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Versione completa: Cera sul teak
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[quote]Neil ha scritto:
Sono tentato Cmq a farlo cominciando da zone di poco uso.
Il teak e' troppo secco per non fare qualcosa.
[/quote
Cere industriali, oli, ecc sono delle frazioni di distillazione del petrolio. Un olio lievemente essiccante come olio paglierino puó durare di più. Usa olio di vaselina enologico, ma poco, se no scurisce troppo. importante che i comenti in sika siano presto asciugati e bene se no imbratti troppo. Se vuoi sciogliere nell' olioo un pó di cera o un pó di olio di lino cotto, prova... Ma non esagerare
il teak va carteggiatttttooooooooooooo con rottorbitale e diski da 120! poi lavato bene con un prodotto sbiancante e protetivo ke non ricrd come si scrive ...domani appena arriv in cantiere controllo la confezz....e non usare porkerie sul teak che si rvina......
Citazione:toponautico ha scritto:
il teak va carteggiatttttooooooooooooo con rottorbitale e diski da 120! poi lavato bene con un prodotto sbiancante e protetivo ke non ricrd come si scrive ...domani appena arriv in cantiere controllo la confezz....e non usare porkerie sul teak che si rvina......

Un anno lo carteggi e l'anno dopo rifai la coperta? Magari non è economicissimo come trattamento ma il risultato è ottimo. Cool
Citazione:Franzdima ha scritto:
Citazione:toponautico ha scritto:
il teak va carteggiatttttooooooooooooo con rottorbitale e diski da 120! poi lavato bene con un prodotto sbiancante e protetivo ke non ricrd come si scrive ...domani appena arriv in cantiere controllo la confezz....e non usare porkerie sul teak che si rvina......

Un anno lo carteggi e l'anno dopo rifai la coperta? Magari non è economicissimo come trattamento ma il risultato è ottimo. Cool
Una leggera carteggiatura ogni anno, max due, mantiene la superficie livellata e compatta( stiamo parlando di asportare 1-2/10mm di materiale) fa in modo che carichi ed attriti incidano meno su singole unità di superficie.
Ioltre, non essendoci avallamenti che trattengano acqua e inquinanti atmosferici, la parte tenera del legno ne è meno aggredita.
Mancando avallamenti, durante la stagione invernale c'è meno acqua/umidità che, gelandosi di notte e sgelando di giorno, sgretoli il legno.
Inoltre l'avallamento delle parti più tenere fa mettere in rilievo le venature dure che quindi più facilmente possono essere mosse o strappate, sino ad una relativa maggiore profondità, dal calpestio.
Come sempre una costante e misurata manutenzione fa durare più le cose.
Bastava pensarci un attimo.
Citazione:Maro ha scritto:
Una leggera carteggiatura ogni anno, max due, mantiene la superficie livellata e compatta( stiamo parlando di asportare 1-2/10mm di materiale) fa in modo che carichi ed attriti incidano meno su singole unità di superficie.
Ioltre, non essendoci avallamenti che trattengano acqua e inquinanti atmosferici, la parte tenera del legno ne è meno aggredita.
Mancando avallamenti, durante la stagione invernale c'è meno acqua/umidità che, gelandosi di notte e sgelando di giorno, sgretoli il legno.
Inoltre l'avallamento delle parti più tenere fa mettere in rilievo le venature dure che quindi più facilmente possono essere mosse o strappate, sino ad una relativa maggiore profondità, dal calpestio.
Come sempre una costante e misurata manutenzione fa durare più le cose.
Bastava pensarci un attimo.
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Levando ogni anno 1mm di spessore ad un teak da 10mm vorrebbe dire che dopo 5 anni si ha un legno che è al minimo del suo spessore, quindi per l'anno successivo va rifatto.
Non credo assolutamente che un trattamento così aggressivo sia necessario e non ho notizia di armatori che scelgano questo trattamento con regolarità, solitamente viene svolto una volta ogni 15-20 anni.
1/10mm = 0,1mm
Maro probabilmente ha ragione. Io pero', pavido sicuramente, per levare uno o due decimi di mm di teak non userei una rotoorbitale con dischi da 120 a meno di non essere del mestiere *e* molto molto sicuro della mia bravura. Sono pavido al solito.
Infatti Maro ha ragione da vendere... 0,1/0,2 mm. è un lavoro di fino... con un po' di pazienza farlo non è un problema...
il problema è di chi usa (se sa usarla) la levigatrice...
In mani poco abituate scarterei la rotorbitale... ma anche la levigatrice normale...
opterei per un bel tampone in legno a misura di doga... e le passerei tutte ad una ad una... senza insistere troppo...
risultato garantito... CoolCoolCool
Citazione:Maro ha scritto:
1/10mm = 0,1mm

Ok, avevo frainteso, credevo 1mm su legno da 10mm.

Però mi associo con chi sostiene che serva troppa maestria per un lavoro del genereCool
I professionisti fanno la finitura con una 80 e roto (visto sulla mia)
Una 120, una orbitale ed un po' di attenzione sono strumenti alla portata di chiunque, eventualmente una grana più fine.
Un tampone largo come una doga non credo sia l'ideale, meglio se largo almeno due: distribuisce la pressione e facilita la complanarità.
O andare di pietra, come nella vecchia marineria.
non esageriamo....ho detto una carteggiata a 120 data bene ma senza consumare troppo(poi dipende da quanto e rovinato) , poi va curato ogni spesso con del protettivo,, ma NON OLIO DI TEAK O PORKERIE VARIEEEE.ma con prodotti come (io uso TEAK WONDER )prodotto 1 e prodotto 2 ,uno serve x eliminare tutto lo sporco dal teak ,va bagniatto con abbondanza e inzupatto di prodotto 1,va spazolato molto energicamente e lasciato agire x 10 minuti, poi ri lavato bene con acqua, e stesso procedimento x il prodotto 2...il teak sara sempre fresco e vivibile e pulito 'ci puoi mangiare' questo procedimento di lavaggio va fatto spesso x una maggior durata..io faccio cosi' e i miei clienti sono soddisfatti...ce anke teak 1 e 2 della veneziani e buono uguale...ps e non rovina le fughe del sikaflex!!!!!!
maro i professionisti con grana 80 ti consumano tutto! io faccio il carrozziere nautico e ti posso assicurare ke con la 80 mangia troppppo,,, vai tranq se e' x una pulita 120 o180 vanno bene ,ci metti piu tempo ma fai un buon lavoro fidati...Tongue
le doghe a una a una? fai i fossi cosi, va fatto a pezzi ampi x evitare di creare avvallamenti 0 fissi,mica ci devi piantare le patatte sul teak..gourmet ma ke lavoro fai????????? fatti non pugniette!!! non improvisatevi del mestiere fatte solo danni,a parole tutti bravi sono!!!!!!x carita' quante ne sentoSmiley14
Citazione:toponautico ha scritto:
le doghe a una a una? fai i fossi cosi, va fatto a pezzi ampi x evitare di creare avvallamenti 0 fissi,mica ci devi piantare le patatte sul teak..gourmet ma ke lavoro fai????????? fatti non pugniette!!! non improvisatevi del mestiere fatte solo danni,a parole tutti bravi sono!!!!!!x carita' quante ne sentoSmiley14

Tu sarai anche del mestiere... ma io quando ho voluto dare una ripassata al ponte della mia vecchia barca un po' trascurata ho fatto esattamente così ed il risultato è stato semplicemente perfetto...!!!
Il perchè della larghezza a una doga e non a due o 24... anche se è vero che a larghezza 2 si lavora in modo più equilibrato... (ma NON a 24 Smile )probabilmente non avete tenuto conto dell'avanbraccio del poverello che deve effettuare l'operazione...
Se qualcuno vuole provare a tirare un tampone larghezza 2 doghe per tutto il ponte... s'accomodi pure... ma gli conviene prepararsi con braccio bionico...

@ toponautico...
tu farai anche il carrozziere...
ma prima di chiedere agli altri che mestiere fanno...
impara l'umiltà... e non preoccuparti... ne avrai ancora tante da sentire... Buon vento...
Big GrinCoolBig Grin
le dimensioni delle doghe non centrano assolutamente nulla col metodo di carteggiatura,,,,sono uno molto umile x quello non mi permetto di dare consigli cosi campati x aria....cmq gourmet scusa x prima
Il teak e' un legno non particolarmente duro. Con una rotoorbitale e un disco da 120 (per tacere di quello da 80..!!) per togliere uno o due decimi ci vuole una mano non comune, che toponautico o maro sicuramente avranno, ma io e tanti altri, sospetto, no, per cui mi permettevo di suggerire metodo magari piu lungo ma piu sicuro, tutto li...
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Se Montecelio mi concede in via provvisoria ed una tantum la parafrasi del concetto...

'Sono lesponsabile solo di quello che avele sclitto io... non di quello che avele capito voi. Glazie!'
Citazione:toponautico ha scritto:
non esageriamo....ho detto una carteggiata a 120 data bene ma senza consumare troppo(poi dipende da quanto e rovinato) , poi va curato ogni spesso con del protettivo,, ma NON OLIO DI TEAK O PORKERIE VARIEEEE.ma con prodotti come (io uso TEAK WONDER )prodotto 1 e prodotto 2 ,uno serve x eliminare tutto lo sporco dal teak ,va bagniatto con abbondanza e inzupatto di prodotto 1,va spazolato molto energicamente e lasciato agire x 10 minuti, poi ri lavato bene con acqua, e stesso procedimento x il prodotto 2...il teak sara sempre fresco e vivibile e pulito 'ci puoi mangiare' questo procedimento di lavaggio va fatto spesso x una maggior durata..io faccio cosi' e i miei clienti sono soddisfatti...ce anke teak 1 e 2 della veneziani e buono uguale...ps e non rovina le fughe del sikaflex!!!!!!

Anche io uso teak wonder, il risultato è eccezionale. Ma dici che il teak wonder 3 (l'olio) fa male al legno od ai comenti?
masenonciavetenientedafareperchènonlofatedaunaltraparte??
Citazione:toponautico ha scritto:
le dimensioni delle doghe non centrano assolutamente nulla col metodo di carteggiatura,,,,sono uno molto umile x quello non mi permetto di dare consigli cosi campati x aria....cmq gourmet scusa x prima

Non c'entreranno col metodo... ma c'entrano sicuramente con l'olio di gomito... Big GrinBig GrinBig Grin (forse t'è sfuggito che stavamo parlando di levigare a mano...) Big GrinCoolBig Grin
Comunque qua la mano... le scuse son reciproche...
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