Citazione:tiger86 ha scritto:
Palve,
anche se la barca non è perfettamente orizzontale in senso longitudinale cambia poco, in quanto il rake che trovi in quelle tabelle è puramente indicativo. Poi starà a te trovare quello ideale per la tua barca e le tue vele, magari spingendoti a trovare quello giusto per le diverse condizioni meteo.
Una volta trovato è meglio prendere nota della misura perno/perno dello strallo di prua invece che stare li con drizze, secchi, piombi, livelle.
Vediamo se ci viene in aiuto il signor Google...
Citazione:tiger86 ha scritto:
Citazione:tiger86 ha scritto:
Palve,
anche se la barca non è perfettamente orizzontale in senso longitudinale cambia poco, in quanto il rake che trovi in quelle tabelle è puramente indicativo. Poi starà a te trovare quello ideale per la tua barca e le tue vele, magari spingendoti a trovare quello giusto per le diverse condizioni meteo.
Una volta trovato è meglio prendere nota della misura perno/perno dello strallo di prua invece che stare li con drizze, secchi, piombi, livelle.
La misura perno perno dello strallo la conosco avendo sostituito lo strallo proprio l'anno scorso.
Il nuovo strallo è esattamente lungo come il precedente che ancora conservo.
La sostituzione è avvenuta al momento del monteggio dell'avvolgifiocco che prima non c'era.
Ok che il rake delle tabelle sia indicativo mi era chiaro visto che per un albero armato in TA danno un parametro 0,9 - 1,75 cm/m che corrisponde a un 0,5 - 1 grado.
Per il momento volevo solo misurare e scrivere i dati ;-)
Hai ragione... sono stato poco chiaro.
Per la misura pin to pin non intendevo quella che giustamente descrivi te (che per definizione è quella), ma ovviamente quella compreso l'arridatoio di prua. Io come riferimento prendo il perno sulla landa di prua, ma va bene pure qualsiasi altro punto fisso, così hai una misura certa e pratica, senza livelle e piombi. Diventa ancora più pratica nel momento in cui tu escludi la misura dello strallo, perchè fissa, e ti prendi la misura del solo arridatoio, della sua apertura. Se poi hai un arridatoio graduato, vai ancora meglio.
Parliamo di un armo a sloop leggermente frazionato e a quartiere.
In teoria con poco vento dovresti aumentare il rake e con poco diminuirlo.
Ad ogni modo, sia lo strallo che le sartie, è sempre bene a fine navigazione riportarle alla tensione '0', quella da vento medio, altrimenti perdi il conto e ti tocca rimisurare. Su questo punto si divide il mondo, in quanto c'è chi al variare del vento tende il rig cazzando l'arridatoio di prua= prodiere con chiave in mano
(però in questo modo metti in tensione oltre le alte pure le basse) chi invece preferisce lavorare sulle alte, ma c'è pure chi ama lasciare le alte molto tese e all'aumentare del vento, lasca un po le basse per aumentare il bend dell'albero, oppure chi ama lasciare spennacchiare la testa e tende lo strallo di prua usando solo il paterazzo... insomma tanti gusti solamente considerando una solo tipologia di armamento.
Questo per dire che non ti puoi basare su una tabellina. Quel libricino meraviglioso noi lo usiamo per i nostri corsi di vela, è bello e completo, e ha la sezione del rigging dove introduce alla materia, ma bisogna essere consapevoli che è solo per dare delle linee guida generali. Poi devi metterti in barca e provare.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Hai ragione... sono stato poco chiaro.
Per la misura pin to pin non intendevo quella che giustamente descrivi te (che per definizione è quella), ma ovviamente quella compreso l'arridatoio di prua. Io come riferimento prendo il perno sulla landa di prua, ma va bene pure qualsiasi altro punto fisso, così hai una misura certa e pratica, senza livelle e piombi. Diventa ancora più pratica nel momento in cui tu escludi la misura dello strallo, perchè fissa, e ti prendi la misura del solo arridatoio, della sua apertura. Se poi hai un arridatoio graduato, vai ancora meglio.
OK seguirò questo consiglio che mi sembra molto pratico. La misura base sarà quella corrispondente al rake considerato corretto alla fine delle mie verifiche.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Parliamo di un armo a sloop leggermente frazionato e a quartiere.
In teoria con poco vento dovresti aumentare il rake e con poco diminuirlo.
Ad ogni modo, sia lo strallo che le sartie, è sempre bene a fine navigazione riportarle alla tensione '0', quella da vento medio, altrimenti perdi il conto e ti tocca rimisurare. Su questo punto si divide il mondo, in quanto c'è chi al variare del vento tende il rig cazzando l'arridatoio di prua= prodiere con chiave in mano (però in questo modo metti in tensione oltre le alte pure le basse) chi invece preferisce lavorare sulle alte, ma c'è pure chi ama lasciare le alte molto tese e all'aumentare del vento, lasca un po le basse per aumentare il bend dell'albero, oppure chi ama lasciare spennacchiare la testa e tende lo strallo di prua usando solo il paterazzo... insomma tanti gusti solamente considerando una solo tipologia di armamento.
Ho un armo a sloop ma non frazionato. Crocette non acquartierate e volanti. Un solo ordine di crocette.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Questo per dire che non ti puoi basare su una tabellina. Quel libricino meraviglioso noi lo usiamo per i nostri corsi di vela, è bello e completo, e ha la sezione del rigging dove introduce alla materia, ma bisogna essere consapevoli che è solo per dare delle linee guida generali. Poi devi metterti in barca e provare.
OK sto approfondendo con vari testi (Fabbroni, ecc.)e con il forum ;-) che è particolarmente utile!!!
OK armo in testa.
Niente quartiere, allora la tensione della catenaria strallo la controlli col paterazzo senza inciudere troppo nella flessione dell'albero. Cazzare eccessivamente il paterazzo provoca la flessione dell'albero per pressoflessione con inevitabile rilassamento delle alte e caduta della testa sottovento. Per controllare la flessione dell'albero tu devi lavorare con le volanti basse.
Le sartie nel tuo caso servono solo a controllare l'albero in senso trasversale.
Hai lo strallo di poppa singolo o sdoppiato?
Citazione:palve ha scritto:
La misura perno perno dello strallo la conosco avendo sostituito lo strallo proprio l'anno scorso.
Il nuovo strallo è esattamente lungo come il precedente che ancora conservo.
Occhio, strallo nuovo allungamento in agguato.
Citazione:tiger86 ha scritto:
OK armo in testa.
Niente quartiere, allora la tensione della catenaria strallo la controlli col paterazzo senza inciudere troppo nella flessione dell'albero. Cazzare eccessivamente il paterazzo provoca la flessione dell'albero per pressoflessione con inevitabile rilassamento delle alte e caduta della testa sottovento. Per controllare la flessione dell'albero tu devi lavorare con le volanti basse.
Le sartie nel tuo caso servono solo a controllare l'albero in senso trasversale.
Hai lo strallo di poppa singolo o sdoppiato?
Sdoppiato
I meccanismi di regolazione mi sono abbastanza chiari. Vorrei fare un passo alla volta.
Adesso mi concentro su assetto longitudinale dell'albero senza tensioni aggiuntive. Cioè regolazione del rake con lo strallo tenuto in tensione - per il momento - con le volanti puntate manualmente per non rischiare, tendendolo con il paterazzo, di accentuare la curvatura dell'albero. Stralletto lasco e nessuna precurvatura durante la misurazione.
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Citazione:palve ha scritto:
La misura perno perno dello strallo la conosco avendo sostituito lo strallo proprio l'anno scorso.
Il nuovo strallo è esattamente lungo come il precedente che ancora conservo.
Occhio, strallo nuovo allungamento in agguato.
La misura iniziale dello strallo nuovo, pin to pin, è identica al precedente. Anche l'arridatoio ecc. è della stessa lunghezza.
Se poi lo spiroidale si allunga... rimedierò.
Fortunatamente il musone ha diversi fori utilizzabili e l'arridatoio ha un buon margine di registrazione.
Sorprese!!!!
Prima sorpresa: senza spostare alcun peso la paratia vicina all'albero è perfettamente in bolla così come il tavolo della dinette.
Seconda sorpresa: l'albero è perfettamente verticale (verificato con il filo a piombo) senza alcun rake. Traguardando dal basso il filo a piombo si vede che mantiene una distanza molto uniforme dalla testa albero al boma, a circa 3 cm. dalla canala. Tale distanza dipende dalla posizione della puleggia della drizza della randa che ho utilizzato.
Pensavo di spostare di un buco verso poppa l'attacco dello strallo così da produrre un rake comunque molto contenuto.
Stavo però considerando anche che il piede dell'albero è piano ed è alloggiato in una base di acciaio inox fatta a bicchiere con le parti laterali alte un paio di cm ed il fondo piano. Tale base ha un supporto di legno a forma di zeppa.
Verosimilmente il piede deve appoggiare completamente e le dimensioni della zeppa condizionano l'inclinazione.
Suggerimenti?
La precurvatura la sistemerei dopo aver messo a posto il rake.
Per la precurvatura ovviamente utilizzerei lo stralletto una volta che la testa albero sia stata giustamente posizionata in senso longitudinale.
Tra il mangiarmi un po' di margine di registrazione sull'arridatoio e l'utilizzare un altro foro preferirei quest'ultima soluzione visto che ho 4 fori e adesso è sul secondo partendo da prua. Così facendo, però non faccio qualche cosa di non corretto per l'appoggio dell'albero?
Peccato spostare lo strallo indietro per il jib. Sarebbe meglio allungarlo come diceva Vince. Se non tocchi il piede o la mastra, e allunghi lo strallo curvi, l'albero.
Citazione:tiger86 ha scritto:
Peccato spostare lo strallo indietro per il jib. Sarebbe meglio allungarlo come diceva Vince. Se non tocchi il piede o la mastra, e allunghi lo strallo curvi, l'albero.
scusa se non capisco... ma perchè la vela di prua dovrebbe soffrirne spostando la mura pochi cm. verso poppa? (tenuto conto anche dell'avvolgitore)
sul fatto, invece, di curvare l'albero: ok
potrei evitarlo zeppando diversamente la mastra, ma diventa un lavorone considerando che ho disalberato a primavera e che il rifacimento della zeppa di legno è un lavoro abbastanza grosso e non urgente ;-)
Precurvare e poi curvare l'albero incide sulla forma della randa nella sua parte alta e non è la soluzione adatta per rendere la barca normalmente un po' orziera... Serve ad altro.
Mi sa che il mio progetto si ferma qui ;-)
in generale...
perchè:
rake, jib, prebend
e non
aggolettamento, vela di prua, precurvatura
????
;-)
Decripto l'intervento di tiger: se sposti l'attacco dello strallo indietro sposti tutto il fiocco con relativo centro velico indietro; inoltre ne diminuisci la superficie esposta a favore di quella ricoperta dalla randa, dunque ne diminuisci il rendimento.
Consiglio inoltre di verificare cosa c'è sotto alla landa di prua, perchè a volte il foro strutturale è quello a prua e sotto quelli a poppa, fatti per attaccare la mura del fiocco non c'è tirante, e attaccandoci invece lo strallo si rischia di fare dei danni alla coperta.
Ciao
A prua c'è un rinforzo di acciaio inox che copre la prua fino all'inizio del pozzetto della catena.
Il rinforzo è imbullonato lateralmente allo scafo per tutto il suo perimetro. Sul musone è saldato ortogonalmente un piatto di inox di buono spessore con 4 fori che funge da landa. Al rinforzo è anche saldato di lato e di sbieco il musone dell'ancora. Sembra molto robusto, ma devo verificare come mi hai suggerito se all'interno del pozzetto c'è anche un tirante.
Lo spostamento del fiocco che si concretizzerebbe è di pochissimi cm.
Sono più preoccupato dal fatto che essendo la mastra e il piede albero piani, l'arretramento/allungamento dello strallo finirebbe per curvare un poco l'albero invece di inclinarlo solamente. Come già detto penso di rinunciare ;-)
Ciao
Paolo
Citazione:albert ha scritto:
Decripto l'intervento di tiger: se sposti l'attacco dello strallo indietro sposti tutto il fiocco con relativo centro velico indietro; inoltre ne diminuisci la superficie esposta a favore di quella ricoperta dalla randa, dunque ne diminuisci il rendimento.
Consiglio inoltre di verificare cosa c'è sotto alla landa di prua, perchè a volte il foro strutturale è quello a prua e sotto quelli a poppa, fatti per attaccare la mura del fiocco non c'è tirante, e attaccandoci invece lo strallo si rischia di fare dei danni alla coperta.
Ciao
e in più diminuisci il possibile angolo massimo di incidenza (un po come aprissi la vela).
Cero tutte piccole cose, ma significa remare contro la logica.
Citazione:palve ha scritto:
in generale...
perchè:
rake, jib, prebend
e non
aggolettamento, vela di prua, precurvatura
????
;-)
Io sarei di quelli che in Italia si parla italiano!
Però queste terminologie sono ormai diffusissime per cui ci si abitua.
C'è da dire che come involontariamente fai notare tu, sono molto più spicce, corte, dirette, rispetto all'italiano e forse per questo prendono piede.
Poi essendo la vela molto globalizzata ti abitui dai cataloghi, depliants, schede tecniche a vederli scritti in inglese.
Ti parla uno che conosce solo il 'sailing-english'