I Forum di Amici della Vela

Versione completa: FARR 31 versione Regata
Al momento stai visualizzando i contenuti in una versione ridotta. Visualizza la versione completa e formattata.
Pagine: 1 2 3 4
OK , teniamoci in contatto pero'. Augusto.
ciao luciano e benvenuto in htclass!
http://halftonitalia.wordpress.com/news/
Ti ringrazio dell'articolo Marco, l'ho fatto vedere ai ragazzi dell'equipaggio e ne sono contenti.
Con mio dispiacere non potrò partecipare al vostro Campionato Half Ton per questioni logistiche ed economiche; ho fatto il conto che sono circa 250 andata + 250 ritorno miglia di trasferimento che si può fare in due o anche da solo che ci sono abituato. Poi per i quattro giorni di regate si deve pensare a vitto ed alloggio per sette persone se venissero tutti, dato che nella mia barca non c'è assolutamente niente che assomigli ad una cucina o qualcosa di vivibile. poi c'è anche il fatto che non potrei fare la prova della costiera perchè la barca non potrebbe superare le 12 miglia.
Per quest'anno passo, purtroppo.
Per il prossimo anno potrei venire perchè mi doterò di 'Certificato di conformità' e navigare fuori dalle 12, in quanto vorrei fare giraglia e 151 miglia.
ma intanto butto lì una mezza proposta; perchè non allargate la manifestazione con Sanremo che fa già la regata dello IOR/RORC CLASS dove partecipano molte vecchie glorie italiane e francesi?
http://www.yachtclubsanremo.it/Dettaglio...itemid=302
dacci un'occhiata; ci potrebbe essere spazio anche per gli Half Ton del Nord tirreno
Ciao Luciano,
ma il lavoro che hai fatto in pozzetto (paratie, rinforzi, etc) sembra in legno massello oppure è solo l'effetto ottico?
Citazione:bistag ha scritto:
Ciao Luciano,
ma il lavoro che hai fatto in pozzetto (paratie, rinforzi, etc) sembra in legno massello oppure è solo l'effetto ottico?
Una parte sì e precisamente i madieri e traverse che provengono da una tavola in pino da 4 cm, ovviamente tutto prima resinato e fasciato con la paglia resinata anch'essa(quella stuoia non strutturale che non ricordo come si chiami).
Tutta la parte calpestabile ed i fianchi sono in compensato marino resianto fasciato ecc. ecc.
Volevo farti i complimeti per i risultati ottenuti (oltre che per il bel lavoro). Avevamo un Farr 31 Artmare, e non siamo mai riusciti ad ottenere i tuoi risultati. Però ci siamo divertiti molto, ed io personalmente ho imparato moltissimo.
Citazione:luciano sanna ha scritto:
Citazione:bistag ha scritto:
Ciao Luciano,
ma il lavoro che hai fatto in pozzetto (paratie, rinforzi, etc) sembra in legno massello oppure è solo l'effetto ottico?
Una parte sì e precisamente i madieri e traverse che provengono da una tavola in pino da 4 cm, ovviamente tutto prima resinato e fasciato con la paglia resinata anch'essa(quella stuoia non strutturale che non ricordo come si chiami).
Tutta la parte calpestabile ed i fianchi sono in compensato marino resianto fasciato ecc. ecc.
come mai, visto il tipo di barca, non hai fatto tutto con un sandwich di termanto che sarebbe stato sicuramente più leggero e meno igroscopico e ormai un pò più attuale?
Citazione:bistag ha scritto:
come mai, visto il tipo di barca, non hai fatto tutto con un sandwich di termanto che sarebbe stato sicuramente più leggero e meno igroscopico e ormai un pò più attuale?

per spiegare meglio allego una foto dove si vede la parte in legno massello.

Questo contenuto non e' visualizzabile da te Ospite. Se vuoi vederlo, REGISTRATI QUI .

quel madiere centrale è il cuore di tutto; dato che avrei avuto difficoltà ad inserirne uno intero, dato che doveva essere sagomato sulla forma della barca, l'ho fatto in tre parti principali: il pezzo lungo centrale, i due piedi e i due montanti.
tutti questi pezzi sono stati resinati, anzi, ultraresinati e stuccati per farli aderire a tutta la sagoma della barca ed infine resinati ed avvitati fra loro e poi fazzolettati allo scafo in modo abbondante.
Il madiere serviva per:
- annullare tutte le torsioni dello scafo (ho volanti strutturali all'estrema poppa)una volta che la barca fosse stata aperta
- fare la base di sostegno e d'appoggio per il compensato del pozzetto nuovo calpestabile
- lo stesso per i due pezzi di coperta/seduta dove avrebbero insistito due winch nuovi (per le volanti)
- stesso sostegno e base per i due fianchi laterali
- ultimo ma non meno importante il creare un rinforzo cazzuto e serio per la losca del timone che è diventata metà della precedente

giustamente mi chiedi perchè non l'ho fatto in termanto;
semplice; non lo conoscevo come materiale, avevo la consulenza di un maestro d'ascia in gamba e che mi ha indirizzato coi materiali che conosceva, avevo bisogno di un supporto largo (4 cm) e non so se esista in termanto, ho una certa manualità col legno che oltretutto è approvvigionabile facilmente.
tutto lì
però mi hai messo la curiosità emi informo sul termanto! SmileSmileSmile
Citazione:fast37 ha scritto:
Volevo farti i complimeti per i risultati ottenuti (oltre che per il bel lavoro). Avevamo un Farr 31 Artmare, e non siamo mai riusciti ad ottenere i tuoi risultati. Però ci siamo divertiti molto, ed io personalmente ho imparato moltissimo.

Grazie fast; da quello che sto venendo a sapere sono stati in tanti ad usare quella barca negli anni precedenti. Io ci sono arrivato invece tardi, come se avessi fatto un percorso a ritroso, ma ci sono arrivato perchè ad un certo punto della vita mi ha interessato la vela agonistica e non più quella solitaria che facevo prima.
Per i risultati ottenuti penso che debbano essere ben miscelati i tre ingredienti barca/equipaggio/rating; se uno di questi non è positivo bisogna che gli altri due lo siano alla grande, ma molto alla grande!
Comunque, a parte i lavori, vele, equipaggio e tutto quanto, devo moltissimo ad un campione che è venuto in barca con me alcune volte, Andrea Casale, che mi ha dato un contributo enorme non tanto nel aver ben timonato, per carità, ma è stato determinante nell'aver rivoluzionato completamente il setup della barca stravolgendo mille convinzioni inossidabili nostre e di tantissimi altri velisti su paterazzo, strallo, vang, specialmente sull'uso delle volanti e come portare le vele in generale.
Risultato: riusciamo a far fare delle velocità nelle diverse andature che mai ci saremmo immaginati (e neanche i nostri avversari!!!)
Spero in altro post di esternare gli insegnamenti ricevuti su come portare la barca e come regolarla e spero di avere il tempo per scriverne.
Comunque, se Andrea casale è un campione del mondo un motivo ci sarà...
http://www.google.it/search?q=termanto&h...80&bih=856
è il materiale con cui vengono fatti molti sandwich è probabile tu ce la abbia già dentro i sandwich del Farr 31.
E' leggero facilmente lavorabile (molto di più di un pezzo di legno) e leggero. Molto adatto a fare quel madiere e non avresti appesantito la barca.
Quando si lavora su barche di un certo tipo sarebbe meglio se le mani ce le mettesse una persona che sa lavorare quei materiali e non un mastro d'ascia che per quanto possa essere bravo (e apprezzato) con costruzioni con i materiali che conosce non lo è su altre tipologie come su barche come il Farr 31.
Hai ragione, Bistag, su qualità e materiali appropriati. Ma nel racconto che ho fatto prima non ho svelato un altro fatto che è stato determinante; quando ho messo la barca in cantiere per il refitting che ho fatto a mie mani (ho fatto fare da altri solo i lavori al tornio dell'inox) mi è venuta l'idea di questo allungamento del pozzetto come hai visto. Ho chiesto preventivi in giro, sia agli artigiani che ruotavano a savona, sia agli ex dipendenti dei cantieri Baglietto, sia ad altri che spaziavano in giro ed il prezzo è oscillato dalle 5.000 alle 9.000 materiali esclusi. Resomi conto di quanto fosse magari anche giusto, non lo discuto, ma assolutamente inaccettabile per me, ho fatto un giro di consultazioni con amici esperti ed ho deciso di farlo con le mie mani, lavorando su ciò che poteva essere alla mia portata e facendo questa scommessa.
A conti fatti ho speso circa 150 euro di legname più 300 di resine e stuoie, ho realizzato una struttura solidissima, ho risparmiato un pacco di soldi che ho preferito usare per attrezzatura e vele, e fra ciò che ho tolto e ciò che ho messo come peso dovremmo essere sui 25 kg in più di peso, lì nell'estrema poppa.
Una volta in acqua la barca non ha dato segni di scompenso, credo perchè questo maggior peso si è 'spalmato' sulla superficie bagnata più larga, cosa che sarebbe stata impossibile a prua dato che in pratica non ha volume prodiero. Ma forse per il fondo piatto ed il baglio accentuato, la barca non si è seduta. In tutti i casi ho provveduto a spostare alcuni pesi dentro la barca, tipo le batterie, che portate da sotto la scaletta al piede d'albero passante hanno requilibrato i pesi, almeno credo.
Il termanto c'è nella barca, l'ho visto e lo conosco come materiale da volume, che crea o riempie spazio, e l'ho visto usare in diverse applicazioni. Non lo conosco come materiale strutturale, ma forse perchè poi va resinato e stuoiato e quindi diventa paratia o madiere in seguito all'azione della VTR poliestere o epossidica che sia. é così?
Si è così il termanto certamente non è molto robusto ma è una parte fondamentale nel sandwich perché è la parte, come dici tu, che riempie si chiama anima: http://www.prochima.it/pages/sandwich.htm
Realizzando i cosiddetti compositi con queste 'anime' si realizzano dei travi nel senso che hanno una parte che lavora in compressione ed una in trazione ciò che è all'interno ha importanza relativa (in lavori come il tuo). Certo non ci puoi mettere qualunque materiale.
Il legno che tu hai usato è in effetti un'anima ma eccessiva e igroscopica e non serve. Sicuramente se ci mettevi il termanto (che si lavora con un cutter) ti ci voleva la metà del tempo di lavorazione oltre a pesare meno e a non assorbire umidità. Anche se lo hai fatto tu e risparmiato sulle ore 'operaio'. Scusa se ti dico ciò dopo che hai finito il tuo bel lavoro ma te lo dico per un'eventuale nuovo lavoro tu volessi intraprendereWink.
Citazione:luciano sanna ha scritto:
Ti ringrazio dell'articolo Marco, l'ho fatto vedere ai ragazzi dell'equipaggio e ne sono contenti.
Con mio dispiacere non potrò partecipare al vostro Campionato Half Ton per questioni logistiche ed economiche; ho fatto il conto che sono circa 250 andata + 250 ritorno miglia di trasferimento che si può fare in due o anche da solo che ci sono abituato. Poi per i quattro giorni di regate si deve pensare a vitto ed alloggio per sette persone se venissero tutti, dato che nella mia barca non c'è assolutamente niente che assomigli ad una cucina o qualcosa di vivibile. poi c'è anche il fatto che non potrei fare la prova della costiera perchè la barca non potrebbe superare le 12 miglia.
Per quest'anno passo, purtroppo.
Per il prossimo anno potrei venire perchè mi doterò di 'Certificato di conformità' e navigare fuori dalle 12, in quanto vorrei fare giraglia e 151 miglia.
ma intanto butto lì una mezza proposta; perchè non allargate la manifestazione con Sanremo che fa già la regata dello IOR/RORC CLASS dove partecipano molte vecchie glorie italiane e francesi?
http://www.yachtclubsanremo.it/Dettaglio...itemid=302
dacci un'occhiata; ci potrebbe essere spazio anche per gli Half Ton del Nord tirreno

non devi ringraziare me per l'articolo ma il direttivo.
io sono solo il coordinatore per il centro italia.Wink
in ogni caso per l'italiano se ci sono richieste imbarchi ti facciamo sapere (sempre che ti/vi interessi partecipare come equipaggio su altri half tonners).
per quanto riguarda sanremo è un'ottima proposta che il direttivo valuterà (spero e credo positivamente). considera che quest'anno abbiamo incluso in calendario molte regate, tra queste pasquavela, proprio per allargare la classe.
poi se riesci, come abbiamo fatto noi, a creare un gruppo dalle tue parti sarebbe il massimo.Cool
purtroppo in italia siamo penalizzati dalla normativa che regola la carrellabilità delle barche.
in ogni caso buon vento per le prossime regate e tienici aggiornati!!!Cool
Pagine: 1 2 3 4
URL di riferimento