21-11-2012, 08:03
buonasera,
non riesco a leggere il messaggio di Mario Falci,vedo costantemente che inoltra il testo di un mio post ma sinceramente non leggo cosa ha scritto o cosa scrive di nuovo..
indipendentemente da questo rispondo a Montecelio poichè ovviamente devo giustificare la volontà di capire come garantirmi l'innaffondabilità di una barca a vela:
io sono un velista molto attivo,sono consigliere nazionale Associazione Classe FUN http://www.classefun.it (pagina organi) e per questo faccio regate in tutta Europa con i Classe FUN,ovviamente anche in tutta Italia.
Questo significa che partecipo a regate sia a bastone sia d'altura.
Quando partecipo a regate lunghe come magari una Centomiglia sul Garda,o un Gorla sul medesimo lago,o partecipo alla Pesaro Rovigno,o alla Roma per due in Tirreno mi chiedo sempre come potrei reagire ad una collisione,ad una falla nello scafo,ad un danno importante che pregiudichi la stabilità e la galleggiabilità della barca in cui mi trovo a fare regate,sopratutto mi chiedo se la capitaneria o il comitato organizzatore riesca sempre ad intervenire in tempo prima che la barca coli a picco e l'equipaggio si trovi in difficoltà.
ricordiamo che si può rimanere a galla con l'aiuto al galleggiamento autogonfiabile obbligatorio in regata ma si può morire di ipotermia se immersi da tanto tempo in acqua fredda,oppure si può morire attaccati dagli squali ecc..
IO PREFERIREI SEMPRE AVERE LA SICUREZZA DI RIMANERE SOPRA UNO SCAFO GALLEGGIANTE.
nelle mie esperienze,anche se sono giovane,ho visto spesso alcuni monotipi(per fortuna mai un classe FUN) colare a picco come se fossero sassi ed i componenti dell'equipaggio sempre in grande difficoltà..
ho visto Meteor affondare,ho visto Melges spezzarsi in due,e altrettante imbarcazioni affondare magari dopo un disalberamento,o una collisione seria.
Tutto questo ovviamente in condizioni proibitive,quindi con tanto vento, con tanta onda, o con mare o lago veramente impegnativo e magari con tante imbarcazioni vicine che lottano per le posizioni quindi maggiore spericolatezza e minore rispetto della normale prudenza: situazioni nelle quali il comitato organizzatore o comitato di regata fa comunque uscire quindi reputa comunque sostenibili,ma per l'estensione del campo di regata è impossibilitato ad intervenire prontamente ad una emergenza in acqua.
nelle regate lunghe come Gorla,Centomiglia,Barcolana,Roma per due,Giraglia ecc è possibile che alcuni equipaggi si trovino in difficoltà e debbano abbandonare la nave rifugiandosi sugli ormai conosciuti autogonfiabili,ma se fosse invece garantita l'inaffondabilità di una barca?
tutto questo sarebbe molto più sicuro in un certo senso....
a me sinceramente piacerebbe navigare su di una barca consapevole che qualsiasi cosa possa succedere questa rimarrà comunque a galla...
non importa se poi rimarrà a galla fino a consentirmi di rimanere asciutto,quello che importa è che non affondi e che sia comunque possibile (con le dovute precauzioni e interventi professionali)riportare la barca in qualche porto o in qualche darsena per essere riparata e non perdere il valore economico(visto i tempi).
questo significa che il problema di capire la galleggiabilità riguarda sia le barche con cui svolgo regate in generale,sia la barca di mia proprietà!
nei vecchi post al riguardo ho spiegato che le barche che hanno lo specchi di poppa chiuso hanno bisogno di ombrinali per espellere l'acqua che si accumula sul pozzetto,e gli ombrinali sono sempre attaccati a delle tubazioni o a degli scarichi a mare che in caso di rottura,o di insospettato guasto possono veramente far colare a picco qualsiasi imbarcazione..anche se ormeggiata tranquillamente in porto.
l'anno scorso ho visto un Epaminonda Ceccarelli EC 23 colare a picco in porto per la rottura di una tubazione che collegava gli ombrinali del pozzetto allo specchio di poppa!
credo di essere stato preciso sul motivo di questo mio interesse!
non riesco a leggere il messaggio di Mario Falci,vedo costantemente che inoltra il testo di un mio post ma sinceramente non leggo cosa ha scritto o cosa scrive di nuovo..
indipendentemente da questo rispondo a Montecelio poichè ovviamente devo giustificare la volontà di capire come garantirmi l'innaffondabilità di una barca a vela:
io sono un velista molto attivo,sono consigliere nazionale Associazione Classe FUN http://www.classefun.it (pagina organi) e per questo faccio regate in tutta Europa con i Classe FUN,ovviamente anche in tutta Italia.
Questo significa che partecipo a regate sia a bastone sia d'altura.
Quando partecipo a regate lunghe come magari una Centomiglia sul Garda,o un Gorla sul medesimo lago,o partecipo alla Pesaro Rovigno,o alla Roma per due in Tirreno mi chiedo sempre come potrei reagire ad una collisione,ad una falla nello scafo,ad un danno importante che pregiudichi la stabilità e la galleggiabilità della barca in cui mi trovo a fare regate,sopratutto mi chiedo se la capitaneria o il comitato organizzatore riesca sempre ad intervenire in tempo prima che la barca coli a picco e l'equipaggio si trovi in difficoltà.
ricordiamo che si può rimanere a galla con l'aiuto al galleggiamento autogonfiabile obbligatorio in regata ma si può morire di ipotermia se immersi da tanto tempo in acqua fredda,oppure si può morire attaccati dagli squali ecc..
IO PREFERIREI SEMPRE AVERE LA SICUREZZA DI RIMANERE SOPRA UNO SCAFO GALLEGGIANTE.
nelle mie esperienze,anche se sono giovane,ho visto spesso alcuni monotipi(per fortuna mai un classe FUN) colare a picco come se fossero sassi ed i componenti dell'equipaggio sempre in grande difficoltà..
ho visto Meteor affondare,ho visto Melges spezzarsi in due,e altrettante imbarcazioni affondare magari dopo un disalberamento,o una collisione seria.
Tutto questo ovviamente in condizioni proibitive,quindi con tanto vento, con tanta onda, o con mare o lago veramente impegnativo e magari con tante imbarcazioni vicine che lottano per le posizioni quindi maggiore spericolatezza e minore rispetto della normale prudenza: situazioni nelle quali il comitato organizzatore o comitato di regata fa comunque uscire quindi reputa comunque sostenibili,ma per l'estensione del campo di regata è impossibilitato ad intervenire prontamente ad una emergenza in acqua.
nelle regate lunghe come Gorla,Centomiglia,Barcolana,Roma per due,Giraglia ecc è possibile che alcuni equipaggi si trovino in difficoltà e debbano abbandonare la nave rifugiandosi sugli ormai conosciuti autogonfiabili,ma se fosse invece garantita l'inaffondabilità di una barca?
tutto questo sarebbe molto più sicuro in un certo senso....
a me sinceramente piacerebbe navigare su di una barca consapevole che qualsiasi cosa possa succedere questa rimarrà comunque a galla...
non importa se poi rimarrà a galla fino a consentirmi di rimanere asciutto,quello che importa è che non affondi e che sia comunque possibile (con le dovute precauzioni e interventi professionali)riportare la barca in qualche porto o in qualche darsena per essere riparata e non perdere il valore economico(visto i tempi).
questo significa che il problema di capire la galleggiabilità riguarda sia le barche con cui svolgo regate in generale,sia la barca di mia proprietà!
nei vecchi post al riguardo ho spiegato che le barche che hanno lo specchi di poppa chiuso hanno bisogno di ombrinali per espellere l'acqua che si accumula sul pozzetto,e gli ombrinali sono sempre attaccati a delle tubazioni o a degli scarichi a mare che in caso di rottura,o di insospettato guasto possono veramente far colare a picco qualsiasi imbarcazione..anche se ormeggiata tranquillamente in porto.
l'anno scorso ho visto un Epaminonda Ceccarelli EC 23 colare a picco in porto per la rottura di una tubazione che collegava gli ombrinali del pozzetto allo specchio di poppa!
credo di essere stato preciso sul motivo di questo mio interesse!