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Versione completa: Tecnica di ormeggio alla boa
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Salve, sono nuovo nel forum ed ho (in societa) un Beneteau First Class 8 che teniamo ormeggiato alla boa sull'alto Lario (Dongo) da maggio di quest'anno. Vorrei condividere con voi i nostri problemi di ormeggio.

La barca risulta completamente esposta a tutti i venti ed avevamo messo inizialmente due cime di ormeggio tese parallelamente. Siccome la barca ruota queste cime si attorcigliavano e lavorando su se stesse, entro alcune settimane erano già consumate.

La seconda variante provata consiste in una molla per ormeggio posta sul anello superiore della boa e collegata alla barca con una cima di ormeggio, mentre una seconda cima di sicurezza posta alla base dell'anello della boa risulta non tesa. In questo modo evito che le due cime lavorino su se stesse, ma non siamo riusciti ad evitare che comunque si attorcigliano tra di loro con la rotazione della barca.

Avete qualche suggerimento su come migliorare l'ormeggio?
Grazie mille e buon vento, Markus
Un consiglio che nulla ha a che vedere con l'ormeggio.
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BV
ora dico una fesseria, ma se la boa e' pressoche' fissa come posizione e la tua barca e' libera di girarci attorno senza rischiare di urtare contro alcunche', perche' vuoi mettere 2 cime e non una sola, orribilmente sovradimensionata?
Se metti due cavi di ormeggio si attorciglieranno .
Dovrest mettere un solo cavo. Eventualmente se non ti fidi metti una catena impiombata su cavo
Ciao
Posso aver capito male: ti agganci agli occhielli della boa?

Se è così mi fai venire in mente che i proprietari di campi boe si incazzano terribilmente se ci si ormeggia usando gli anelli delle boe o le boe stesse.
Non ho agganciato mai mie cime a boe di ormeggio.
Sono sempre presenti delle cime già pronte, che arrivano direttamente dal corpo morto.

Casomai, in caso di previsto maltempo, ho raddoppiato le loro cime con delle mie, ma sempre passando per il cavo del corpo morto.
Mi hai anticipato.
Mai ormeggiarsi alle boe ma a quello che c'è sotto: catena, cima o quello che sia.
Poi se la barca è libera di ruotare, nel senso che non ci sono ostacoli, ricorre la condizione di un buon ormeggio all'ancora: un calumo adeguato, catena o cima che sia.
Grazie a tutti per i suggerimenti!

L'idea di una cima unica (sovradimensionata) attaccata direttamente alla catena sotto la boa mi piace. Userò l'anello della boa soltanto per lasciarvi attacca la cima quando la barca non sta alla boa.

Ho letto di cime di ormeggio elasticizzate, qualcuno ne ha esperienza e sa dove trovarne? Vorrei ammortizzare i colpi che la barca subisce dal moto ondoso molto presente quando soffia il vento sull'alto Lario.

BV, Markus
La catena fa da ammortizzatore se riesce ad adagiarsi sul fondo.
Occhio alle cime elasticizzate o alle molle. Ammortizzano il colpo ma poi parte il contraccolpo.
Io avevo le cime d'ormeggio al pontile con le molle. La barca con risacca predeva certi voli da paura.
Ha macinato più miglia all'ormeggio che in navigazione (e avevo la carena sempre pulita).
Ho sostituito le molle con pesi adeguati e il miglioramento è stato notevole.
Alla boa il ragionamento è simile, il peso lavora per contrastare la spinta ma poi si rimette in posizione e non immagazzina energia cinetica.
Se la cima passa attraverso la boa non vedo il problema.

BV
D'estate sono in rada al gavitello, la boa serve solo per segnalare il corpo morto e tenere la catena in superficie. Alle ultime maglie della catena ho collegato due cime con redancia e grillo,queste cime sono unite tra di loro con delle legature per circa 3 mt, poi sono libere (si forma quindi la forma di una Y) e gli do' volta alle gallocce di prua. Con questo sistema la barca è libera di ruotare e di orientarsi sempre con la prua verso le onde, le cime non si ingrovigliano, il carico si distribuisce sulle due cime che lavorano in chiaro. L'anello debole rimane la catena e l'attacco del corpo morto che ogni anno vanno controllati dal sub Wink
Nonostante tutto non mi allontano mai troppo dalla barca e in caso di forte grecalata o ponentata, salpo e vado in porto Big Grin
il corpo morto non speda (o almeno non dovrebbe!). il concetto di calumo con l'ormeggio alla boa mi pare non abbia molto senso....
quoto robcruiser.
cosa c'entra il calumo con l'ormeggio alla boa?
Se allarghiamo la definizione di calumo a 'tutte' le cime/catene filate fuoribordo, si può ipotizzare che calajunco si riferisse alle cime di ormeggio.

Se restringiamo la definizione all'ancoraggio si potrebbe pensare alla lunghezza della cima del corpo morto.

In ambedue i casi, uniti o separati che si voglia, risulta sempre valida l'idea che un'adeguata lunghezza/dimensione delle linee di ormeggio non può che rendere più efficace l'ormeggio stesso di mherrchen.
Citazione:bradipo ha scritto:
Se allarghiamo la definizione di calumo a 'tutte' le cime/catene filate fuoribordo, si può ipotizzare che calajunco si riferisse alle cime di ormeggio.

Se restringiamo la definizione all'ancoraggio si potrebbe pensare alla lunghezza della cima del corpo morto.

In ambedue i casi, uniti o separati che si voglia, risulta sempre valida l'idea che un'adeguata lunghezza/dimensione delle linee di ormeggio non può che rendere più efficace l'ormeggio stesso di mherrchen.
Infatti!
Si parlava di come ottenere ormeggio elastico.
Citazione:bradipo ha scritto:
risulta sempre valida l'idea che un'adeguata lunghezza/dimensione delle linee di ormeggio non può che rendere più efficace l'ormeggio stesso di mherrchen.

Aspetta Bradipo, proviamo ad approfondire la cosa.

Il calumo di una linea di ancoraggio deve essere lungo (da 3 a 5 volte il fondale o anche più) perché è proprio questo che deve ammortizzare la spinta delle onde e del vento, evitando di trasferire all'ancora tutta l'energia che agisce sulla barca. In questo gioca un ruolo essenziale 'l'elasticità' offerta dal tiro su una catena.

La lunghezza del gavitello credo sia cosa differente.
Proprio domenica c'è stato un colpo di vento nel porto di Ortona, io ero lì e ho potuto osservare le differenti reazioni delle barche nel campo boe del nostro circolo.
La mia aveva un calumo doppio e lungo: 22 metri di catena da 8 e danforth da 20 kg. + una cima ad alta resistenza da 20 mm. legata ad un corpicino morto (un centinaio di kg.) 8 metri più avanti, il tutto su meno di 3 metri di fondale per un 24 piedi di 1.200 kg.
Altre barche vicine e simili avevano invece il calumo a picco che dalla prua scendeva quasi verticalmente. Gli effetti: la mia barca brandeggiava notevolmente o meglio, l'elasticità del lungo calumo portava la barca ad offrire alternativamente prua e fiancata di dritta al vento; le altre barche rimanevano dritte al vento con movimento corto ma nervoso.
Per la precisione devo chiarire che nel nostro campo boe le barche sono ormeggiate sia di prua che di poppa, anche se il vento di traversia lo ricevono essenzialmente di prua.
A questo punto non so dirti quale delle due situazioni stava portando maggiore sofferenza alle barche e agli ormeggi.
Il mio calumo lungo portava sbandamento al vento ma offriva elasticità; il calumo corto degli altri era certamente più rigido ma con il brandeggio fortemente ridotto.
Ti posso però dire cosa ho fatto ieri pomeriggio: con un motoscafo abbiamo trascinato il 'corpicino morto' sotto la prua della mia barca, accorciando il corrispondente calumo e lasciando invece la linea catena-ancora in tutta la sua lunghezza.
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