in un gran numero di motori diesel marini standard la determinazione del numero dei giri la fa il regolatore, il regolatore (quindi la posizione della leva di comando) determina il numero dei giri, se al motore si richiede potenza, il numero dei giri tende a scendere, il regolatore aumenta la quantità di carburante inserito fino a tornare al numero di giri richiesto dalla posizione della leva; almeno nei motori marini che ho usato, con la leva in una determinata posizione in folle o a marcia inserita il numero dei giri è lo stesso (chiaro sempre restando nei limiti di potenza offerta dal motore); è quindi un regolatore ben diverso da quello delle automobili diesel, dove per esempio in salita 'si deve premere sull'acceleratore' per mantenere il numero dei giri
per tagliare la testa al toro e vedere se sia il caso col proprio motore, basta provare anche all'ormeggio in folle a un numero di giri normale, tipo 1500-2000, segnare la posizione della leva al millimetro, poi mettere la marcia e riportare la leva nella stessa posizione per vedere se torna allo stesso numero dei giri; il mio e tutti gli altri motori che ho provato rientrano in questa fattispecie, se ci sono motori con regolatori diversi sarebbe interessante saperlo perché magari le considerazioni possono essere diverse
quanto al consumo, il consumo dipende dalla potenza erogata, non dal numero di giri; nei motori marini (con il regolatore a giri costanti) quando si mette la leva della pompa di iniezione in un certa posizione si definisce il numero dei giri, il regolatore invierà tanto carburante quanto ce ne vuole per mantenere il numero dei giri fisso (sempre compatibilmente con la potenza richiesta, in sostanza non posso attaccare un'elica di nave a un motore a 10hp chiedendogli di mantenere il numero dei giri
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)
esempio banale: facendo girare il motore a 2000 giri in folle si ha un consumo, a marcia inserita se ne ha un altro, normale
Altro esempio: marcia avanti, si fa girare il motore a 2000 giri col mare piatto, si andrà a una certa velocità con un certo consumo;
viene il vento, motore ingranato si tirano su le vele e la barca va via col vento, il motore non accelera resta agli stessi giri, la potenza richiesta per girare l'elica si riduce, si riduce anche il consumo. Logico no ?
Oppure immaginando che a poppa ci sia una cima, un rimorchiatore la prende e comincia a tirarci in senso opposto, ci fa rallentare fino a far andare all'indietro, mentre non si tocca nulla in barca: supponendo un'elica 'tollerante'
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, il motore andrà sempre allo stesso numero di giri ma consumerà una caterva di più, proprio perché a parità di giri dovrà fornire una maggior potenza.
Fra il rimorchiatore che tira alla rovescia, il mare d'olio a marcia avanti e le vele che portano ci sono tutti i mille punti intermedi delle cause esterne che possono rallentare la barca: onde, vento, carena sporca, sovraccarico, ognuna delle quali aumenta il consumo.
In sostanza, per cercare di rendere l'idea: un'elica che gira è come se lanciasse un cilindro d'acqua all'indietro, se lo lancia su una barca che va in avanti fa meno fatica che se lo lancia in una barca che va all'indietro, se la velocità della barca cambia cambierà anche la potenza necessaria all'elica, quindi il consumo finale sarà diverso, torna no ?
Nella mia barca ho fatto decine di misure (carico il serbatoio sempre con le taniche, segno le ore, condizioni, ecc), prima di partire, quindi essenzialmente uscite entrate di porto, avevo una curva di consumo diciamo 'best' a intervalli di 200-250 giri, per mare piatto, carena pulita, senza carico eccetera insomma condizioni ideali.
Una volta in giro, siccome siamo partiti carichini bene, nuove misure in condizioni sempre perfette ma a barca carica, trovati altri valori di consumo.
Prima di attraversare, specie con l'incognita della zona di convergenza intertropicale, volevo un modo un po' più razionale di decisione sull'uso del motore.
Smotorate contro onda a vento, ancora misure. Motore solo per carico batterie, altri valori. Tornati in condizioni più normali, consumi più normali
Con delle curve più realistiche si riesce a decidere in modo più efficiente quando accendere, quando spegnere, quanti giri fare, quante miglia.
Poi per fortuna è arrivato il vento
I dati precisi li ho in barca, ma gli aumenti non sono per nulla da ridere: per esempio una volta ho dovuto tenere il motore bello su di giri per riuscire ad andare avanti contro una bella onda, il consumo (sempre confrontato a parità di giri) è davvero esploso, quando ho rifatto il pieno con le taniche son rimasto a bocca aperta da quante ne ho dovute mettere in più. Differenze non di 10-20%, ma molto molto di più, riguardero' i dati esatti ma dicendo 'il doppio' come ordine di grandezza non sono lontano.
Se poi ci si pensa, sono i casi più importanti: si spinge ben bene il motore per fare un certo pezzo in condizioni avverse, non è che sia il momento adatto per rendersi conto che sta consumando il doppio quindi ci mollerà a metà strada
Comunque sia, uno di quei casi in cui provare da sé, con il proprio motore, eccetera per vedere cosa succede dà molte più informazioni realistiche rispetto a tanti discorsi.
bv