05-02-2012, 19:50
Credo che andros nel suo post abbia voluto intendere 2 moduli da 80W (ciascuno fornisce alla massima potenza trasferita circa 18V) in serie e quindi in totale 36V.
Se il regolatore MPPT dice (dati di targa) che è in grado di sopportare ingressi fino a 60V, non vedo alcun problema a mettere in serie i pannelli. La cosa intelligente dell'algoritmo MPPT è proprio quella di consentire il trasferimento in ogni momento sempre la massima potenza.
Supponiamo di avere 2 pannelli, collegati in serie, che stiano erogando 5A alla tensione di 18V ciascuno verso un regolatore MPPT di adeguate dimensioni.
La tensione totale sarà 36V e la corrente 5A. Giusto fin qui?
La potenza in ingresso al regolatore sarà 36x5 = 180W.
In base all'algoritmo MPPT, tutta la potenza o quasi sarà traferita a valle (si parla di rendimenti oltre il 95% nei dati di targa)
Se il regolatore è connesso a valle a un banco di batterie a 12V, il regolatore fornirà (nominali) 180/12 = 15A. Con ogni probabilità, se sta caricando, la tensione reale in batteria sarà di circa 14V e quindi la corrente sarà minore, circa 13A.
Quello che dice kermit riguardo la limitazione della corrente di carica in batteria è vero per un regolatore convenzionale non MPPT.
I vantaggi:
- minor corrente dai pannelli e quindi cavi di sezione minore e più semplici da far passare
- possibilità di utilizzare moduli impiegati normalmente nelle applicazioni civili (ad esempio quelli da 60 celle oppure da 72 celle) che è noto che costano meno di quelli specifici per impianti a 12V (i classici 32 o 36 celle)
Mi rimane una cosa ancora poco chiara:
Se collego due moduli identici in parallelo ho due generatori in parallelo e quando tutto funziona non c'è alcun problema.
Cosa succede se una parte di un modulo va in ombra? Mi spiego meglio. I moduli, attualmente, prevedono un diodo di blocco e due o più diodi di by-pass. Questi ultimi, da quello che ho capito, hanno il compito di entrare in conduzione bypassando appunto la sezione di modulo (isola) che smette di dare il suo contributo normale, perchè appunto va in ombra.
Quando succede questo su un modulo e non sull'altro, siamo in presenza di un parallelo sbilanciato, perchè la tensione della stringa di celle viene rimpiazzata dalla caduta di tensione del diodo di bypass. Lo sbilanciamento è solo di tensione, perchè vi sono i diodi di blocco a impedire circolazioni inverse di corrente.
Ecco, l'idea che mi sono fatto è che questo sbilanciamento metta sotto stress l'impianto fotovoltaico ... è il mio dubbio.
Invece, collegando i 2 moduli in serie, in caso di ombreggiamento parziale, si avrebbe l'esclusione della sola stringa ombreggiata, il regolatore (sempre MPPT) semplicemente si cercherebbe un nuovo punto di massima potenza in base alla nuova tensione che leggerebbe e tutto dovrebbe funzionare senza stress.
Madò quanto che go scrito
Se il regolatore MPPT dice (dati di targa) che è in grado di sopportare ingressi fino a 60V, non vedo alcun problema a mettere in serie i pannelli. La cosa intelligente dell'algoritmo MPPT è proprio quella di consentire il trasferimento in ogni momento sempre la massima potenza.
Supponiamo di avere 2 pannelli, collegati in serie, che stiano erogando 5A alla tensione di 18V ciascuno verso un regolatore MPPT di adeguate dimensioni.
La tensione totale sarà 36V e la corrente 5A. Giusto fin qui?
La potenza in ingresso al regolatore sarà 36x5 = 180W.
In base all'algoritmo MPPT, tutta la potenza o quasi sarà traferita a valle (si parla di rendimenti oltre il 95% nei dati di targa)
Se il regolatore è connesso a valle a un banco di batterie a 12V, il regolatore fornirà (nominali) 180/12 = 15A. Con ogni probabilità, se sta caricando, la tensione reale in batteria sarà di circa 14V e quindi la corrente sarà minore, circa 13A.
Quello che dice kermit riguardo la limitazione della corrente di carica in batteria è vero per un regolatore convenzionale non MPPT.
I vantaggi:
- minor corrente dai pannelli e quindi cavi di sezione minore e più semplici da far passare
- possibilità di utilizzare moduli impiegati normalmente nelle applicazioni civili (ad esempio quelli da 60 celle oppure da 72 celle) che è noto che costano meno di quelli specifici per impianti a 12V (i classici 32 o 36 celle)
Mi rimane una cosa ancora poco chiara:
Se collego due moduli identici in parallelo ho due generatori in parallelo e quando tutto funziona non c'è alcun problema.
Cosa succede se una parte di un modulo va in ombra? Mi spiego meglio. I moduli, attualmente, prevedono un diodo di blocco e due o più diodi di by-pass. Questi ultimi, da quello che ho capito, hanno il compito di entrare in conduzione bypassando appunto la sezione di modulo (isola) che smette di dare il suo contributo normale, perchè appunto va in ombra.
Quando succede questo su un modulo e non sull'altro, siamo in presenza di un parallelo sbilanciato, perchè la tensione della stringa di celle viene rimpiazzata dalla caduta di tensione del diodo di bypass. Lo sbilanciamento è solo di tensione, perchè vi sono i diodi di blocco a impedire circolazioni inverse di corrente.
Ecco, l'idea che mi sono fatto è che questo sbilanciamento metta sotto stress l'impianto fotovoltaico ... è il mio dubbio.
Invece, collegando i 2 moduli in serie, in caso di ombreggiamento parziale, si avrebbe l'esclusione della sola stringa ombreggiata, il regolatore (sempre MPPT) semplicemente si cercherebbe un nuovo punto di massima potenza in base alla nuova tensione che leggerebbe e tutto dovrebbe funzionare senza stress.
Madò quanto che go scrito