I Forum di Amici della Vela

Versione completa: Genoa per Comet 303
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Sweet, Comet 303 del 1998 con albero e bulbo maggiorati, ha un imponente, forse esagerato, genoa 150% in dacron (per la verità un pò ... vissuto).
Naturalmente con le ariette fino a 10 - 12 nodi di apparente in bolina direi che va bene, si fanno facilmente i 5,5/6, nodi, poi comincia a 'tirare' all'orza... 1a mano ... poi 2a mano ... da 17-18 nodi in su avrei bisogno di cominciare a rollare.
Cosa che non aiuta nella bolina stretta.

Qualcuno ha, per esperienza vissuta, suggerimenti da dare?
Quale potrebbe essere il migliore equilibrio tra superficie del genoa e rendimento in bolina con vento ... sostenuto?

Ridurre la superficie del genoa? E di quanto?
Rifarlo uguale contando sulla maggiore rigidità del materiale nuovo? E quale materiale? (Utilizzo prevalente (per non dire esclusivo) in crociera e navigazione costiera)
Cambiare materiale e/o dimensioni? (vedi sopra l'utilizzo)

Ai disponibili a dare suggerimenti un grazie anticipato.
Astakos (so chi sei Smile
non ho capito una cosa: prendi le 2 mani della randa con il genova ancora tutto aperto?
Molto dipende dalla barca e dalle condizioni tipiche delle tue veleggiate. Come già riportato in tante altre discussioni sul tema (che potrai ritrovare con la funzione 'cerca' su in alto a dx) per le uscite giornaliere con circa da minimo 8 a massimo una ventina di nodi di reale e per la crociera io ho scelto randa full batten super allunata e genoa 110% oltre al gennaker con la calza e mi trovo benissimo. Il genoa resta pieno e al limite riduco la randa. Quando non basta più la seconda mano e devo avvolgere un pò il genoa è ora di rientrare o cercare un riparo, ma pur avvolto il genoa si comporta meglio di un 150% ridoto a pari superficie.
Su altri post mi hanno messo la pulce nell'orecchio sulla perdita di angolo di bolina con questa configurazione di vele sulla mia barca nata per un genoa a forte sovrapposizione; non facendo regate di stringere 5° in più mi importa poco ma quando avrò un pò di equipaggio devo provare a valutare la differenza di angolo con il 130% ed il 150% (quest'ultimo un pò troppo smutandato)e posterò i risultati. Per il momento mi godo la semplicità nelle virate (a mano, senza manovella, come sul 470)e la soddisfazione di veleggiare con una vela perfetta quando molti già hanno rollato e non hanno più una vela decente.
Per TestaCuore: si, prendo le due mani di randa senza rollare il genoa per evitare di navigare con una vela di prua che non ha la sua forma ideale.

D'altronde la forte sovrapposizione rende di per se la barca orziera e quindi prendere le due mani penalizza meno che rollare il genoa.
la barca e più orziera con il fiocco molto sovrapposto? non è il contrario?
Come si discusse temporibus illis con tiger, il problema di un piano velico cosi sbilanciato e' che sottoponi a sforzi molto ingenti il povero genoa, che potrebbe non gradire (quantomeno sformandosi in fretta...)
Citazione:TestaCuore ha scritto:
la barca e più orziera con il fiocco molto sovrapposto? non è il contrario?

No, ha ragione astakos, contrariamente a quello che molti credono, è più poggero un olimpico che un genoa a forte sormonto; infatti la superficie della vela di prua oltre l'albero, si somma a quella della randa, spostando il centro velico verso poppa.
Infatti quando si progetta un code0 murato su un bompresso importante, per non squilibrare la barca (andare x traverso) si è
costretti ad un grande sormonto.
ciao
in effetti, ragionandoci su, è chiaro che è così. ho imparato un'altra cosa. ma quindi, cosa si consiglia al nostro amico?
Citazione:TestaCuore ha scritto:
in effetti, ragionandoci su, è chiaro che è così. ho imparato un'altra cosa. ma quindi, cosa si consiglia al nostro amico?

Quello suggerito da GT (randa full-batten e genoa al 105/107%) è la soluzione che trovi ormai su molte imbarcazioni moderne (anche se la randa è prevista di superficie più importante), però ti lascia sottoinvelato con venti leggeri e, se non vuoi accendere il motore, ti costringe all'uso di un code0.
L'alternativa resta un genoa al 130/135% (dipende dalla posizione delle lande) con foam-luff.
ciao
ma una barca prevista con un centro velico (posizione albero) impostato per un genova così grande ed una randa così piccola rende fattibile una tale trasformazione? come si fa a calcolare bene le giuste misure per rendere l a barca comunque equilibrata? credo sia questo il problema di astakos.
Citazione:TestaCuore ha scritto:
ma una barca prevista con un centro velico (posizione albero) impostato per un genova così grande ed una randa così piccola rende fattibile una tale trasformazione? come si fa a calcolare bene le giuste misure per rendere l a barca comunque equilibrata? credo sia questo il problema di astakos.

Mi sembra di capire che il problema di astakos si riferisca a venti sostenuti; a mio avviso, in ambedue i casi l'assetto migliorerebbe.
ciao
Avevo premesso che bisogna capire l'uso che fa astakos della sua barca.
Ovviamente anche io quando c'è pochissimo vento vorrei aver montato un code 0, un genoa 150% o almeno il 135%. Ma, poichè non faccio abitualmente regate, in queste condzioni o vado di jennaker o di motore.
Se fossi di base in una zona dove le condizioni di vento fossero completamente diverse, le scelte sulla dotazione di vele di base sarebbe stata diversa.
Citazione:GT ha scritto:
Avevo premesso che bisogna capire l'uso che fa astakos della sua barca.
Ovviamente anche io quando c'è pochissimo vento vorrei aver montato un code 0, un genoa 150% o almeno il 135%. Ma, poichè non faccio abitualmente regate, in queste condzioni o vado di jennaker o di motore.
Se fossi di base in una zona dove le condizioni di vento fossero completamente diverse, le scelte sulla dotazione di vele di base sarebbe stata diversa.

Infatti, a prescindere dal code0, la tua è una delle due soluzioni.
ciao
Anche io é una domanda che mi sono posto, dal momento che come molti ho una vecchia barca armata con il genoa preminente rispetto alla randa. Premetto che però ogni tanto, nonostante la vetustà, qualche regatina mi piace fargliela fare lo stesso al di la dei possibili risultati. Dopo varie riflessioni e letture e in base anche alle esperienze fatte su questa barca in questi anni ho preso la decisione di passare ad un genoa in laminato un pò più piccolo dell'attuale dacron al 145/150% (che però mantengo per andarci in vacanza) ipotizzando un migliore sfruttamento delle prestazioni del laminato rispetto al dacron e quindi poter operare la riduzione al 135% circa (a vantaggio dell'angolo spero). Tra un mesetto, appena le temperature più miti lo permetteranno comincerò a fare un pò di prove per vedere se la scelta é stata azzeccata o no, e quanto le maggior prestazioni della vela compenseranno la riduzione delle dimensioni in termini di velocità e angolo. Sull'utilizzo del code 0 o del jennaker su barche datate che hanno linee di acqua di un certo tipo rimango sempre molto perplesso e scettico sulla loro reale sfruttabilità. Sulla mia l'utilizzo del jennaker non ha sortito chissà quale miglioramento rispetto allo spinnaker che si é rivelato all'atto pratico molto più performante e relegando il jennaker ad un utilizzo veramente molto marginale ad angoli molto stretti (sempre riferiti a questa vela) con ariette veramente leggere. Ciao
Citazione:magicvela ha scritto:
Anche io é una domanda che mi sono posto, dal momento che come molti ho una vecchia barca armata con il genoa preminente rispetto alla randa. Premetto che però ogni tanto, nonostante la vetustà, qualche regatina mi piace fargliela fare lo stesso al di la dei possibili risultati. Dopo varie riflessioni e letture e in base anche alle esperienze fatte su questa barca in questi anni ho preso la decisione di passare ad un genoa in laminato un pò più piccolo dell'attuale dacron al 145/150% (che però mantengo per andarci in vacanza) ipotizzando un migliore sfruttamento delle prestazioni del laminato rispetto al dacron e quindi poter operare la riduzione al 135% circa (a vantaggio dell'angolo spero). Tra un mesetto, appena le temperature più miti lo permetteranno comincerò a fare un pò di prove per vedere se la scelta é stata azzeccata o no, e quanto le maggior prestazioni della vela compenseranno la riduzione delle dimensioni in termini di velocità e angolo. Sull'utilizzo del code 0 o del jennaker su barche datate che hanno linee di acqua di un certo tipo rimango sempre molto perplesso e scettico sulla loro reale sfruttabilità. Sulla mia l'utilizzo del jennaker non ha sortito chissà quale miglioramento rispetto allo spinnaker che si é rivelato all'atto pratico molto più performante e relegando il jennaker ad un utilizzo veramente molto marginale ad angoli molto stretti (sempre riferiti a questa vela) con ariette veramente leggere. Ciao
Se non erro, hai la rotaia del genoa che apre verso prua, quindi accorciando la LP aumenta anche l'angolo di scotta; in teoria dovresti fare meno angolo, in pratica bisognerà vedere come interagiscono le due vele, l'assetto e di conseguenza lo scarroccio.
ciao
Citazione:GT ha scritto:
Avevo premesso che bisogna capire l'uso che fa astakos della sua barca.
Ovviamente anche io quando c'è pochissimo vento vorrei aver montato un code 0, un genoa 150% o almeno il 135%. Ma, poichè non faccio abitualmente regate, in queste condzioni o vado di jennaker o di motore.
Se fossi di base in una zona dove le condizioni di vento fossero completamente diverse, le scelte sulla dotazione di vele di base sarebbe stata diversa.

Vi ringrazio per la partecipazione.
Come avevo specificato in premessa l'utilizzo è prevalentemente crocieristico/costiero.

La zona è il golfo di Salerno dove, in primavera/estate, il maestrale spira regolarmente con una intensità intorno agli 8/10 nodi.
Intensità che di solito non mi costringere a prendere mani ma mi porta praticamente al limite della riduzione e devo corregere sensibilmente con il timone.

Credo che la soluzione per il mio caso possa essere un 135.

Forse la posizione e la forma della rotaia non sfavoriscono troppo questa soluzione in quanto la rotaia non sembra 'allargarsi' eccessivamente in corrispondenza del baglio massimo.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .
Citazione:astakos ha scritto:
Citazione:GT ha scritto:
Avevo premesso che bisogna capire l'uso che fa astakos della sua barca.
Ovviamente anche io quando c'è pochissimo vento vorrei aver montato un code 0, un genoa 150% o almeno il 135%. Ma, poichè non faccio abitualmente regate, in queste condzioni o vado di jennaker o di motore.
Se fossi di base in una zona dove le condizioni di vento fossero completamente diverse, le scelte sulla dotazione di vele di base sarebbe stata diversa.

Vi ringrazio per la partecipazione.
Come avevo specificato in premessa l'utilizzo è prevalentemente crocieristico/costiero.

La zona è il golfo di Salerno dove, in primavera/estate, il maestrale spira regolarmente con una intensità intorno agli 8/10 nodi.
Intensità che di solito non mi costringere a prendere mani ma mi porta praticamente al limite della riduzione e devo corregere sensibilmente con il timone.

Credo che la soluzione per il mio caso possa essere un 135.

Forse la posizione e la forma della rotaia non sfavoriscono troppo questa soluzione in quanto la rotaia non sembra 'allargarsi' eccessivamente in corrispondenza del baglio massimo.


Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

Concordo.
ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:magicvela ha scritto:
Anche io é una domanda che mi sono posto, dal momento che come molti ho una vecchia barca armata con il genoa preminente rispetto alla randa. Premetto che però ogni tanto, nonostante la vetustà, qualche regatina mi piace fargliela fare lo stesso al di la dei possibili risultati. Dopo varie riflessioni e letture e in base anche alle esperienze fatte su questa barca in questi anni ho preso la decisione di passare ad un genoa in laminato un pò più piccolo dell'attuale dacron al 145/150% (che però mantengo per andarci in vacanza) ipotizzando un migliore sfruttamento delle prestazioni del laminato rispetto al dacron e quindi poter operare la riduzione al 135% circa (a vantaggio dell'angolo spero). Tra un mesetto, appena le temperature più miti lo permetteranno comincerò a fare un pò di prove per vedere se la scelta é stata azzeccata o no, e quanto le maggior prestazioni della vela compenseranno la riduzione delle dimensioni in termini di velocità e angolo. Sull'utilizzo del code 0 o del jennaker su barche datate che hanno linee di acqua di un certo tipo rimango sempre molto perplesso e scettico sulla loro reale sfruttabilità. Sulla mia l'utilizzo del jennaker non ha sortito chissà quale miglioramento rispetto allo spinnaker che si é rivelato all'atto pratico molto più performante e relegando il jennaker ad un utilizzo veramente molto marginale ad angoli molto stretti (sempre riferiti a questa vela) con ariette veramente leggere. Ciao
Se non erro, hai la rotaia del genoa che apre verso prua, quindi accorciando la LP aumenta anche l'angolo di scotta; in teoria dovresti fare meno angolo, in pratica bisognerà vedere come interagiscono le due vele, l'assetto e di conseguenza lo scarroccio.
ciao

In effetti questo é vero la rotaia apre un pò ma pensavo di usare un barber in caso servisse chiudere di più la scotta. Vedremo all'atto pratico se servirà. Ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:TestaCuore ha scritto:
la barca e più orziera con il fiocco molto sovrapposto? non è il contrario?

No, ha ragione astakos, contrariamente a quello che molti credono, è più poggero un olimpico che un genoa a forte sormonto; infatti la superficie della vela di prua oltre l'albero, si somma a quella della randa, spostando il centro velico verso poppa.
Infatti quando si progetta un code0 murato su un bompresso importante, per non squilibrare la barca (andare x traverso) si è
costretti ad un grande sormonto.
ciao


Vi ricordo un concetto elementare nella vela, che spesso sfugge anche a chi regata da
tempo. Regolando la randa e il genoa, possiamo 'timonare' la nostra imbarcazione.
La randa, come sapete, ci dà una spinta orziera, il genoa una spinta poggiera. Il peso
dell’equipaggio sottovento dà una spinta orziera, il peso sopravvento una spinta
poggiera.

preso da qui:
http://www.cnsv.it/archivio/manuali/Manu...%20III.pdf
URL di riferimento