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Versione completa: Angolo di apertura
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Citazione:Alpa550 ha scritto:
Claudio, schemi e tabelle a parte, credo dipenda molto dalle proporzioni tra le due vele:
secondo te , la star che ha randa grande e genoa piccolo segue gli stessi schemi del mio J24 che ha genoa enorme e randa da optimist? Wink

Si Luca, certamente l'interazione tra le due vele è molto diversa; mi sentirei di includere in questo contesto il tuo J24, mentre per la Star convengo sia un discorso a parte. Wink
ciao
Citazione:matteo45 ha scritto:

1) einstein, mi dai il link della tabella? dall' immagine riesco a ingrandire solo la parte in alto a sinistra, grazie..

2) ... comunque non si è parlato ancora di avere caduta di balumina del genoa simile a quella della randa, in modo da avere un venturi omogeneo dal basso in alto.

1) E' una scansione da un testo, comunque spiegami qual'è il problema.
2) Nel canale, Venturi è morto! Big Grin
ciao
Citazione:einstein ha scritto:
Citazione:matteo45 ha scritto:

1) einstein, mi dai il link della tabella? dall' immagine riesco a ingrandire solo la parte in alto a sinistra, grazie..

2) ... comunque non si è parlato ancora di avere caduta di balumina del genoa simile a quella della randa, in modo da avere un venturi omogeneo dal basso in alto.

1) E' una scansione da un testo, comunque spiegami qual'è il problema.
2) Nel canale, Venturi è morto! Big Grin

grazie, ora ho letto meglio... ma la base del modello è per un dodici metri, il vento reale è come quello apparente, 22gradi, pochino nel caso dello scafo usuale. Inoltre se l' apertura della vela è l' angolo tra l' asse barca e la corda della vela (il segmento orizzontale tra inferitura e balumina), con 7 gradi di caletttura fiocco e 12 di apertura fiocco, il fiocco con soli tre gradi (22-19) é normale che perda potenza.

Venturi è stramorto, ma la depressione sulla randa creata dal genoa migliora la portanza della randa. Inoltre un flusso regolare, laminare,con una fessura omogenea dal basso in alto tra interno genoa e sottovento randa, a me piace. Mi sembra anche di andare più forte, dimostrarlo non so ...Smile

ciao
Citazione:matteo45 ha scritto:


... ma la base del modello è per un dodici metri, il vento reale è come quello apparente, 22gradi, pochino nel caso dello scafo usuale. Inoltre se l' apertura della vela è l' angolo tra l' asse barca e la corda della vela (il segmento orizzontale tra inferitura e balumina), con 7 gradi di caletttura fiocco e 12 di apertura fiocco, il fiocco con soli tre gradi (22-19) é normale che perda potenza.

Il test è stato fatto,come detto sopra, ponendo l'asse del modellino a 22° nel flusso del vento, che corrisponde, tanto per fare un esempio, ad un angolo di vento apparente sulle vele di una barca che naviga a 6,3 nodi con reale di 8 nodi, non trovo niente di eccezionale in tutto ciò.
Per quanto riguarda il calettamento, è riferito alla base genoa e, poiché non esiste svergolamento, corrisponde all'angolo di apertura di tutta la vela, quindi, nel caso di regolazione ottimale: 22°-7°= 15°, a cui si somma la ridondanza d'attacco dovuta alla randa.
ciao
a questo punto sarei curioso di sapere il contrario cioè stringendo l'angolo del fiocco con i barberini che succede ...freno a mano???
Citazione:Hypnotic ha scritto:
a questo punto sarei curioso di sapere il contrario cioè stringendo l'angolo del fiocco con i barberini che succede ...freno a mano???

Se stringi l'angolo di un solo grado, vedi tabella dei 6° in alto a sx, la forza totale non cambia. Se invece, per esempio, stringiamo di 5° oltre la posizione corretta, avremo una diminuzione del flusso sul canale di ca il 60%, causando alte pressioni sul lato sottovento della randa, probabilmente più alte che sopravvento; in pratica la randa verrebbe a lavorare al rovescio, cioè risucchiata sopravvento piuttosto che sottovento. Questo fenomeno è conosciuto come back-wind (vento all'indietro), terminologia non corretta perché legata ancora al vecchio discorso Venturi, quando si credeva che il genoa scaricasse sulla randa, mentre invece la randa reagisce ad un aumento di pressione causato da una riduzione di velocità dell'aria nel canale per effetto della vela di prua.
Per concludere, anche in questo caso la randa aiuta la vela di prua (up-wash), ma meno che una regolazione corretta, quindi occhio a non esagerare con i tweakers.

ciao
(11-03-2012 22:43)bullo Ha scritto: [ -> ]C'è una cosa strana in quella tabella, l'angolo di apertura del fiocco, così lo chiamano no del genoa. i 12 m. SI sono delle barche strette e spostando tutto in fuori il punto di scotta, sulla falchetta arriva al massimo a 8°, li si arriva a 12°.
Io sono pratico, grande sovrapposizione 150%/160% randa più cazzata si può portare il boma al centro ma la randa deve avere un pò di svergolamento, parliamo di poco vento, altrimenti la balumina tira indietro, all'aumentare del vento scarello un pò altrimenti la barca s'ingavona non corre e scaroccia di più. Più la vela di prua è piccola, passando ai fiocchi la randa va lascata, più la vela di prua è distante, faccio l'esempio estremo del fiocco da tempesta, è come fosse una vela a se stante.
In pratica quello che ti dice se fai giusto o sbagliato è il log, spesso la randa è troppo cazzata e basta scarellare di qualche cm. per aumentare la velocità. l'angolo di apertura della vela di prua dipende dalla forza del vento più aumenta e più dovrebbe aumentare, per dare più potenza e vincere l'onda. L'angolo di apertura è un'opppppppinione.-

Riprendo questa vecchia discussione ( grazie einstein ) in quanto mi serve una precisazione su quanto affermato da Bullo e che mi trova d'accordo in linea di massima, ovvero chiedo : lascata di carrello o di scotta ....
Dalla figura in basso si nota come debba essere la distribuzione dei volumi in funzione del sormonto e mi pare di capire, ma chiedo conferma, che si tratti di una randa regolata col giusto svergolamento ma più bassa di carrello ...Smiley59
Che ve ne pare ...Smiley30
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