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Versione completa: timonare in poppa con onda
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che parametri usate? come vi regolate? considerate il timone come una vela che puo modificare il rollio della barca o lo utilizzate solo come un mezzo per mantenere la rotta?
cercate di anticipare l' onda che sta arrivando o reagite in leggero ritardo su cio che quella specifica onda fa all' assetto della barca?
Il rollio è preferibile controllarlo con il peso dell'equipaggio, poi con la regolazione vele e, solo per le 'emergenze' o aggiustamenti necessari, con il timone.
L'onda va anticipata, non subita, poiché quando dai il colpo di timone per rimetterti in rotta dopo il passaggio dell'onda rallenti sia per l'onda che per il colpo di timone, se invece anticipi ti poni nella posizione migliore per sfruttare la spinta dell'onda
Libidine...gnam gnam.

Mentre l'onda ti solleva la poppa puggi (anche strapuggiato di tanto) per innescare la planata poi te la godi, alla fine riorzi per non strapuggiare fino alla strambata WHOW!
...uhm, Alpa S, non credo che il peso dell'equipaggio possa fare molto su barche più grandi di 7-8 m max, soprattutto se parliamo di un controbilanciamento dinamico sull'onda e non semplicemente fare peso in falchetta. quello che hai detto va benissimo per la deriva, ma su un cabinato la vedo dura... e anche con le vele è parecchio difficile stare al passo con l'onda se non hai un equipaggio agguerritissimo sempre scotta in mano. Sui cbinati finisce che nella grande maggioranza dei casi devi giocartela di timone! Pienamente d'accordo sul fatto che sia importante trovare il giusto anticipo, e che questo permetta di limitare tantissimo l'intervento del timone.
BV
Certo, il tipo di barca influisce molto, e in effetti, come hai giustamente detto, dalla deriva fino ai 7-8m, tipo di un Beneteau 25 questo funziona, da lì in poi ogni intervento dell'equipaggio è tanto più insufficiente quanto più pesante è la barca.

Quindi bisogna contestualizzare il discorso ad una barca specifica, ma la teoria vuole che sia il posizionamento del peso la prima cosa da attuare, per non rallentare la barca.
Ma te lo vedi l'equipaggio di un 40' o 50' correre da una falchetta all'altra o schienare in pozzetto per cercare di contrastare l'onda?Big GrinBig GrinBig Grin
non credo che nemmeno la teoria più rigidamente scolastica e ortodossa possa arrivare a prescrivere questo!
Citazione:Messaggio di ZK
che parametri usate? come vi regolate? considerate il timone come una vela che puo modificare il rollio della barca o lo utilizzate solo come un mezzo per mantenere la rotta?
cercate di anticipare l' onda che sta arrivando o reagite in leggero ritardo su cio che quella specifica onda fa all' assetto della barca?

Accendo l'autopilota - che ha i controcazzi pero' - e me la godo. Smile
la vela non e' un opppinione!
diventa un opinione se non si contestualizza la situazione!
mi verrebbe di fare subito una distinzione:

barche col posteriore largo, appendici profonde e sottili e barche col posteriore stretto, appendici poco profonde e spesso pesanti!


di barche a posteriore stretto ne ho timonate abbastanza da parlarne una sola, una vecchia signora in mogano di 18 metri e altrettante tonnellate!
se non anticipi sei fritto.. non la ripigli piu e inneschi per paura della straorza dei rollii spaventosi! mi fanno male le braccia anche a parlarne!

le barche leggere col posteriore largo e le appendici profonde invece... secondo me conviene aspettare l' onda e agevolare la tendenza orziera che l' onda ti da appena arriva sulla poppa!
orzandoci si raddrizza la barca, si aumenta un poco la velocita e appena il timone diventa leggero ci si tuffa nel cavo in serfata piena... bisogna crederci tutte le volte e mentre parte sentirla e seguirla per riorzare quanto serve, appena nel cavo si comincia a rallentare!
con questo sistema con una barca leggera si riesce a tenere la velocita dell' onda per lunghi tratti.
Citazione:ZK ha scritto:
la vela non e' un opppinione!
diventa un opinione se non si contestualizza la situazione!
mi verrebbe di fare subito una distinzione:

barche col posteriore largo, appendici profonde e sottili e barche col posteriore stretto, appendici poco profonde e spesso pesanti!


di barche a posteriore stretto ne ho timonate abbastanza da parlarne una sola, una vecchia signora in mogano di 18 metri e altrettante tonnellate!
se non anticipi sei fritto.. non la ripigli piu e inneschi per paura della straorza dei rollii spaventosi! mi fanno male le braccia anche a parlarne!

le barche leggere col posteriore largo e le appendici profonde invece... secondo me conviene aspettare l' onda e agevolare la tendenza orziera che l' onda ti da appena arriva sulla poppa!
orzandoci si raddrizza la barca, si aumenta un poco la velocita e appena il timone diventa leggero ci si tuffa nel cavo in serfata piena... bisogna crederci tutte le volte e mentre parte sentirla e seguirla per riorzare quanto serve, appena nel cavo si comincia a rallentare!
con questo sistema con una barca leggera si riesce a tenere la velocita dell' onda per lunghi tratti.


Sono d'accordo, e comunque è impossibile mettere nero su bianco (seduti alla scrivania) come bisogna reagire, la teoria accademica è quella ma poi in barca con vento in poppa entrano in gioco talmente tanti fattori che è un vero casino riassumerli. Per esempio con molto vento e molto mare le dinamiche sulle vele cambiano in funzione dell'onda che sta arrivando e che ti copre il vento, risali e lo ritrovi, scendi e lo perdi, allora orzi.. si ma come si fa a scriverlo!! Anche per chi lo 'sente' al timone non è semplice, ricordo di una volta in cui durante una regata dei Cetacei con la mia Calypso (One Tonner) abbiamo fatto Giraglia-Viareggio in 9 ore, tutto spi e tutto libeccio, durante la prima mezzora ho esploso uno spi, con il secondo siamo arrivati a Viareggio e mano a mano che passava il tempo acquisivo sempre più automatismo sul timone, non saprei riassumerlo a parole, è un misto di ascolto della barca e ..pure piacere! Quest'anno con una barca totalmente diversa (un Vismara '45) durante la Rimini-Tremiti-Rimini abbiamo fatto Tremiti-Conero in 10 ore, al timone me ne sono toccate circa 3 e quella barca è tutta un'altra cosa, anche qui non è facile riassumere, comunque un approccio molto più 'derivistico'.
In famiglia abbiamo avuto sempre barche d'epoca (quelle con la poppa stretta, profonde e pesanti), altra storia.. sulla spiaggia ho un 49er e li è l'eccesso opposto.. insomma, concordo che OGNI barca in ogni situazione abbia un approccio alla velocità ed all'onda diversa, il consiglio che dò è quello di concentrarsi sul timone, tutti fermi a bordo e ben saldi alla barca (gente che corre da una parte all'altra destabilizza ed è pericolosa), i più adatti a bordo tengono le scotte in mano e bisogna iniziare piano piano, all'inizio facendosi cullare dalle onde di poppa che arrivano veloci fino ad affinare la personale sicurezza nel far orzare e poggiare la barca fino al punto in cui ci si sente sicuri delle manovre e di come la barca reagisce ..lo so che è come quando nelle ricette scrivono 'sale quanto basta', beh, bisogna assaggiarla la barca in poppa, dosare un pò per volta e prenderci gusto!

BUON APPETITO!!
alcuni danno anche motore e lo regolano per stare costantemente sulla schiena dell'onda
Citazione:France WLF Sailing Team ha scritto:
Citazione:ZK ha scritto:
la vela non e' un opppinione!
diventa un opinione se non si contestualizza la situazione!
mi verrebbe di fare subito una distinzione:

barche col posteriore largo, appendici profonde e sottili e barche col posteriore stretto, appendici poco profonde e spesso pesanti!


di barche a posteriore stretto ne ho timonate abbastanza da parlarne una sola, una vecchia signora in mogano di 18 metri e altrettante tonnellate!
se non anticipi sei fritto.. non la ripigli piu e inneschi per paura della straorza dei rollii spaventosi! mi fanno male le braccia anche a parlarne!

le barche leggere col posteriore largo e le appendici profonde invece... secondo me conviene aspettare l' onda e agevolare la tendenza orziera che l' onda ti da appena arriva sulla poppa!
orzandoci si raddrizza la barca, si aumenta un poco la velocita e appena il timone diventa leggero ci si tuffa nel cavo in serfata piena... bisogna crederci tutte le volte e mentre parte sentirla e seguirla per riorzare quanto serve, appena nel cavo si comincia a rallentare!
con questo sistema con una barca leggera si riesce a tenere la velocita dell' onda per lunghi tratti.


Sono d'accordo, e comunque è impossibile mettere nero su bianco (seduti alla scrivania) come bisogna reagire, la teoria accademica è quella ma poi in barca con vento in poppa entrano in gioco talmente tanti fattori che è un vero casino riassumerli. Per esempio con molto vento e molto mare le dinamiche sulle vele cambiano in funzione dell'onda che sta arrivando e che ti copre il vento, risali e lo ritrovi, scendi e lo perdi, allora orzi.. si ma come si fa a scriverlo!! Anche per chi lo 'sente' al timone non è semplice, ricordo di una volta in cui durante una regata dei Cetacei con la mia Calypso (One Tonner) abbiamo fatto Giraglia-Viareggio in 9 ore, tutto spi e tutto libeccio, durante la prima mezzora ho esploso uno spi, con il secondo siamo arrivati a Viareggio e mano a mano che passava il tempo acquisivo sempre più automatismo sul timone, non saprei riassumerlo a parole, è un misto di ascolto della barca e ..pure piacere! Quest'anno con una barca totalmente diversa (un Vismara '45) durante la Rimini-Tremiti-Rimini abbiamo fatto Tremiti-Conero in 10 ore, al timone me ne sono toccate circa 3 e quella barca è tutta un'altra cosa, anche qui non è facile riassumere, comunque un approccio molto più 'derivistico'.
In famiglia abbiamo avuto sempre barche d'epoca (quelle con la poppa stretta, profonde e pesanti), altra storia.. sulla spiaggia ho un 49er e li è l'eccesso opposto.. insomma, concordo che OGNI barca in ogni situazione abbia un approccio alla velocità ed all'onda diversa, il consiglio che dò è quello di concentrarsi sul timone, tutti fermi a bordo e ben saldi alla barca (gente che corre da una parte all'altra destabilizza ed è pericolosa), i più adatti a bordo tengono le scotte in mano e bisogna iniziare piano piano, all'inizio facendosi cullare dalle onde di poppa che arrivano veloci fino ad affinare la personale sicurezza nel far orzare e poggiare la barca fino al punto in cui ci si sente sicuri delle manovre e di come la barca reagisce ..lo so che è come quando nelle ricette scrivono 'sale quanto basta', beh, bisogna assaggiarla la barca in poppa, dosare un pò per volta e prenderci gusto!

BUON APPETITO!!
e bbrava france.. Smiley14Smiley14Smiley14Smiley14Bacio
Citazione:ZK ha scritto:
la vela non e' un opppinione!
diventa un opinione se non si contestualizza la situazione!
mi verrebbe di fare subito una distinzione:

barche col posteriore largo, appendici profonde e sottili e barche col posteriore stretto, appendici poco profonde e spesso pesanti!


di barche a posteriore stretto ne ho timonate abbastanza da parlarne una sola, una vecchia signora in mogano di 18 metri e altrettante tonnellate!
se non anticipi sei fritto.. non la ripigli piu e inneschi per paura della straorza dei rollii spaventosi! mi fanno male le braccia anche a parlarne!

le barche leggere col posteriore largo e le appendici profonde invece... secondo me conviene aspettare l' onda e agevolare la tendenza orziera che l' onda ti da appena arriva sulla poppa!
orzandoci si raddrizza la barca, si aumenta un poco la velocita e appena il timone diventa leggero ci si tuffa nel cavo in serfata piena... bisogna crederci tutte le volte e mentre parte sentirla e seguirla per riorzare quanto serve, appena nel cavo si comincia a rallentare!
con questo sistema con una barca leggera si riesce a tenere la velocita dell' onda per lunghi tratti.

I miei trascorsi e presenti su barche dislocanti sono modesti... però ho una lunga esperienza di windsurf che, ostinatamente e con gioia, continuo a praticare.
Scendere sull'onda: per quanto mi riguarda la sensazione che ricevo dalla barca è identica alla tavola. Si sente dai piedi.
Almeno io la sento con i piedi...e da lì gli vado dietro... quindi si: 'timono con i piedi' è il caso di dire...Big Grin
Premetto che ho il Bav 32 (vecchio modello), che è una barca da crociera, quindi è quasi sempre più lenta delle onde e la porto in equipaggio molto ridotto, di solito due o da solo, quindi l'obiettivo è la sicurezza, non la prestazione massima.
Il peso dell'equipaggio le cambia poco o niente.

In poppa piena con un'onda moderata lavoro di anticipo, anche perché quando l'onda mi prende c'è un attimo in cui la pala è ferma rispetto all'acqua.
Se l'onda è considerevole meglio una ritenuta del boma, non si sa mai.

Con mare molto formato, cioè con le onde che frangono, diciamo oltre i 25 nodi di vento, evito la poppa piena e vado a gran lasco.
Devo giocare molto in anticipo, già la barca è molto orziera di suo, poi l'onda al giardinetto me la manda sempre in 'sovrasterzo'. Quindi tengo la randa ridotta (1 o 2 mani) ed un po' chiusa mentre tengo pieno il genova, col carrello portato un po' verso prua ed il paterazzo ben cazzato. Poggio deciso ogni volta che sento il rumore del frangente che si avvicina, se ho dato troppo timone riorzare non è un problema.
In generale resto molto invelato, preferisco avere la barca potente nel cavo dell'onda. Dato l'equipaggio estremamente ridotto lavoro solo di timone.
In queste condizioni mi assesto in media a 7/8 nodi di velocità (gps), salvo qualche picco sulla cresta dell'onda.

Il mio autopilota è come un camionista ubriaco sul ghiaccio.
Citazione:Messaggio di ZK
che parametri usate? come vi regolate? considerate il timone come una vela che puo modificare il rollio della barca o lo utilizzate solo come un mezzo per mantenere la rotta?
cercate di anticipare l' onda che sta arrivando o reagite in leggero ritardo su cio che quella specifica onda fa all' assetto della barca

Aaarghhh..ma che dite? Sadsmiley

...E lei signor Paganini come ci suona il violino?

Come si spiegano le sensazioni... ? Come si fa a spiegare un colore...un sapore e un gusto?

Ma dopo tanti anni di forum mi meraviglia ancora chi riesce a schematizzare certe cose, io lo trovo impossibile.

Beati voi che ci riuscite. Bah[?]
Mi ricordo una traversata da girolata (Corsica)a la Spezia Con vento forte. 35 kn al giardinetto Onda formata. In planata con randa con 2 mani e trinchetta toccavo 12 kn. Poggiavo mentre scendevo dall onda per poi t ornare su all'orza Pilota che non teneva Così per 15 ore Che paura. Che bellezza ... Che bel mare eravamo 2 di equipaggio e avrei fatto meglio ad ammainare tutta randa prima della notte Ma abbiamo toccato velocità critica solo un paio di volte con la ruota che era leggerissima sotto le mie mani come se andasse in cavitazione. Questo in raffica dove di apparente avevo sul log 32. Kn io andavo a 10 11 se la barca e a dislocamento medio pesante come la mia 9 ton. Ti conviene rallentare a mio avviso. Se hai barche leggere con poppe larghe Serfi e vai al massimo finche ce n'è BV
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Citazione:Messaggio di ZK
che parametri usate? come vi regolate? considerate il timone come una vela che puo modificare il rollio della barca o lo utilizzate solo come un mezzo per mantenere la rotta?
cercate di anticipare l' onda che sta arrivando o reagite in leggero ritardo su cio che quella specifica onda fa all' assetto della barca

Aaarghhh..ma che dite? Sadsmiley

...E lei signor Paganini come ci suona il violino?

Come si spiegano le sensazioni... ? Come si fa a spiegare un colore...un sapore e un gusto?

Ma dopo tanti anni di forum mi meraviglia ancora chi riesce a schematizzare certe cose, io lo trovo impossibile.

Beati voi che ci riuscite. Bah[?]
con uno che si chiama paganini ci esco spesso.. ma forse non parliamo dello stesso!

io penso che le sensazioni vanno cercate!
se non sai a cosa stare attento ci vogliono anni per provarle e forse per questo, in molti.. non le scoprono mai vivono l' andare in barca con quel briciolo di paura che lima la voglia di provare modi diversi.. pensa a quanti si tengono la ritenuta come se fosse una medicina preventiva!
qualche giorno fa l' ho scritto pure io qualcosa di simile, puoi parlare di linee guida ma di fatto si finisce per fare fuffa!
eppure nella condivisione di alcune esperienze e nell' amore per la vela si finisce per ritrovarsi amici.. e' questo il fine reale di un forum, e' come per il timone.. se nessuno te lo dice a che serve puoi frequentare un forum per anni senza scoprire perche la gente ci viene!
Tanti esempi di situazioni e di barche che nello stesso momento erano portate da equipaggi altrettanto differenti. Il giorno in cui l'amico Massimo ed il suo ristretto equipaggio veleggiavano verso Nord dalla Giraglia con evidente piacere ma anche paura di far danni, poco distante è passata (paradossalmente parlando), la stessa barca con 8 persone a bordo e coltello fra i denti.
I rispettivi timonieri tornano a casa e dopo due anni scrivono sul forum, ma credo che nessuno dei due è in grado di ammettere come hanno fatto a riportare la buccia e la barca a casa, non nel dettaglio delle azioni sul timone, anche perchè ogniuno lo ha fatto cosciente dei propri obiettivi e limiti, non tutti osano planare sull'onda e non tutti si possono permettere navigazioni conservative in regata. Prendiamo la navigazione per gradi, ascoltiamo la barca e reagiamo osando di poco in poco valutando come reagisce.

..poi il tempo cambia e le cose si fanno pericolose, consiglio vivamente di leggere 'A vela con cattivo tempo', è un testo bellissimo, dove molti skipper (P.Blake, E.Tabarly, F.Chicister ed altri), raccontano varie situazioni in cui sono riusciti a tornare a casa con la barca intera o quasi. Personalmente non ho mai dovuto adottare neanche uno degli espedienti letti nel libro, ma teoricamente li conosco e spero non mi servano MAI, ad ogni modo la coscienza che c'è un alternativa teorica ad una situazione di mare mosso di poppa mi fa apprezzare di più il momento in cui mi ci ritrovo ed acquisisco sicurezza ..che serve a farmi concentrare di più sul più sul piacere del momento. Comunque, a scanso di equivoci, in quel libro nessuno si azzardava a dire 'poggia 2 secondi prima dell'onda di 10°, poi riorza di 15 per ripoggiarne 5' ecc....

Buon Vento (in poppa)!
alcuni danno anche motore e lo regolano per stare costantemente sulla schiena dell'onda.


alcuni danno la spera ed evitano di addormentarsi


alcuni danno l'ancora galleggiante e vanno a dormire


alcuni hanno dato un'occhiata alle previsioni e stanno in trattoriaSmiley14Smiley14Smiley14
Citazione:mckewoy ha scritto:
alcuni hanno dato un'occhiata alle previsioni e stanno in trattoriaSmiley14Smiley14Smiley14

Oui, c'est moi.Wink
Citazione:Mr. Cinghia ha scritto:
Citazione:mckewoy ha scritto:
alcuni hanno dato un'occhiata alle previsioni e stanno in trattoriaSmiley14Smiley14Smiley14

Oui, c'est moi.Wink

non era Loulou ?

Big Grin
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