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Versione completa: Andatura da preferire per salire in testa d'albero
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Citazione:ADL ha scritto:
secondo me bolina, larga meglio di stretta

...magari con un bel mare incrociatoSmile

Diciamo che l'80% delle volte la miglire è il lasco, la bolina larga è assolutamente consigliabile con poco vento e magari mare lungo, la barca rimane si più inclinata, ma moltom più stabile.

Come dice qualcuno salire in testa d'albero è un'opppppinioneBig Grin
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L’andatura migliore dipende dalla tecnica di salita, dal punto in cui bisogna operare (testa d’albero o più in basso), dal tipo di albero (se cioè per esempio ci si può sedere sulle crocette) e dalle drizze libere.

Innanzitutto è bene premettere due indicazioni generali su come attrezzarsi:
- evitare il bansigo e preferire un imbrago da alpinismo: permette più libertà di movimento e per essere a norma deve superare esami più ferrei, inoltre presenta più punti di ancoraggio
- legare tutti gli attrezzi con delle cimette all’imbrago (se per caso cade giù qualcosa potrebbe bucare la coperta
- se si sale da soli usando l’attrezzatura da torrentismo / treeclimbing un caschetto potrebbe essere molto utile in quanto si potrebbe sbattere contro l’albero
- non salire se si soffre di vertigini o se si è troppo spaventati, il panico da vuoto rende impossibile ogni riflessione
- è fondamentale la fiducia nell’attrezzatura che si sta usando, spesso questa paura porta a usare due imbraghi e molte drizze così se ne rompe una ho l’altra (è però utile ancorarsi alla drizza con una gassa e un moschettone da arrampicata)

Le tecniche principali sono:
issati dal pozzetto a poppavia dell’albero: usando una drizza con uscita verso poppa (si può anche fare in navigazione a patto di avere un’altra drizza parallela a quella della randa) ci si fa issare da un aiutante a cui spetta l’ingrato compito di smanigliare come un dannato a un winch in pozzetto, l’issato non deve far altro che tenersi in qualche modo. In navigazione è comoda poiché ci si può appoggiare con un fianco alla randa e intanto ci si teine o all’albero oppure a una drizza fissata a piede d’albero. La scomodità di questo metodo è che non si riesce a passare dall’altro lato della randa (fattibile a tutte le andature a patto che non avvengano virate o strambate).

Issati dal pozzetto a pruavia dell’albero:
si viene issati sempre con l’aiuto di un winch ma questa volta si usa la drizza spi, la salita è un po’ più difficoltosa a barca sbandata poiché bisogna evitare di perdere il contatto con l’albero o con le sartie (il trucco di fissarsi a una drizza a riposo o con un moschettone o con uno stroppo funziona). Durante la salita si potrebbero però incontrare un po’ di impicci tipo il radar, le luci o il carica altro. In compenso si può passare da un lato all’altro abbastanza comodamente ma è più probabile finire a oscillare come un pendolo nel vuoto. Alcuni preferiscono tenersi alle sartie invece che salire lungo l’albero (fattibile di bolina, alle portanti c’è l’impiccio del tangone e del carica alto).

Brutale fino alla prima crocetta:
è un metodo un po’ barbaro e serve un ottima agilità, se serve salire fino alla prima crocetta (a patto di potersi pesare su di essa) si può arrampicarsi tra la sartia più esterna e la bassa, in pochi balzi si arriva alla prima crocetta. I punti negativi sono ovviamente che non si è assicurati (ci si può però assicurare una volta saliti) e che si arriva solo alla prima crocetta, si potrebbe proseguire con la stessa tecnica ma è troppo pericoloso (fattibile a tutte le andature, l’importante è non avere troppa onda).

Da soli con attrezzatura da arrampicata:
è una tecnica molto più complessa e impegnativa, io l’ho usata più volte per il treeclimbing, se qualcuno è interessato posso però spiegare in cosa consiste (anche se è meglio provarla con qualcuno che la conosca bene, è una tecnica usata nel torrentismo, nel treeclimbing e in speleologia, gli arrampicatori del CAI potrebbero non conoscerla) (la si usa in regate tipo la Vendeè globe o quando il resto dell’equipaggio ha bigiato il week end di manutenzione)
Se c'è molto vento mi metterei bello cazzato a ferro al traverso, appena la barca si sdraia corro sulla randa Big Grin
palermo, partenza di regata lunga. vento circa 10kn.
gaetano, l'armatore, non decide di aprire il genoa con un buon anticipo sulla partenza, per fortuna ad handicap iniziale.
alla chiamata di partenza, ordine di aprire il genoa. puntualmente si incatasta in testa d'albero.
giro d'orizzonte sui pesi dei presenti e la scelta cade su leonardo, peso piuma di bordo.
io e tore al winch, lo spariamo in testa mentre gaetano si avvicina alla linea di partenza con la sola randa che porta.
leo raggiunge la testa e riesce a sbloccare l'avvolgitore.
risultato: la barca parte di colpo sbandando di brutto, con leonardo appeso in testa che urla: tiratemi giuuuuuu!!!!!
scena fantozziana dove tutti ridiamo come matti, compresa la barca giuria che dimentica persino di dare la partenza.
la barca decide di partire da sola, fregandosene di giuria ed equipaggio....
a quel punto cominciamo a tirare giù leonardo facendolo scivolare sul genoa, ormai cazzato e portante.
da allora chissà perchè si rifiuta di salire in testa se non siamo ormeggiati.....Big GrinBig GrinBig Grin
Citazione:Maro ha scritto:
Quando il velaio disegnava le vele con le curvilinee, nelle uscite di messa a punto saliva di bolina, con barca ben sbandata, lungo l'albero per vedere da vicino i vari ferzi, usando le sartie come corrimano.
Talvolta, in genere con venti leggeri, si agganciava una drizza per sicurezza.

anche in mio maestro tutte le mattine andava due volte 'a fare un giretto' in testa d'albero, solo a braccia. Tanto per sentirsi giovane, diceva lui.

altri tempi.

BV
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