Noi siamo amatori, conosciamo le nostre barche e mediamente abbiamo un buon numero di ore di navigazione , di ormeggi e di ancoraggi. Quelli sono charteristi. Poca esperienza, poco manico, non conoscono le barche ecc.... ecc....
Se anche noi facessimo quelle fesserie sarebbe proprio grave.
Io sono entrato in quel porto con 40 nodi veri (vedi foto) un buon mezzo metro di onda di risacca.
Equipaggio io e mia moglie. Entrati di prua con l'equipaggio delle barca sopravvento che ci aspettava con trappa in mano. 20 secondi e eravamo in sicurezza.
Ma vale quanto detto sopra.
un saluto

ORMEGGIARE DI PRUA NON E' REATO!
IN NESSUN PORTO E IN NESSUNA NAZIONE!!!
...tutto il resto sono chiacchere da
banchina [oppsss, ma è proprio qui che siamo

Citazione:Observer ha scritto:
ORMEGGIARE DI PRUA NON E' REATO!
IN NESSUN PORTO E IN NESSUNA NAZIONE!!!
...tutto il resto sono chiacchere da banchina [oppsss, ma è proprio qui che siamo
Dirò di più, negli anni '70 , quando ho imparato (poco)a navigare a vela in Sardegna e Corsica, solo i motoscafi ormeggiavano di poppa. Il 90 % delle barche a vela solo di prua.La regola era che la parte nobile della barca (timone ed elica) devono stare lontani da ogni possibile rischio di contatto.
Forse i velisti , poi, invidiando i motoscafari, li hanno imitati.


un saluto
Mia personale opinione, questa è una classica situazione da affrontare risalendo con prua al vento, (regolando la velocità) distanza dai corpi morti circa 2-3 metri.
Destinare due uomini una prua, pronto a prendere il corpo morto, l'altro a poppa pronto a lanciare la cima a terra.
Giunti con l'albero al traverso della barca ormeggiata, virare a sinistra con l'accortezza di tenere la prua inclinata al vento.
Nel momento che si decide di virare, inserire la retro marcia al minimo.
Nel caso riportato, se non sbaglio è un'elica destrosa, avremo quindi un assecondamento della poppa a sinistra, con la prua che viene tirata su dal vento.
Controllare rapidamente quanto morde l'elica, regolare a colpetti la retro (senza mai esagerare) per entrare al posto.
La manovra in poppa, richiede buona sensibilità, anche senza vento, serve precisione e rapidità.
Purtroppo oggi si vedono quasi sempre manovre in retro partendo da lontano (come i gamberi .. dietro al timone senza guardare la prua) questo può semplificare in condizioni normali, ma appena le condizioni cambiano (corridoi stretti, vento ecc) manca la pratica per farla di prua con virata.
Ormeggio con prua in banchina, il più semplice (non sempre)... però bisogna tener conto che molte volte ci sono persone e cani che non riescono a scendere d prua, anche loro hanno il diritto di andare a terra

.
BV
Per la scelta dell'ormeggio di poppa, oltre a tener conto di persone e cani che hanno difficoltà di scendere da prua, bisogna tener conto dell'elica che si ha: se è una a becco d'anatra, che non sai mai se e quando si aprirà in retro, fidarsi di andare in banchina di prua è come giocar alla roulette russa con 5 colpi nel tamburo!

Comunque quelli non sono 40 nodi, fuori saranno 30 sotto raffica e dove stanno ormeggiando molto meno e comunque in remora della diga dove ormeggiano i pescherecci.
Certo che se sono con la barra d'emergenza, charteristi e magari hanno buscato tutto il giorno la situazione sia fisica che psicologica può giustificare un comportamento non da manuale.
Premetto che non sono un lupo di mare.La butto lì.
Iniziare la manovra di poppa.
A una/due lunghezze dal posto ove si deve ormeggiare timone a sinistra (poppa che si allontana dalla banchina). Con barca ruotata a 40/45 gradi rispetto la banchina interrompere la manovra e aspettare che il vento faccia scarrocciare la barca verso il posto di ormeggio e contestualmente sposti la prua verso la banchina (se il vento è esattamente al traverso la barca dovrebbe tendere a mettersi perpendicolare alla banchina).
Inserire la marcia avanti ed entrare di prua.
Che ne dite?[?]
Credo di capire che la barca non potesse abbriviare in marcia indietro perchè, avendo la barra d'emergenza una marcia indietro veloce non la controlli facilmente.
Se non è cosi direi che c'è pogo da discore pure se sei de ancona. Che non sanne fa è evidente.
Inoltre direi che erano nel panico totale.
Arrivare con un parabordo uno non è cosa da discutere tanto.
Comunque sia non mi sembra una manovra complicata avendo un timone sano, tra l'altro avevi spazio sottovento per non fare danni e gente sulla barca sopravvento pronta a prenderti le cime.
Prima cosa avrei preparato la cima a prua e lanciata alla barca sopravvento entrando di poppa. Della trappa me ne sarei fregato e l'avrei presa dopo con calma.
Arrivi prua al vento e ti metti all'inglese. (Magari metti qualche parabordo in più...)
Prendi fiato.
Poi, con calma prendi la trappa e ti tiri fuori: il vento al traverso aiuterà la prua ad uscire.Occhio allo spigolo del giardinetto di dritta.
Evidentemente la stanchezza aiuta l'inesperienza...
A metà della nuova banchina, almeno subito dopo la costruzione, non c'era molta acqua, io ormeggiavo sempre di prua per non battere il timone (pesco 2,35).
Comunque non mi sembra ci fosse alcuna difficoltà di ormeggio e abbondanza, forse troppa, di volonterosi aiutanti.
Con i charteristi è spesso spettacolo esilerante, ricordo sempre una volta che davanti alla spiaggetta di Unje un charter pieno di tedeschi, saturi di birra, fece spettacolo per più di una ora gettando l'ancora, stendendo il calumo, smotorata con arata, risalpatura e via di nuovo, ...e nessuno degli ilari astanti che gli suggerisse di aprire il ceppo dell'ammiragliato!



Ma, se ne vedono di tutti i colori , manovra da schifo , la cosa positiva :tutti hanno cercato, loro malgrado, di dare una mano e nessuno si è fatto male.... Meno male che sotto vento no c'era la mia ... il mio umile consiglio ...a volte dove possibile, ho preferito con condizioni avverse, starmene alla fonda in mezzo alla baia ... troppi charter che arrivavano con manovre pazzesche, poi magari alcuni arrivano nel cuore della notte, e vogliono a tutti i costi infilarsi in qualsiasi buco stanchi ed infreddoliti ,e tu fuori con pantofola pigiama e parabordo,ha ha ha ... meglio ,una buona pastasciutta, una chiacchierata via radio con gli amici, e nanna bobo. al mattino tutto più tranquillo .[:130]
Mah .... giusto per dire anche la mia!
Non mi sembrano condizioni pazzesche, soprattutto per gli ampi spazi intorno.
Considerata l'imbranataggine generale, tutto sommato non é andata così male.
Potendosi legare alla barca sopravento, hanno potuto recuperare con calma il corpo morto e poi, con le cime di poppa, raddrizzare la barca.
Il vero spettacolo l'ha dato il pirla che neanche riusciva a lanciare una cima in banchina ...
Proverei a dire la mia.
Visto che sottovento non hanno nessuno, potevano avvicinarsi da sottovento, in retromarcia e non troppo distanti dalla banchina.
Si facevano passare la cima di poppa dall'altra barca e dopo averla assicurata potevano invertiro a marcia in avanti a tenderla, con timone a dritta e prua che risale il vento.
Nello stesso tempo si facevano passare anche la cima di prua sopravvento e la portavano a prua tirandosi poi con le due cime ed aiutati dal motore. Con 25-30 nodi al traverso la barca dovrebbe mettersi al traverso del vento anche di solo motore.
Con calma poi regolerebbero le cime di poppa e di prua e poi, alla fine, le due cime sottovento.
Il discorso che di poppa non si manovra non regge. Basta andare piano, quel tanto che basta a governare. non serve fare 5 nodi in retro controvento come sembrava che stessero facendo all'inizio.
Seconda opzione: Marcia avanti, controvento a puntare ad 1/3 da prua dell'altra barca. Giunti a destinazione cima di prua passata ed assicurata e poi di solo motore, timone a sinistra ad accostare la poppa ed affiancarsi da sottovento.
Contemporaneamente passaggio cime di poppa ed giro sulla bitta di poppa.
Resto a piacere.
PS: Mi sembra che avessero cercato di applicare la seconda opzione che ho suggerito.
E' un buon video per capire cosa non va fatto e che in fondo le botte di fortuna esistono per tutti.
Provo anche io a dire la mia: e farsi un giro in camper, no eh?
Scherzi a parte... non mi pare che se la siano cavata male, data l'evidente inesperienza e il fatto che probabilmente erano provati da situazione meteo non favorevole.
Mi sono trovato in mezzo a tentativi di ormeggio molto peggiori, con al timone gente esperta.
Diciamola tutta: l'ormeggio è sempre un momento critico, per tutti noi... anche per i più bravoni...
In primo luogo, personalmente non avrei mai scelto quel ridosso.
Sembra completamente esposto al vento che c'è.
Piuttosto rada ma più ridossata. Io con il mare che enrtra dritto in prua non avrei dormito nemmeno 5 minuti.
Secondo, nell'impossibilità di manvrare a marcia indietro io sarei chiaramente entrato di prua, anche se poi le onde avrebbero dato ancora più fastidio una volta ormeggiati.
A mio avviso comunque, sempre partendo dal presupposto di non voler entrare di prua e non manovrare in retro, il timoniere non ha impostato male la manovra, bastava che le seicento persone presenti sulla barca e le seicento sulla barca di fianco, invece di fare il tiro alla fune da prua si fossero spostati a farlo a poppa.
A parte che i bavaria hanno un timone piccolo che rende spesso il governo in retro molto arduo se non si ha una bella velocità e se non si è preso la rincorsa.... facciamo un esercizio e immedesimiamoci in una situazione come descritta (ed evidentemente sovrastimata).
Supponiamo fossero veramente 40 nodi (cosa che non è), e col timone in avaria, e di non conoscere bene la barca, e di non conoscere i tempi di apertura dell'elica (che se è sporca a volte ritarda a farlo anche a marca avanti):
arrivo di prua per prendere il corpo morto (come hanno fatto) in modo da fissare un punto della barca.
Preparo una cima lunga lunga da dare all'altra barca (le prue sono abbastanza vicine) che può portarla in una bitta a terra dove fissarla e a quel punto eseguo il recupero della suddetta cima con il winch della randa.
Poco sforzo grazie al winch e alla barca sopravento.
Naturalmente parabordi come se piovesse!!!!
Credo che così in 30 secondi si sarebbe ormeggiati e poi rimarrebbe solo da regolare l'ormeggio.
Certo che avere tanta gente ma non organizzata e non gestita dallo skipper crea confusione. Io preferisco dare gl'ordini prendendomi i miei rischi: se poi sbaglio è colpa mia, ma almeno so di non aver sbagliato perchè uno tira da una parte e uno dall'altra.....
??? Timone Bavaria non dimensionato in proporzione alla barca? Luna Rotta.... dove sei?
Charteristi....
Le condizioni sono tutt'altro che proibitive, la specchio d'acqua è relativamente tranquillo.
Non vi è onda frangente in banchina, c'è tutto lo spazio che si vuole per manovrare.
Iniziano la manovra con 2 dico 2 parabordi..tanto la barca non è la loro..poi portati a 3.
sul tiro alla fune poi che dire....
In fondo tutto questo è il bello dei porti all'ora del rientro.Lo spettacolo è sempre garantito



BV
I bavaria manovrano benissimo...non diciamo c..orbellerie,
basta avere un po di buon senso.
Marcia avanti lenta rotta perpendicolare e leggermente apoppa della mezza nave della barca sopravento,
cima già assicurata sulla bitta a mezza nave della nostra barca,
Man mano che ci si avvicina con la prua alla barca sopravvento si lascia scadere laprua a sinistra,
all'inizio con un pochino di timone poi ci pensa il vento,
Una volta accostati per una manciata di secondi ci troveremo all'inglese della barca di volenterosi e parzialmente protetti dalla forza del vento.
Si dà volta alla cima a mezza nave. fine dei giochi, poic on tutta calma si recuperano le cime di poppa e di prua e ci si libera a mezzanave.
Ah..ovviamente si mettono un paio di parabordi cicciosi sulla poppa a dritta..
Non volgio sembrare presuntuoso o saccente ma mi sembrano le condizioni meno pericolose in manovra con vento forte..
Forse i tirrenici non lo sanno ma 5 miglia più a sud cè il porto Tajer com una baia lunga 5 ml. piena di ridossi anche a 360°. Chi gli aveva ordinato di andare a Sali? Bo! Due miglia più a nord il porto di Zaglav. Propio a Sali devo andare dove entra onda? Per la manovra è facile parlare stando davanti al compiuter.