I Forum di Amici della Vela

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Vittorio
Una domanda: se in barca l'impianto 220V è indipendente , nel senso che la terra finisce nel polo di terra delle 4 o 5 prese che ci sopno in giro ,senza alcun collegamento con il negativo della batteria , il bulbo ecc , non avrei risolto entrambi o problemi ?
In parte dipende da come è realizzato il tuo circuito di bordo e diciamo che così c'è del pericolo reale se accendi un trapano 220V e vai in corto, perchè la tua terra barca non sfoga da nessuna parte. Dall'altro puoi subire correnti vaganti da altre barche, ma hai un rischio minore. In pratica non è la scelta consigliabile, ma accettabile asecondo della complicatezza dell'impianto, chiudendo un occhio. La soluzione di staccare la terra dal cavo di banchina è valida, sperando che il resto sia decentemente in ordine.


e Daniele
cosa fare del cavo giallo-verde che verosimilmente gira per la barca e per le prese 220VAC quando lo sconnetti da quello che arriva dalla banchina. Nel senso che questo cavo rimane li appeso flottante o va a finire in qualche cosa che lo mette a contatto con il mare? Concorderai con me che la questione non è né ovvia né banale!

Anche ilfabio, porta dei buoni esempi e ragionamenti, rispettabilissimi. Io sulla mia ho tutto isolato, trasformatore di isolamento, rilevatore di fughe..beh sono in alluminio! Tuttavia, le barche anglosassoni e made in USa sono ben attenti a questo problema ed i loro circuiti sono fatti bene. ricordate non fate loop!.

Un buon circuito prevederebbe che il cavo di terra 220V, va a collegarsi con il negativo delle batterie e poi va fuori scafo con uno zinco. Poi ricollegati a quello scritto sopra.
Citazione:andros ha scritto:
domanda cretina: (d'altra parte in elettricità non ho mai capito un tubo)
in barca mia l'unico impianto a 220 è il filo che va al caricabatteria
e all'alimentatore frigo.
sono attaccato alla 220 per 20gg l'anno.
che danno può essere avere o non avere la messa a terra?
tutti gli elettrodomestici sono a 12v.
Blush
con quegli apparecchi collegati a terra non avresti nessun danno, mentre staccando il filo di terra (coma hai fatto) potresti rimanere fulminato se hanno un difetto d'isolamento interno verso massa.
Citazione:Zerbinati Davide ha scritto:
....Un buon circuito prevederebbe che il cavo di terra 220V, va a collegarsi con il negativo delle batterie e poi va fuori scafo con uno zinco. Poi ricollegati a quello scritto sopra.
il collegamento di terra al negativo delle battrie è assolutamente da evitare.
Parliamo di numeri (non ho ancora letto dati statistici e ci faccio sopra un ragionamento),

Il Rapporto sul Turismo Nautico relativo al 2010 dice che sono 153.161 i posti barca lungo gli oltre 7.500 chilometri della costa italiana.
La regione con il maggior numero è la Liguria, ben 21.850, seguita dalla Sardegna (19.415) e dalla Toscana (17.187). Fanalino di coda, in questa speciale classifica, l'Abruzzo (2.534), la Basilicata (1.285) e il Molise (290).

I numeri relativi alla presenza - in Italia - di barche a vela o a motore, resi noti nell’ambito della presentazione alla stampa di Seatec (salone dedicato alla componentistica per la nautica da diporto) a Carrara nel febbraio 2009 indicano ben 75.203 imbarcazioni registrate, delle quali 15.961 a vela e 59.044 a motore (oltre a 198 navi, ovvero imbarcazioni oltre i 24 metri), per un parco nautico complessivo (composto da immatricolate e non immatricolate) pari a 615.585 unità.

Poiche' questa ultima casistica comprende anche imbarcazioni (gommoni, derive, ecc.) che non fanno uso di posti barca i dati sembrano coerenti.
Ed e' supposizione non irreale che vi sia un numero di imbarcazioni non immatricolate stazionanti in mare almeno pari a quelle immatricolate.

Ora, prendendo un tanto al chilo i dati di cui sopra ed esagerando il concetto, immaginando inoltre che i casi catastrofici osservati siano limitati ad una sola regione (che in Italia sono 20 in totale di cui 5 non bagnate dal mare per le quali trascuriamo i laghi) e siano limitati alle imbarcazioni stazionanti in un marina possiamo dire che in un'ipotetica 'regione media' vi siano :

153161 posti barca / 15 regioni bagnate dal mare = 10210 posti barca per regione (circa)

Immagino che questi posti barca siano occupati per buona percentuale (altrimenti non esisterebbero) ma, per ulteriore margine, riduciamo del 30% la stima e indichiamo 7000 il numero di posti barca in cui staziona permanentemente un'imbarcazione in una regione.

Riprendendo l'indicazione che i casi osservati sono stati circa 100 su di un arco di 15 anni (non penso in una sola regione e non penso nemmeno in una molto piccola ma riferendoci comunque al valor medio calcolato nella logica di valutare il caso peggiore) possiamo affermare che :

100 casi osservati / 7000 imbarcazioni in acqua / 15 anni x 100 = 0,09% di casi gravi osservati all'anno

Se i numeri sono questi (rifate i conti per favore) il problema e' statisticamente modesto e lo diviene ancora di piu' se applicato all'intera popolazione nautica senza le riduzioni qui fatte.
Se questo e' vero mi pare tremendamente pessimistico e pure rischioso suggerire a soggetti non perfettamente competenti in materia di sicurezza elettrica azioni che possono comportare alterazioni pericolose ai loro impianti di bordo se non ben studiate e realizzate.

E per quanto riguarda l'ABYC dimostrano di avere un'opinione ben precisa in proposito :
http://www.abycinc.org/committees/.%5CE-11.pdf
Gli americani in termini di sicurezza non scherzano e nel paragrafo 11 scrivono :
....
11.5.2.7. DC System Negative Connections
11.5.2.7.1. If an alternating current (AC)
system is installed, the main AC system grounding bus
shall be connected to
11.5.2.7.1.1. the engine negative terminal or the
DC main negative bus on grounded DC systems, or
...
Abbastanza sconcertante quanto dice Zerbinati, mi dispiace ma non sono d'accordo.

Alla fine questo timone rotto senza la dispersione del cavo DC 12 V non si sarebbe rotto e di sicuro non si è certo corroso con 15 giorni di banchina. Il giorno che mi dimostrerete che con 15 giorni di banchina si spezza un asse di acciaio da sezione 60 mm farò ammenda, però caro Ingegnere non dovresti dire certe cose sulle normative di sicurezza su un forum pubblico come questo.
Negli USA solo a suggerire una cosa del genere ad un tuo cliente ti chiederebbero centinaia di migliaia di euro d'indennizzo in caso d'incidente o fatalità.

Comunque la piastra poprosa è di rame e non di ghisa ed anche il linguaggio ed i termini tecnici usati li trovo assai pittoreschi e non ingegneristici.... non è vero che l'SD porta il negativo a scaricare in acqua perchè i Volvo sono isolati ed uno che fa perizie dovrebbe saperlo.. per il resto non so che dire... chiudo quì
Caro Kermit, bastian contrario, ho dimenticato di dire che gli Oceanis, sopratutto il 411 è immune da ogni problema. Che il tuopiede S drive è l'unico immune dalla corrosione, ma gli altri si bucano come il burro.
Se vuoi casi singoli, motore per motore e barca per barca, in 3 anni potremmo riuscire fare tutto. Lo so bene che alcune case motoristiche hanno il piede isolato, ma non da sempre, e poi io verificherei. E' sempre facile fare le pulci al dettaglio, quando si parla in generale.

I termini sono semplici, perchè non sono tutti scienziati nucleari, vuoi saperne di più? ci sono ton di testi, oppure devo rispondere solo a te...oppure potevi risponder tu.Più facile fare le pulci dopo.

'
Lascio la normativa fuori da questo problema perchè seppur le stesse prevede cose giuste, il minimo errore di realizzazione crea problemi, in più non tutte le barche sono marcate CE, e CE non significa garanzia.' (aggiungo di qualità...) Non ho detto niente di rilevante sulla normativa, ho scelto di non menzionarala e ho messo il link a chi vuole saperne di più. Ho date 3 alternative, mi sembra che ognuno sia grande abbastanza per capire, forse...oppure ho un contratto con qualcuno?

PS: per il timone, il tutto è stato risimulato in vasca con correnti indotte su due altri assi. Certo che era la dispersione che ha causato l'intoppo alimentato dal fatto che la tensione era sempre 13.6 volt in carica, ma non temenre sono molti gli assi camolati all'uscita, sempre tranne quelli degli Oceanis perchè in vetroresina. Porta pazienza non scrivo molto qui proprio perchè è difficile farsi capire, senza l'ausio di disegnetti e foto e un bel botta e risposta come all'ultimo incontro. Peccato che non c'eri
Citazione:Riprendendo l'indicazione che i casi osservati sono stati circa 100 su di un arco di 15 anni (non penso in una sola regione e non penso nemmeno in una molto piccola ma riferendoci comunque al valor medio calcolato nella logica di valutare il caso peggiore) possiamo affermare che :

100 casi osservati / 7000 imbarcazioni in acqua / 15 anni x 100 = 0,09% di casi gravi osservati all'anno

La statistica è un'opppppinione ?Big Grin
Citazione:Zerbinati Davide ha scritto:
Vittorio
Una domanda: se in barca l'impianto 220V è indipendente , nel senso che la terra finisce nel polo di terra delle 4 o 5 prese che ci sopno in giro ,senza alcun collegamento con il negativo della batteria , il bulbo ecc , non avrei risolto entrambi o problemi ?
In parte dipende da come è realizzato il tuo circuito di bordo e diciamo che così c'è del pericolo reale se accendi un trapano 220V e vai in corto, perchè la tua terra barca non sfoga da nessuna parte. Dall'altro puoi subire correnti vaganti da altre barche, ma hai un rischio minore. In pratica non è la scelta consigliabile, ma accettabile asecondo della complicatezza dell'impianto, chiudendo un occhio. La soluzione di staccare la terra dal cavo di banchina è valida, sperando che il resto sia decentemente in ordine.


e Daniele
cosa fare del cavo giallo-verde che verosimilmente gira per la barca e per le prese 220VAC quando lo sconnetti da quello che arriva dalla banchina. Nel senso che questo cavo rimane li appeso flottante o va a finire in qualche cosa che lo mette a contatto con il mare? Concorderai con me che la questione non è né ovvia né banale!

Anche ilfabio, porta dei buoni esempi e ragionamenti, rispettabilissimi. Io sulla mia ho tutto isolato, trasformatore di isolamento, rilevatore di fughe..beh sono in alluminio! Tuttavia, le barche anglosassoni e made in USa sono ben attenti a questo problema ed i loro circuiti sono fatti bene. ricordate non fate loop!.

Un buon circuito prevederebbe che il cavo di terra 220V, va a collegarsi con il negativo delle batterie e poi va fuori scafo con uno zinco. Poi ricollegati a quello scritto sopra.

Davide , ti ringrazio per la risposta , rispetto quello che dici , e posso confermarti che ho molta stima nella tua persona in quanto spettatore (sul 430 si sky) di tue trasmissioni che ritengo molto interessanti ed istruttive , ma questa teoria , consentimi , non la condivido. Nella fattispecie se il mio ipotetico trapano / stufa / boiler / oggetto elettrico con la carcassa metallica ha un guasto a terra , la corrente di guasto transita dalla carcassa al filo di terra , alla presa di terra della barca , alla presa di terra della colonnina in porto , e da li scarica sull'impianto di terra 'che DEVE essere a norma'. Se il differenziale a bordo è funzionante entro 10 msec interviene e stacca il carico.
Comunque non voglio accendere discussioni pubbliche.
Grazie per la partecipazione.
Vittorio
Citazione:IanSolo ha scritto:
Parliamo di numeri (non ho ancora letto dati statistici e ci faccio sopra un ragionamento),

Il Rapporto sul Turismo Nautico relativo al 2010 dice che sono 153.161 i posti barca lungo gli oltre 7.500 chilometri della costa italiana.
La regione con il maggior numero è la Liguria, ben 21.850, seguita dalla Sardegna (19.415) e dalla Toscana (17.187). Fanalino di coda, in questa speciale classifica, l'Abruzzo (2.534), la Basilicata (1.285) e il Molise (290).

I numeri relativi alla presenza - in Italia - di barche a vela o a motore, resi noti nell’ambito della presentazione alla stampa di Seatec (salone dedicato alla componentistica per la nautica da diporto) a Carrara nel febbraio 2009 indicano ben 75.203 imbarcazioni registrate, delle quali 15.961 a vela e 59.044 a motore (oltre a 198 navi, ovvero imbarcazioni oltre i 24 metri), per un parco nautico complessivo (composto da immatricolate e non immatricolate) pari a 615.585 unità.

Poiche' questa ultima casistica comprende anche imbarcazioni (gommoni, derive, ecc.) che non fanno uso di posti barca i dati sembrano coerenti.
Ed e' supposizione non irreale che vi sia un numero di imbarcazioni non immatricolate stazionanti in mare almeno pari a quelle immatricolate.

Ora, prendendo un tanto al chilo i dati di cui sopra ed esagerando il concetto, immaginando inoltre che i casi catastrofici osservati siano limitati ad una sola regione (che in Italia sono 20 in totale di cui 5 non bagnate dal mare per le quali trascuriamo i laghi) e siano limitati alle imbarcazioni stazionanti in un marina possiamo dire che in un'ipotetica 'regione media' vi siano :

153161 posti barca / 15 regioni bagnate dal mare = 10210 posti barca per regione (circa)

Immagino che questi posti barca siano occupati per buona percentuale (altrimenti non esisterebbero) ma, per ulteriore margine, riduciamo del 30% la stima e indichiamo 7000 il numero di posti barca in cui staziona permanentemente un'imbarcazione in una regione.

Riprendendo l'indicazione che i casi osservati sono stati circa 100 su di un arco di 15 anni (non penso in una sola regione e non penso nemmeno in una molto piccola ma riferendoci comunque al valor medio calcolato nella logica di valutare il caso peggiore) possiamo affermare che :

100 casi osservati / 7000 imbarcazioni in acqua / 15 anni x 100 = 0,09% di casi gravi osservati all'anno

Se i numeri sono questi (rifate i conti per favore) il problema e' statisticamente modesto e lo diviene ancora di piu' se applicato all'intera popolazione nautica senza le riduzioni qui fatte.
Se questo e' vero mi pare tremendamente pessimistico e pure rischioso suggerire a soggetti non perfettamente competenti in materia di sicurezza elettrica azioni che possono comportare alterazioni pericolose ai loro impianti di bordo se non ben studiate e realizzate.

E per quanto riguarda l'ABYC dimostrano di avere un'opinione ben precisa in proposito :
http://www.abycinc.org/committees/.%5CE-11.pdf
Gli americani in termini di sicurezza non scherzano e nel paragrafo 11 scrivono :
....
11.5.2.7. DC System Negative Connections
11.5.2.7.1. If an alternating current (AC)
system is installed, the main AC system grounding bus
shall be connected to
11.5.2.7.1.1. the engine negative terminal or the
DC main negative bus on grounded DC systems, or
...

Ma la statistica dei morti fulminati perchè avevano tolto il filo di terra???
Io non ne conosco neanche unoWink
E sui numeri che hai portato tu mi sembra ancora più indicativo!!!
Citazione:kermit ha scritto:
Abbastanza sconcertante quanto dice Zerbinati, mi dispiace ma non sono d'accordo.

Alla fine questo timone rotto senza la dispersione del cavo DC 12 V non si sarebbe rotto e di sicuro non si è certo corroso con 15 giorni di banchina. Il giorno che mi dimostrerete che con 15 giorni di banchina si spezza un asse di acciaio da sezione 60 mm farò ammenda, però caro Ingegnere non dovresti dire certe cose sulle normative di sicurezza su un forum pubblico come questo.
Negli USA solo a suggerire una cosa del genere ad un tuo cliente ti chiederebbero centinaia di migliaia di euro d'indennizzo in caso d'incidente o fatalità.

Comunque la piastra poprosa è di rame e non di ghisa ed anche il linguaggio ed i termini tecnici usati li trovo assai pittoreschi e non ingegneristici.... non è vero che l'SD porta il negativo a scaricare in acqua perchè i Volvo sono isolati ed uno che fa perizie dovrebbe saperlo.. per il resto non so che dire... chiudo quì
Mi spiace per Zerbinati e Giorgio ma non posso che appoggiare Kermit con il quale mi sono trovato d'accordo su cose tecniche anche altre volte.
Io penso che chi vuole fare le cose per bene (si dice 'ad arte') dovrebbe, prima di tutto, leggersi con cura e seguire le indicazioni del classico libro sugli impianti elettrici di bordo scritto da Charles Wing (si trova free anche in rete). Faccio notare che quelle non sono teorie che si applicano solo agli USA che, è notorio, amano molto crearsi problemi inutili 42; sono 'Standards and Practices' basilari per non lasciarci la pelle!
Comunque anche io chiudo qui.

Daniele
Vittorio, si, hai ragionissimo, ma allora non ho capito la tua domanda di prima. Se è tutto in ordine funziona così in caso di incidente. Avevo capito con il cavbo staccato e non attaccato.
Non c'è nessuna polemica, solo che scrivo tra una pausetta e l'altra, per diletto e passione, scelgo gli argomenti più complicati e meno facile, molti mi chiedono un opinione o un parere, di certo non mi metto a scrivere sulla coperta dell'Alpa 11.50 delmainata, credo anche i sassi lo sappiano...Per me è e resta uno svago, se qualcuno ha bisogno di me, sa dove trovarmi.

Le statistiche contano, sono i miei numeri però, non ho idea a livello nazionale o internazionale. Molti hanno problemini con l'ssb per la messa amassa dell'antenna (piastra porosa, ad esmepio), ma non ho mai fatto una analisi.Incidenti per incendio sono in genere dovuti ad altri problemi negli impianti, la corrosione è un qualcosa che lavora o molto veloce e lenta nel tempo, per questo vendono gli isolatori galvanici e per questo ci sono marina nuovi (in quelli vecchi o nei caraibi o anche in grecia gli impianti sono discutibili).
Citazione:Zerbinati Davide ha scritto:
Vittorio, si, hai ragionissimo, ma allora non ho capito la tua domanda di prima. Se è tutto in ordine funziona così in caso di incidente. Avevo capito con il cavbo staccato e non attaccato.
Non c'è nessuna polemica, solo che scrivo tra una pausetta e l'altra, per diletto e passione, scelgo gli argomenti più complicati e meno facile, molti mi chiedono un opinione o un parere, di certo non mi metto a scrivere sulla coperta dell'Alpa 11.50 delmainata, credo anche i sassi lo sappiano...Per me è e resta uno svago, se qualcuno ha bisogno di me, sa dove trovarmi.

Le statistiche contano, sono i miei numeri però, non ho idea a livello nazionale o internazionale. Molti hanno problemini con l'ssb per la messa amassa dell'antenna (piastra porosa, ad esmepio), ma non ho mai fatto una analisi.Incidenti per incendio sono in genere dovuti ad altri problemi negli impianti, la corrosione è un qualcosa che lavora o molto veloce e lenta nel tempo, per questo vendono gli isolatori galvanici e per questo ci sono marina nuovi (in quelli vecchi o nei caraibi o anche in grecia gli impianti sono discutibili).

No problem , è difficile spiegarsi senza guardarsi in faccia..
Vittorio
Riassumendo in poco tutto cio' che traspare dalle discussioni e' evidente che la piu' gran parte degli utenti nautici non ha esperienza di impianti elettrici (e non potrebbe essere diversamente) e il nocciolo del discorso e' che si e' semplicemente dimenticato di aggiungere all'affermazione di staccare la linea di terra della banchina che questo puo' essere pericoloso e deve essere fatto solo avendo le conoscenze tecniche appropriate per valutare se l'impianto e' realizzato in modo da non divenire dannoso per se e per altri a seguito della modifica e che, nel caso di un sia pur minimo dubbio, ci si deve rivolgere a chi ne ha la competenza o rinunciare a fare qualcosa i cui effetti sono imprevedibili, le normative tengono conto proprio di questi casi e sono necessariamente restrittive. Credo che su questo non si possa far altro che convenire.
Dulcis in fondo le normative specificano anche che i lavori sugli impianti elettrici/elettronici devono essere eseguiti a regola d'arte da personale abilitato e quindi iscritto alla camera di commercio e possedere i requisiti tecnici/abilitativi in base alla categoria lavorativa (lettera A, B, etc.).
Se no chi si fa i lavori in proprio è fuorilegge lo stesso.
- Observer, i calcoli fatti sono sui danni da corrosione, non sugli incidenti !

Comunque gli americani nel 2004 hanno avuto 4 incidenti con 2 morti :
http://www.uscgboating.org/assets/1/Publ...s_2004.pdf (pag. 25 'electrocution')
in Italia non trovo dati.

Certo sono numeri molto piccoli ma penso che si possa accettare qualche per diecimila di casi di corrosione ma di sicuro nemmeno un caso di morte su un milione di persone (e' circa la statistica sulla popolazione italiana del recente naufragio che sta facendo tanto giusto scalpore).
ragazzi, sapete cosa succede quando c'è un incidente per fulminazione?
che vengono esaminate le responsabilità del progettista dell'installatore e del manutentore
indipendentemente dal fatto che abbiano rispettato le normative.
chiaramente la colpa è grave se non vengono rispettate ma anche se queste lo fossero
state al 100% la responsabilità (penale) ricade sempre su di loro, e che tutte le
normative del mondo sono prescrizioni che non sollevano chi le applica da queste responsabilità.
quindi giudizio e buona progettazione prevalgono su tutto:
- il collegamento di terra non và scollegato
- le masse collegate alla terra devono essere isolate dalle parti metalliche immerse
- il negativo del 12/24V non deve essere collegato alla terra
Citazione:maximo ha scritto:
Dulcis in fondo le normative specificano anche che i lavori sugli impianti elettrici/elettronici devono essere eseguiti a regola d'arte da personale abilitato e quindi iscritto alla camera di commercio e possedere i requisiti tecnici/abilitativi in base alla categoria lavorativa (lettera A, B, etc.).
Se no chi si fa i lavori in proprio è fuorilegge lo stesso.

Solo quelli su impianti 'posti a servizio di edifici', non sulle barche
Citazione:Zerbinati Davide ha scritto:
Caro Kermit, bastian contrario, ho dimenticato di dire che gli Oceanis, sopratutto il 411 è immune da ogni problema. Che il tuopiede S drive è l'unico immune dalla corrosione, ma gli altri si bucano come il burro.
Se vuoi casi singoli, motore per motore e barca per barca, in 3 anni potremmo riuscire fare tutto. Lo so bene che alcune case motoristiche hanno il piede isolato, ma non da sempre, e poi io verificherei. E' sempre facile fare le pulci al dettaglio, quando si parla in generale.

I termini sono semplici, perchè non sono tutti scienziati nucleari, vuoi saperne di più? ci sono ton di testi, oppure devo rispondere solo a te...oppure potevi risponder tu.Più facile fare le pulci dopo.

'
Lascio la normativa fuori da questo problema perchè seppur le stesse prevede cose giuste, il minimo errore di realizzazione crea problemi, in più non tutte le barche sono marcate CE, e CE non significa garanzia.' (aggiungo di qualità...) Non ho detto niente di rilevante sulla normativa, ho scelto di non menzionarala e ho messo il link a chi vuole saperne di più. Ho date 3 alternative, mi sembra che ognuno sia grande abbastanza per capire, forse...oppure ho un contratto con qualcuno?

PS: per il timone, il tutto è stato risimulato in vasca con correnti indotte su due altri assi. Certo che era la dispersione che ha causato l'intoppo alimentato dal fatto che la tensione era sempre 13.6 volt in carica, ma non temenre sono molti gli assi camolati all'uscita, sempre tranne quelli degli Oceanis perchè in vetroresina. Porta pazienza non scrivo molto qui proprio perchè è difficile farsi capire, senza l'ausio di disegnetti e foto e un bel botta e risposta come all'ultimo incontro. Peccato che non c'eri
Caro Zerbinati non mi ritengo bastian contrario perchè su questo tema, già discusso in passato abbondantemente, ho sempre sostenuto la stessa cosa.
Riguardo all'S drive io ho parlato per conoscenza delle cose e non per difendere il 411 in quanto il 411 è notorio a tutto il mondo ha una classica linea d'asse in acciaio inox e in nessuna versione monta l'Sdrive.
Ciononostante la mia linea d'asse anche abbastanza lunga, pur non avendo un giunto d'isolamento che citavi e quindi con il negativo a massa del motore, nonostante 12 anni d'uso e terra 220 AC di banchina attaccata non mostra il benchè minimo segno di corrosione galvanica.

Detto ciò ho il massimo rispetto per quello che scrivi e condivisione in numerosi argomenti ma su questo e su altri temi dissento fortemente
complimenti per i: caro....caro....
La discussione è imperniata sull'utilizzo o meno della connessione di terra disponibile in banchina, ok.
Ma ogni quanto tempo è obbligatoria una revisione dell'impianto di terra? perchè, generalmente parlando, io dei marina non mi fido proprio per NULLA.


E se il cavo giallo/verde non va a terra allora sono dolori.

Aggiungo un commento: anche nel caso di un marina scrupoloso, se le revisioni vengono fatte come quelle automobilistiche lasciamo perdere
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