Mi sono letto un certo numero di discussioni sul Code 0. Quindi ho deciso di pensarci seriamente. Barca, Beneteau 27.7. Con Bompresso.
Oggi ho avuto un incontro preliminare con il velaio il quale ha posto questi problemi:
1) Per eliminare la catenaria la drizza non è sufficiente.
2) Occorre un paranco che agisca sulla mura.
3) Oppure si può progettare una vela con la ghinda negativa.
Una cosa che mi ha un pochino raffreddato è il costo del frullone... mi ha riferito di oggetti che partono da € 700 in su.
Non ho ancora discusso di materiali, anche se lui accennava ad un laminato, con una componente in Kevlar (ne abbiamo solo accennato, magari dico fregnacce).
Consigli?
posso dirti che a me per il frullone hanno chiesto da 1.600 a 2.000 euro. + iva.
se te lo da' per soli 700 vai ancora di gran lusso.
laminato con kevlar e' corretto. stesso tipo di tessuto 'tecnico' 'pesante' che hanno proposto a me.
il code 0 e' una vela performante che deve essere robusta e costa dei bei soldini.
io a decidermi sto anche aspettando che il cantiere mi autorizzi l'uso di quella vela (non vorrei strappare il bompresso ed il musone di prua, che poi ci rimango male) o che mi diano istruzioni sulla 'bretella' da fare per rinforzare il tutto.
poi si vedra'.
son 2 stipendi e mezzo per una vela: l'idea di lavorare 80 giorni per una vela mi fa un po' pensare...
un bel gennakerone ce l'hai gia'?
Ciao Gianni, di Gennaker ne ho un paio.
Mi sono quasi deciso per il Code 0 perchè navigare sotto i 6Kn è una costante, d'estate.
Se esci la mattina presto puoi avere dai 2 nodi fino ai 4 nodi... e con un Code0 puoi evitare di accendere il motore.
se hai 2 gennaker allora e' inutile prenderne un terzo
da chi sei andato per la vela?
e' vero che la mattina c'e' relativamente poco vento. il code 0 sarebbe molto divertente.
io sono profondamente combattuto: tra frullino, code 0 e gennaker viene un botto di soldi... dopo che il cantiere mi avra' mandato l'agognata mail faremo un cda familiare
anche lo stufato di fagioli e' un buon propellente in caso di poco vento, ma temo che l'equilibrio termico del pianeta ne soffra.
ops, l'ho solo pensato o l'ho anche scritto?
vedo che il problema dei soldini è ...come dire? comune.
la butto là: per il code 0 il furler è comodo ma non indispensabile.
In una prima fase si può acquistare solo la vela, rimandando a un secondo ( migliore! ) momento l' acquisto del furler.
Senza furler issata e ammainata si fanno al lasco largo ( come con un gennaker ) e per cambiar mura invece di virare si abbatte.
...se pò fà!
Shabrumi, pero' tu hai preso il frullo... Predichi bene ma...
No dai, scherzi a parte il frullino ci vuole.
Gianni, ma chi è il presidente del Cda familiare??? Scommetto un frullone che ti vedrò con genn e code 0 mooooolto presto.
Cmq tra genn e code 0 c'è una bella differenza.
Bisogna tenere presente che il range del code 0 è molto ristratto sia in termini di intensità vento che di angolo
leandro, *quanto* stretto? sia di angolo che di vento.
io sono il presidente del cda, ma le decisioni importanti si prendono all'unanimita': nessun contrario e nessun astenuto
gennaker e code 0 sono vele diverse e, a parer mio, ci vogliono entrambe.
col poco vento che tira spesso da noi, o hai tanta tanta pazienza o soffri...
d'altra parte per risalire il vento che alternative ci sono a un code 0 quando il genoa non basta?
Ecco, parliamone: in termini di utilizzo reale, qual'e' il range? Ovvio che dipende anche da come ti fai fare la vela, ma delle indicazioni di massima saran gia utili e ne ho sentite di ogni.
Il mio velaio dice che puoi stringere come con un Genoa, diciamo quindi 30 gradi sull'apparente (con la mia) e arrivi fino a un traverso?? Dai 2 ai 6 nodi come range. Ovvio che questi dati saranno variabili, e magari li ha sparati per invogliarmi.
I tecnici cosa dicono?
Citazione:kpotassio ha scritto:
Shabrumi, pero' tu hai preso il frullo... Predichi bene ma...
No dai, scherzi a parte il frullino ci vuole.
razzolo male?...
senti: io cio problemi di soldini quanto te! il 'frullo' (come lo chiami tu) l'ho comprato un anno dopo l' acquisto del code zero ( nel frattempo mi sono fatto vagonate di miglia senza frullo e senza dover accendere il motore ) e quindi se ti dico che se pò fà significa che se pò fà.
Poi, se è più importante apparire invece che essere, nun sò problemi miei.
Citazione:Messaggio di kpotassio
Mi sono letto un certo numero di discussioni sul Code 0. Quindi ho deciso di pensarci seriamente. Barca, Beneteau 27.7. Con Bompresso.
Oggi ho avuto un incontro preliminare con il velaio il quale ha posto questi problemi:
1) Per eliminare la catenaria la drizza non è sufficiente.
2) Occorre un paranco che agisca sulla mura.
3) Oppure si può progettare una vela con la ghinda negativa.
Una cosa che mi ha un pochino raffreddato è il costo del frullone... mi ha riferito di oggetti che partono da € 700 in su.
Non ho ancora discusso di materiali, anche se lui accennava ad un laminato, con una componente in Kevlar (ne abbiamo solo accennato, magari dico fregnacce).
Consigli?
Qui o hai capito male tu (difficile) o è il tuo velaio che non capisce di codezero (facile):
La catenaria si riduce solo mettendo in tensione la luff line attraverso la drizza ( che se parancata 2:1 è meglio ).
Un paranco sulla mura (è sufficiente uno stroppo fisso) serve solo a spostare il grasso verso prua (cazzato) o verso poppa (lasco).
ps: chiedi consigli ad Albert...
bv
Penso anch'io che se scendiamo così nel tecnico sia bene sentire Albert, ad ogni modo un giro strallo negativo non è poi così strano, produce l'effetto contrario del giro positivo, come è logico pensare.In generale la mura regolabile ti permette di esercitare tensione solo sull'inferitura a differenza della drizza che ti tende anche un po la balumina, ma nel code0 siamo di fronte ad una vela non inferita e solitamente montata su frullone.
Detto questo ho anch'io cmq ho l'impressione che quel velaio tenda a complicare un po le cose.
Per quanto riguarda la scelta code0 volevo fare un pensierino... attenzione che non esiste solo il gennaker, esiste un ampio set di tagli e di forme che si prestano a svariate andature dal giardinetto fino alla bolina 'largotta'. Ne consegue che il code0 copre quel piccolo range che rimane scoperto, ma a condizione sia fatto con il materiale giusto e una ghinda bella rigida.
In sostanza a me di un code0 in naylon non saprei che farmene
A prescinderne dall'utilità resta il fatto che è una vela affascinante.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Penso anch'io che se scendiamo così nel tecnico sia bene sentire Albert, ad ogni modo un giro strallo negativo non è poi così strano, produce l'effetto contrario del giro positivo, come è logico pensare. La mura regolabile ti permette di esercitare tensione solo sull'inferitura a differenza della drizza che ti tende anche un po la balumina.
Detto questo ho anch'io cmq ho l'impressione che quel velaio tenda a complicare un po le cose.
Per quanto riguarda la scelta code0 volevo fare un pensierino... attenzione che non esiste solo il gennaker, esiste un ampio set di tagli e di forme che si prestano a svariate andature dal giardinetto fino alla bolina 'largotta'. Ne consegue che il code0 copre quel piccolo range che rimane scoperto, ma a condizione sia fatto con il materiale giusto e una ghinda bella rigida.
In sostanza a me di un code0 in naylon non saprei che farmene
A prescinderne dall'utilità resta il fatto che è una vela affascinante.
Leandro scusami ma sul codezero cazzare la drizza ( che tra l'altro va cazzata pure a morte ) non mette tensione ne all' inferitura ne alla balumina ma solo ( e unicamente ) alla luff line.
La tensione all' inferitura ( per arrotondare o meno il bordo di attacco ) la si realizza , normalmente una volta per tutte, con la tensione esercitata dallo stroppo parancato sulla mura.
Forse hai fatto confusione con l' effetto causato dal mettere in tensione la drizza della randa che, quella si, agisce anche sulla balumina.
Citazione:shabrumi ha scritto:
La tensione all' inferitura ( per arrotondare o meno il bordo di attacco ) la si realizza , normalmente una volta per tutte, con la tensione esercitata dallo stroppo parancato sulla mura.
....quindi concordi con il mio velai o che vorrebbe parancare la mura?
Citazione:kpotassio ha scritto:
Citazione:shabrumi ha scritto:
La tensione all' inferitura ( per arrotondare o meno il bordo di attacco ) la si realizza , normalmente una volta per tutte, con la tensione esercitata dallo stroppo parancato sulla mura.
....quindi concordi con il mio velai o che vorrebbe parancare la mura?
Potà, ci dobbiamo capire:
Un fiocco si ingarroccia ad uno strallo già teso e la drizza serve prima a portarlo a riva e poi a tendere, di più o di meno, l'inferitura.
Un' inferitura tesa porta il grasso verso prua e arrotonda il bordo di attacco; un' inferitura lasca lascia il grasso intorno al 40% della corda e affina il bordo di attacco.
A che servono i due tipi di regolazione lo trovi su qualunque abbecedario della vela!
La differenza, col codezero, è che la drizza serve prima a portarlo a riva poi a
tendere il più possibile la luff line. Tesa a morte la LL funge da strallo e riduce la catenaria.
Poi, per regolare la tensione dell' inferitura, invece della drizza
utilizziamo uno spezzone di cima che 'paranchiamo' (non è un paranco vero e proprio ma solo una serie di giri ) tra la brancarella di mura della vela e la redancia ancorata sul furler, una sorta di cunningham o caricabasso che dir si voglia.
A differenza del fiocco qui la regolazione si fà una volta per tutte:
visto che il codezero si utilizza con vento leggero e presubilmente senza onde una regolazione lasca, con bordo di entrata affinato per non richiedere curve brusche al flusso laminare è da preferire.
Detto ciò, se ti è chiara la funzione delle due cime (drizza e stroppo di mura ) vedi un pò tu come valutare gli input del tuo velaio.
Mi fischiavano le orecchie.....
Una breve nota per yanni: l'avvolgitore del 27.7 non e' lo stesso del 344, inoltre, se viene utilizzato solo per il code zero e non ci si deve far su il gennaker, esistono delle alternative più economiche ed egualmente funzionali rispetto a quelli da 2000 euro, che comprendono dunque il cavo antitorsione gommato per il gennaker.
Sistema di tensionamento del cavo di ghinda:
Caso 1: la drizza in singolo, con il tamburo munito di grillo o moschettone rapido agganciato sul golfare del bompresso. Lo stopper della drizza e la drizza stessa devono essere adeguati, soprattutto se questa non viene lasciata sul winch, e comunque la tensione che si riesce a dare e' abbastanza limitata.
Caso 2: come sopra ma con la drizza parancata, ovvero con il bozzello sulla girella ed il morto della drizza in testa d'albero: si dimezza il carico sullo stopper e si allevia di un terzo quarto il carico sulla testa d'albero o, a parita' di carichi, si aumenta la tensione di ghinda.
Caso 3: si monta una hook in testa con il relativo aggancio sulla girella, e la tensione la si da, una volta che la vela e' agganciata, con un apposito paranco corto e antitorsione montato tra tamburo e bompresso; e' inutile a mio parere montare il paranco senza hook, perché quando lo si mette in tensione, se questa si trasferisce sulla drizza si ricade in una delle due situazioni precedenti.
Il cavo o i cavi funzionano come uno strallo cavo, la vela deve essere libera di scorrere, e' agganciata alla girella in alto e sotto (ma sopra il tamburo) ha un paranchino che fa da cunningham per trasferire solo il carico necessario alla tensione del tessuto.
In quanto al range di utilizzo: se il sistema di ghinda e' adeguato ed il taglio ed il materiale pure, sotto i 6 nodi di reale, il code zero e' un grande Genoa leggero.
Con l'aumentare dell' aria diventa un reacher per la bolina larga/traverso, con vento sostenuto al lasco può sostituire l'A3 o l'A5.....col vantaggio che quando si vede la malaparata si frulla via tutto....
Se andate a vedere nell'altro 3d del code ho postato un paio di foto: vento reale a circa 5.5 al traverso, velocità 5.7 nodi, apparente a circa 60*.
Dettagli: Dufour 45, code da 100 mq., Triradiale in contender ZL, bompresso selden da 98 mm e briglia non regolabile in dyneema da 12 mm scalzato, drizza parancata in dyneema da 10 mm, cavo antitorsione da 13 mm. Avvolgitore Facnor FX4500.
La vela ed il sistema sono stati testati fino a 14 nodi x 60^ di apparente.
Ciao
Citazione:albert ha scritto:
Mi fischiavano le orecchie.....
Una breve nota per yanni: l'avvolgitore del 27.7 non e' lo stesso del 344, inoltre, se viene utilizzato solo per il code zero e non ci si deve far su il gennaker, esistono delle alternative più economiche ed egualmente funzionali rispetto a quelli da 2000 euro, che comprendono dunque il cavo antitorsione gommato per il gennaker.
Sistema di tensionamento del cavo di ghinda:
Caso 1: la drizza in singolo, con il tamburo munito di grillo o moschettone rapido agganciato sul golfare del bompresso. Lo stopper della drizza e la drizza stessa devono essere adeguati, soprattutto se questa non viene lasciata sul winch, e comunque la tensione che si riesce a dare e' abbastanza limitata.
Caso 2: come sopra ma con la drizza parancata, ovvero con il bozzello sulla girella ed il morto della drizza in testa d'albero: si dimezza il carico sullo stopper e si allevia di un terzo il carico sulla testa d'albero o, a parita' di carichi, si aumenta la tensione di ghinda.
Caso 3: si monta una hook in testa con il relativo aggancio sulla girella, e la tensione la si da, una volta che la vela e' agganciata, con un apposito paranco corto e antitorsione montato tra tamburo e bompresso; e' inutile a mio parere montare il paranco senza hook, perché quando lo si mette in tensione, se questa si trasferisce sulla drizza si ricade in una delle due situazioni precedenti.
Il cavo o i cavi funzionano come uno strallo cavo, la vela deve essere libera di scorrere, e' agganciata alla girella in alto e sotto (ma sopra il tamburo) ha un paranchino che fa da cunningham per trasferire solo il carico necessario alla tensione del tessuto.
In quanto al range di utilizzo: se il sistema di ghinda e' adeguato ed il taglio ed il materiale pure, sotto i 6 nodi di reale, il code zero e' un grande Genoa leggero.
Con l'aumentare dell' aria diventa un reacher per la bolina larga/traverso, con vento sostenuto al lasco può sostituire l'A3 o l'A5.....col vantaggio che quando si vede la malaparata si frulla via tutto....
Se andate a vedere nell'altro 3d del code ho postato un paio di foto: vento reale a circa 5.5 al traverso, velocità 5.7 nodi, apparente a circa 60*.
Dettagli: Dufour 45, code da 100 mq., Triradiale in contender ZL, bompresso selden da 98 mm e briglia non regolabile in dyneema da 12 mm scalzato, drizza parancata in dyneema da 10 mm, cavo antitorsione da 13 mm. Avvolgitore Facnor FX4500.
La vela ed il sistema sono stati testati fino a 14 nodi x 60^ di apparente.
Ciao
Questo, ragazzi, è un aspetto del code zero che fino adesso non avevamo toccato e che Albert ha giustamente sottolineato:
è vero che sta vela è specifica per la bolina con vento leggero ma, all' aumentare del vento può essere usata efficacemente per andature via via più al portante.
Quindi, in crociera, quasi un all around che si fà giustificare le spese di acquisto...
Albert ringrazio per le utili precisazioni. Devo solo ragionare al solito per la 'riduzione sforzo in testa d' albero' che non sei il primo a citare ma che non mi spiego nel momento in cui il morto della drizza sia attaccato alla testa stessa. Probabilmente devo solo pensarci un po
.
Edit: ci ho pensato. Oggi sono piu obnubilato del solito, ma a me da 100 viene 75.. dove sbaglio?