I Forum di Amici della Vela

Versione completa: la raffica in altura
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Stiamo viaggiando con vento reale di 15 nodi a circa 90° ed apparente a circa 55°, arriva una raffica improvvisa che non siamo riusciti a 'prevedere'.
La barca inizia a sbandare e ad andare all'orza. Istintivamente contrasto leggermente di timone ordinando al contempo di mollare la randa, ordinando di mollarla quel tanto che basta (avendo fatto già delle prove) e poi subito di ricazzarla a raffica ultimata.
Faccio bene? faccio male? voi come fate?

Da queste andature fino ad arrivare al gran lasco come vi regolate con il paterazzo?

E con i pesi?
Citazione:Messaggio di TestaCuore

E con i pesi?

e con i pesi... zitto e schiaccia! Wink
Possiamo guidare un camion allo stesso modo di una ferrari?
In curva si gira il volante... ok, ma come si fa a dire quanto e come?
In linea di massima fai bene, se alla randa hai un androide a comando vocale o uno che tra una raffica e l'altra si fa un panino, un sonnellino o una chiacchierata coi tailer....

Se invece alla randa hai un 'randista', gli dici quanti gradi di sbandamento massimo vuoi, o quanti gradi di timone o la vt e lui vede e provvede in automatico, senza mai mettere la scotta nello strozzascotte.....se cambia l'andatura o la condizione, gli aggiorni gli input.....se strozza la scotta oppure dorme, tornati a terra lo leghi all'albero maestro e vai di frustate sulla schiena 42

Il paterazzo lo regoli per quanto potente vuoi il genoa in ghinda: più lo molli più potenza hai, tenendo conto che ad un certo punto, avendo le crocette a quartiere, puoi mollare quanto vuoi, ma non succede più nulla (allora dovresti mollare lo strallo di prua....ma prima dei - 4....dopo non si può più fare Wink)...

Ciao
giusto, io non ho trasto....mollo la scotta, quindi. mollare anche il trasto sarebbe troppo 'dispendioso' per il ripristino (perchè io con quel vendo cazzo anche il trasto per appiattire la vela al massimo ).
Con sistema con trasto, credo sarebbe meglio mollare la scotta, in modo da avere anche un'apertura in alto della vela, no?

Ad ogni modo, io volevo capire, al di là delle regolazioni di massima delle vele (per il paterazzo mi interessano le opinioni) se è così semplice come faccio io, o magari esistono dei trucchi! Che ne so, la sparo così: invece di mantenere la rotta, sfruttare la raffica per poggiare leggermente e prendere maggiore velocità per poi orzare nuovamente (ricazzando le vele) a fine raffica.
Citazione:albert ha scritto:

Il paterazzo lo regoli per quanto potente vuoi il genoa in ghinda: più lo molli più potenza hai, tenendo conto che ad un certo punto, avendo le crocette a quartiere, puoi mollare quanto vuoi, ma non succede più nulla (allora dovresti mollare lo strallo di prua....ma prima dei - 4....dopo non si può più fare Wink)...

Ciao

ok, ma come attuare la scelta? a 'cosa' dare priorità?
All'equilibrio della barca? Perchè magari la sento sempre troppo orziera e quindi meglio equilibrarla con il genova invece che con il timone? Mollandolo, non va a finire che mi ritrovo poi anche con la randa potente e quindi punto e a capo? Sul mio armo il paterazzo credo incida di più sulla randa, sbaglio?
Citazione:AlessandroKirie ha scritto:
Citazione:TestaCuore ha scritto:
giusto, io non ho trasto....mollo la scotta, quindi. mollare anche il trasto sarebbe troppo 'dispendioso' per il ripristino (perchè io con quel vendo cazzo anche il trasto per appiattire la vela al massimo ).
Con sistema con trasto, credo sarebbe meglio mollare la scotta, in modo da avere anche un'apertura in alto della vela, no?

Ad ogni modo, io volevo capire, al di là delle regolazioni di massima delle vele (per il paterazzo mi interessano le opinioni) se è così semplice come faccio io, o magari esistono dei trucchi! Che ne so, la sparo così: invece di mantenere la rotta, sfruttare la raffica per poggiare leggermente e prendere maggiore velocità per poi orzare nuovamente (ricazzando le vele) a fine raffica.

premesso che certamente il discorso può cambiare a seconda del taglio della randa, dell'armamento, ecc ecc, fatico un po' a seguire il tuo discorso.
Tu cazzi il trasto per appiattire la randa?
Perdona, lapsus, parlavo del vang! Il trasto, come detto, non ce l'ho! In pratica, cazzo il vang per non far alzare troppo il boma e scaricare in alto, mantenendo poi l'angolo al vento un po' più aperto....così a me viaggia meglio! ma sono disposto a ricredermi, sono qui per questo! Big Grin
Citazione:TestaCuore ha scritto: Che ne so, la sparo così: invece di mantenere la rotta, sfruttare la raffica per poggiare leggermente e prendere maggiore velocità per poi orzare nuovamente (ricazzando le vele) a fine raffica.

Ne parlavamo non molti post fa. I detrattori del poggia e lasca...i detrattori del orza e cazza. Io preferisco andare dritto. Schiacciare e acquisire velocita'.
Citazione:TestaCuore ha scritto:

Ad ogni modo, io volevo capire, al di là delle regolazioni di massima delle vele (per il paterazzo mi interessano le opinioni) se è così semplice come faccio io, o magari esistono dei trucchi! Che ne so, la sparo così: invece di mantenere la rotta, sfruttare la raffica per poggiare leggermente e prendere maggiore velocità per poi orzare nuovamente (ricazzando le vele) a fine raffica.

Nelle condizioni dichiarate nel primo post, dipende da dove devi andare e da quanto guadagni in vmg per boa (non al vento) poggiando.

Se devi andare ad una boa a 1 miglio andare diritti regolando le vele e 'schiacciando' la ritengo la scelta migliore; a cosa servirebbe poggiare e guadagnare velocità per trovarsi poi impiccati negli ultimi 100 metri ?? Inoltre l'orza-poggia sottrae non poche energie alla barca.

Se invece la boa è molto distante e si prevede che il vento non resterà costante (nelle costiere e nelle lunghe), allora poggiare nelle raffiche e guadagnare in vmg per boa, che equivale ad avvicinarsi di più alla boa, potrebbe essere una buona soluzione.

La situazione in cui invece lo zigzagare nelle raffiche è un must è l'andatura di poppa con la boa sottovento alla nostra rotta: sotto raffica si poggia per guadagnare in vmg (o, sinonimo: per adeguare la vt alle nuove condizioni), quando cala la raffica si riorza per non perdere velocità (e per tornare sulla precedente vt).

Ciao
Citazione:albert ha scritto:
Se devi andare ad una boa a 1 miglio andare diritti regolando le vele e 'schiacciando' la ritengo la scelta migliore;

Albert, mi sto rincojonendo, devo ampliare i miei orizzonti. Ormai vedo solo due boe. Su e Giu'. Datemi un lunga che mi disintossico. Big GrinBig Grin
Citazione:albert ha scritto:
[br

Se invece la boa è molto distante e si prevede che il vento non resterà costante (nelle costiere e nelle lunghe), allora poggiare nelle raffiche e guadagnare in vmg per boa, che equivale ad avvicinarsi di più alla boa, potrebbe essere una buona soluzione.

Che tradotto significa andare per VMC (Velocity Made good on Course);
tecnica da usare anche non in presenza di raffiche:

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Repetita iuvant. (sempre dalla Bibbia)
ciao
Citazione:TestaCuore ha scritto:
...io con quel vendo cazzo anche il trasto per appiattire la vela al massimo .

Ho capito che intendevi dire vang, ma non hai a che fare con una barchetta che cazzando il vang riesci a piegare l'albero smagrendo così la randa, hai a che fare con un palo e cazzando vang non fai che chiudere la balumina spostando il grasso verso poppa e quindi potenziando la vela anziché depotenziarla con tutte le conseguenze del caso: barca più orziera, più sbandamento etc. Il vang va cazzato in base allo svergolamento del momento e poi si lavora di scotta per il corretto angolo di incidenza.
ciao
sapevo che c'era qualcosa da imparare!!!
E scommetto che queste foto einstein le cacci fuori sempre dalla famosa bibbia che non riesco a trovare..non è giusto!!Occhio nero
Dunque, tutto chiaro quel che ha scritto albert, mentre qualche riflessione devo farla su einstein! In pratica, in teoria sembra chiaro, ma in pratica come ci si comporta? Andando per l'AVR ottimale la boa poi come la raggiungo?
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:TestaCuore ha scritto:
...io con quel vendo cazzo anche il trasto per appiattire la vela al massimo .

Ho capito che intendevi dire vang, ma non hai a che fare con una barchetta che cazzando il vang riesci a piegare l'albero smagrendo così la randa, hai a che fare con un palo e cazzando vang non fai che chiudere la balumina spostando il grasso verso poppa e quindi potenziando la vela anziché depotenziarla con tutte le conseguenze del caso: barca più orziera, più sbandamento etc. Il vang va cazzato in base allo svergolamento del momento e poi si lavora di scotta per il corretto angolo di incidenza.
ciao

Ah no??BlushBlush
Però devo dire che è una operazione che ho fatto perchè la vedevo troppo svergolata in alto; cazzando un po' il vang la vela pare abbia preso una forma migliore in alto ed i filetti in balumina tutti dritti (invece che quelli in alto che pendevano sottovento), consentendomi di diminuire anche un po' di incidenza al vento. Premetto che il sistema che ho sulla mia è a 2 punti indipendenti, dove in pratica si cazza la scotta sopravento, che è inclinata rispetto al boma di circa 45 gradi; quindi, è come se stessi con il carrello portato molto sopravento.
Però, ripensandoci, effettivamente era meglio tenerla svergolata e scaricare in alto, facendo portare solo la parte più bassa, in modo da tenere spinta e propulsione solo in basso e la giusta potenza per mantenere la barca equilibrata
La randa la laschi solo se non c'è la fai a tenere la barca in rotta, la barca straorza, o perchè troppo ingavonata riduce la velocità e senti il timone che va in stallo. All'aumentare del vento lo strallo deve essere dritto, il più possibile, la drizza cazzata. Si può far svergolare un pà il genoa, così scarica, la randa no svergolata perchè altrimenti il rollio aumenta, e anche se rende meno aerodicamente avrai un vantaggio idronamicamente. La vela è un'oppppppinione.-
Citazione:bullo ha scritto:
La randa la laschi solo se non c'è la fai a tenere la barca in rotta, la barca straorza, o perchè troppo ingavonata riduce la velocità e senti il timone che va in stallo. All'aumentare del vento lo strallo deve essere dritto, il più possibile, la drizza cazzata. Si può far svergolare un pà il genoa, così scarica, la randa no svergolata perchè altrimenti il rollio aumenta, e anche se rende meno aerodicamente avrai un vantaggio idronamicamente. La vela è un'oppppppinione.-
questa della randa svergolata che aumenta il rollio non è la prima volta che la sento e proprio non riesco a comprenderla!
Se svergolo la randa in alto non le permetto di scaricare potenza e, quindi, diminuire potenza e sbandamento? che è lo stesso che potrei fare con il genova portanto il carrello un po' indietro! illuminatemi! anche eprchè, se ciò fosse vero, allora ho fatto bene a cazzare il vang, anzi, avrei dovuto cazzarlo di più!
Certo che il forum ogni tanto lo ribattezzerei in: 'come confondersi le idee sempre più, versione 6.0' Big GrinBig Grin
Grazie delle informazioni... VITALI per giocare al VOR game CoolCoolCoolCool
stiamo sempre parlando di bavaria 45 cruise vero?
Immagino l'albero ... immagino il vang...
Citazione:TestaCuore ha scritto:
sapevo che c'era qualcosa da imparare!!!
E scommetto che queste foto einstein le cacci fuori sempre dalla famosa bibbia che non riesco a trovare..non è giusto!!Occhio nero
Dunque, tutto chiaro quel che ha scritto albert, mentre qualche riflessione devo farla su einstein! In pratica, in teoria sembra chiaro, ma in pratica come ci si comporta? Andando per l'AVR ottimale la boa poi come la raggiungo?
Siamo partiti da una premessa: buone previsioni di variazione di TWA.
Se così non fosse, la barca che segue la rotta lossodromica vince sempre.
Detto questo, sappiamo che la VMG è la componente della velocità barca misurata controvento, la VMC invece, è la componente della velocità barca in direzione della boa. Anche se seguendo la VMC massima ci si allontana dalla rotta lossodromica, non si dovrà poi poggiare verso la boa e quindi andare più lentamente perché probabilmente, prima di raggiungere la boa, il vento salterà e si dovrà cambiare rotta per massimizzare la VMC con il nuovo vento.
E' ovvio che mano a mano che ci si avvicina alla meta, calano le possibilità di un'eventuale salto di vento, quindi è meglio essere più conservativi.
ciao
Citazione:Messaggio di TestaCuore
Stiamo viaggiando con vento reale di 15 nodi a circa 90° ed apparente a circa 55°

Abbiamo notato tutti quanto decanti le prestazioni della tua barca, ma con quei dati dovresti fare 11 nodi, non ti sembra un po' troppo? :42:Forse quei gradi di apparente si avvicinavano più ai 60° che ai 55°. Wink
ciao
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