Che differenze si possono riscontrare tra la presenza di un paterazzo tradizionale singolo ed uno sdoppiato (a causa di una randa a forte allunamento) sulle regolazioni, sulla forma dell'albero, sulla tensione dello strallo, ecc.?
Grazie
Se la randa, la balumina, passa senza problema non vedo differenze tra uno o due paterazzi sempre che tu possa regolare i due paterazzi. A questo proposito si può armare un paranco tra i due, se trattasi di un 40 piedi penso che ci vorrà, come minimo, un paranco quadruplo o maggiore. Se la barca è priva di regolazione del paterazzo darai una tensione media, ma non sarà mai la tensione giusta per regolare lo strallo e l'albero. La vela è un'opppppinione.
non riguarda il nostro 40 piedi... il mio quesito è:che differenza si possono riscontrare sull'albero e sullo strallo se una barca avesse il paterazzo singolo(terminante nella mezzeria) o quello doppio ( dove ognuno termina sul giardinetto di poppa)?
In linea di massima, come ha detto bullo, non c'è differenza, ma se una minima differenza esiste credo sia a vantaggio del doppio paterazzo perché si oppone più correttamente alle forze laterali esercitate sullo strallo.
Forse in poppa piena è preferibile lo strallo al centro (o ambedue in forza), ma chi ci va in fil di ruota?
ciao
Il problema, se così vogliamo chiamarlo, è lo stesso delle volanti se invece che in asse vengono posizionate ai lati dello specchio di poppa.
L'assetto laterale dell'albero viene condizionato dalla tensione della volante o del paterazzo se non è sull'asse di simmetria della barca.
Il rimedio è di ridurre la tensione della verticale (sartia alta) quanto basta per ripristinare l'equilibrio.
Stesso problema e stesso rimedio per le barche dotate di trapezi (es. Asso 99).
Ciao
ok, e a livello di regolazione, non cambia nulla rispetto a quello singolo, oppure ci sono piccole o grandi differenze?
la risposta te l'ha già data Albert, il paterazzo unico in centro interferisce poco a differenza di quello asimetrico nella gestione trasversale dell'albero.
Per quanto riguarda la regolazione, tenuto conto che più cazziamo più portiamo sopravvento la testa d'albero, o quantomeno limitiamo la flessione sottovento della penna in un armo frazionato, non cambia nulla.
Per quanto riguarda invece le manovre, bisogna mettere dei richiami in modo che, in particolare coi paterazzi in tessile, quello sottovento non voli a poppa e sopravvento alla randa (in particolare quando è terzaruolata) e poi si trovi dalla parte sbagliata quando si vira o, peggio, si stramba con l'impossibilità di rimetterlo in tensione.
Da tener presente che durante le strambate se le crocette sono in linea, l'albero passante sta su per il suo momento d'inerzia e l'incastro in coperta, se le crocette sono a quartiere, per il tiro verso poppa delle sartie alte, che vengono sollecitate a volte oltre il carico ammissibile, se il doppio paterazzo non era previsto nel progetto dell'albero.
Ciao
Ciao Marco,
come và?
come tu sai io uso una randa square da tre anni e per usarla ho dovuto sdoppiare il paterazzo.
Quel che posso dire è che è sicuramente necessario parancarli, ma se usi solo i bozzelli ti troveresti con tantissimi metri di cima i mezzo alle p@lle ed al timone, cosa che non suggersico. Io avevo già installato a poppa, vicino al timone dei winch per la conduzione in solitario, quindi con 2 bozzelli rinviati al winch con opportune piastre antisfregamento sulla vetroresina sono riuscito a contenere la lunghezza cima a metraggio gestibile.
Per le virate e abbattute, sempre puntare il paterazzo che andrà in lavoro, magari può sembrare inutile, ma ti prepara l' operazione e sei sicuro che, una volta sulle mura giuste basta poco per cazzarlo a dovere. Per metterlo a segno, come detto prima uso un winch che mi permette di cazzarlo a ferro senza farmi assolutamente rimpiangere il paterazzo tradizionale.
Come dice Albert, tra l'altro si trova sempre a vantaggio di trazione (contro il vento). La randa square, almeno nella mia esperienza, tende a sventarsi da sola e non ho mai sentito nè visto la necessità di mettere un diamante, certo devi sapere quando ridurre.
Se vuoi e se ti interessa, fai un salto da me, ne possiamo parlare e fare un giro.
BV
Grazie Marcello per la disponibilità!
Citazione:albert ha scritto:
Per quanto riguarda invece le manovre, bisogna mettere dei richiami in modo che, in particolare coi paterazzi in tessile, quello sottovento non voli a poppa e sopravvento alla randa (in particolare quando è terzaruolata) e poi si trovi dalla parte sbagliata quando si vira o, peggio, si stramba con l'impossibilità di rimetterlo in tensione.
si immaginavo, ma il mio dubbio sui richiami da posizionare sta nel fatto che quando io vado a cazzare un paterazzo con l'elastico, che dovrà essere teso per adempiere al meglio al suo scopo, quest'ultimo si va a rompere. Mi potete illuminare su questa, probabilmente, banalità?
Sulla mia barca l' elastico unisce i due paterazzi e passa sulla seconda crocetta, a sx sopra ed a dx sotto in modo che rimanga sempre in posizione. Normalmente, dato che solo un paterazzo si tende e l' altro rimane a riposo e' molto difficile romperlo. Con un po' di occhio e facendo alcuni tentativi com mia moglie che cazzava i paterazzi mentre era appeso e' risultato abbastanza semplice tagliare l' elastico alla lunghezza giusta.
BV
Citazione:FRA 21987 ha scritto:
si immaginavo, ma il mio dubbio sui richiami da posizionare sta nel fatto che quando io vado a cazzare un paterazzo con l'elastico, che dovrà essere teso per adempiere al meglio al suo scopo, quest'ultimo si va a rompere. Mi potete illuminare su questa, probabilmente, banalità?
Ti ha risposto lunar, aggiungo solo di avvisare l'equipaggio di non cazzare entrambi i paterazzi quando è stata ammainata la randa, altrimenti si rompe l'elastico....
L'elastico deve comunque avere una lunghezza (o cortezza ?) tale da impedire al paterazzo a riposo di passare fuori dalle crocette, altrimenti quando si stramba, se il paterazzo è andato oltre, si rischia di sbarbare le crocette verso poppa, con risultati immaginabili.
Comunque queste sono banalità
....l'importante è il sistema di lenta e veloce concepito per poter lavorare senza dover fare strane operazioni che con vento forte in poppa possano comportare o il fatto di restare senza paterazzi con il gennaker che si rigonfia e tira un botto all'albero, o la randa che non si lasca sulle nuove mure perchè si è incatagnata la veloce da lascare, con conseguente tonneau e crocette in acqua.....il sistema deve essere 'a prova di imbambolato'...
nel nostro caso ci sarà un paranco 2:1 rinviato al winch dedicato, quindi non ci sarà un sistema 'veloce'...
Ciao Marco,
complimenti, vedrai che differenza con venti leggeri.
Un ultimo consiglio, se dovesse succedere, come su IAIAI, che il sistema prima di andare al winch 'sfregasse' su alcune parti del pozzetto, fai in modo che, oltre che proteggere tali parti, ci sia uno stopper che poi scarichi tutte le tensioni e 'appiattimenti' della cima dovuti allo sfregamento e rimanga solo lui a mantenere lo sforzo. Quando cazzo a ferro, rimango stupito da come la cima si appiattisce in certe posizioni e cerco di lasciarla in quello stato sempre il minimo indispensabile.
BV
Marcello, non faremo la modifica sul nostro sun fast, ma siamo in trattativa con una barca con questo tipo di configurazione, speriamo
!
Ah però, mi incuriosisci ma non dire niente per scaramanzia.
Complimenti.
BV
Citazione:lunar1960 ha scritto:
Ah però, mi incuriosisci ma non dire niente per scaramanzia.
Complimenti.
BV
si infatti!