Lo ripropongo ex novo perchè può essere interessante anche per chi può non essere interessato al solo albero in carbonio....
Il sistema 'Roll out/roll in' Baltic si basa su un programma che stabilisce le differenze di peso, sforzi, ecc sullo stesso progetto al variare di molte componenti(materiali, tecniche costruttive).Senza snaturare lo stesso.....Anche se poi alla fine bisogna fermarsi..per non superare i limiti di resistenza struttura e per non alterare troppo le linee d'acqua, che comunque sono molto più flessibili di quello che si pensa, quando ben disegnate....
La barca viene divisa in diversi 'componenti'
Scafo.....coperta.....chiglia.....timone.....albero, boma rigging,....attrezzatura di coperta,....vele....interni.....impianti.....accessori. (scusate vado un pò a memoria, il programma mi è rimasto nel vecchio pc che non riesco a riattivare, posso essermi scordato qualcosa, ma il concetto è la cosa importante).
In fase di progettazione una volta stabilito disegno, linee, ecc vengono stabiliti aluni parametri fissi.
Rapporto peso/zavorra,
Superfice velica per ottenere certe prestazioni,
Albero coerente per sopportare tale superfice,
Misure delle manovre per manovrare il tutto.
Normalmente il rapporto peso zavorra è sul 40/45%.
Cosa veramente importante viene stabilito un indice di sicurezza, diciamo meglio di ROBUSTEZZA, che trattandosi di Baltic è elevato.
Da qua si comincia ...
Partiamo dell'indice di 'Robustezza'... stabilito questo diciamo 100..., gli ingegneri calcolano che per ottenerlo con una costruzione normale (per B) con vetro uni e bidirezionale e resina epossidica occorrono un numero X di pelli per lo scafo (logicamente variano a seconda della parte di scafo, saranno un numero maggiore sul fondo, minore salendo in alto sulle murate..), poi vengono calcolati i vari rinforzi, madieri, longheroni ecc.
Automaticamente viene fuori il peso dello scafo,
Lo stesso viene fatto per la coperta.
Poi si passa agli interni
Poi agli impianti.Idraulico, elettrico, gas..Acqua compresi serbatoi
Motore, compreso serbatoio
Alla fine viene calcolato sul totale ottenuto il tipo di albero, sartiame,vele (dimensione e peso)
Infine chiglia.....diciamo 43% quindi 4300kg
A questo punto abbiamo un peso totale, coerente praticamente reale ....dove tutto è parametrato su quell'indice di robustezza....
Diciamo che alla fine questa barca completa peserà 10000kg.
quando leggo queste cose la passione si ingrossa.
Se posso: loro, i baltici (di cantiere), mettono a disposizione dei progettisti dei valori di peso molto prossimi alla realtà avendo negli anni creato una banca dati enorme e molto dettagliata. Perfino i costi finali con le ore lavoro sono molto prossime alla realtà. Un bel fare sia per i progettisti che soprattutto per il cliente finale.
La cosa che più mi ha impressionato è:
'If you make weight savings in one place, you can save weight in other areas too' da Baltic.
Una frase che ai regatanti dice tanto, ma forse ai croceristi/fannulloni come me può dire nulla o quasi nulla.
Invece è il fondamento del cerchio finnico, della Baltic e non solo Baltic.
Da qui, secondo me, partono le tabelle scriventi o i ragionamenti finnici/vismariani del Velista qui sopra.
Ma se non altro è un modo a mio avviso molto onesto di studiare il meccanismo che lega robustezza/sicurezza/leggerezza/prestazione (un cerchio unico, senza interruzione alcuna). Dove per prestazione non è solo un puro fatto di velocità, ma anche come si veleggia bene per mare.
A questo punto cominciamo a sostituire la costruzione tradizionale con un bel sandwich di vetro uni/bi e epoxy (che poi è la normalità Baltic)...BEN INTESO senza diminuire l'indice di robustezza.
Nello schema il peso dello scafo cala, non cala quello della coperta già considerata in sandwich....
Ma a questo punto la barca non pesa più 10000kg ma diciamo 9500kg.....ma allora non ci sarà più bisogno di 4300kg di chiglia ma ne basteranno 4085....totale peso barca 9285kg....Finita qua?....Noooo la barca ha perso il 7,7%...potremmo fare un albero appena più leggero, mettere vele appena più piccole per ottenere le stesse prestazioni.....Qua entra in ballo un altro fattore iportante ..l'armatore.....Ci sarà chi sceglie una strada, 'ottimizziamo' un altro lasciamo come è...
Per semplicità evitiamo tanti passaggi, ma diciamo che questi possono essere....
Scafo in sandwich 'normale' e coperta in sandwich di carbonio....(cala il peso in alto)
Scafo e coperta in sandwich di carbonio, interni tradizionali
Scafo, coperta in carbonio ed interni in carbonio rivestiti in essenza di legno....
Infine il top: scafo,coperta in preimpegnati di carbonio, serbatoi e interni (vedi sopra) strutturali in carbonio.
Per fare il vero ragionamento roll out prenderemo questa ultima configurazione, tenendo conto che vale perfettamente per tutti i passaggi intermedi....
se posso: chi ha un barchino non così avanzato, può in ogni caso applicare dei ragionamenti a cerchio chiuso anche sulla propria, che sia di legno o vetroresina; rispettando il più possibile il progetto per cui è nata, con tutti gli evidenti limiti, ma stando attenti a non mettercene altri che non fanno altro che peggiorare la situazione a vela e quindi pregiudicarne la sicurezza.
Bhe certamente si può cercare di fare piccole variazioni, ma per stare nei parametri di robustezza, è necessario sapere ..questi parametri, vedere la costruzione. Sinceramente non la vedo una cosa semplice. Qua si presuppone di fare queste 'variazioni' prima di costruire......Però Volapiuk si spieghi meglio per favore....
Andiamo avanti.
Al top del top abbiamo la costruzione in preimpregnato ecc ecc.
Diciamo che fra scafo, coperta e risparmio di zavorra abbiamo risparmiato 2500kg....
Abbiamo risparmiato (diciamo) 1500kg di scafo coperta, 1075 kg di chiglia il resto fra albero, attrezzature (winch più piccoli per vele più piccole, per dirne una),motore più piccolo ...
Sembrerebbe finita qua, ma....avendo una chiglia notevolmente più leggera, un albero, più leggero, attrezzatura più leggera, motore più leggero.....pur rimanendo nel parametro 100, tutta la struttura potrà ulteriormente essere alleggerita.....quindi...potremo avere una chiglia più leggera.....questo è in realtà il vero 'Roll out', che potrà andare avanti fino al momento che il fattore 100..non diventa 99.....Quando si scopre questo. STOP.
E' chiaro che questa è una estremizzazione, un buon lavoro di ingegneria riduce ad uno i passaggi.
Ma viene fuori anche un aspetto molto importante.....durante questo Roll Out io posso fare una scelta...posso rimanere sul fattore 100 se voglio privilegiare al massimo le prestazioni, ma posso anche fermarmi un passaggio prima e portare il fattore 100 a 101/102/103, pur avendo ottenuto un grande risparmio di peso.Quindi aumentare la robustezza ed alla fine si può anche dire che una barca leggera è più robusta di una pesante....
Il risultato finale...una barca più robusta, più facile (meno vela),più divertente....
anche se a noi tanta vela soprattutto in poppa piace....
d.
Bhe abbastanza comprensibile...allora un kg in più di materiale e 2mq in più di vela il fattore 100 rimane...Questo è il sistema roll out.....
aggiudicato ci sto....
d.
Potrebbe essere un bell'esercizio sul 42....
Citazione:aleufo ha scritto:
Bhe certamente si può cercare di fare piccole variazioni, ma per stare nei parametri di robustezza, è necessario sapere ..questi parametri, vedere la costruzione. Sinceramente non la vedo una cosa semplice. Qua si presuppone di fare queste 'variazioni' prima di costruire......Però Volapiuk si spieghi meglio per favore....
ho preso in prestito questo Vostro modo di ragionare, per guardare/ammirare i barchini in modo un pò più severo (ma anche per un mio fatto personale, ripeto da crocierista). A me piacciono (da sempre) le belle barche, i bei progetti. Una vela tanto per, no grazie, quindi non rientra nel ragionamento (facessero quello che vogliono). Però vedo molte volte dei bei barchini rovinati dai propri armatori. Ma non ho mai capito fino in fondo perchè la cosa non andava bene: insomma un tempo la reputavo solo una storpiatura, una bruttura estetica, una oscenità, un insulto alla vela, un rendere le barche delle case. Ecco che oggi posso dire di capire anche un fatto molto più importante: pregiudicare un progetto e renderlo anche non sicuro.
Insomma il cerchio va rispettato (ogni progetto ha il suo cerchio: proporzionato in pesi, baricentro, momenti di inerzia) e piazzare pesi ovunque e dove capita proprio non sta nè in cielo nè in terra.
Questo è un ragionamento corretto per me. Però attenzione. se posso, i progetti industriali...hanno a vpòte un pregio....la non accuratezza di progetto. Barche tipo GS, Comet, ed altre possono avere vari utilizzi..pura crociera, charter, crociera regata.....per questo non possono essere perfette per uno sola di queste attività, ma devono essere ' mediamente' buone.....
mi permetta: bei progetti, solo quelli. Dal legno al carbonio. Se è un bel progetto, il barchino a vela lo dice e lo fa capire che non va bene la storpiatura, se perdona la storpiatura non rietra nel bel progetto, non ha sensibilità.
ma può anche essere che l'armatore non sente, è sordo, non ha tatto - in tal caso ci vuole il motoscafo o una barca con palo, mai il bel progetto.
Mi citi, mi evidenzi per cortesia alcuni bei progetti...
Sulla sordità, aggiunta alla cecità spesso è causata anche da mancanza di giuste informazioni e spesso da vetusti ed obsoleti pregiudizi....e sorpassate considerazioni....
Citazione:aleufo ha scritto:
Mi citi, mi evidenzi per cortesia alcuni bei progetti...
Sulla sordità, aggiunta alla cecità spesso è causata anche da mancanza di giuste informazioni e spesso da vetusti ed obsoleti pregiudizi....e sorpassate considerazioni....
Lei mi stuzzica sa ... potrei stupirla.
tipo....il Mirage di Stefini?
tipo il contender ex Sir Galahad ... rimanendo sempre sul bel lamellare.
ah! allora avevo indovinato il genere