A proposito della scelta dello strallo -Trinchetta.
Sono stato ieri sulla barca di Giulio, un mio amico . First 50 che monta un sistema così:
trinchetta con strallo in tessile, vela autoportante issata da drizza e fissata con grillo al p. Mura. Stop
La drizza fa uno sforzo notevole, a parere mio , sulla puleggia dovuto all'angolo acuto. L'ha allestito così il cantiere. Secondo voi è ok?
Io ho preso in esame 3 soluzioni per la scelta che farò
1) KARVER HOOK con drizza in tessile e rollgen azionato dal pozzetto. Sistema piuttosto costoso.
2) utilizzo del foro predisposto da Beneteau (Clipper 411)per alloggiare una culla dove si colloca il martelletto dello strallo in acciaio, reso amovibile a livello del p. Mura dotato di tenditore. Un pò scomodo quando a riposo e ingombrante per l'acciaio. Sopra al martelletto la drizza già esistente scorrerebbe nella sua puleggia. Vela con garocci.
3) sempre utilizzo dello stesso dispositivo a culla+martelletto ma con strallo in tessile amovibile con tenditore o con paranchino per tesare la base + rinvio in pozzetto .
4) drizza con propria puleggia e vela autoportante contenente un proprio strallo nella ralinga, sempre amovibile e in maniera che si possa agganciare il p.Penna direttamente con la drizza e il P. Mura all'apposito golfare in coperta. COME ESDI FIRST 50
Sul mio 411 ho predisposto un dispositivo robusto che collega esternamente il golfare e sottostante un arridatoio fissato ad una piastra sulla paratia del gavone dell'ancora a prua. Mi dispiace non poter mostrare la foto perchè è un lavoro che ritengo molto ben fatto e non invasivo (pazienza).
Che mi consogliereste... nella scelta tenendo conto anche delle economie e quindi della riduzione delle spese?
Citazione:Messaggio di stevern
.. nella scelta tenendo conto anche delle economie e quindi della riduzione delle spese?
Non che io sia un rigger, ma se il tutto deve essere economico, la risposta te la sei già data, no?
Opzione 2: semplice ed economica.Punto.
Saluti
Bludiprua
Non sono mai salito su barche con lo stralletto per la trinchetta, ho però letto sia su Bolina sia su Fare Vela qualche consiglio: mi sembra che alla fine entrambi erano giunti alla conclusione di utilizzare uno strallo di tessile (che a riposo resta o a piede d'albero o alla base delle sartie, dipende da come hai il genoa) in quanto più flessibile e gestibile a riposo. Per ancorarlo invece suggerivano entrambi di usare un golfare ancorato a una paratia (sconsigliavano i lavori fai da te). Ponevano però entrambi il problema della presenza o meno delle volanti, che alla fine è il punto critico dell'installazione dello stralletto, bisogna assolutamente rivolgersi a un cantiere per scegliere a che altezza dell'albero fissare lo stralletto e se è necessario o meno aggiungere due volanti, nel caso vanno però diventerebbe un casino e si sa che le volanti sono ingestibili a equipaggio ridotto in caso di vento forte.
Citazione:deke ha scritto:
Non sono mai salito su barche con lo stralletto per la trinchetta, ho però letto sia su Bolina sia su Fare Vela qualche consiglio: mi sembra che alla fine entrambi erano giunti alla conclusione di utilizzare uno strallo di tessile (che a riposo resta o a piede d'albero o alla base delle sartie, dipende da come hai il genoa) in quanto più flessibile e gestibile a riposo. Per ancorarlo invece suggerivano entrambi di usare un golfare ancorato a una paratia (sconsigliavano i lavori fai da te). Ponevano però entrambi il problema della presenza o meno delle volanti, che alla fine è il punto critico dell'installazione dello stralletto, bisogna assolutamente rivolgersi a un cantiere per scegliere a che altezza dell'albero fissare lo stralletto e se è necessario o meno aggiungere due volanti, nel caso vanno però diventerebbe un casino e si sa che le volanti sono ingestibili a equipaggio ridotto in caso di vento forte.
Il consiglio del cantiere o dell'alberaio che ha allestito il rig è fondamentale. Io ho contattato Nemo il cui esperto, che dopo quasi vent'anni si ricordava benissimo l'armo in questione, mi ha fatto i calcoli per dirmi dove va intestato sull'albero lo strallo e dove e in che condizioni sarebbero state necessarie le volanti ( navigazione con grandi onde formate ), peraltro nel mio caso non obbligatorie visto che ho quattro sartie basse, consigliandomi di predisporre comunque gli attacchi per le mie future navigazioni oceaniche ????!!!!.
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Il tutto con risposta via email in un giorno.
Ovviamente forse con Beneteau sarà meno facile, ma in pratica il punto di attacco ce l'hai già devi solo sapere la questione volanti. Per la soluzione a me è stata raccomandata la due evitando il tessile. se cerchi nel forum trovi belle soluzioni per la messa a riposo dello strallo.
Citazione:borascura ha scritto:
Citazione:deke ha scritto:
Non sono mai salito su barche con lo stralletto per la trinchetta, ho però letto sia su Bolina sia su Fare Vela qualche consiglio: mi sembra che alla fine entrambi erano giunti alla conclusione di utilizzare uno strallo di tessile (che a riposo resta o a piede d'albero o alla base delle sartie, dipende da come hai il genoa) in quanto più flessibile e gestibile a riposo. Per ancorarlo invece suggerivano entrambi di usare un golfare ancorato a una paratia (sconsigliavano i lavori fai da te). Ponevano però entrambi il problema della presenza o meno delle volanti, che alla fine è il punto critico dell'installazione dello stralletto, bisogna assolutamente rivolgersi a un cantiere per scegliere a che altezza dell'albero fissare lo stralletto e se è necessario o meno aggiungere due volanti, nel caso vanno però diventerebbe un casino e si sa che le volanti sono ingestibili a equipaggio ridotto in caso di vento forte.
Il consiglio del cantiere o dell'alberaio che ha allestito il rig è fondamentale. Io ho contattato Nemo il cui esperto, che dopo quasi vent'anni si ricordava benissimo l'armo in questione, mi ha fatto i calcoli per dirmi dove va intestato sull'albero lo strallo e dove e in che condizioni sarebbero state necessarie le volanti ( navigazione con grandi onde formate ), peraltro nel mio caso non obbligatorie visto che ho quattro sartie basse, consigliandomi di predisporre comunque gli attacchi per le mie future navigazioni oceaniche ????!!!!.
Il tutto con risposta via email in un giorno.
Ovviamente forse con Beneteau sarà meno facile, ma in pratica il punto di attacco ce l'hai già devi solo sapere la questione volanti. Per la soluzione a me è stata raccomandata la due evitando il tessile. se cerchi nel forum trovi belle soluzioni per la messa a riposo dello strallo.
Grazie ne faccio tesoro e pian piano mi sto convincendo sulla decisione finale. B. Vento!
Io invece vorrei proprio passare al tessile perché lo stralletto batte troppo sull'albero, pesa e ingombra, ma vorrei mantenere la trinchetta a garrocci.
Consigli?
[size=3]<font face='Times New Roman]Quesiti: 1)è possibile murare lo strallo mobile sul musone di prua in acciaio?
2)il tesa strallo può essere quello usato dalle derive, tipo leva in acciaio a scatto?
Poi non capisco il termine vela autoportante....magari Stevern intendeva autovirante?
Grazie
[color='Times New Roman][/size]
2) lo stralletto verrebbe eventualmente usato per trinchetta o tormentina, vele da vento forte con un tessuto fatto per sopportare pressioni altissime, sulle derive non si raggiungono mai forze del genere... direi di evitare di costruire lo strallo da tempesta con pezzi per derive...
1) certo che puoi, devi però parlare con il velaio per farti fare un vela adatta che non sposti eccessivamente il centro velico
Yankee, in genere con la vela di trinchetta si vuole spostare il centro velico verso poppa ed in basso, per alleggerire la prua e diminuire lo sbandamento, quindi sarebbe meglio spostare il punto di mura verso poppa, vicino ad una paratia.
Per lo sgancio rapido si possono usare diversi sistemi, sia di produzione (Wichard, Nemo) sia artigianali, basta che siano dimensionati correttamente per il cavo.
Io penso che una vela di trinchetta debba essere cazzata a ferro, con meno catenaria possibile, poi penso anche che debba essere il più lontana posibile dallo strallo e dall'albero...per essere efficiente.
Una trinchetta autoportante dve essre assolutamente con hook....issarta con una drizza vuol dire avere un sacco che si riempie a ogni rollata e trasmette la sua propulsione non in sincronia con i movimenti della barca in condizioni difficili.
Sinceramente non credo che issare una trinchetta rollata su un frullino sia molto più semplice che ingarrocciarla a uno strallo in acciaio o in tessile se realizzato con materiale dal basso allungamento e vela con garrocci apposta......se non altro si lavora in basso e quando hai la cerata pesante e la barca che rolla, non è cosa da poco.
Citazione:yankee ha scritto:
[size=3]<font face='Times New Roman]Quesiti: 1)è possibile murare lo strallo mobile sul musone di prua in acciaio?
2)il tesa strallo può essere quello usato dalle derive, tipo leva in acciaio a scatto?
Poi non capisco il termine vela autoportante....magari Stevern intendeva autovirante?
Grazie
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per 'autoportante' si intende che il cavo è solidale con la vela
Citazione:zankipal ha scritto:
per 'autoportante' si intende che il cavo è solidale con la vela
Si, da ricordare però, che la tensione sulla vela dev'essere sempre svincolata da quella sul/i cavo/i.
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ciao
Ci sarà un motivo se il tecnico della Nemo, che sicuramente di questi lavori ne ha fatti più di noi, mi ha sconsigliato il tessile. Ha accennato a difficoltà di regolazione e corretta tensione strallo principale - strallo di trinchetta e aggiungo io, la complessità e il costo della vela che invece con normali garrocci a me sembra molto pratica. Poi non ho approfondito e ho accolto il suo consiglio. Per il posizionamento del cavo opterò per una soluzione che ho visto su una barca di Sciarrelli: discesa con un fermo plastica dura ed elastico il piu in alto possibile lungo la sartia alta, altro fermo a cinquanta settanta cm dalla coperta, curva morbida con fissaggio tenditore-terminale cavo alla sartia bassa di prua. Sarà necessaria una protezione nei primi centimetri di cavo in alto dove inevitabilmente tocca l'albero e sulla crocetta. Per chi non ha le quattro basse la soluzione di RMV2605D ( un nome facile da ricordare ) a me sembra veramente la più bella.
Ok avete dato molti consigli! Il 411 non ha bisogno di volanti! è armato in Ta e la posizione di penna è poco al di sotto del TA, nel rispetto del progetto di questa barca.
mi sto orientando psicologicamente verso la vela con garrocci, ma sono ancora indeciso sul materiale dello strallo. Direi che il tessile costa di più ma dura di meno. tuttavia si suppone di non farne un uso continuo dato il tipo di vela. Quindi tornerebbe più favorevole il fatto di averlo meno ingombrante quando è a riposto. Pian piano mi convincerò e dopodichè passerò alla fase pratica. Grazie ancora!
Io ho la 2, se a riposo metti un golfare 50 cm avanti alla sartia bassa non sbatte.