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Versione completa: Anodo sacrificale sull'albero
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... mi frulla questa idea: perchè no?

Il fatto è che ho notato qualche bollicina sull'albero (nemo rastremato). Niente di grave: l'effetto scenico lo fa la vernice ... grattata quella, l'alluminio sottostante presenta solo un leggerissimo velo di polverina bianca ... però secondo me è un inizio di corrosione attribuibile a correnti galvaniche.
Si mette o non si mette un anodo sacrificale??? e di che materiale ??? ho pensato al magnesio, ma funzionerebbe anche lo zinco?
IMHO
L'anodo si mette in immersione in acqua, altrimenti non si sacrifica, poi ci si deve collegare elettricamente (con cavo o piattina di rame) l'albero.
Una bollicina visibile e isolata non penso sia un problema galvanico, normalmente la corrosione inizia dove l'alluminio è a contatto con il metallo più nobile, se ti rode il tarlo allora controlla il piede d'albero nel punto in cui tocca la scassa, gli attacchi di sartie, stralli e crocette in particolare in sotto eventuali piastre di rinforzo, attacchi trozza e vang, sempre sulle superfici di contatto (quindi aprire tutto)
Citazione:clavy ha scritto:
IMHO
L'anodo si mette in immersione in acqua, altrimenti non si sacrifica, poi ci si deve collegare elettricamente (con cavo o piattina di rame) l'albero.
Una bollicina visibile e isolata non penso sia un problema galvanico, normalmente la corrosione inizia dove l'alluminio è a contatto con il metallo più nobile, se ti rode il tarlo allora controlla il piede d'albero nel punto in cui tocca la scassa, gli attacchi di sartie, stralli e crocette in particolare in sotto eventuali piastre di rinforzo, attacchi trozza e vang, sempre sulle superfici di contatto (quindi aprire tutto)

yessss, le sverniciature sono soprattutto a piede d'albero (passante) e piccoli punti qua e là, sempre in vicinanza di pezzi in metallo più nobile (inox). Non sapendo esattamente cosa succede agli elettroni Blush, mi chiedevo se c'è un sistema per 'attirare' gli scambi di elettroni sul metallo sacrificale ( a piede d'albero, per es., avvitando uno zinco sul supporto in inox (che nel mio caso poggia sopra una piastra 200x400x10 mm sempre in inox)
Secondo me non funziona...

Dovresti fare una sola cella galvanica, collegando lo zinco, l'alluminio e l'acciaio. Non essendoci elettrolito vero, tranne un po di umidità condensata, non so se e' come funzionerà...

Con l'acciaio normale, questo che vuoi fare si ottiene con la zincatura...

Isolare dovrebbe essere l'unico rimedio giusto.
nella mia barca con albero passante ho sostituito la base in alluminio, completamente squagliata, ed ho rivestito la parte finale dell'albero, con numerosi punti di ossido, con stuoietta di vtr ed epoxi...ho anche staccato il collegamento elettrico fra albero e bulbo messo per protezione fulmini, perchè penso abbia contribuito alla formazione di ossido....poichè però penso di ripristinare il collegamento, potrebbe essere un'idea quella di interporre fra cavo di rame ed albero uno zinco
Citazione:wind e sea ha scritto:
nella mia barca con albero passante ho sostituito la base in alluminio, completamente squagliata, ed ho rivestito la parte finale dell'albero, con numerosi punti di ossido, con stuoietta di vtr ed epoxi...ho anche staccato il collegamento elettrico fra albero e bulbo messo per protezione fulmini, perchè penso abbia contribuito alla formazione di ossido....poichè però penso di ripristinare il collegamento, potrebbe essere un'idea quella di interporre fra cavo di rame ed albero uno zinco
Anche se isoli con un giro di nastro o una foglia di politene i due spezzoni di cavo/piattina (mantenuti appaiati per qualche cm) che collegano bulbo e albero, per un fulmine sarà come se fossero stagnati insieme.

caricabasso

Il mio albero Nemo costruito del 2001 ha nelle viti e nei rivetti presenti tutte rondelle sacrificali di zinco-magnesio.
Ci sono punti di ossidazione,corrosione galvanica non credo.
Innoltre la Nemo sul piede d'albero hanno messo una guarnizione di gomma isolante.
Chiedi alla Nemo le rondele sacrificali,te le faranno pagare un occhio ma te le mandano di sicuro.
Secondo me si dovrebbe affrontare il problema più scientificamente nel senso che entrano in gioco concetti che si riconducono alla fisica-chimica dei potenziali dei metalli perchè ha senso parlare di corrente galvanica solo quando il mezzo nel quale due potenziali di diverso valore sono immersi. Nel nostro caso è dunque l'acqua di mare ce funge da 'pila'. Infatti la corrente passa dal più alto al più basso potenziale metallico. Di conseguenza se in mezzo a questi due ci introduciamo uno che ha un potenziale che assorbe la corrente quest'ultima non finisce sull'alluminio e quindi lo preserva. Ogni anno ci ritrovimo pertanto a sostituire l'anodo che si è corroso consumandosi. Ecco perchè si chiamano SACRIFICALI perchè si sacrificano. Non mi sembra che il 'mezzo' aria si possa considerare tale da produrre una significativa conducibilità come lo fa invece l'acqua. Per la soluzione io riporterei il ragionamento verso uni solamento dei due materiali piuttosto che verso l'utilizzo di un anodo sacrificale. Penso personalmente che sull'albero un anodo non serva a niente.
Concordo pienamente con cio' che dice Stevern, nel caso prospettato un anodo non serve a niente perche' si tratta di fenomeni che avvengono per disomogeneita' nell'immediato intorno del punto soggetto a corrosione, disomogeneita' che possono essere di molti tipi e anche di semplice tipo meccanico (basta talora lo stress di una botta) ma propendo piu' per il caso (piu' comune) di una zona che abbia accumulato liquido 'corrosivo' (acqua salata, pioggia 'acida', ...) in una microporosita' o migrograffio della vernice.
Penso basti semplicemente di pulire bene la zona eventualmente carteggiando leggermente e riverniciarla con una goccia di vernice se si e' riusciti a fare il lavoro in una zona molto piccola.
Un piccolo trucco (poco efficace ma piuttosto che niente) e' trattare prima di verniciare la zona carteggiata dell'alluminio con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua ossigenata, questo aiuta ad aumentare un poco lo straterello di ossido protettivo che si forma naturalmente sull'alluminio (asciugare bene).
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