27-10-2012, 02:38
E' ancora valida la teoria per cui l'aria deve passare sopra e sottovento la vela nello stesso intervallo di tempo, pur con velocità diverse?
Citazione:albert ha scritto:
Mmmmm! Sento odore di Kutta e Joukowskj!!!
Citazione:albert ha scritto:
Mmmmm! Sento odore di Kutta e Joukowskj!!!!!! Riapriamo quella vecchia discussione??
@mckewoy: il tuo esempio non è calzante, perchè le persone che salgono non sono imprigionate tra altre persone: come farebbero ad avanzare a velocità diversa se alla fine della scala trovassero una folla che procede alla velocità di tutte le altre scale??
Citazione:Senza Parole ha scritto:
Dai ricordi di studente che ho, una teoria e' valida, entro un certe ipotesi, se permette di fare calcoli per realizzare oggetti che poi si sperimenta in laboratorio che abbiano i risultati attesi. Ricordo che per i profili alari veniva accettata l'ipotesi che prima e dopo il profilo il flusso tornasse ad essere lo stesso. Da qui discende il fatto delle velocita' diverse tra intradosso ed estradosso.
Credo che sulla base di questa teoria, volino gli aeroplani e funzionino le turbine a gas, dunque ad occhi direi che e' ancora valida. Cio' non toglie che altre teorie possano affiancarsi e dare risultati magari piu' aderenti alla realta' in casi limite, dove quelle quelle classiche mostrano delle falle.
Mi ricordo che le teorie della lubrificazione nei cuscinetti (non c'entra qui) erano 3, si studiavano tutte, anche se nessuna era 'vera' ed avevano tutte le loro pecche.
Per Mc: il tuo esempio non regge perche le persone non sono viscose... l'aria e l'acqua hanno questa caratteristica, la viscosita', che permette di ipotizzare il comportamento del quale stiamo parlando. Una pompa centrifuga, che funziona benissimo per aspirare acqua e sollevarla a 10 metri, se provi ad usarla per aspirare sabbia non funziona. Dice grazie al c... ? eh no, la differenza e' solo che la sabbia non e' viscosa, il primo granello non si tira dietro gli altri. Se ti immagini le persone della tua scala mobile inserite in un fluido viscoso, metti che fossimo tutti immersi nel sikaflex, ecco che alla fine della tua scala mobile chi ha corso piu' di te ti tira su e vi rimettete a paro.
Citazione:bullo ha scritto:
Solo 2 o 3 lunghezze?
Citazione:deke ha scritto:
Per spiegare la generazioneportanza bisogna per forza di cose ricorrere a un modello. Il modello a cui accenna Einstein è quello normalmente chiamato del 'cammino più lungo', è il modello più scolastico di tutti e funziona alla grande per spiegare la portanza delle ali di un aereo,
ma per corpi senza uno spessore rilevante (come le vele) il modello non sta in piedi: non c'è motivo di pensare che i due flussi ai lati della vela percorrano percorsi di lunghezza diversa (stesso tempo e diversa velocità implica che anche gli spazi percorsi siano diversi).
Il modello più semplice (ma matematicamente rigoroso) per spiegare la portanza delle vele si appoggia sul teorema di Helmholtz sulla vorticità, è un modello più astratto e teorico rispetto a quello 'del cammino più lungo': si presuppone infatti l'esistenza di un vortice tutto in torno alla vela; lo so che è difficile immaginarlo ma la teoria lo prevede, probabilmente poi in una situazione reale a causa dei vari attriti il bilancio energetico è diverso e quindi l'intensità del vortice è circa zero.
La teoria del 'cammino più lungo' comunque è una bufala anche per le ali di un aereo: in galleria del vento usando dei piccoli emettitori di fumo si vede subito che non è affatto vero che i due flussi ci mettono tempo uguale. Per fare questo esperimento vengono posizionati due emettitori di fumo sui due lati dell'ala, poi vengono sincronizzati affinchè emettano fumo a intervalli regolari, con una telecamera si riprende il bordo di uscita e riguardando i filmati al rallentatore si vede che le due zone marcate col fumo arrivano sfasate. Nonostante ciò il modello è ampiamente utilizzato per spiegare in modo semplice e intuitivo la generazione di portanza
Citazione:mckewoy ha scritto:
ma cos'è che fa accelerare un flusso rispetto all'altro??
Citazione:volapiuk ha scritto:
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da NS.
http://www.na.northsails.com
Citazione:deke ha scritto:
Per spiegare la generazioneportanza bisogna per forza di cose ricorrere a un modello. Il modello a cui accenna Einstein è quello normalmente chiamato del 'cammino più lungo', è il modello più scolastico di tutti e funziona alla grande per spiegare la portanza delle ali di un aereo, ma per corpi senza uno spessore rilevante (come le vele) il modello non sta in piedi: non c'è motivo di pensare che i due flussi ai lati della vela percorrano percorsi di lunghezza diversa (stesso tempo e diversa velocità implica che anche gli spazi percorsi siano diversi).
Il modello più semplice (ma matematicamente rigoroso) per spiegare la portanza delle vele si appoggia sul teorema di Helmholtz sulla vorticità, è un modello più astratto e teorico rispetto a quello 'del cammino più lungo': si presuppone infatti l'esistenza di un vortice tutto in torno alla vela; lo so che è difficile immaginarlo ma la teoria lo prevede, probabilmente poi in una situazione reale a causa dei vari attriti il bilancio energetico è diverso e quindi l'intensità del vortice è circa zero.
La teoria del 'cammino più lungo' comunque è una bufala anche per le ali di un aereo: in galleria del vento usando dei piccoli emettitori di fumo si vede subito che non è affatto vero che i due flussi ci mettono tempo uguale. Per fare questo esperimento vengono posizionati due emettitori di fumo sui due lati dell'ala, poi vengono sincronizzati affinchè emettano fumo a intervalli regolari, con una telecamera si riprende il bordo di uscita e riguardando i filmati al rallentatore si vede che le due zone marcate col fumo arrivano sfasate. Nonostante ciò il modello è ampiamente utilizzato per spiegare in modo semplice e intuitivo la generazione di portanza
Citazione:mckewoy ha scritto:
che significa la circolazione??
Citazione:mckewoy ha scritto:non ti capisco Mc, Fluido newtoniano vuol dire, sostanzialmente, viscoso, la gente sulla scala mobile e' viscosa per te? o newtoniana? la vela esiste perche' l'aria e' viscosa, altrimenti addio portanza.
Citazione:Senza Parole ha scritto:
Per Mc: il tuo esempio non regge perche le persone non sono viscose... l'aria e l'acqua hanno questa caratteristica, la viscosita', che permette di ipotizzare il comportamento del quale stiamo parlando. Una pompa centrifuga, che funziona benissimo per aspirare acqua e sollevarla a 10 metri, se provi ad usarla per aspirare sabbia non funziona. Dice grazie al c... ? eh no, la differenza e' solo che la sabbia non e' viscosa, il primo granello non si tira dietro gli altri. Se ti immagini le persone della tua scala mobile inserite in un fluido viscoso, metti che fossimo tutti immersi nel sikaflex, ecco che alla fine della tua scala mobile chi ha corso piu' di te ti tira su e vi rimettete a paro.
temo che aria ed acqua siano fluidi newtoniani.
alla fine della scala mobile io continuo a correre come quello che stava prima di me e come stanno facendo quelli che correvano prima di noi.
Citazione:einstein ha scritto:
Comunque mi sono accorto che l'argomento in oggetto era già stato toccato, ma può essere utile per i nuovi arrivati:
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...hichpage=1
ciao