primavera si potevano vedere le più belle barche in legno del mediterraneo che venivano per la manutenzione annuale.
Fra tutte la mia preferita era una fra le più recenti e, relativamente, non molto grande, costruita in maniera veramente impeccabile, ma con un nome orrendo: SPLASH.
Il progetto era il n° 2079 di Sparkman & Stephens, lo stesso dello Swan 48 della Nautor, in produzione dal 1971 al 1975, una pietra miliare perchè introduce per la prima volta il concetto della tuga integrata nel ponte che rimarra per tanti anni uno degli elementi più caratterizzanti degli swan e sarà poi copiato da tutti.
Per aggirare l'esclusiva con Nautor il progetto viene venduto come Palmer Johnson 48, il nome con cui allora era commercializzato lo Swan 48 in America (allora il nome Nautor Swan, piccolo cantiere della sconosciuta Finlandia era praticamente sconosciuto in U.S.).
Ecco il piano velico in cui si vede bene il profilo della tuga integrata:
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E qui ci sono gli interni, anche in questo caso si ripropone la stessa suddivisione dello Swan 48
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La barca varata nel 1973 è stata sempre mantenuta ai massimi livelli dalla unica appassionata e facoltosa proprietaria, oggi purtroppo ha qualche anno di troppo e la barca, dopo quasi 40 è in vendita.
Vi allego alcune fotografie che spero rendano l'idea della barca:
Qui c'è la barca in secca per vedere le linee della carena, barca eccezionale di bolina e con un passaggio dell'onda molto morbido.
Lo scafo è interamente in fasciame di teak con tavole incollate, come potete vedere dopo 40 anni è ancora perfetto, non c'è un segno una irregolarità, sembra uno scafo in vtr.
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Quando vedo queste linee di carena non posso che ripensare alla mia tanto amata Alpa 12 70.
Questi primi progetti I.O.R. di S&S sono ancora abbastanza equilibrati, risentono ancora un pò dell'influenza dei parametri di progettazione RORC. Poi anche S&S produrranno progetti semprè più esasperati dove la ricerca per ottenere le migliori prestazioni di bolina e ha prodotto barche difficili molto da tenere in poppa con vento e mare formato, larghe, ma solo al baglio max e con estremità molto affusolate, la caratteristica forma a rombo, barche difficili da portare, è su questi progetti che si produrrà la rottura fra Nautor e studio S&S.
Sotto Spy in navigazione,
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Qui si vedono bene le sezioni e la poppa relativamente larga e portante, se paragonata ad altre barche dell'epoca.
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Un particolare dell'ingresso in coperta che da un idea del livello di lavorazione del legno
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Gli interni sono ben costruiti, ma abbastanza spartani come si conviene ad una barca da regata/crociera
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E per finire un immagine della zona pozzetto
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Tutto molto ben studiato e ben realizzato, i migliori progettisti dell'epoca sposati con uno dei migliori cantieri dell'epoca.
Uno S&S dell'epoca migliore quando erano ai vertici della progettazione mondiale e stavano per essere messi in discussione dai giovani emergenti: Peterson, Farr, Holland... più abili di loro nella progettazione con le nuove regole dello IOR.
17 sono stati i progetti di S&S realizzati da Sangermani, varrebbe la pena di farne una discussione a parte con una carrellata delle barche, da chiudere con quel capolavoro che è la Quarta Santa Maria,
sarà per la prossima volta.
Fra tutte la mia preferita era una fra le più recenti e, relativamente, non molto grande, costruita in maniera veramente impeccabile, ma con un nome orrendo: SPLASH.
Il progetto era il n° 2079 di Sparkman & Stephens, lo stesso dello Swan 48 della Nautor, in produzione dal 1971 al 1975, una pietra miliare perchè introduce per la prima volta il concetto della tuga integrata nel ponte che rimarra per tanti anni uno degli elementi più caratterizzanti degli swan e sarà poi copiato da tutti.
Per aggirare l'esclusiva con Nautor il progetto viene venduto come Palmer Johnson 48, il nome con cui allora era commercializzato lo Swan 48 in America (allora il nome Nautor Swan, piccolo cantiere della sconosciuta Finlandia era praticamente sconosciuto in U.S.).
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Qui c'è la barca in secca per vedere le linee della carena, barca eccezionale di bolina e con un passaggio dell'onda molto morbido.
Lo scafo è interamente in fasciame di teak con tavole incollate, come potete vedere dopo 40 anni è ancora perfetto, non c'è un segno una irregolarità, sembra uno scafo in vtr.
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Questi primi progetti I.O.R. di S&S sono ancora abbastanza equilibrati, risentono ancora un pò dell'influenza dei parametri di progettazione RORC. Poi anche S&S produrranno progetti semprè più esasperati dove la ricerca per ottenere le migliori prestazioni di bolina e ha prodotto barche difficili molto da tenere in poppa con vento e mare formato, larghe, ma solo al baglio max e con estremità molto affusolate, la caratteristica forma a rombo, barche difficili da portare, è su questi progetti che si produrrà la rottura fra Nautor e studio S&S.
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Uno S&S dell'epoca migliore quando erano ai vertici della progettazione mondiale e stavano per essere messi in discussione dai giovani emergenti: Peterson, Farr, Holland... più abili di loro nella progettazione con le nuove regole dello IOR.
17 sono stati i progetti di S&S realizzati da Sangermani, varrebbe la pena di farne una discussione a parte con una carrellata delle barche, da chiudere con quel capolavoro che è la Quarta Santa Maria,
sarà per la prossima volta.