I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Staccare la terra della 220...
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
Citazione:Edolo ha scritto:
Citazione:maximo ha scritto:
Per ultimo è circa un anno che tengo attaccata alla banchina la 220 per alimentare due alimentatori doppio isolamento(quindi senza massa) che fanno funzionare un impianto di tvcc a bordo.
Una sola volta è successo che si è bruciato un alimentatore, il dvr e l'hd, questo dopo il temporale e prima che mi isolassi dalla massa (TERRA) della banchina.
-----------------------------------------------------
Per ultimo mi voglio proprio informare sulle normative che regolano la nautica, cosa dicono in merito agli impianti elettrici sulle imbarcazioni, perchè se non sono obbligato alla messa a terra almeno ho la coscienza a posto
Direi che in questo caso il cavo di terra centrasse ben poco, essendo gli alimentatori a doppio isolamento... non trovi?
---------------------------------------------------------
Penso tu non debba cercar molto ma semplicemente premere il tasto page up e salire fino ai link che ha pubblicato IanSolo, che avendo voglia di leggere... Smile

Ciao


Beh ovviamente, era solo per dovere di cronaca.
Citazione:maximo ha scritto:
Citazione:Edolo ha scritto:
Citazione:maximo ha scritto:
Per ultimo è circa un anno che tengo attaccata alla banchina la 220 per alimentare due alimentatori doppio isolamento(quindi senza massa) che fanno funzionare un impianto di tvcc a bordo.
Una sola volta è successo che si è bruciato un alimentatore, il dvr e l'hd, questo dopo il temporale e prima che mi isolassi dalla massa (TERRA) della banchina.
-----------------------------------------------------
Per ultimo mi voglio proprio informare sulle normative che regolano la nautica, cosa dicono in merito agli impianti elettrici sulle imbarcazioni, perchè se non sono obbligato alla messa a terra almeno ho la coscienza a posto
Direi che in questo caso il cavo di terra centrasse ben poco, essendo gli alimentatori a doppio isolamento... non trovi?
---------------------------------------------------------
Penso tu non debba cercar molto ma semplicemente premere il tasto page up e salire fino ai link che ha pubblicato IanSolo, che avendo voglia di leggere... Smile

Ciao


Beh ovviamente, era solo per dovere di cronaca.
Wink

@Alx evidenziavo bassissime, per rimarcare solo che non è uguale a zero Wink
Ciao
Per aumentare la 'consapevolezza' è anche utile ricordare:
- isolamento in classe I (spina con terra)tutte le parti accessibili che possono condurre sono collegate al cavo di terra;
- isolamento in classe II (spina senza terra) non ci sono parti accessibili che possono condurre e non è prevista la messa a terra (es. carcassa di materia plastica); (chiamato anche doppio isolamento / simbolo due quadrati uno dentro l'altro);
- isolamento in classe III (funzionamento in bassa tensione).
Poi, l'impianto di terra, a prescindere dal differenziale (obbligatorio) dovrebbe essere in grado di creare una via di minor resistenza rispetto a quella del corpo umano (non permette una tensione provocata dalla corrente dispersa e dalla resistenza che incontra sopra i 50V). Quindi, la terra è di per se una misura di protezione a prescindere dal differenziale.
La messa a terra, quindi, è necessaria utile se ci sono (o ci possono essere) apparecchi in classe I.
Citazione:Edolo ha scritto:
Citazione:Giorgio ha scritto:
Citazione:Edolo ha scritto:
Con tutto il rispetto che si può avere per il buon Davide, immagino che lui abbia riportato una sua opinione: se vogliamo fare a chi strilla più forte è un conto, ma se si vogliono seguire le normative è un altro.
E caro Giorgio mi spiace contraddirti e non mi permetteri mai di farlo su resine o affini, ma se la serpentina del boiler ha una dispersione verso terra a saltare è si il differenziale. Se non ci fosse stata la terra non sarebbe saltato certamente il differenziale, ma il magnetotermico quando la dispersione sarebbe stata tale da aver superato la soglia, comunque tra la condizione ideale e questa in mezzo c'è una bella condizione di rischio.
In caso di corto circuito a saltare non dovrebbe essere il differenziale...
Perfetto ci sta tutto.....mi devi solo spiegare dove ha preso la terra il differenziale per saltare...la terra in barca e' isolata...ossia non hai il pavimento attaccato al fondo del mare....quindi?
Che valore hai di terra su una barca?
Dove lo misuri e come?
Se rispondi io ci sto
La serpentina quasi sicuramente si e' corrosa....e quindi l differenziale c'entra poco secondo me si e' cortocircuitataBig GrinBig Grin
Ma dove vuoi che l'abbia presa la terra? Dal cavo giallo verde che assieme alla fase ed al neutro vanno ad alimentare il boiler.
La terra in barca è isolata solo se sei tu che vai a staccare il cavetto, altrimenti la terra c'è ed è allo stesso potenziale di quella che c'è in banchina e se non fosse così sarebbe una pessima terra.

Ora rispondimi tu: hai una disperzione del 230 (220 ormai è storia Big Grin) verso le masse della tua barca, vuoi per un filo spelato, un falso contatto e comunque stiamo parlando ovviamente di una condizione accidentale (e la terra serve solo ad evitare gli incidenti appunto).
Inviti un tuo amico a bordo che sta passeggiando sul pontile. Nell'atto del salire a bordo, per aiutarsi mette una mano sulla colonnina e l'altra sul tuo pulpito.
Bene... dimmi se l'amico verrà ancora a prendere il caffè. Dimmi in quale modo si sarebbe potuta evitare questa condizione.
E non dirmi che è un caso limite perchè un cavo che va a toccare dove non deve lo si vede spesso e volentieri.

Del resto lo zinco sta a protezione della barca come la terra sta a quella dell'uomo.

Ciao
Ti rispondo
il discoroso e' che NON devi avere collegata la terra verso le masse della barca...per masse intendo quelle piastre che collegano i negativi del 12....deve essere tutto diviso.Infatti facendo il collegamento Masse-terra si mettono insieme gli mpianti e qui vien fuori l'elettroerosione e si va contro la norma che prevede gli impianti separati.
E' impossibile avere la terra sulla barca....ed e' impossibile che salti la terra della banchina....siamo isolati.
Non discuto le normative parlo del caso specifico.
Il pulpito e' isolato e non puo' essere diversamente...quindi non prende niente e tronera' a prendere il caffe in quanto la resistenza della macchinetta elettrica non e' stata corrosa dalla terra.
Si ho la macchinetta elettrica in barca per il caffe'...
Insisto datemi i valori di terra dei paglioli....solo allora cambiero' idea,Big GrinBig Grin:DVanno bene anche i valori di terra dello scafo...dei letti.....dei tavoli.....e via cosi....anche del cesso eh....Big GrinBig Grin
IanSolo ha riportato:


Un istituto di verifica e certificazione italiano indica a pag.52 punto 4.5.3 del suo 'Regolamento per la valutazione della conformità CE' le norme che si applicano :
http://www.giordano.it/df1251-reg_rcd.pdf

Questo è tutto ciò che ho riscontrato utile alla ricerca, delle normative applicabili alle imbarcazioni, sempre che siano tutte esatte e non ne manchi qualcuna.



4.5.3. Impianto elettrico. (Requisito A.5.3.)
Gli impianti elettrici sono progettati e installati in modo da garantire un funzionamento corretto
dell'unita' da diporto in condizioni di uso normale, e ridurre al minimo il rischio d'incendio e di
elettrocuzione. Particolare attenzione e' rivolta alla protezione dai sovraccarichi e dai cortocircuiti di
tutte le reti, fatti salvi i circuiti di accensione del motore, alimentate da batterie. Deve essere garantita
una ventilazione per evitare l'accumulo di gas eventualmente emessi dalle batterie. Queste ultime sono
assicurate fermamente e protette dalle infiltrazioni d'acqua.
Standard Armonizzati Applicabili:
UNI EN ISO 28846
UNI EN ISO 8849
UNI EN ISO 9097
UNI EN ISO 10133
UNI EN ISO 13297
EN 60092-507
Tutte da considerarsi nelle parti
applicabili.
Documentazione Richiesta:
Schemi e impianti:
· Schemi elettrici AC/DC
· Materiali impiegati;
· Posizione e particolari di
fissaggio per batterie e/o
generatori.
· Quadri elettrici


Non vedo parlare nei requisiti di messa a terra dell'impianto elettrico.

Continuo a ripeterlo, prima di mandare qualcuno in 'galera' è sempre meglio essere perlomeno sicuri della legge al riguardo.
Se la legge mi consente di non mettere il cavo di messa a terra io non lo metto.
Se la legge me lo impone ma io non ne sono consapevole sono un ignorante e quindi passibile di denuncia ma se sono consapevole allora non ho più scuse.

Questo per dire che ora mi piace andare a fondo e di conseguenza comportarmi a dovere una volta conosciuta la normativa in vigore.

Se poi la mia teoria non dovesse darmi sicurezza a bordo per me ed i miei cari, preferisco rinstallare la messa a terra e fregarmi le apparecchiature piuttosto che la vita di qualcuno.
Citazione:AndreaC ha scritto:
Citazione:Edolo ha scritto:
Citazione:Giorgio ha scritto:
Citazione:Edolo ha scritto:
Con tutto il rispetto che si può avere per il buon Davide, immagino che lui abbia riportato una sua opinione: se vogliamo fare a chi strilla più forte è un conto, ma se si vogliono seguire le normative è un altro.
E caro Giorgio mi spiace contraddirti e non mi permetteri mai di farlo su resine o affini, ma se la serpentina del boiler ha una dispersione verso terra a saltare è si il differenziale. Se non ci fosse stata la terra non sarebbe saltato certamente il differenziale, ma il magnetotermico quando la dispersione sarebbe stata tale da aver superato la soglia, comunque tra la condizione ideale e questa in mezzo c'è una bella condizione di rischio.
In caso di corto circuito a saltare non dovrebbe essere il differenziale...
Perfetto ci sta tutto.....mi devi solo spiegare dove ha preso la terra il differenziale per saltare...la terra in barca e' isolata...ossia non hai il pavimento attaccato al fondo del mare....quindi?
Che valore hai di terra su una barca?
Dove lo misuri e come?
Se rispondi io ci sto
La serpentina quasi sicuramente si e' corrosa....e quindi l differenziale c'entra poco secondo me si e' cortocircuitataBig GrinBig Grin
Ma dove vuoi che l'abbia presa la terra? Dal cavo giallo verde che assieme alla fase ed al neutro vanno ad alimentare il boiler.
La terra in barca è isolata solo se sei tu che vai a staccare il cavetto, altrimenti la terra c'è ed è allo stesso potenziale di quella che c'è in banchina e se non fosse così sarebbe una pessima terra.

Ora rispondimi tu: hai una disperzione del 230 (220 ormai è storia Big Grin) verso le masse della tua barca, vuoi per un filo spelato, un falso contatto e comunque stiamo parlando ovviamente di una condizione accidentale (e la terra serve solo ad evitare gli incidenti appunto).
Inviti un tuo amico a bordo che sta passeggiando sul pontile. Nell'atto del salire a bordo, per aiutarsi mette una mano sulla colonnina e l'altra sul tuo pulpito.
Bene... dimmi se l'amico verrà ancora a prendere il caffè. Dimmi in quale modo si sarebbe potuta evitare questa condizione.
E non dirmi che è un caso limite perchè un cavo che va a toccare dove non deve lo si vede spesso e volentieri.

Del resto lo zinco sta a protezione della barca come la terra sta a quella dell'uomo.

Ciao
il mio boiler e in acciao ed è collegato a terra dal filo giallo/verde del cavo dii alimentazione del boiler.
Il tuo boiler non e' a terra ...ha semplicemente la terra della banchina...che e' un'altra cosa.....non hai la terra sulla barca....e la tua resistenza se sei sfigato ne fara' le spese.Big Grin
Citazione:bludiprua ha scritto:
Citazione:Observer ha scritto:
OT Tra l'altro è anche stato detto di non fare assolutamente mai l'avviamento con la presa di barchina ancora attaccata

Perché?
Io alla conferenza non c'ero...puoi spiegare per gli assenti?
Grazie
Bludiprua

Ci sono seri rischi di bruciare l'alternatore.
Non sono un tecnico quindi non posso darti una spiegazione tecnica.
Posso solo dirti che mi era già stato consigliato da diversi elettricisti di fiducia, e Zerbinati lo ha confermato senza alcun dubbio.
Citazione:danielef ha scritto:
La ragione per cui questo argomento riesce continuamente viene effettivamente fuori dal fatto che c'è un piccolo particolare sul quale esiste tutt'ora una divergenza di vedute anche a livello dei tecnici. Tuttavia spero di chiarire con questo intervento che questa divergenza riguarda un 'piccolo particolare' e non alcune regole di base sulle quali tutti concordano.

La regola di base è che l'impianto elettrico di un ambiente dove ci possono essere persone DEVE avere un circuito di terra. E per circuito di terra s'intende, nel caso minimale, un conduttore (quello giallo-verde) che abbia un potenziale statico molto vicino a quello della Terra (nel senso di pianeta) e, che nello stesso tempo, abbia verso la Terra (considerata anch'essa come un conduttore) una resistenza molto bassa.
Questo significa che in una barca che si rispetti e dove si utilizzi anche sporadicamente la 220 VAC, deve esistere un circuito di terra con le caratteristiche appena dette.
Come si utilizza il conduttore di terra? Lo si utilizza collegandolo a tutte le 'carcasse' metalliche degli apparecchi che utilizzano la 220 VAC e possibilmente anche a tutti i conduttori metallici a portata di mano. Sul perché sia 'sano' fare così dovrebbe essere chiaro a tutti ed è inutile spiegarlo. Ad aumentare la 'sanità' di un buon impianto elettrico contribuiscono gli interruttori differenziali istallati il più vicino possibile ad ogni punto di uscita della corrente AC. Questi, tra l'altro, hanno il non trascurabile vantaggio di proteggere anche eventuali ignari bagnanti attorno alla vostra barca.

Arriviamo ora al 'piccolo particolare' che ci riguarda.
L'impianto elettrico 220VAC di una barca fatta bene dovrebbe avere un circuito di terra collegato al mare (che conduce piuttosto bene) in modo da soddisfare le condizioni scritte sopra - indipendentemente dal fatto che sia o no attaccata alla banchina. Se quest'ultima condizione non vi convince, pensate a cosa può succedere se avete un convertitore DC/AC o un generatore AC in barca. Tra l'altro questo imporrebbe che quando la barca si trovasse fuori dell'acqua, l'impianto di terra della barca venisse collegato ad una palina nelle vicinanze - sarebbe molto opportuno ma non lo fa nessuno.
D'altra parte l'impianto elettrico della banchina fatto bene dovrebbe (anzi: DEVE) avere un circuito di terra collegato da qualche parte in modo da soddisfare le stesse condizioni scritte sopra.

Ora arriviamo alla diatriba. Quando la barca è attaccata alla banchina i due impianti di terra devono essere messi in collegamento tra loro? Se i due impianti fossero idealmente perfetti sarebbe irrilevante ma poiché non sono idealmente perfetti in pratica le cose cambiano e, come chiaramente osservate, non esiste accordo perché ci sono vantaggi e svantaggi per entrambe le possibilità e non esiste una scelta ottimale. In particolare mentre abbiamo un certo controllo sul nostro impianto di terra in barca, non abbiamo nessun controllo su quello del marina che ci ospita e non sappiamo se sia fatto a regola d'arte o, viceversa, sia stato fatto da un criminale incosciente (esperienza diretta!).

Conclusione che spero metta un po' d'accordo tutti.
Se siete ben sicuri che il vostro impianto di terra sia fatto bene, con una resistenza molto bassa verso la Terra (in questo caso il mare) e, in più, se quando la barca è fuori dell'acqua lo collegate ad una palina a pochi metri di distanza, il non collegarlo all'impianto di terra del marina è irrilevante dal punto di vista della sicurezza, anzi potrebbe evitare altri problemi. Viceversa, se non siete sicuri che il vostro impianto di terra sia collegato bene verso la Terra e non avete intenzione di piantare la citata palina, forse vi conviene fidarvi di quello del marina cercando di tenere sotto controllo eventuali problemi.

Poi se usate la 220 VAC in giro per la barca, non avete il conduttore di terra collegato alle carcasse e collegato alla Terra, non avete interruttori differenziali, mi spiace, ma direi che fate parte di quelli che chiamo 'criminali incoscienti'!

Daniele

Non fa una piega....con un paio di piccoli dettagli.....ossia io sono isolato da tutto quando sono in barca.....quindi ipaglioli come li metto a terra????
Essendo isolato non si pone il problema....se sono isolato la fase di un attrezzo non mi fa nulla
Se invece sono un idiota vado in acqua con fase e neutro e faccio il bagno....
Ma io non sono idiota e mi auguro nemmeno gli altri
Se fase va in acqua salta la colonnina.....forse....oppure il mio magnetotermico....forse....
Io insito sul come si fa a misurare la terra di na barca...la terra dei paglioli per esempio.
La sola cosa che mi fa cambiare idea.
Questa chiaccherata mi piace un kasino....sto imparando un mare di cose.Big GrinBig GrinBig Grin
'Il modo più perfido di nuocere ad una causa è difenderla intenzionalmente con cattive ragioni'
Nel nostro caso non sarà intenzionale ma, a leggerci, il povero Ohm farà da giroscopio nella tomba.
Ycn, Provo a risponderti io, ma francamente non avrei voglia di entrare nel partito dei si e dei no (terra collegata)...
Credo che tu abbia assolutamente ragione, la corrosione è per fortuna un processo lento e quindi personalmente ritengo che sia meglio la terra collegata per qualche ora piuttosto che una non-terra.
Chi lascia il cavo attaccato sempre o in barca ci vive oppure corre e fa correre dei pericoli, non di corrosione ma di incendio, come purtroppo la cronaca recente suggerisce.
Saluti
Bludiprua


Citazione:Ycn ha scritto:
Ok, perdonatemi, vanno bene tutte le spiegazioni tecniche che sono certamente preziose (anche se a volte fatico a comprendere tutto...) ma nessuno ha risposto alla mia domanda:

- le dispersioni di corrente e quindi la corrosione galvanica da esse generate, sono un problema di chi ha il cavo in banchina per settimane, o mi sbaglio??

- chi come me praticamente non lo usa mai se non per un'ora, in agosto, per far ricaricare le batterie della macchina fotografica, è a rischio corrosione o no??

Poi ho capito che c'è un partito dei si ed uno dei no...
Citazione:Observer ha scritto:
Ci sono seri rischi di bruciare l'alternatore.
Non sono un tecnico quindi non posso darti una spiegazione tecnica.
Posso solo dirti che mi era già stato consigliato da diversi elettricisti di fiducia, e Zerbinati lo ha confermato senza alcun dubbio.

Grazie della risposta che però purtroppo mi dice poco, a me 'ste cose basate sul 'Perché mi hanno detto così...' non riescono a convincermi.
Grazie lo stesso,
BdP
Se fosse vero che lasciare il cavo attaccato in banchina innesca incendi allora anche i nostri impianti dove viviamo si dovrebbero incendiare.
Il pericolo purtroppo ci può stare sempre, ma non demonizziamolo altrimenti non uscirei nemmeno in auto o non andrei su un traghetto o nave da crociera, e tantomeno su una barca che mi si può staccare dal bulbo.
Se ognuno di noi fa le cose nella giusta maniera e non alla carlona è già un buon segno di maturità.
Se non me la sento di mettere mano all'impianto elettrico non lo faccio, pago un professionista e mi sistemo (sperando che sia sul serio un professionista).
Se ho una barca con più di 20 anni non ci penserei un attimo a rifare totalmente l'impianto elettrico, così come quello del gas.
Poi succedono gli incidenti lo stesso, ma se ce li andiamo anche a cercare forse è diverso.
Non parlo a caso ma per esperienza diretta, visto che l'impianto elettrico è sempre sottovalutato, così come quello del gas, e pur di risparmiare qualcosina lo trascuriamo.
Cmq sono d'accordo con bludiprua, Ycn per il tuo uso di poche ore è meglio avere la terra a bordo piuttosto che no.
Dato che in Italia le normative non mancano... tenere collegato il cavo quando in barca non c'è nessuno è vietato (prescrizioni VVFF per prevenzione incendi).
Corrosioni galvaniche e tempo di collegamento (non di utilizzo) sono direttamente proporzionali e, quindi, se ti colleghi per poco tempo non hai problemi.
Caricare le batteria della macchina fotografica: ma qui normalmente mica c'è la spina a tre connettori! Apparecchio in classe II non usa la terra ;-)

Citazione:Ycn ha scritto:
Ok, perdonatemi, vanno bene tutte le spiegazioni tecniche che sono certamente preziose (anche se a volte fatico a comprendere tutto...) ma nessuno ha risposto alla mia domanda:

- le dispersioni di corrente e quindi la corrosione galvanica da esse generate, sono un problema di chi ha il cavo in banchina per settimane, o mi sbaglio??

- chi come me praticamente non lo usa mai se non per un'ora, in agosto, per far ricaricare le batterie della macchina fotografica, è a rischio corrosione o no??

Poi ho capito che c'è un partito dei si ed uno dei no...
Citazione:maximo ha scritto:
Se fosse vero che lasciare il cavo attaccato in banchina innesca incendi allora anche i nostri impianti dove viviamo si dovrebbero incendiare.
Il pericolo purtroppo ci può stare sempre, ma non demonizziamolo altrimenti non uscirei nemmeno in auto o non andrei su un traghetto o nave da crociera, e tantomeno su una barca che mi si può staccare dal bulbo.
Se ognuno di noi fa le cose nella giusta maniera e non alla carlona è già un buon segno di maturità.
Se non me la sento di mettere mano all'impianto elettrico non lo faccio, pago un professionista e mi sistemo (sperando che sia sul serio un professionista).
Se ho una barca con più di 20 anni non ci penserei un attimo a rifare totalmente l'impianto elettrico, così come quello del gas.
Poi succedono gli incidenti lo stesso, ma se ce li andiamo anche a cercare forse è diverso.
Non parlo a caso ma per esperienza diretta, visto che l'impianto elettrico è sempre sottovalutato, così come quello del gas, e pur di risparmiare qualcosina lo trascuriamo.

non sono un tecnico, però tra casa e barca c'è una differenza: in barca abbiamo un caricabatterie ed un banco batterie non mi sembra poco Wink
Citazione:bludiprua ha scritto:
Ycn, Provo a risponderti io, ma francamente non avrei voglia di entrare nel partito dei si e dei no (terra collegata)...
Credo che tu abbia assolutamente ragione, la corrosione è per fortuna un processo lento e quindi personalmente ritengo che sia meglio la terra collegata per qualche ora piuttosto che una non-terra.
Chi lascia il cavo attaccato sempre o in barca ci vive oppure corre e fa correre dei pericoli, non di corrosione ma di incendio, come purtroppo la cronaca recente suggerisce.
Saluti
Bludiprua

Assafà!! Grazie mille, era quello che cercavo di sapere/dire...Big Grin

Citazione:maximo ha scritto:
Cmq sono d'accordo con bludiprua, Ycn per il tuo uso di poche ore è meglio avere la terra a bordo piuttosto che no.

Assafà 2...Big Grin

La discussione rimane però interessante...


Citazione:Ycn ha scritto:
Ok, perdonatemi, vanno bene tutte le spiegazioni tecniche che sono certamente preziose (anche se a volte fatico a comprendere tutto...) ma nessuno ha risposto alla mia domanda:

- le dispersioni di corrente e quindi la corrosione galvanica da esse generate, sono un problema di chi ha il cavo in banchina per settimane, o mi sbaglio??

- chi come me praticamente non lo usa mai se non per un'ora, in agosto, per far ricaricare le batterie della macchina fotografica, è a rischio corrosione o no??

Poi ho capito che c'è un partito dei si ed uno dei no...
Citazione:Gof ha scritto:
'Il modo più perfido di nuocere ad una causa è difenderla intenzionalmente con cattive ragioni'
Nel nostro caso non sarà intenzionale ma, a leggerci, il povero Ohm farà da giroscopio nella tomba.
quoto.

Propongo di rendere questa sezione del forum , leggibile solo ad utenti con password , tipo la banchina , almeno non rendiamo pubbliche tante sciocchezze che sono state scritte , abbiamo già schettino che ci fa fare bella figura..Big Grin
È vero che in barca siamo isolati.
Allora poniamo il caso di non avere la terra collegata alla colonnina,per cause accidentali, la resistenza del boiler è a massa.
Il nostro salvavita in questo caso non può intervenire perché non rileva nessuna dispersione (visto che non può rilevare la dispersione attraverso la carcassa che dovrebbe essere collegata a terra)
Cosa succede, se come alcune volte d'estate, salgo a bordo uso la doccetta di poppa x lavare i piedi o per darmi una rinfrescata magari sulla testa ?
Posso stare tranquillo ?
Citazione:AndreaC ha scritto:
È vero che in barca siamo isolati.
Allora poniamo il caso di non avere la terra collegata alla colonnina,per cause accidentali, la resistenza del boiler è a massa.
Il nostro salvavita in questo caso non può intervenire perché non rileva nessuna dispersione (visto che non può rilevare la dispersione attraverso la carcassa che dovrebbe essere collegata a terra)
Cosa succede, se come alcune volte d'estate, salgo a bordo uso la doccetta di poppa x lavare i piedi o per darmi una rinfrescata magari sulla testa ?
Posso stare tranquillo ?

Succede che fin tanto che sei isolato non succede nulla , ma nel momento in cui toccassi l'acqua del mare con la doccetta aperta in mano scaricheresti il guasto a terra e li si che ti rinfreschi.SadSadSad
Citazione:Giorgio ha scritto:
Citazione:danielef ha scritto:
bla, bla, bla...

Non fa una piega....con un paio di piccoli dettagli.....ossia io sono isolato da tutto quando sono in barca.....quindi ipaglioli come li metto a terra????
Essendo isolato non si pone il problema....se sono isolato la fase di un attrezzo non mi fa nulla
Se invece sono un idiota vado in acqua con fase e neutro e faccio il bagno....
Ma io non sono idiota e mi auguro nemmeno gli altri
Se fase va in acqua salta la colonnina.....forse....oppure il mio magnetotermico....forse....
Io insito sul come si fa a misurare la terra di na barca...la terra dei paglioli per esempio.
La sola cosa che mi fa cambiare idea.
Questa chiaccherata mi piace un kasino....sto imparando un mare di cose.Big GrinBig GrinBig Grin
Anche il tuo discorso non fa una piega 'in teoria'. In pratica i paioli sono spesso umidi, le suole delle scarpe pure, qualcuna che passa di la con i piedi scalzi vuole darti un bacio 'che fa scintille', etc etc. Insomma quando si ha a che fare con bassa tensione continua forse puoi anche pensare di essere isolato, ma con (relativamente) alta tensione alternata è spesso tutt'altra cosa. Entrano in gioco oggetti che fanno da condensatori verso terra e che possono fare brutti scherzi. E' chiaro che misurare il potenziale statico dei paioli non ha molto senso ma misurare la loro impedenza (l'equivalente della resistenza per corrente alternata) verso terra sarebbe anche possibile e potresti ottenere valori ben diversi da zero (il discorso è più complicato ma cerchiamo di tenerlo corto). Io non toccherei mai la fase 'viva' della 220VAC se non fossi più che sicuro che le mie suole di gomma siano spesse e in buono stato o che i paioli siano spessi e perfettamente asciutti.
Tu poni indirettamente un altro problema importante: un circuito di terra è buono solo se ha una bassa resistenza verso la Terra. Ebbene è possibile misurare questa resistenza e sulla terra ferma lo si fa; come si fa in barca? non lo so però visto che l'acqua del mare, al contrario del terreno, conduce sempre molto bene secondo me basta controllare anche solo visivamente i cavi e il 'dispersore'.

Daniele
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
URL di riferimento