Mercoledi scorso, complice un bel vento di terra da NE (raffiche fino a 25kn), esco con un'amico per provare a giocare un pò con Sagitta.
Durante la veleggiata con le vele a segno in bolina larga, appena sentita la raffica la barca tende prepotentemente all'orza.
Tanto che nonostante la barra completamente sopravento non riuscivo ad uscire dalla situazione lì per lì 'incresciosa'.
Per svincolarmi ho dovuto mollare decisamente la randa e solo allora lo scafo ha preso a poggiare.
Ora mi e Vi chiedo: Per ridurre un tale comportamento (certamente insito nella costruzione dello scafo e del bilanciamento complessivo), cosa sarebbe opportuno fare?
E' sufficiente mollare il paterazzo? (in effetti piuttosto cazzato).
Ad maiora
per il mio modestissimo parere se i 25 nodi sono di reale altro che contrastare col timone che di fatto è andato in stallo. Una barca onesta deve andare all'orza sotto raffica e o riesci a prevenire o rischi di tirare fuori la pala del timone e addio. Io con 25 di reale sarei uscito con minimo una mano alla randa se non due e fiocco o genoa terzarolato in caso di vento il paterazzo va cazzato non mollato io sotto raffica scarrello e se non basta a sventare filo la scotta randa.
ma questo sulla mia barca ogni vela è diversa.
Comunque bella giornata.
Direi 25 di apparente.....Comunque sicuramente hai ragione.
Troppo invelato. Fa parte della non troppa esperienza con vento teso....
.
Tutto sta ad uscirne vivi....(si scherza ne!!!! All'inizio penso sia normale fare errori di valutazione).
Quindi comportamento normale e regolazione paterazzo corretta?
Beh....comunque alla fine, passata la paura
, mi sono persino divertito! (e non ho più stretto il vento)
guarda che il randista è li per quello
Scusa ma in due in genere chi timona non si occupa anche della randa?
Citazione:Nanni64 ha scritto:
Scusa ma in due in genere chi timona non si occupa anche della randa?
solitamente sì
delle volte non basta lascare la sola randa per uscire dallo stallo, comunque sia, una mano alla randa e passa la paura
comunque, il comportamento da te descritto è insito dal solo fatto che eri troppo invelato sotto raffica
Come al solito. Grazie a tutti....
.
La prossima volta sarò più prudente.
Citazione:Messaggio di Nanni64
Mercoledi scorso, complice un bel vento di terra da NE (raffiche fino a 25kn), esco con un'amico per provare a giocare un pò con Sagitta.
Durante la veleggiata con le vele a segno in bolina larga, appena sentita la raffica la barca tende prepotentemente all'orza.
Tanto che nonostante la barra completamente sopravento non riuscivo ad uscire dalla situazione lì per lì 'incresciosa'.
Per svincolarmi ho dovuto mollare decisamente la randa e solo allora lo scafo ha preso a poggiare.
Ora mi e Vi chiedo: Per ridurre un tale comportamento (certamente insito nella costruzione dello scafo e del bilanciamento complessivo), cosa sarebbe opportuno fare?
E' sufficiente mollare il paterazzo? (in effetti piuttosto cazzato).
Ad maiora
Non so che barca sia Sagitta, ma sotto raffica la barca si ingavona, la forma dello scafo immerso diventa asimmetrica e quindi tende inevitabilmente all'orza.
Se sei in regata e hai un randista, questo fila un po' di scotta e la recupera al momento opportuno, se sei in crocera direi che è il caso di ridurre la velatura, altrimenti dovrai stare col timone alla poggia, con la pala che farà da freno.
Ciao.
L.
Anche io non vedo il problema.
Si lasca randa.
Se succede troppo spesso si mette un fiocco più picolo e/o si prende una mano di terzaroli.
Il paterazzo se lo laschi peggiori le cose.
Paterazzo tesato depotenzia la randa.
eri troppo invelato! tuttok !
Citazione:Nanni64 ha scritto:
Scusa ma in due in genere chi timona non si occupa anche della randa?
E il secondo guarda il panorama dopo aver messo a segno il genoa?
Evvabbè....allora ditelo!!!
Cazzierò il prodiere..
Nanni hai una barca dalla potenza inaudita. Le barche normali, di solito, dopo i 18 di apparente sono con il trincarino in acqua e hanno bisogno di ridurre. Da come ti esprimi però bisogna vedere se eri veramente di bolina larga. Lascando il paterazzo ingrassi il genoa o fiocco, maggior catenaria, radrizzi l'albero e ingrassi anche la randa. Per rendere la barca meno orziera devi avere meno catenaria possibile e se hai vele in tessuto cazzando la drizza sposti il grasso più in avanti, cioè il centro velico. La forza del vento è un'oppppppinione.-
Direi che molto più importante della scotta randa in bolina larga è il vang...appena si sente arrivare la raffica via tutto il vang poi lasciarlo mollato (in bando)
Si....Il vang l'ho perso alla virata successiva.
Vang cazzato (è una cima rimandata su bozzelli e strozzata sugli stessi), viro deciso, il boma passa veloce e lo strozzascotte del vang esplode!!! (aveva un trentina d'anni). A quel punto abbiamo deciso di fare bordo verso il porto che era meglio....
.
Per Bullo. Non ho capito una cosa. Ma se tendi il paterazzo il centro velico non lo sposti a poppa?
L'andatura è un'oppinione....
. Il vento continuava a saltare di qualche grado. Massimo ero al traverso!
Il golfo del Tigullio è chiamato golfo dei Nesci (trad scemi) anche perchè quando c'è vento di terra ha continui salti (si infila nelle vallate all'interno e prende delle direzioni variabili). Quando è così almeno la raffica però la vedi arrivare.
be' lascare randa per poggiare mi sembra assolutamente normale. immagina che tu hai due timoni: uno è il timone vero e proprio sott'acqua, l'altro è la randa 'immersa' in aria. se vuoi poggiare devi mandare entrambi dalla stessa parte, non so se mi sono capito
quando c'è aria paterazzo cazzato un bel po' per vari motivi, il principale di questi è che smagrisci tutte le vele e scarichi la parte alta della randa, depotenziando complessivamente il piano velico. poco contano i centimetri che tiri l'albero verso poppa..
Citazione:Nanni64 ha scritto:
...
Per Bullo. Non ho capito una cosa. Ma se tendi il paterazzo il centro velico non lo sposti a poppa?
...
Questo è un virus diffuso
. Tante persone con questo dubbio, si confonde il rake con la flessione.
Per cominciare dal punto di vista geometrico se pensi quando fletti l'albero la parte sopra lo strallo va verso poppa, ma tutta la parte sotto lo strallo va in avanti e probabilmente (anche senza probabilmente) è più l'area che si sposta in avanti di quella che se ne va indietro.
In ogni caso l'appiattimento della randa che ne deriva fa si che diminuisca la spinta allo sbandamento con conseguente spostamento in avanti della risultante velica.
Per non parlare di tutti gli altri benefici collaterali tra cui la riduzione della catenaria strallo.
Citazione:bullo ha scritto:
Nanni hai una barca dalla potenza inaudita. Le barche normali, di solito, dopo i 18 di apparente sono con il trincarino in acqua e hanno bisogno di ridurre. Da come ti esprimi però bisogna vedere se eri veramente di bolina larga. Lascando il paterazzo ingrassi il genoa o fiocco, maggior catenaria, radrizzi l'albero e ingrassi anche la randa. Per rendere la barca meno orziera devi avere meno catenaria possibile e se hai vele in tessuto cazzando la drizza sposti il grasso più in avanti, cioè il centro velico. La forza del vento è un'oppppppinione.-
io domenica,con 18nodi per 40-45 di direzione(apparente)viaggiavo a tutta tela (e da solo),un po' di carrello sottovento e 5.8/6.0 di max..
sotto raffica un po' di prua si impuntava visto che ho un 140%, e tendeva parecchio all'orza, ho provato a dare qualche giro di rulla per diminuire la tela davanti, ma con scarsi risultati per quanto riguarda l'appruamento, calava solo la velocita' e il genoa aveva una forma veramente sbagliata (troppo alto in coperta e un vuoto pauroso sullo strallo)...
ultimamente sto' giocando molto con vang/paterazzo e drizza per tirare fuori il meglio dalla randa-mutanda ma mi sono accorto che con drizza a ferro e paterazzo discretamente teso riesco giocare un po' con il grasso..
ma una domanda mi sorge..
quando scarrello sottovento, noto un po' di turbolenza a meta' randa, come se nonostante tutto il flusso fosse solo nella balumina..
come posso eliminarlo?
Navigando con 8 nodi d'aria invece che con 18