I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Staccare la terra della 220...
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Citazione:danielef ha scritto:
Citazione:kermit ha scritto:
Abbastanza sconcertante quanto dice Zerbinati, mi dispiace ma non sono d'accordo.

Alla fine questo timone rotto senza la dispersione del cavo DC 12 V non si sarebbe rotto e di sicuro non si è certo corroso con 15 giorni di banchina. Il giorno che mi dimostrerete che con 15 giorni di banchina si spezza un asse di acciaio da sezione 60 mm farò ammenda, però caro Ingegnere non dovresti dire certe cose sulle normative di sicurezza su un forum pubblico come questo.
Negli USA solo a suggerire una cosa del genere ad un tuo cliente ti chiederebbero centinaia di migliaia di euro d'indennizzo in caso d'incidente o fatalità.

Comunque la piastra poprosa è di rame e non di ghisa ed anche il linguaggio ed i termini tecnici usati li trovo assai pittoreschi e non ingegneristici.... non è vero che l'SD porta il negativo a scaricare in acqua perchè i Volvo sono isolati ed uno che fa perizie dovrebbe saperlo.. per il resto non so che dire... chiudo quì
Mi spiace per Zerbinati e Giorgio ma non posso che appoggiare Kermit con il quale mi sono trovato d'accordo su cose tecniche anche altre volte.
Io penso che chi vuole fare le cose per bene (si dice 'ad arte') dovrebbe, prima di tutto, leggersi con cura e seguire le indicazioni del classico libro sugli impianti elettrici di bordo scritto da Charles Wing (si trova free anche in rete). Faccio notare che quelle non sono teorie che si applicano solo agli USA che, è notorio, amano molto crearsi problemi inutili 42; sono 'Standards and Practices' basilari per non lasciarci la pelle!
Comunque anche io chiudo qui.

Daniele
Il fatto di non essere d'accordo e' assolutamente condivisibile siamo in un Forum....ci mancherebbe siam qui per chiaccherare...per i sacri testi.....ti diro'....mi destano sempre un sacco di perpelessita'....mi desta perplessita' chi usa epoxi per 50gr di stuccatura senza sapere che deve cucinarla.....mi desta perplessita' quello che usa il dilicone e la guarnizione in butile.....mi desta perplessita'quello che usa AV International....e non le condivido.
Quindi e' piu' che lecito non eseere d'accordo ma....
la casistica che ha Zerbinati e' dimostrata e ad alto livello.....ti confesso mi fido piu' di lui che di chi cita ad esmpio la propria barca oppure i sacri testi.Nel senso che lui e' preparato teoricamente e poi mette in pratica...chi di noi qui ha una casistica su cento barche diverse scagli la prima pietra.
Quindi sono d'accordo con Zerbinati.
E a parte tutto nessuno dei sacri testi mi ha spiegato.....non che sono obbligato a mettere la terra sulla barca.....ma dove la misuro sta terra e come la metto.Si continua a parlare della terra della banchina ma mai di quella della barca.....devo mettere una puntazza in fondo al mare collegare una treccia e laminare l'interno in rame?
Non ho avuto risposte in merito.....datemene una senza citare i sacri testi ma basta su una verita'....quale e' il valore di terra della vostra barca.
Citazione:Markolone ha scritto:
La discussione è imperniata sull'utilizzo o meno della connessione di terra disponibile in banchina, ok.
Ma ogni quanto tempo è obbligatoria una revisione dell'impianto di terra? perchè, generalmente parlando, io dei marina non mi fido proprio per NULLA.


E se il cavo giallo/verde non va a terra allora sono dolori.

Aggiungo un commento: anche nel caso di un marina scrupoloso, se le revisioni vengono fatte come quelle automobilistiche lasciamo perdere
Come non condividere.....chissa'se quelli dei marina leggono i sacri testi e li applicano.Big GrinBig Grin
Citazione:Gof ha scritto:
Citazione:maximo ha scritto:
Dulcis in fondo le normative specificano anche che i lavori sugli impianti elettrici/elettronici devono essere eseguiti a regola d'arte da personale abilitato e quindi iscritto alla camera di commercio e possedere i requisiti tecnici/abilitativi in base alla categoria lavorativa (lettera A, B, etc.).
Se no chi si fa i lavori in proprio è fuorilegge lo stesso.

Solo quelli su impianti 'posti a servizio di edifici', non sulle barche

Sicuro?
Se così fosse decadrebbe qualsiasi normativa al merito sugli impianti nautici perlomeno per diporto.
Quindi faccio ciò che mi sembra più sensato o anche no.
La mia barca ha 40 anni dove sta scritto che devo adeguarla alle normative in corso?

Attenzione che la mia fino ad adesso non è polemica ma chiarezza (si spera)su ciò che realmente è da fare.

E' vero che la legge non ammette ignoranza, ma se così fosse allora bisognerebbe produrre un autocertificazione di impianto a norma secondo le normative di riferimento.
Zerbinati Davide ha scritto:

piastra porosa di massa; Si tratta di un 'mattoncino' di bronzo che viene messo in carena è di rame, con i bulloni di contatto dorati

Molti fanno l'errore di creare dei loop, degli anelli coi cavi, facendo si che la corrente va in giro tra i metalli, lo zinco resta bellissimo e si smagiano i serbatoi. Non è sempre esattamente così: di fatto, i vari metalli sono comunque collegati fra loro; il progetto e la realizzazione richiedono cura ed è facile sbagliare, questo sì.

Il 90% delle barche non ha un circuito di bonding. E questa è una delle gravi lacune in quasi tutte le produzioni di serie, ma sono molte altre le lacune, delle quali molte gravi.

Lascio la normativa fuori da questo problema perché seppur le stesse prevede cose giuste, e questo non è un buon approccioSmile

il minimo errore di realizzazione crea problemi, conoscendo le norme; e non conoscendole, figurati tu...Big Grin


in più non tutte le barche sono marcate CE, e CE non significa garanzia. E' certo; questo è un errore che fanno molti: CE non significa garanzia, vuol dire un'altra cosa, anche se chi vende la da a intendere come garanzia assoluta.

All'incontro mi è stato chiesto se ero favorevole a togliere la terra dal cavo 220V di banchina per una solzuzione rapida, senza costi e mettersi a giocare al piccolo elettricista. La rispsota è stata SI, il perchè ho cercato di riasumerlo qui.

E questo non è il giusto approccio: andare contro le norme (e la logica), per risolvere sbrigativamente un problema, non è la soluzione giusta.
E' pur vero che il 90 % di chi possiede una barca, poi ci pasticcia su senza cognizione né arte (quando spesso ci ha già pasticciato su il cantiere), ciò non toglie che se divulgazione deve essere, divulgazione sia.
Giustamente hai osservato che il tuo discorso è (e deve per forza esserlo) generale, ma per questo già basta il bel libro che hai scritto (che se lo comprino almeno!), e nel quale ti sei ben guardato dal consigliare di scollegare la terra della banchina.
I problemi, a maggior ragione se elettrici, vanno affrontati, capiti e risolti, niente scorciatoie ancor quando possano creare danni peggiori del problema originale.
Detto questo, occorre dire che i più si aspettano soluzioni definitive a buon mercato dalle competenze del forum, spesso dimenticando un paio di cosette: la prima che ogni caso specifico ha una sua soluzione specifica, difficile da trovare per sentito dire, difficile da far capire 'di sponda'; la seconda che alcuni (come te ed altri) per mestiere fanno, appunto, consulenze e lavori...e su questo ci campano, ragion per cui il parere va bene e ci può stare, il progetto esecutivo, meno (la proverbiale “ars scroccandi”).
Resta comunque il fatto che tra amici è lecito e bello, discutere di tutto, e come vedi le opinioni a confronto sono infinite, ognuna meritevole di considerazione, anche se singolare e/o errata in tutto o in parte, e, per l’allievo attento, c’è sempre qualcosa da imparare.




Pan, pan pan:
Vi sarei grato se qualcuno mi tenesse informato riguardo al prossimo incontro al quale vorrei non mancare; per e-mail personale, però, perché sono spesso in giro e non sempre ho libero accesso al forum.
Giorgio come già riportato dalla normativa che è stata linkata in linea teorica dovresti portare all'esterno dello scafo, in un punto che comunque rimane sempre sotto la linea di galleggiamento, una chiamiamola palina di rame di superficie non inferiore a 0,25m2.
Mi è capitato di vederle realmente su qualche scafo a volte a piastra a volte tipo una serpentina (non erano scambiatori) e adesso leggendo ho capito a cosa servissero.

Per questo continuo a battere il chiodo, in primis sull'attendibilità dei marina, e dopo sugli impianti a regola sulle nostre barche.
E' inutile continuare a dire la normativa, la normativa se poi nella maggior parte dei casi non si è in regola.
Cmq chiaccherata spettacolare.....argomento assolutamente interessantissimo.bello bello.Big Grin
perche' son stanco di sentire parlare solo di ANTIVEGETATIVE.......che due maroni.Big GrinBig GrinBig GrinBig Grin
[quote]maximo ha scritto:
>Sicuro?
L'obbligo di affidarsi a un elettricista con i requisiti tecnico professionali deriva dal DM 37/2008 che si applica solo agli edifici.

>Se così fosse decadrebbe qualsiasi normativa al merito sugli impianti nautici perlomeno per diporto.
No, chi fa gli impianti è obbligato a farli a regola d'arte anche se non è iscritto alla camera di commercio.

>La mia barca ha 40 anni dove sta scritto che devo adeguarla alle normative in corso?
Da nessuna parte, per quel che ne so io; poi in caso di guai decide il giudice.
il collegamento a terra degli apparecchi a 220VCca, senza doppio isolamento, è obbligatorio dappertutto,
come sugli di terra così sulle barche, da sempre ed in tutti i Paesi del Mondo.
sulle barche bisogna fare attenzione che questa non venga in contatto con le parti
metalliche immerse nell'acqua.
dopo 200 post siamo ancora a questo punto di discussione!
Citazione:gc-gianni ha scritto:
il collegamento a terra degli apparecchi a 220VCca, senza doppio isolamento, è obbligatorio dappertutto,
come sugli di terra così sulle barche, da sempre ed in tutti i Paesi del Mondo.
sulle barche bisogna fare attenzione che questa non venga in contatto con le parti
metalliche immerse nell'acqua.
dopo 200 post siamo ancora a questo punto di discussione!
E meno male Big Grin
Citazione:gc-gianni ha scritto:
Citazione:Zerbinati Davide ha scritto:
....Un buon circuito prevederebbe che il cavo di terra 220V, va a collegarsi con il negativo delle batterie e poi va fuori scafo con uno zinco. Poi ricollegati a quello scritto sopra.
il collegamento di terra al negativo delle battrie è assolutamente da evitare.

veramente anch'io sapevo che, con bonding, e' bene collegare il negativo DC con la terra AC.

Lo riporta anche il testo di Serafini 'L'apparato elettrico di bordo'

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tra l'altro anche lui parla di piastra non solo di rame ma anche di bronzo..
Secondo me gira troppa teoria e troppi libri....ma poca pratica....vi trincerate dietro cose teoriche ma alla mia insistente domanda nessuno risponde....dove prendete la terra su uan barca isolata.
Apparecchi senza doppio isolamento?????Ma se non li hanno piu' nemmeno in Africa....da noi non sono anorma CE.....di cosa parliamo.
Sto aspettando che qualcuno mi convinca senza trincerarsi dietro numeri normative o libri.
Ma in maniera pratica.....senno' vuol dire che e' impossibile metere a terra una barca in vetroresina o legno.
Come sempre detto per il metallo e' un altro discorso.
Sapete che da ignorante ho letto tutto (ed in alcuni passaggi anche più di 1 volta) per capire semplicemente COSA DEVO O DOVREI FARE, ed arrivato alla quinta pagina, 200 interventi ed ancora non l'ho capito !!!!

Se quindi sono le 3 le soluzioni:

- Zinc saver 30A
- Isolatore galvanico
- Staccare la terra al cavo di banchina

e facendo l'agnostico/laico che cerca un rapporto sensato tra costo/beneficio lo ZincSaver sembra la soluzione migliore (l'Isolatore costa e pensa, mi sembra di capire, anche se su http://www.kenixmarine.com/subcat28.htm vedo soluzioni piuttosto piccole e ad un prezzo umano, ciofeche?).

Dai ragazzi, dopo 5 pagine, qualcuno che dica 'fai così xyz e stai tranquillo'...no?
Dapnia ha detto :
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I problemi, a maggior ragione se elettrici, vanno affrontati, capiti e risolti, niente scorciatoie ancor quando possano creare danni peggiori del problema originale.
Detto questo, occorre dire che i più si aspettano soluzioni definitive a buon mercato dalle competenze del forum, spesso dimenticando un paio di cosette: la prima che ogni caso specifico ha una sua soluzione specifica ....
-------
e queste parole sono sacrosante, vi confesso che pensavo che, proprio dopo aver visto le cosi' tante pagine, questi concetti fossero evidenti. Ragione di piu' per pensare che dire 'fate cosi' che avete risolto' su queste cose puo' essere pericoloso.

Questa discussione non ha teso (almeno per me) a fornire soluzioni non definibili senza esame dell'impianto su cui vanno applicate ma a mettere in guardia sul 'fai da te' alla cieca che e' cio' che mi e' sembrato che molti avessero inteso a partire dall'indicazione originale che una certa operazione sarebbe stata panacea per il problema della corrosione.

No, qui una soluzione non puo' essere fornita, si puo' avere solo informazione (e i vari contributi l'hanno ampiamente data e discussa) della gamma di soluzioni possibili fra cui l'esperto (il proprietario competente o l'elettricista di sua fiducia meglio se guidato da un progettista preparato) scegliera' in base alla realta' dell'installazione e del mezzo su cui dovra' essere applicata, altro non ci si puo' attendere.
Citazione:IanSolo ha scritto:
Dapnia ha detto :
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I problemi, a maggior ragione se elettrici, vanno affrontati, capiti e risolti, niente scorciatoie ancor quando possano creare danni peggiori del problema originale.
Detto questo, occorre dire che i più si aspettano soluzioni definitive a buon mercato dalle competenze del forum, spesso dimenticando un paio di cosette: la prima che ogni caso specifico ha una sua soluzione specifica ....
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e queste parole sono sacrosante, vi confesso che pensavo che, proprio dopo aver visto le cosi' tante pagine, questi concetti fossero evidenti. Ragione di piu' per pensare che dire 'fate cosi' che avete risolto' su queste cose puo' essere pericoloso.

Questa discussione non ha teso (almeno per me) a fornire soluzioni non definibili senza esame dell'impianto su cui vanno applicate ma a mettere in guardia sul 'fai da te' alla cieca che e' cio' che mi e' sembrato che molti avessero inteso a partire dall'indicazione originale che una certa operazione sarebbe stata panacea per il problema della corrosione.

No, qui una soluzione non puo' essere fornita, si puo' avere solo informazione (e i vari contributi l'hanno ampiamente data e discussa) della gamma di soluzioni possibili fra cui l'esperto (il proprietario competente o l'elettricista di sua fiducia meglio se guidato da un progettista preparato) scegliera' in base alla realta' dell'installazione e del mezzo su cui dovra' essere applicata, altro non ci si puo' attendere.



Facciamo tutti i saggi, avveduti, acculturati e poi 'no, non ci sono soluzioni uguali per tutti, non si può consigliare'.
Ma che senso ha?

Qui si parla della 220 e relativa terra. La stragrande maggioranza di delle barche a vela in circolazione hanno 1 solo cavo che collega il loro impianto di bordo alla colonnina. Su questo cavo si può / dovrebbe agire, come?
La 220 arriva in barca al magnetotermico-differenziale da cui agli altri magnetotermici per, comunemente, boiler, prese, caricabatterie. Stop credo, nella maggioranza dei casi.
Con un impianto banale siffatto cosa la logica suggerisce?
SIIII, non tutti i casi sono uguali, ma non stiamo parlando di un intervento chirurgico a cuore aperto, su...

Poi, non ci si vuole esporre, a beh, allora è altro paio di maniche, ma io me ne guarderei bene da fare l'iper-acculturato se poi quando mi viene chiesta una banale indicazione debbo poi dire 'eh no, non si può generalizzare'.

Scusate, ma dopo 5 pagine l'unico che ha avuto una posizione chiara è stata Zerbinati, gli altri lo hanno contestato ma non hanno di fatto detto cosa propongono in alternativa (anche dire 'non fare nulla' è accettabile).

Vabbè, scusate il pistolotto...
Citazione:gc-gianni ha scritto:

quindi giudizio e buona progettazione prevalgono su tutto:
- il collegamento di terra non và scollegato
- le masse collegate alla terra devono essere isolate dalle parti metalliche immerse
- il negativo del 12/24V non deve essere collegato alla terra

scusatemi l'ignoranza Smiley39

Gli impianti (220 e 12 v) della mia barchetta sono totalmente separati
Ho solo un dubbio per l'alimentatore waeco del frigo che fornisce direttamente 24 v in caso di presenza del 220v.

Le prese 220 sono tutte collegate a terra sul differenziale e sul magnetotermico e da questo collegata alla terra banchina.

Ho una piastra in rame sottocarena per ora non collegata.

Tutti i negativi batterie sono collegati fra di loro e solo l'asse è sempre collegato al negativo-acqua.

Solo la pompa di sentina potrebbe essere a bagno nel caso di avaria.

Domanda terra terra:

cosa succede se tocco metallo con perdita 220 e contemporaneamente un negativo batterie, che va a massa in acqua?
Vado arrosto?
Se SI', che modifica fare?

Se collego la terra 220 alla piastra sottocarena cosa innesco?

Grazie
Citazione:Madinina II ha scritto:
Citazione:IanSolo ha scritto:
Dapnia ha detto :
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I problemi, a maggior ragione se elettrici, vanno affrontati, capiti e risolti, niente scorciatoie ancor quando possano creare danni peggiori del problema originale.
Detto questo, occorre dire che i più si aspettano soluzioni definitive a buon mercato dalle competenze del forum, spesso dimenticando un paio di cosette: la prima che ogni caso specifico ha una sua soluzione specifica ....
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e queste parole sono sacrosante, vi confesso che pensavo che, proprio dopo aver visto le cosi' tante pagine, questi concetti fossero evidenti. Ragione di piu' per pensare che dire 'fate cosi' che avete risolto' su queste cose puo' essere pericoloso.

Questa discussione non ha teso (almeno per me) a fornire soluzioni non definibili senza esame dell'impianto su cui vanno applicate ma a mettere in guardia sul 'fai da te' alla cieca che e' cio' che mi e' sembrato che molti avessero inteso a partire dall'indicazione originale che una certa operazione sarebbe stata panacea per il problema della corrosione.

No, qui una soluzione non puo' essere fornita, si puo' avere solo informazione (e i vari contributi l'hanno ampiamente data e discussa) della gamma di soluzioni possibili fra cui l'esperto (il proprietario competente o l'elettricista di sua fiducia meglio se guidato da un progettista preparato) scegliera' in base alla realta' dell'installazione e del mezzo su cui dovra' essere applicata, altro non ci si puo' attendere.

NO NO NO...ONESTAMENTE NON MI STA' BENE E NON LO CAPISCO.

Facciamo tutti i saggi, avveduti, acculturati e poi 'no, non ci sono soluzioni uguali per tutti, non si può consigliare'.
Ma che senso ha?

Qui si parla della 220 e relativa terra. La stragrande maggioranza di delle barche a vela in circolazione hanno 1 solo cavo che collega il loro impianto di bordo alla colonnina. Su questo cavo si può / dovrebbe agire, come?
La 220 arriva in barca al magnetotermico-differenziale da cui agli altri magnetotermici per, comunemente, boiler, prese, caricabatterie. Stop credo, nella maggioranza dei casi.
Con un impianto banale siffatto cosa la logica suggerisce?
SIIII, non tutti i casi sono uguali, ma non stiamo parlando di un intervento chirurgico a cuore aperto, su...

Poi, non ci si vuole esporre, a beh, allora è altro paio di maniche, ma io me ne guarderei bene da fare l'iper-acculturato se poi quando mi viene chiesta una banale indicazione debbo poi dire 'eh no, non si può generalizzare'.

Scusate, ma dopo 5 pagine l'unico che ha avuto una posizione chiara è stata Zerbinati, gli altri lo hanno contestato ma non hanno di fatto detto cosa propongono in alternativa (anche dire 'non fare nulla' è accettabile).

Vabbè, scusate il pistolotto...
Forse madinina è il caso che ti rileggi la discussione:
Guarda che Davide è entrato nella discussione solo alla 4° pagina quindi dire che tutti si sono limitati a contestarlo, manderebbe al macero le 3 pagine e mezza precedenti e non mi pare il caso, visto i contenuti ed i più punti di vista esposti,
E di posizioni chiare in realtà ne sono state esposte un paio (visto che verte su questo la discussione):
- staccare la terra
- non staccare la terra
Inoltre mi pare che siano state date anche delle varie valide alternative al non staccare la messa a terra ed evitare danni alla barca, oltre alle spiegazioni sul perchè farlo o non farlo.

Poi oh, si chiamano 'discussioni' ed a parer mio un po' di verve ci deve stare, almeno un paio di contradditori, altrimenti è il verbo!

Ciao Smile
Citazione:Giorgio ha scritto:
Secondo me gira troppa teoria e troppi libri....ma poca pratica....vi trincerate dietro cose teoriche ma alla mia insistente domanda nessuno risponde....dove prendete la terra su uan barca isolata.
Apparecchi senza doppio isolamento?????Ma se non li hanno piu' nemmeno in Africa....da noi non sono anorma CE.....di cosa parliamo.
http://www.bialetti.it/it/catalogue/sche...id_cat=226

Me l'ha fatta comprare (l'altro giorno a dire il vero l'ha pagata lei) quella rompipalle della mia donzella a cui da fastidio l'odore d'alcool dell'origo. Come vedrai ha una stupenda carcassa in acciao (dei più scadenti), nemmeno smaltata, piastra nuda.
Ad un acquirente incauto come me, consiglieresti di staccare la terra?

La Spezia no uguale a Tanzania. No Africa. No doppio isolamento. Mo che faccio? Stac o attac?
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Con un impianto banale siffatto cosa la logica suggerisce?
SIIII, non tutti i casi sono uguali, ma non stiamo parlando di un intervento chirurgico a cuore aperto, su...
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Le soluzioni logiche sono state descritte direi compiutamente e ne rielenco alcune :
- trasformatore di isolamento e terre indipendenti per circuiti AC e DC.
- terre separate mediante isolatore galvanico che unisce le linee di terra in AC bloccando le correnti di erosione in DC.
- separazione completa dei circuiti (per chi non lo ha capito questo e' l'unico caso in cui e' possibile e legale 'tagliare' il famoso filo) con verifica che TUTTI gli apparecchi elettrici siano a doppio isolamento e protetti IN OGNI PUNTO di collegamento (presa) con interruttore differenziale bipolare di adeguata sensibilita' oltre al differenziale generale (ricordo che, per sicurezza, anche in questo caso il cavo di banchina deve essere comunque tripolare con filo di terra presente e collegato alla presa di banchina anche se poi sezionato a bordo : questo previene rischi in caso di perdite del cavo se accidentalmente cadesse in acqua).
- lasciare le cose come stanno perche' vanno bene come il cantiere ha fatto, tuttalpiu' aggiungendo zinchi Q.B.
- ... ecc
- ....ecc.

Lascio alla rilettura dei testi scoprire le altre.
I casi non sono tutti uguali, qui e' come chiedere (per telefono) al proprio medico quale medicinale assumere senza possibilita' di farsi visitare, una risposta non applicabile al caso puo' essere pericolosa e il medico che conosce il suo mestiere si astiene dal fare il dotto 'iper-acculturato' (come qualcuno vorrebbe che fosse) e preferisce 'deludere' il suo cliente non prescrivendo nulla (a vanvera) e suggerendogli molto piu' correttamente di recarsi presso un medico locale per la necessaria visita. Spero che sia chiaro.
Citazione:Giorgio ha scritto:

Apparecchi senza doppio isolamento?????Ma se non li hanno piu' nemmeno in Africa....da noi non sono anorma CE.....di cosa parliamo.
Non vero.
Quelli non a norma sono quelli in classe zero. Di apparecchi in classe I siamo pieni. Per capirci sono quelli il cui cavo di alimentazione termina con una spina a 3 poli (con terra quindi).
Quelli a 'doppio isolamento' sono quelli in classe II ed hanno il cavo di alimentazione che termina con una spina a 2 poli (senza terra).
Spesso sono in classe I il caricabatterie, la piastra elettrica, il frigo, il boiler, ecc..
Per classe zero si intendono quegli apparecchi che pur avendo carcasse verso le quali possono esserci dispersioni, non hanno i collegamenti di terra. Non possono più essere venduti ma attenzione a ciò che è stato autocostruito... Molto spesso viene utilizzato un contenitore metallico 'dimenticando' di metterlo a terra. ;-)
Citazione:alx ha scritto:
Citazione:gc-gianni ha scritto:
Citazione:Zerbinati Davide ha scritto:
....Un buon circuito prevederebbe che il cavo di terra 220V, va a collegarsi con il negativo delle batterie e poi va fuori scafo con uno zinco. Poi ricollegati a quello scritto sopra.
il collegamento di terra al negativo delle battrie è assolutamente da evitare.

veramente anch'io sapevo che, con bonding, e' bene collegare il negativo DC con la terra AC.

Lo riporta anche il testo di Serafini 'L'apparato elettrico di bordo'

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

tra l'altro anche lui parla di piastra non solo di rame ma anche di bronzo..
assolutamente sbagliato collegare la chiglia alla terra comune e per
questo anche collegare il negativo alla terra del 220V perchè il negativo è collegato al motore ed all'albero elica, questo causerebbe corrosione di queste parti per correnti galvanice verso
altri metalli esterni alla barca.
la piastra esterna, che servirebbe per creare un dispersore di terra locale, è sicuramente meno efficiente della tera presa dalla colonnina banchina e serve solo da coadiuvante alla stessa ma non sostitutiva.
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