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Versione completa: cosa aiuta ad andare in equipaggio ridotto?
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Concordo decisamente con LiberaMente e con Kawua. Quanto ai winch elettrici, a cosa servono e' abbastanza chiaro nel momento in cui la seconda dell' equipaggio faccia altrimenti fatica e/o ci metta piu tempo (e anche il primo, NdR...). Il pilota automatico che faccia il pilota non l' accessorio lo considero irrinunciabile. Per il resto, la lista di paoloB3 e' tra le cose irrinunciabili.
Per la randa, a me la tedesca non entusiasma, ma il winch al posto del paranco credo faccia parte dei diritti acquisiti. E il preventer e' cosa assolutamente irrinunciabile anch' essa.
qualche altra opinione personale, tutto a mio umile avviso Smile

1. come dicono gli altri una volta fuori dal porto *devi* poterti dimenticare del timone, salvo ricordartene quando magari la barca va benissimo e vuoi farti piacere a starci tu Smile o eventualmente in situazioni di sopravvivenza, ma sopravvivenza sopravvivenza in tempesta, non 30nodi con onda di poppa: il pilota deve essere capace di far sempre tutto lui.
Se tanto tanto fai qualche tratta un po' più lunga il discorso consumo elettrico puo' entrare in conto, quindi imparare a regolare la barca con priorità all'equilibrio, non solo per andar veloce

2. in solitario o in due (a mio avviso andare in tre è già un equipaggio praticamente completo) varie manovre dovranno essere fatte in modo anche molto diverso rispetto alle descrizioni canoniche dei libri di testo stile 'una persona prende la manovella, una la mette nel winch, una si appresta a girarlo etc etc', il *come* lo impari solo provando e provando sulla tua barca e spesso avendo un po' di fantasia, senza cercare di replicare in modo assolutamente fedele le strutture/successioni delle manovre in equipaggio. Cio' vale se sei in mare e navighi, se sei in porto e manovri per attraccare, se stai ancorando, ecc.
La varietà di voci/punti di vista del forum per questo è utile, ma piuttosto che memorizzare le solite ripetizioni di 'la manovra si fa cosi' perché i veri marinai fanno cosi' e bla bla', ricordati piuttosto delle descrizioni di modi di procedere eterodossi, diversi dal Verbo Big Grin , perché spesso saranno proprio quelli a trarti d'impiccio o a darti degli spunti utili quando il 'la manovra si fa cosi'' lo potrai usare come fertilizzante Cool

3. Vai un passo più avanti e considera in anticipo cosa potresti fare e come potresti reagire quando le cose non vanno nel verso giusto.
Sia sull'equipaggiamento per esempio, vedrai che varie attrezzature magari perfette e funzionali per una barca con equipaggio, se si rompono o inceppano quando sei da solo possono voler dire guai molto seri, semplicemente perché non si puo' reagire 'mentre uno svita qui, l'altro svita contemporaneamente laggiù in fondo, il terzo tira mentre il quarto tiene stretto coi denti'.
Idem all'ormeggio, parli di un 50', studiati e fai una manovra che se dovesse andar male ti permetta di uscire e rifar tutto da capo o comunque limiti i danni: con qualcun altro a bordo magari uno dà una spintina, un altro con il mezzo marinaio prende la boa o si aggancia un secondo alla barca accanto... più probabilità di sfangarla, se sei da solo sei dietro a una ruota del timone a 15m di distanza dalla prua che se ne va, ci metti X secondi ad andare a prua e il doppio per tornare di nuovo indietro al timone, nel mentre la barca non è governata, il che sai bene non vuol dire 'sta ferma'. Se il posto barca è sempre il tuo ok qualche prova e un meccanismo +- standard lo trovi, se vai di porto in porto è tutto un altro approccio imho.
La manovra giusta è quella che se fa danni li fa solo all'amor proprio. (questa mi piace Big Grin ).

4. In navigazione da solo (ma spesso anche se si è in due) se sei incapacitato puo' voler dire prendere dei rischi enormi. Senza pensare alla bomata che ti accoppa, basta solo molta stanchezza e magari tralasciare di recuperare.
Yves Parlier dopo giri e giri del mondo (velistino da niente, ricordate quando si è ricostruito l'albero da solo all'ancora in Nuova Zelanda, col fornetto per resinare il carbonio fatto con le lampadine, siccome per regolamento non poteva scendere a terra smangiucchiava le alghe, mentre il peschereccio dei pescatori all'ancora li' vicino lo prendeva per matto Cool poi ha riportato la barca a casa finendo la corsa) come ha spaccato la barca ? Si è appisolato mentre stava facendo un trasferimentino costiero di qualche miglia, né tempesta né niente e crashh sugli scogli a Penmarch', tutto rotto.
Personalmente è la cosa che trovo più difficile di tutte da imparare, tecniche e tutto il resto ci si riesce, ma trovare il giusto equilibrio fra il fisiologico e il mentale... Smiley39



Come contropartita a tutto 'sto supplizio, hai delle immense soddisfazioni.
E' il momento più bello quando si vince una regata in equipaggio, tutti hanno dato il massimo e ci si sente parte del tutto, è il momento più bello quando si fa una crociera fra amici in allegria e buona compagnia, è il momento più bello quando si rientra il pomeriggio da un'uscitina dopo pranzo, è bello tutto, ma prova la navigazione da solo e proverai ancora qualcosa di completamente diverso. Smile
Tutto può essere utile ma l'ideale secondo mè e di non complicare troppo le cose perchè in caso di guasti da soli diventa più problematico ovviare.

Mi aggiungo ai molti che hanno messo al primo posto un pilota automatico surdimensionato e affidabile non solo di bolina, quando basta quasi un elastico, ma anche alle portanti con onda e con cui si possa regolare quasi di poppa senza strambare.

Se dovessi cambiare barca vorrei vele di prua con garrocci, magari con armo Cutter, ma vado bene con genoa avvolgibile e fiocchi con garrocci su strallo ausiliario amovibile.

La dimensione ideale è 42-45 piedi dove non servono apparecchiature ausiliarie (whinch elettrici/idraulici) che complicano e tolgono le poche occasioni di un pò di ginnastica in barca; eccezione il verricello dell'ancora per disancorare, per ancorare basta la frizione.

Non condivido la preoccupazione di molti sull'ancoraggio da soli che secondo mè non dà nessun problema, a meno di volersi cacciare in una rada superstipata, basta evitarla.

L'ormeggio è sicuramente la cosa più complicata ma basta non volere fare cose impossibili e prepararlo bene.

La randa steccata con Lazy bag è una cosa cui, da quando la ho, non rinuncerei. La drizza randa, in fune inox, la ho all'albero, con avvolgitore e neanche a questa rinuncerei.

Le Borose delle tre mani (meglio delle 2) sempre infilate le ho riportate in pozzetto le prime due ed all'albero la terza; sto studiando di eliminare il riporto e metterle tutte all'albero con degli stopper (il winch c'è già per la terza mano e per il mantiglio)
in modo di fare la riduzione tutta all'albero.

La cosa più importante rimane comunque un pò di pratica, anche la manovra più complessa si può rendere facile e meno faticosa facendola nella maniera più adatta, ho fatto molta più fatica a manovrare con cattivi timonieri che a manovrare da solo passati i 70.


Big GrinBig GrinBig Grin
poi da soli quando si fanno le catsate ci si puo' mandare aff... liberamente senza offendere nessuno Big Grin
Pilota automatico senz'altro, magari NKE!!
Non si stanca mai, è meglio di molti timonieri, mangia poco e soprattutto non rompe mai i maroni Big GrinBig Grin
Citazione:rob ha scritto:

.... ma prova la navigazione da solo e proverai ancora qualcosa di completamente diverso. Smile


concordo pienamente, anzi forse è questo il punto! fare un piccolo cabotaggio costiero o una traversata notturna non fa poi così differenza..
ci si ritroverà soli con se stessi, il più gran pericolo la propria testa (se parte) il più gran aiuto la propria testa.
la dimensione cambia, cambia dentro. mi son ritrovato (non mi vergogno) a piangere da solo con i delfini che mi accompagnavano, mi son ritrovato ad obbligarmi di non pensare ad altro che alla barra e al mare, e a far pipì legato in pozzetto. i momenti si dilatano, i dubbi possono moltiplicarsi, gli entusiasmi farti gridare a squarciagola, le depressioni creare fantasmi, i momenti appaganti (anche solo per esser riuscito a risolvere un problema banale in due ma irresolvibile da solo come avvitare un bullone) diventare ineguagliabili!!!
le valutazioni più banali non sono più così banali, noi qui cazzeggiamo premendo tasti e sparando più o meno ca..., a terra è tutt'atra cosa...
e poi quando finalmente arrivi da qualche parte, magari non ti vergognerai a chiedere una mano o a dire che non hai l'elica di prua, e una volta sceso dalla passerella anche dire un buongiorno sarà diverso!!!!!!!
o almeno così x me Smile
Ammetto che una delle belle soddisfazioni del navigare in solitario è avere la barca che fila come su un binario, mettere l'automatico, andare a poppa ed incastrandosi come si può, fare una lunga lunga urinata nella scia lasciata dalla barca e stare magari ancora un pò a far prendere il fresco.
So che questo forse mi causerà la radiazione perenne dal forum, ma chi lo ha provato sa di cosa parlo.
Con altre persone è molto più difficile!
Big GrinBig GrinBig Grin
Allora, premetto che l'equipaggio di 2 o 3 persone è quello con cui navigo da sempre (moglie più figlio ora 14enne), direi che la cosa più importante è l'esperienza, seguita a breve dall'autopilota. Tutto il resto può certo aiutare, ma la prima è insostituibile e il secondo... quasi.

Meglio quindi cominciare a fare in solitario uscitine dalla mattina alla sera, magari con qualcuno che ti aiuta pronto all'ormeggio. Capirai in poche ore cosa è davvero utile.

Utilissime anche le regate in solitario; personalmente una quindicina di anni fa ho fatto tre edizioni di una regata da Riva di Traiano a Poltu Quatu (organizzata da Mannucci) ed una in triangolo ad Antigua, ma credo che ormai ce ne siano di tutti i tipi
Citazione:tatta3 ha scritto:
freno del boma.
puoi strambare dimenticandoti 'randa al centro' (che in due, con venti sostenuti, diventa difficile ed il pilota non capisce se la randa e' arrivata al centro col risultato di 'botte' notevoli all' attrezzatura)

un po' costoso ma efficace. Mi sono sempre chiesto perche' non sia una dotazione standard su tutte le barche!!
Smiley39Smiley39Big Grin

Mi sai indicare tipo, e magari marca e modello o postare una foto.
Sul serio puoi evitare di portare randa al centro, pensavo fossero solo di sicurezza tipo ritenute vecchia maniera.
Grazie

Per tornare al tema l'unico appunto a quello che è stato già detto (ottimi consigli) è solo che rinviare tutto in pozzetto a senso solo se ho la presa di terzaroli veloce, cioè con un unica borosa che tramite bozzelli mi mura e cazza il ponto di scotta contemporaneamente; altrimenti le drizze all'albero con stopper sempre all'albero sono più comode.
Ai genoa autoviranti e/o a scarsa sovrapposizione preferisco (ma parere personale) un bel genoa al 140% e una trinchetta rollabile. Con la manovra appropriata (si impara in fretta ad eseguirla) anche la virata di genoa con lo strallo di trinchetta in mezzo non crea problemi.
Poi un buon pilota automatico e miglia e miglia da solo, vedrai che l'attrezzatura giusta te la crei ad hoc.
Buon vento
Quanti navigano in solitario e non se ne accorgono, quanti escono solo con la compagna/moglie 'nulla facente' a bordo...con la mente una barca non si governa e se lei non fà, devi fare tutto tu.

Credo che a volte il limite è solo psicologico ed è cl'unica cosa che frena, nonostante nella pratica, ripeto, si è più soli di quanto non si creda (ovvio che uscire/entrare dal proprio posto con traversia o prendere una mano alla randa sotto buriana non è cosa da poco quando si è soli).
Sin dalle prime volte che sono uscito da solo ho chiaramento realizzato che la differenza tra il dire ad un essere umano al timone 'vai, vira' ed il premere contemporaneamente i 2 pulsanti del pilota con su scritto +1 / +10 (oppure -1 / -10) non è poi così tanta.

Dalla mia umile esperienza, e per la pura conduzione, tutto conta (e fatto a propria immagine ed abitudini), anche la semplicità e razionalità delle manovre conta (mai vorrei la presa rapida delle mani con bozzelli cuciti sulla vela, io preferisco tradizionale bugna da incocciare e borosa), io preferisco drizze all'albero, un buon vang (aiuta nelle manovre e riduce i rischi), l'evidente pilota e un buon comando wireless può fare la differenza, scotta randa facilmente gestibile, ecc. ...razionalizzato il limite psicologico di cui sopra la navigazione in solitario (quella da giornata fuori intendo, niente cose serie) è assolutamente per tutti ed una grande goduria.
La navigazione in solitario più seria (per condizioni meteo e distanze) porta in evidenza, a mio avviso, solo il limite umano (ce la fai con la testa a farcela?) più che quello tecnico.

Che non si dimentichi: la barca deve avere anche una sua predisposizione alla conduzione in solitario, sia per dimensione che caratteristiche (un iper-racer sempre nervosopuò essere un pazzo di problema da gestire!).

Scaricati questo, non è male: http://www.sfbaysss.org/tipsbook/index.html?id=4
Citazione:Mi sai indicare tipo, e magari marca e modello o postare una foto.
Sul serio puoi evitare di portare randa al centro, pensavo fossero solo di sicurezza tipo ritenute vecchia maniera.
Grazie

Quello che ho io lo vedi al siti http://www.walderweb.com. Diverse le misure in funzione delle dimensioni del piano velico.

:blush:installazione semplice.
:8:manutenzione ridotta (una lavata al freno ed alle scotte una volta l' anno)
:)regolazione (tensione della scotta del freno) intuitiva

la strambata con venti sostenuti, in equipaggio ridotto (una o due persone) :cool:soprattutto per chi, come me, ha la scotta randa sul tambuccio Smile e' facilissima
Yanni parla di equipaggio ridotto, mentre mi pare che le risposte siano più orientate alla conduzione in solitaria.
Se si è in due ritengo che si possa fare tutto, ancor meglio se abbiamo un buon pilota automatico.
Che forse sarà anche poco usato tranne che nelle navigazioni lunghe e nelle smotorate, perchè un 50' terrà bene le andature anche senza pilota.

Quando si esce dal porto per 'navigare' le manovre saranno ridotte al minimo indispensabile.
Non si è in regata. Quindi quante volte potrà capitare di virare, o strambare?
A meno che non si abbiano tempi da rispettare, rotte impossibili etc etc... oppure se si ha la fregola.
Quindi l'attrezzatura elettrica può anche essere evitata, che sarebbe anche più marinaresco... se vogliamo Smile

Non ci sono problemi tecnici nella conduzione in 2 di una barca da 45 / 50 piedi.
Potrebbero esserci però problemi psicologici, specie se il nostro secondo è inesperto.

Personalmente quando ho in barca ospiti che sono a digiuno di vela (o quasi) mi sento molto meno sicuro di quando esco da solo.
Se sono solo penso solo alla barca e a come condurla, e la concentrazione mi toglie qualsiasi timore.
Se l'equipaggio è anche minimamente preparato non ho problemi, ma se ci sono inesperti e io sono al comando spesso mi parte un filo di ansia.
Vi spiego la coperta dello 069, che è stata una delle prime pensate per un uso con equipaggio ridotto (1 persona più una che ti aiuta nell'ormeggio), considerando che non sono più un ragazzino.
Fermo restando auto pilota, lazy, avvolgifiocco.

Soltanto 4 winch:
due anteriori a cui arrivano le scotte delle vele davanti
due dietro vicino al timone ai quali arrivano drizze, scotta alla tedesca e terzaroli,con stopper prima del winch stesso (questi ultimi elettrici per issare le vele).
E' un sistema che usa da poco anche Hanse (chissà dove lo ha inventato..). E' chiaro che questo non è il massimo in regata, perchè a volte ti manca un winch, ma per andare in giro mi sembra perfetto.
Primo comandi la barca dalla postazione del timone senza dover andare alla tuga per fare regolazioni alle drizze o peggio se hai lì la scotta randa. Poi sei sempre a portata di mano del timone (automatico e no)
Citazione:tatta3 ha scritto:
Citazione:Mi sai indicare tipo, e magari marca e modello o postare una foto.
Sul serio puoi evitare di portare randa al centro, pensavo fossero solo di sicurezza tipo ritenute vecchia maniera.
Grazie

Quello che ho io lo vedi al siti http://www.walderweb.com. Diverse le misure in funzione delle dimensioni del piano velico.

:blush:installazione semplice.
:8:manutenzione ridotta (una lavata al freno ed alle scotte una volta l' anno)
:)regolazione (tensione della scotta del freno) intuitiva

la strambata con venti sostenuti, in equipaggio ridotto (una o due persone) :cool:soprattutto per chi, come me, ha la scotta randa sul tambuccio Smile e' facilissima

Grazie
secondo me, con i piani velici moderni (con fiocchi piccoli) la soluzione più comoda è l'autovirante. Se si aggiunge il rinvio delle scotte vicino alla timoneria, con un mix del genere puoi portarla da solo!
Citazione:tatta3 ha scritto:
Citazione:Mi sai indicare tipo, e magari marca e modello o postare una foto.
Sul serio puoi evitare di portare randa al centro, pensavo fossero solo di sicurezza tipo ritenute vecchia maniera.
Grazie

Quello che ho io lo vedi al siti http://www.walderweb.com. Diverse le misure in funzione delle dimensioni del piano velico.

:blush:installazione semplice.
:8:manutenzione ridotta (una lavata al freno ed alle scotte una volta l' anno)
:)regolazione (tensione della scotta del freno) intuitiva

la strambata con venti sostenuti, in equipaggio ridotto (una o due persone) :cool:soprattutto per chi, come me, ha la scotta randa sul tambuccio Smile e' facilissima

mai usato il freno, che immagino utile. in ogni caso io con 'scotta sul tambucio' inserisco il pilota, porto randa al centro, torno al timone, abbatto, passo il genoa, riinserisco timone, torno a lascare randa. fatto. sembra più laborioso di quanto non sia.
Io ho acquistato la barca nel 2007 facendo mettere tutta l' attrezzatura che ritenevo necessaria per la conduzione in solitario, e da allora devo dire che sono uscito spesso solo ed anche con vento fresco.
Per me è essenziale avere una barca non troppo piccola nè troppo grossa perchè comunque la navigazione in solitario comporta di dover manovrare in porto in solitario, non sempre trovi chi ti dà una mano. Certo se c'è ventone di traverso e sei solo aspetti, non entri, ma in condizioni abbastanza normali devi poter sentirti sicuro per uscire ed entrare. Quindi ho preso un 37 piedi che non mi fà correre troppo pr/pp, pozzetto poppa aperto per facilitare la manovra (e anche perchè mi piace molto). Niente eliche di prua (rallentano la barca).
Sistemata la manovra in porto (l' ho messa per prima perchè se non ti senti sicuro da solo non stacchi nemmeno la barca dalla banchina), si passa alle manovre.
Ho messo 2 winch addizionali a poppa vicino al timone, dove controllo genoa e gennaker. La scotta randa è parancata (normale e ridotta)su trasto in pozzetto, quindi mi trovo con tutte le scotte dal timone, non devo proprio spostarmi. Naturalmente genoa avolgibile, il più grande possibile che può tenere la barca, se c'è ventone lo avvolgo sino alla riduzione necessaria e facilito le manovre. Gennaker non troppo grande (ma tagliato bene e con possibilità di essere tangonato, ma questa è un' altra storia)da poter gestire comodamente su rollgen con circuito frullino riportato in pozzetto così da poterlo svolgere ed avvolgere senza dover andare a prua e autopilota normale (raymarine).
Le drizze sono in tuga, ma praticamente mi serve solo issare la randa appena esco che poi, avendo genoa e gennaker avolgibili e già armati in banchina non necessito altra fatica o spostamenti.
Le borose sono con terzaroli rapidi rinviati in pozzetto, con sistema selden sul boma, facilissimi e sicuri da usare in ogni condizione e comunque anche lì se esci già con vento fresco prepari la riduzione in banchina e se sei fuori cerchi di non farti sorprendere con tutta tela e riduci in tempo).
Poi sempre jack line, giubbotto e cordone con moschettone(sempre con vento fresco), WHF acceso a bordo e portatile stagno sempre con te.
Quindi si salpa e buon vento.
(PS ricordati di fare pipì prima di partire che dopo è difficile)


http://www.youtube.com/user/lunar1960?fe...qwLUucTx4s

PPSS rispetto al video, tanto per complicarmi un po' la vita, ho messo una randa square e quindi ho dovuto sdoppiare il paterazzo, ma anche a quello ci si prende l' abitudine.
BV
tantissimi consigli
tutti interessanti ed utili
ne manca uno:
se dovessi montare hai winch elettrici e basarmi tanto sull' autopilota (e comunque vanno certamente anche il frigo e strumenti vari e eventualmente varie luci), mi assicurerei che il parco batterie sia surdimensionato
magari due blocchi da due batterie servizi ciascuno a blocchi di utenze, con possibilità di switchare dall' uno all' altro

saluti velici
sarastro

oooppppsssss, ora che mi ricordo, sei tu il tecnico delle batterie ... Blush
Con l'attrezzatura ordinaria in tre è l'ideale, in due è lo stesso, basta navigare, navigare, navigare, che è poi lo scopo di uscire (in due, in tre, da solo, con gli amici, la famiglia...). Il problema è l'ormeggio, ma in due va bene, soprattutto se c'è assistenza. Il pilota automatico è ok, ma se devi fare lunghi tratti, altrimenti non serve
Ho sempre ritenuto questo concetto importante per la scelta della imbarcazione. Si tratta di scelte totalmente individuali. Nell' or dine metterei:
Vele avvolgibili
Autopilot potente collegato a chart plotter/radar
Smartpilot
Comando salpaancora in pozzetto
Winch elettrici a 2 velocita'( tranquillo sono piu' véloci dei tuoi bicipiti)
Batterie adeguate
Sprayhood con postazione conoda e riparata per le lunghe notturne
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