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Versione completa: Carichi su cime ormeggio
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Ho sempre saputo che un nodo più o meno dimezza il carico di una cima, quindi una piomba è sempre preferibile ad un nodo.

Premesso questo una cima passata a doppino come si comporta?

Ed in una scala di 'tenuta' dalla più bassa alla più alta come si piazzano i seguenti sistemi?

1) nodo di bitta in barca, nodo di bitta a terra (cima singola)

-
2) due nodi di bitta in barca + passaggio su anello/bitta a terra (doppino)

3) nodo di bitta in barca + gassa su anella a terra (o viceversa è uguale)

4) nodo di bitta in barca + gassa piombata su bitta a terra (o viceversa è uguale)

5) gassa piombata sia a terra che in barca (possibile solo nel proprio posto barca e preferibilmente con pontili galleggianti)

BV
Al di là delle varie considerazioni che possiamo fare, due cose sono certe, la riduzione della portata dei nodi rispetto alle impiombature e il fatto che un doppino deve avere sempre e comunque solo due punti di attacco e non tre.
Quindi se parte da una galloccia in barca e va all'anello in banchina, deve tornare alla stessa galloccia, altrimenti col brandeggio e beccheggio la cima si logora presto in corrispondenza dell'anello.
Stessa cosa vale per il punto di fissaggio in banchina.
In barca non ho bitte e neanche sul pontile. Sul pontile galleggiante ho degli anelli, alla cima sull'anello faccio un nodo d'ancorotto con tripla passata, propio perchè la cima sfrega e si usura, meglio sarebbe fare l'impiombatura con redancia così l'angolo che fa la cima rimane più ampio. Dove sono ormeggiato lo specchio acqueo è tranquillo, come essere dentro una chiesa. Certo che di bitte sulle barche ne vedo ben poche.
Nodo di galloccia e sei più contento?

Le bitte sono un'opppinione!

BV

PS: non hai risposto a nulla di quello che chiedevo, intervento utile!! 42
Al di la del logoramento dovuto a strofinio ( che va ovviamente evitato ) credo che, in termini teorici, vada calcolato un dimezzamento del carico di rottura per ogni nodo effettuato sulla cima.
la 5 è ovviamente la situazione migliore, se non troppo a corto.
Le altre bene o male s equivalgono, forse la 4 un tantino sopra le altre. il punto debole in questi casi è la bocca di rancio più che la terminazione.
non ho le info per farti una classifica,

però le cime che tengono la barca legata al pontile galleggiante le ho preparate tutte
con asola impiombata da una parte e cima libera per nodo (a sx il pontile e la barca hanno entranbi bitta/galloccia)
invece a destra il pontile ha l'anello e li uso gassa con 2 giri di cima sull'anello e nodo bitta a bordo.

tutte hanno sempre un'estremità da legare (a bordo o sul pontile) così da poter regolare l'ormeggio in caso di necessità
Mutuando dalle mie conoscenze in arrampicata e alpinismo sono propenso a ritenere come principio base che una cima a doppino chiuso da un nodo conserva lo stesso carico della cima singola senza nodi. Il nodo dimezza il carico, lo sdoppiamento a doppino compensa la perdita ripartendo il carico su due assi. In realtà si ha una leggera perdita di carico in corrispondenza del punto di trazione sull'anello in cui passa il doppino, ma è trascurabile.


La cima avvolta con il nodo di bitta dissipa in atrito la trazione in più punti della galloccia e zone della stessa cima dando un risultato migliore rispetto al nodo che tende a strozzare e tagliare la cima in un unico punto dimezzando il carico.
Sulla bitta, con giri fatti ad arte, hai una perdita trascurabile, sicuramente meno problematica della tenuta dei bulloni della galloccia che rimangono il vero punto debole.

Usando cime di dimensioni corrette il nodo di di bitta e il punto di passaggio del doppino nell'anello, a differenza del nodo che ti dimezza sempre drasticamente il carico, non costituiscono una variabile significativa.


1) nodo di bitta in barca, nodo di bitta a terra (cima singola)
Conservi quasi il 100% del carico di rottura. calcola una diminuzione in corrispondenza delle bitte, ma non così drastica come un nodo.
2) due nodi di bitta in barca + passaggio su anello/bitta a terra (doppino)
Raddoppi quasi la tenuta della cima del sistema rispetto alla situazione 1).
3) nodo di bitta in barca + gassa su anella a terra (o viceversa è uguale)
dimezzi il carico della cima a causa del nodo della gassa

4) nodo di bitta in barca + gassa piombata su bitta a terra (o viceversa è uguale)
come situazione 1) leggera perdita di carico trascurabile su bitta e impiombatura gassa

5) gassa piombata sia a terra che in barca (possibile solo nel proprio posto barca e preferibilmente con pontili galleggianti)
come 1 e 4
Se può essere di aiuto:
http://www.slideshare.net/Frapec/catena-assicurazione

slide n. 17
Citazione:Blu ha scritto:

2) due nodi di bitta in barca + passaggio su anello/bitta a terra (doppino)
Raddoppi quasi la tenuta della cima rispetto alla situazione 1).

Direi che mi torna tutto tranne questo (nel senso che non riesco a capirlo).

La cima (facendo l'esempio dell'anello) in quel punto lavora di taglio su una superficie piuttosto ridotta, come può raddoppiare il suo carico di lavoro (o dimezzare lo sforzo che è la stessa cosa)?

Mi sfugge qualcosa Blush

BV
Citazione:anonimone ha scritto:
Citazione:Blu ha scritto:

2) due nodi di bitta in barca + passaggio su anello/bitta a terra (doppino)
Raddoppi quasi la tenuta della cima rispetto alla situazione 1).

Direi che mi torna tutto tranne questo (nel senso che non riesco a capirlo).

La cima (facendo l'esempio dell'anello) in quel punto lavora di taglio su una superficie piuttosto ridotta, come può raddoppiare il suo carico di lavoro (o dimezzare lo sforzo che è la stessa cosa)?

Mi sfugge qualcosa Blush

BV

Hai ragione !
Mi sono espresso male, sostituisci 'sistema' a cima.....bisogna parlare di tenuta del sistema e non della cima, che tiene quanto è stata progettata di fare...

Il carico sull'anello è sempre identico sia con cima singola che doppia, solo che questo è ripartito su due bracci 50% ciascuno.

Gli anelli di cima hanno un carico di rottura pari a quello del ramo più debole (quello con il nodo se lo fai) moltiplicato per il numero di rami.

Spigoli vivi o strozzature riducono il carico di un fattore da 0,10 a 0,50 a seconda di diametro, spigolosità, ruvidità ecc.
L'anello tradizionale di ormeggio ha impatto quasi nullo,ma prudenzialmente, a fare i pignoli....calcolerei tra 0.10-0.20,

Esempio, trascurando la perdita sull'anello.

Trazione 1000 kg sull'anello, carico di rottura cima 1000 kg.

A) Se fai un nodo il carico di rottura della cima si riduce con fattore 0,5, ovvero passa a 500 kg e si trancia sul nodo (anello della gassa)

B) se fai un anello a doppino chiuso da un nodo (caso teorico, non si usa in barca ....) il ramo debole con nodo tiene 500 kg che moltiplicati per il numero dei rami (2) torna a darti 1000 kg di tenuta del sistema. Con il doppino mantieni il carico della cima singola.

C) se fai un doppino senza nodi (andata e ritorno dalla bitta)non hai un ramo debole, ogni ramo tiene 1000 kg, che moltiplicati per il numero dei rami fanno un sistema da 2000 kg. Il doppio della tenuta della cima singola.

La cima l'avrai scelta in funzione del carico di trazione della tua barca.
Introduci un fattore di rottura in diminuzione 0.15-0.20 per atrito sull'anello (dipende da diametro anello e cima, più è largo e meno si strozza/taglia) e sei comunque entro il limiti di rottura della cima a parità di trazione.
Ma chettefrega? Vuoi risparmiare sulla sezione del cavo di ormeggio? Big Grin
A me la soluzione che piace di più è la 1)
A me in viaggio piace di più la due, per tenuta e praticità a salpare.

Al mio ormeggio cima unica impiombata con redancia e grillo al pontile, altro capo su galloccia.
Citazione:Blu ha scritto:
Citazione:anonimone ha scritto:
Citazione:Blu ha scritto:

2) due nodi di bitta in barca + passaggio su anello/bitta a terra (doppino)
Raddoppi quasi la tenuta della cima rispetto alla situazione 1). http://forum.amicidellavela.it/Immagini/icon_mi_4.gif

Direi che mi torna tutto tranne questo (nel senso che non riesco a capirlo).

La cima (facendo l'esempio dell'anello) in quel punto lavora di taglio su una superficie piuttosto ridotta, come può raddoppiare il suo carico di lavoro (o dimezzare lo sforzo che è la stessa cosa)?

Mi sfugge qualcosa Blush

BV

Esempio, trascurando la perdita sull'anello.

Trazione 1000 kg sull'anello, carico di rottura cima 1000 kg.

C) se fai un doppino senza nodi (andata e ritorno dalla bitta)non hai un ramo debole, ogni ramo tiene 1000 kg, che moltiplicati per il numero dei rami fanno un sistema da 2000 kg. Il doppio della tenuta della cima singola.
Errore.
La cima ha un CR di 1000 kg, quindi non appena applichi 500 kg su ognuno dei due bracci, la cima si rompe sul punto di contatto sull'anello.
Questo in teoria. In pratica anche meno perchè se il raggio di curvatura attorno all'anello è molto stretto (meno di 5-8 volte il diametro della cima) in quel punto lavorano solo le fibre della cima che si trovano all'esterno, mentre quelle all'interno lavoranoa compressione e quindi non supportano il carico.
Citazione:sailor13 ha scritto:
La cima ha un CR di 1000 kg, quindi non appena applichi 500 kg su ognuno dei due bracci, la cima si rompe sul punto di contatto sull'anello.
Questo in teoria. In pratica anche meno perchè se il raggio di curvatura attorno all'anello è molto stretto (meno di 5-8 volte il diametro della cima) in quel punto lavorano solo le fibre della cima che si trovano all'esterno, mentre quelle all'interno lavoranoa compressione e quindi non supportano il carico.

E se invece che a doppino faccio un paio di giri attorno all'anello?
Citazione:ghibli4 ha scritto:
Citazione:sailor13 ha scritto:
La cima ha un CR di 1000 kg, quindi non appena applichi 500 kg su ognuno dei due bracci, la cima si rompe sul punto di contatto sull'anello.
Questo in teoria. In pratica anche meno perchè se il raggio di curvatura attorno all'anello è molto stretto (meno di 5-8 volte il diametro della cima) in quel punto lavorano solo le fibre della cima che si trovano all'esterno, mentre quelle all'interno lavoranoa compressione e quindi non supportano il carico.

E se invece che a doppino faccio un paio di giri attorno all'anello?
Stessa cosa, stesso carico su ciascuna cima del doppino, stessa strozzatura, stessa tensione della cima dul raggio esterno a ridosso dell'anello
Citazione:sailor13 ha scritto:
Citazione:Blu ha scritto:
Citazione:anonimone ha scritto:
Citazione:Blu ha scritto:

2) due nodi di bitta in barca + passaggio su anello/bitta a terra (doppino)
Raddoppi quasi la tenuta della cima rispetto alla situazione 1). http://forum.amicidellavela.it/Immagini/icon_mi_4.gif

Direi che mi torna tutto tranne questo (nel senso che non riesco a capirlo).

La cima (facendo l'esempio dell'anello) in quel punto lavora di taglio su una superficie piuttosto ridotta, come può raddoppiare il suo carico di lavoro (o dimezzare lo sforzo che è la stessa cosa)?

Mi sfugge qualcosa Blush

BV

Esempio, trascurando la perdita sull'anello.

Trazione 1000 kg sull'anello, carico di rottura cima 1000 kg.

C) se fai un doppino senza nodi (andata e ritorno dalla bitta)non hai un ramo debole, ogni ramo tiene 1000 kg, che moltiplicati per il numero dei rami fanno un sistema da 2000 kg. Il doppio della tenuta della cima singola.
Errore.
La cima ha un CR di 1000 kg, quindi non appena applichi 500 kg su ognuno dei due bracci, la cima si rompe sul punto di contatto sull'anello.
Questo in teoria. In pratica anche meno perchè se il raggio di curvatura attorno all'anello è molto stretto (meno di 5-8 volte il diametro della cima) in quel punto lavorano solo le fibre della cima che si trovano all'esterno, mentre quelle all'interno lavoranoa compressione e quindi non supportano il carico.

Forse non raddoppi, effettivamente.
Ma non sono sicuro che si rompa.
Il principio da cui partivo nel ragionamento è che un loop ha tenuta pari alla somma dei due rami (il ramo più debole x n. rami, meno il fattore di riduzione dato dalla strozzatura sull'anello.

Se assumiamo un fattore strozzatura de 50% (ovvero massimo, ma secondo me su anello classico è inferiore) ottengo:

1000 kg per ramo x 2 = 2.000 kg,
2000 x 0,5 = 1000
e conservo il cr originario.

Effettivamente non raddoppio la tenuta, come rileva Sailor 13, ma sono allo stesso carico (+ o -) della cima singola.
Conclusione, se il ragionamento è corretto, meglio un loop che un nodo.

Cosa ne pensi ?
perche mettere il doppio di cima se non serve? Basta una cima con gassa impiombata all' estremità e delle galloce di dimensioni generose a bordo.
Il doppino dovrebbe essere utilizzato per ormeggi temporanei o insicuri, in modo da esser mollato velocemente, oppure si predispone al momento di lasciare l'ormeggio per poter portare a bordo cime di ormeggio e passerella quando non c'è assistenza a terra.
Citazione:sailor13 ha scritto:
perche mettere il doppio di cima se non serve? Basta una cima con gassa impiombata all' estremità e delle galloce di dimensioni generose a bordo.
Il doppino dovrebbe essere utilizzato per ormeggi temporanei o insicuri, in modo da esser mollato velocemente, oppure si predispone al momento di lasciare l'ormeggio per poter portare a bordo cime di ormeggio e passerella quando non c'è assistenza a terra.

Sono d'accordo, l'ho evidenziato in un passaggio sopra.
Ma ormai mi sono/ci siamo addentrati nella teoria... pur con qualche errore
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