ciao a tutti, seguendo i vostri consigli ho quasi terminato le riparazioni delle parti marce del legno, adesso a breve dovrò procedere alla verniciatura dello scafo, ricordo che la barca è in lamellare di mogano, il rivenditore mi a consigliato la tecnica solita di dare del minio, e poi lo smalto, mentre io avevo ricevuto consigli sulla laminazione dello scafo con resina epossidica, potete aiutarmi a capire i pro e i contro?
I pro sono che se lasci il legno libero e protetto con procedimenti classici...hai una barca in legno!
Se la ricopri di fibra di vetro con epossidica non è piu una barca in legno!
L'acqua col tempo filtra ugualmente, e rimanendo imprigionata sotto la vetroresina tenderà a marcire il legno, a un certo punto tu ti renderai conto che per ripararla dovrai mettere mano al flessibile e che il lavoro sarebbe un impresa, percui noi ci troveremmo con un annuncio: 'vendesi barca in lamellare in ottime condizioni, scafo restaurato e ricoperto di epoxy'.
E ci sarà un altro fortunato armatore qui sul forum che chiederà come fare per riparare uno scafo marcio!
Qui in questo Forum troverai sempre quelli pro e quelli contro, io ti ricordo solo che tutte le barche realizzate in legno con il cuci e incolla, sono rivestite in vetroresina, e non sembra diano tutti sti problemi, certo, il legno deve essere sano e non marcio, in questo caso, se la barca fosse mia, chiederei consiglio a Mario Falci!
Quì
http://www.cantierino.it/AEsperienze/LILIAN/a.html c'è il restauto di un Lighniting in legno, che è stato rivestito in vetroresina da Stefano Guazzaroni!
Citazione:Montecelio ha scritto:
Qui in questo Forum troverai sempre quelli pro e quelli contro, io ti ricordo solo che tutte le barche realizzate in legno con il cuci e incolla, sono rivestite in vetroresina, e non sembra diano tutti sti problemi, certo, il legno deve essere sano e non marcio, in questo caso, se la barca fosse mia, chiederei consiglio a Mario Falci!
Quì http://www.cantierino.it/AEsperienze/LILIAN/a.html c'è il restauto di un Lighniting in legno, che è stato rivestito in vetroresina da Stefano Guazzaroni!
Non è esatto, non in vetroresina ma con tessuto di vetro e resina epossidica...che è diverso!!!
Comunque dal 'lontano' 2006 ad oggi la barca è ancora integra e naviga tranquillamente e anche se è ricoperta di tessuto di vetro e resina epossidica.
Non ci crederete ma è rimasta sempre di legno, più precisamente di Cedro rosso del Libano...speriamo bene!!!
Il 2006 NON è PER NIENTE lontano! ma io ti auguro che duri ancora a lungo.
Anche io ho fatto barche in cedro ed epossidica, ma quella è un altra storia è una tecnica costruttiva vera e propria e ha un suo perchè! mentre invece rivestire una barca in lamellare ha veramente poco senso, ovviamente si puo fare e finchè l'acqua non riesce ad infiltrarsi va benissimo....poi tanti auguri!
Per quanto riguarda il cuci e incolla lo stesso discorso, va bene perchè è un tipo di costruzione che permette di assemblare barchini di compensato in maniera relativamente facile anche per chi di tecnica costruttiva ne mastica poca, e l'epossidica serve ad impermeabilizzarle....
di fatto l'avvento delle resine epossidiche ha fatto nascere diversi 'maestri d'ascia' e permette a tanti di divertirsi a realizzare il proprio sogno di costruttore, ma una barca in legno fatta come si deve, sia in fasciame che in lamellare, andrebbe ristrutturata con sapienza usando il legno, non ha bisogno della plastificazione per durare nel tempo, e infatti non so perchè ma le barche in legno, anche le piu vecchie, sono sempre recuperabili, mentre al contrario quelle che sono state ricoperte di vetroresina quasi sempre sono da buttare dopo un certo numero di anni!
grazie ragazzi quindi mi consigliata la tecnica tradizionale, con minio e smalto e poi ogni anno revisione vero? un ulteriore domanda , le piccole imperfezioni posso stuccarle con stucco per legno? o c'è qualche prodotto specifico?
Citazione:Messaggio di carmine 83
ciao a tutti, seguendo i vostri consigli ho quasi terminato le riparazioni delle parti marce del legno, adesso a breve dovrò procedere alla verniciatura dello scafo, ricordo che la barca è in lamellare di mogano, il rivenditore mi a consigliato la tecnica solita di dare del minio, e poi lo smalto, mentre io avevo ricevuto consigli sulla laminazione dello scafo con resina epossidica, potete aiutarmi a capire i pro e i contro?
Quasi tutte le barche in legno con le quali ho avuto a che fare sono resinate, che non vuol dire che si sia applicato il tessuto, ma soltanto che al posto del minio si è saturato il poro con epoxy. Le poche barche che ho conosciuto trattate con minio e smalto hanno dovuto fare manutenzione più volte l'anno.
La vetroresina con il trattamento epossidico non centra niente.
Io uso epoxy e poliuretanica. Risultato dopo tre anni il legno non ha nessun difetto ne ammaloramento. Di più nun so!
Citazione:Estrovelico ha scritto:
Il 2006 NON è PER NIENTE lontano! ma io ti auguro che duri ancora a lungo.
Anche io ho fatto barche in cedro ed epossidica, ma quella è un altra storia è una tecnica costruttiva vera e propria e ha un suo perchè! mentre invece rivestire una barca in lamellare ha veramente poco senso, ovviamente si puo fare e finchè l'acqua non riesce ad infiltrarsi va benissimo....poi tanti auguri!
Per quanto riguarda il cuci e incolla lo stesso discorso, va bene perchè è un tipo di costruzione che permette di assemblare barchini di compensato in maniera relativamente facile anche per chi di tecnica costruttiva ne mastica poca, e l'epossidica serve ad impermeabilizzarle....
di fatto l'avvento delle resine epossidiche ha fatto nascere diversi 'maestri d'ascia' e permette a tanti di divertirsi a realizzare il proprio sogno di costruttore, ma una barca in legno fatta come si deve, sia in fasciame che in lamellare, andrebbe ristrutturata con sapienza usando il legno, non ha bisogno della plastificazione per durare nel tempo, e infatti non so perchè ma le barche in legno, anche le piu vecchie, sono sempre recuperabili, mentre al contrario quelle che sono state ricoperte di vetroresina quasi sempre sono da buttare dopo un certo numero di anni!
Ma per avere un confronto, tu l'opuscolo che sapientemente Cecchi realizza ogni anno l'hai mai visto? Non parla di tessuto. Parla semplicemente di saturare il poro con epoxy e nessuno considera l'epoxy plastica. Se il lavoro viene seguito con competenza il trattamento è valido e duraturo.
nel 1985 - ho, con amici, costruito una piccola serie di catamarani classe A, in stressed plywood da 2,8 mm rivestiti dentro e fuori con 115 gr di tessuto di vetro saturato con epoxy (16 kg per ogni scafo (lungo 5,50 mt) . L'esterno fondo epoxy e smalto poliuretanico.
Ad oggi le barche sono in perfette condizioni, hanno avuto ammaloramenti del compensato solo dove non sono state subito riparate.
Questa domanda è ricorrente. Io mi sono fatto una convinzione: se il fasciame in legno dello scafo é fatto da tavole di sezione importante allora non laminerei alcun tessuto, se invece lo scafo ha dei listelli di piccola sezione allora mettere tessuto dentro e fuori dello scafo equivale ad attuare la tecnica strip planking, che è una tecnica collaudata e validissima. Il motivo di questa differenza sta tutto nella capacitá del legno di cambiare dimensione in funzione della umiditá assorbita. Una barca con tavole importanti si comporta come una botte, che diventa stagna perchè le tavole esercitano una pressione reciproca che impedisce all'acqua di entrare.
Ecco, questa è gia una risposta sensata, perchè andare a ragionare con uno che ti dice se hai mai consultato l'opuscolo di Cecchi a me risulta difficile!
Lo strip planking è una tecnica costruttiva e ha un suo senso, se fatta correttamente, finchè il legno è completamente isolato e stagnato meticolosamente...ok nessun problema.
Mentre nella domanda che ha fatto Carmine83, lui ha parlato di 'laminazione' con epossidica!
Io finora ho solo visto delle barche marcire, sotto la stuoia di vetroresina, percui non mi sento di incoraggiare questa allegra abitudine!
Un barca in lamellare se ben costruita non ha nessun bisogno di essere rivestita di vetroresina....
non avrebbe nemmeno bisogno di essere impregnata con resina epossidica, ma a molti piace farlo, e visto che tutto sommato grossi danni non ne fa, tranne quello di sfogliarsi dopo tot tempo (parlo della parte immersa), se uno vuole farlo, ok.
Di sicuro il legno è un materiale che non necessita di particolari trattamenti di impregnazione, specie perchè al di fuori di una costruzione ex nuovo in strip o in compensato, ove si riesce a isolare completamente l'anima in legno.....solitamente è ben difficile se non impossibile rivestire una vecchia barca di legno con vetroresina e allo stesso tempo isolarla al 100x100.....percui dopo un po di tempo tutta l'acqua che è riuscita a filtrare ed è rimasta intrappolata all'interno, comincerà a fare il suo lavoro!
Con ciò non voglio convincere gli amanti dell'epoxy ed i numerosi fans di Cecchi....ognuno con la propria barca fa quello che vuole, ed è giusto che sia cosi, lo dico senza ironia.
Però posso dire che qualche barca di legno in vita mia l'ho avuta per le mani....e quelle in legno bene o male si restaurano sempre abbastanza facilmente, mentre quelle che sono state nelle mani del resinatore folle, spesso hanno guai tali che intervenire per sanarle è veramente un macello!
Non dimentichiamo che generalmente le barche in legno 'vetroresinate' non erano sane in partenza: sono in realtà barche già quasi marce che qualcuno ha tentato di 'salvare' in modo economico, non salvando un bel niente, ma semplicemente ritardando un po' il momento di buttare tutto.
Se uno pretende di avere la barca in legno a vista, 'nuda', deve anche accettare di dover effettuare calafataggio ogni anno, restauro completo e sostituzione delle parti ammalorate ogni 3-5 anni, fino a sostituire l'ossatura principale ogni 10-15 anni.
Oppure deve rassegnarsi a trattare il legno con tecniche moderne, come l'impregnazione con resina epossidica (che NON è vetroresina!) che penetra nelle fibre del legno, si solidifica ed impedisce all'acqua di entrare e farlo marcire.
Non è il massimo, ma è per me il compromesso più accettabile. Se penso a quanti sacrifici faccio per potermi dedicare qualche ora al restauro, poi pretendo che il mio lavoro duri il più a lungo possibile.
Citazione:frankiesns ha scritto:
Non dimentichiamo che generalmente le barche in legno 'vetroresinate' non erano sane in partenza: sono in realtà barche già quasi marce che qualcuno ha tentato di 'salvare' in modo economico, non salvando un bel niente, ma semplicemente ritardando un po' il momento di buttare tutto.
Se uno pretende di avere la barca in legno a vista, 'nuda', deve anche accettare di dover effettuare calafataggio ogni anno, restauro completo e sostituzione delle parti ammalorate ogni 3-5 anni, fino a sostituire l'ossatura principale ogni 10-15 anni.
Oppure deve rassegnarsi a trattare il legno con tecniche moderne, come l'impregnazione con resina epossidica (che NON è vetroresina!) che penetra nelle fibre del legno, si solidifica ed impedisce all'acqua di entrare e farlo marcire.
Non è il massimo, ma è per me il compromesso più accettabile. Se penso a quanti sacrifici faccio per potermi dedicare qualche ora al restauro, poi pretendo che il mio lavoro duri il più a lungo possibile.
Tu sei un pessimista....
...guarda che il legno non marcisce mica cosi facilmente!!
Conosco barche in legno che hanno piu di 40 anni e a parte qualche tratto della coperta che ogni tanto può saltar fuori che è da riprendere.....e di solito sono i punti dove ristagna l'acqua piovana....per il resto hanno l'opera viva immacolata!
Citazione:frankiesns ha scritto:
Non dimentichiamo che generalmente le barche in legno 'vetroresinate' non erano sane in partenza: sono in realtà barche già quasi marce che qualcuno ha tentato di 'salvare' in modo economico, non salvando un bel niente, ma semplicemente ritardando un po' il momento di buttare tutto.
Se uno pretende di avere la barca in legno a vista, 'nuda', deve anche accettare di dover effettuare calafataggio ogni anno, restauro completo e sostituzione delle parti ammalorate ogni 3-5 anni, fino a sostituire l'ossatura principale ogni 10-15 anni.
Oppure deve rassegnarsi a trattare il legno con tecniche moderne, come l'impregnazione con resina epossidica (che NON è vetroresina!) che penetra nelle fibre del legno, si solidifica ed impedisce all'acqua di entrare e farlo marcire.
Non è il massimo, ma è per me il compromesso più accettabile. Se penso a quanti sacrifici faccio per potermi dedicare qualche ora al restauro, poi pretendo che il mio lavoro duri il più a lungo possibile.
qui si rasenta il terrorismo psicologico!
la mia barca ha 48 anni e tutte le tavole di fasciame e le ordinate originali al loro posto. Trattata da sempre con metodo classico (minio, antivegetativa, smalti mono componente etc...) non fa una goccia d'acqua dall'opera viva.
La barca sta sempre in acqua, annualmente si tira in secca per rifare l'antivegetativa, ogni 2-3 anche il bianco delle fiancate, ogni 5 anni si rifà anche il fondo e ogni 10 la portiamo a legno completamente per un controllo generale, che sottolineo è un controllo non un restauro.
Di carpenteria una barca sana non ha bisogno, se la trascuri e ti marcisce sotto i piedi è ovvio che poi servano lavori pesanti. Ma se la barca è ben costruita una manutenzione ordinaria la mantiene in ottimo stato per l'eternità.
Per esperienza ad ogni modo ho visto molte più barche marcire da sopra che da sotto, uno scafo di legno anche 'nudo' in acqua salata resta lì per anni, la pioggia invece è disastrosa. i pochi lavori di carpenteria che abbiamo fatt5o si son resi necessari per colpa di infiltrazioni piovane che si son manifestate solo quando c'era poco da fare.
se vogliamo fare una classifica dei lavori di manutenzione più frequenti l'opera viva è parecchio in basso, in cima a tutto ci metterei il coppale in coperta dove praticamente non metti mai via il pennello, poi smontare e rimontare i winch...
saluti
Citazione:Estrovelico ha scritto:
Ecco, questa è gia una risposta sensata, perchè andare a ragionare con uno che ti dice se hai mai consultato l'opuscolo di Cecchi a me risulta difficile!
Grazie ora mi hai chiarito il tuo grado di competenza!
PS: facevo riferimento al opuscolo di Cecchi perché gratis e facilmente reperibile; se vuoi entrare nel argomento puoi leggere qualche libro di Lodigiani. E' molto tecnico per cui può darti sufficienti riscontri per l'argomento.
Forse ci saranno anche delle cose che ti sono chiare, ma non preoccuparti per la mia competenza, preoccupati della tua perchè è con quella che devi destreggiarti, non con la mia!
I vari opuscoli e libretti che citi li conoscono tutti, girano da un sacco di tempo e vanno benissimo per gli amanti del bricolage e del fai da te, e non lo dico per sminuirli...hanno aiutato tante persone come te a sentirsi dei veri maestri d'ascia solo per il fatto di aver catalizzato qualche barattolo di cecchi system, e tutto sommato è un fatto positivo, quando non sfocia nel fanatismo a tal punto da far dimenticare come si fa a lavorare il legno davvero, ma questo non credo che sia il tuo caso perchè mi sembra che la passione che ti anima ti abbia portato a conoscere tante cose in fatto di carpenteria navale.
Estrovelico, ne sai di sicuro a pacchi di barche e tutto il circo e l'abbiamo capito visto che non perdi occasione ad ogni messaggio per ricordarcelo, però hai un modo di dire le cose veramente irritante.
ps
(accetto insulti)
Citazione:velafun ha scritto:
Estrovelico, ne sai di sicuro a pacchi di barche e tutto il circo e l'abbiamo capito visto che non perdi occasione ad ogni messaggio per ricordarcelo, però hai un modo di dire le cose veramente irritante.
ps
(accetto insulti)
Citazione:velafun ha scritto:
Estrovelico, ne sai di sicuro a pacchi di barche e tutto il circo e l'abbiamo capito visto che non perdi occasione ad ogni messaggio per ricordarcelo, però hai un modo di dire le cose veramente irritante.
ps
(accetto insulti)
Perchè dovrei insultarti? Per il fatto che il mio modo di esprimermi ti sta antipatico? ma figurati!
Io dico quello che penso...e solitamente rispecchia la realtà, in giro è pieno di gente che dopo aver catalizzato un paio di kili di resina si crede di essere diventato un maestro d'ascia....lo dico con ironia, e anche se tramite tastiera non si vede, lo dico sorridendo e senza nessun tipo di astio nei confronti nessuno, ma è la verità sacrosanta!
E guarda caso questi super mega esperti, se provi a contraddirli si irritano subito!
Io non ne so a pacchi....ne so abbastanza, ma solo perchè è tutta la vita che lavoro in questo settore e mi sono sempre occupato di tutto quello che concerne la costruzione di una barca dalla A alla Z....
ma di imparare non si finisce mai, infatti contrariamente a quello che pensi tu, io cerco di imparare da tutti coloro con cui ho a che fare, e non mi irrito se qualcuno mi dimostra di essere piu preparato di me, anzi....