Buongiorno a tutti, come promesso a Giovy metto a disposizione i miei appunti sulla linea d'asse Nanni del tipo a coterchi.
La realizzazione del manualino allegato è frutto delle tante discussioni disponibili sul sito e di quanto in pratica ho potuto constatare personalmente.
Non voglio evidenziarmi come professore o esperto in materia e sono estremamente interessato alle vostre opinioni e/o suggerimenti.
Detto in parole povere se ho scritto caz... ditemelo!!!
Grazie a tutti in anticipo
Non sono riuscito a caricare il file e quindi di seguito riporto quanto da me scritto:
Astuccio Nanni
Come è fatto
L’astuccio (14) è solidale con la carena: è serrato a proravia dalla testa d’astuccio flangiata (10) ed è bloccato a poppavia dalla flangia filettata (22).
Alle due estremità sono alloggiate le boccole di gomma (13) e (20) che assolvono il compito di guidare l’asse porta elica (15) e di sopportare le spinte in avanti e indietro durante il moto.
La boccola (13) è contenuta nella testa d’astuccio (10), la boccola (20) è contenuta nella tazza (21) che è avvitata all’astuccio.
Sulla boccola (13) pattina lo spintore di retromarcia (17) che ruota solidale con l’asse porta elica (15) grazie ai semigusci (18) ed alla spina (19).
La testa d’astuccio (10) è chiusa dal coperchio (4) al cui interno sono allocati due para acqua (8) e fa tenuta sulla testa d’astuccio con l’O-Ring (9).
Tra i due para acqua (8), nel coperchio della testa d’astuccio (4), è ricavata una camera anulare che va riempita di grasso stagionalmente attraverso l’ingrassatore (5).
Lo spintore di poppavia (26) è trascinato dall’elica (24) a mezzo di una spina (25) infilata in (B) in un foro corrispondente ricavato nel mozzo dell’elica dell’asse (15).
Lo spintore (26) lavora in marcia avanti pattinando sulla boccola (20).
Il porta gomma con rubinetto (11) va collegato ad una presa di mare indipendente o allo scarico dell’acqua dal motore.
Come funziona
Quando l’elica e l’asse girano, a seconda se la marcia è in avanti o in retro, incomincerà a circolare acqua nell’astuccio.
Se in marcia avanti, l’acqua circolerà dalla presa a mare attraverso l'astuccio dell'asse entrando dal rubinetto 11 aspirata dallo spintore di marcia avanti 26. Questo presenta delle scanalature sulla superficie tali da funzionare come una girante di una pompa.
Se in marcia indietro, l’acqua entrerà attraverso l'astuccio dalla boccola di gomma a poppavia 20 aspirata dallo spintore di retromarcia 17. Anche questo presenta delle scanalature sulla superficie tali da funzionare come una girante di una pompa.
Inoltre, i due semigusci 18 oltre a bloccare e rendere solidale con l’asse lo spintore 17, lo distanziano opportunamente dai due para acqua 8 in modo da creare all’interno della testa d’astuccio 10 una camera di aspirazione acqua.
L’acqua così aspirata attraversa tutto l’asse tenendo in depressione la zona d’ingresso (dove ci sono i due paracqua il cui compito è così ridotto) e facendo raffreddare le boccole in gomma 13 e 20.
Le boccole in gomma continuamente raffreddate e lubrificate dall’acqua non si usurano.
Infine l’acqua uscendo attraverso la boccola 20 o la presa a mare, crea un velo fra la superficie frontale delle boccole in gomma e la superficie frontale degli spintori in bronzo di poppavia 26 e proavia 17; gli spintori 26 e 17 presentano sulla faccia interna delle scanalature che, oltre a quanto detto prima, favoriscono l’espulsione dell’acqua e mantengono questo velo d’acqua (che riduce l’attrito e l’erosione della parte frontale delle boccole in gomma).
In sostanza si crea una circolazione continua di acqua nell’astuccio attraverso l'asse e le boccole.
Il para acqua interno (quello più a poppavia) è sempre a contatto con l'acqua che lo tiene freddo e lubrificato: la molla di questo para acqua deve essere inox o, in alternativa, può essere sostituito da un O-Ring in viton e conviene metterla rivolta a prua dal lato della camera del grasso.
Il grasso si può iniettare nel piccolo volume fra i due para acqua attraverso un ingrassatore. Se si esagerasse con il grasso si rischierebbe di far andare lo stesso verso poppa creando tappamenti o ostruzioni alla circolazione d'acqua ed al funzionamento della girante (il grasso in eccesso potrebbe coprire le scanalature dello spintore 17 tale da annullare nella rotazione l’effetto da girante).
Quindi, la circolazione dell'acqua è favorita dalla girante 17 che gira insieme all'asse e dall'effetto risucchio che la rotazione della boccola 26.
Un'altra funzione molto positiva del film d'acqua fra le due facce delle due boccole a contatto ed in rotazione relativa è che il sistema costituisce un perfetto reggispinta raffreddato in continuo e con attrito minimo.
I due para-acqua sono dei semplici paraolio acquistabili in commercio (paraolio 25-35-7) ma è richiesta l’accortezza di farseli dare con l’anello molla in inox o in alternativa è sufficiente sostituire l’anello molla con un o-ring di pari diametro in viton.
I para-acqua possono essere sostituiti smontando la flangia 1 di accoppiamento all’invertitore e il coperchio della testa d’astuccio 4.
Prima dell’inserimento dei nuovi para acqua è conveniente inserire un po’ di grasso all’inizio nel canale fra i due para-acqua; in effetti il grasso serve solo a tenere lubrificate le labbra dei due para-acqua ma la presenza dell’acqua è già sufficiente.
L’ingrassatore non serve a molto anzi si rischia di pompare troppo grasso.
Particolare attenzione va fatta all'accoppiata dello spintore di retromarcia 17 con i due semigusci 18 che fanno anche da fine corsa all’albero. Se i semigusci 18 venissero calettatati nella posizione sbagliata l’asse, nel cambio avanti/indietro, si sposterebbe di centimetri piuttosto che di pochi millimetri, dando colpi fastidiosi.
In sostanza dopo il montaggio dell’asse è importante verificare che spingendo a mano l’elica lo spintore in bronzo di poppavia 26 vada a contatto con la boccola in gomma 20 mentre tirando invece indietro l’asse le facce della boccola 20 e dello spintore 26 devono separarsi di 2-3 mm.
L’installazione della linea d’asse
La misura L della linea d’asse rappresenta la distanza tra il piano di appoggio della flangia ricavata sulla testa d’astuccio 10 ed il piano contro cui va a stringere la flangia filettata 22.
La tolleranza con cui viene consegnata la lunghezza dell’astuccio è di ± 3 mm e ciò per dare agio di aggiustaggio.
Questa tolleranza non influisce sulla lunghezza dell’astuccio che rimane fissa una volta che la tazza 21 è stata saldamente avvitata sull’astuccio 14.
Il gioco radiale tra l’asse porta elica 15 e le boccole 13 e 20 è tale da non richiedere nessuna lubrificazione per il montaggio; tuttavia ci si può aiutare semplicemente bagnando con acqua l’asse porta elica 15.
E’ consigliabile effettuare il montaggio dell’asse porta elica infilandolo dall’interno dello scafo ciò per evitare lo smontaggio dello spintore di retromarcia 17 e delle relative boccole 18 e spina 19.
Ad assemblaggio completato, con elica montata e serrata dal dado ad ogiva 27, procedere all’inserimento della coppiglia 28.
Su alcune linee d’asse la coppiglia 28 potrebbe essere sostituita da una rondella di blocco di alluminio. Tale rondella presenta su un lato della sua circonferenza un lembo piegato a 90° che nell’inserimento sulla linea d’asse trova alloggiamento nel foro della chiavetta di blocco dell’elica 23. Dopo aver avvitato a fondo il dado ad ogiva 27 di blocco dell’elica, i bordi laterali della rondella di alluminio vanno ribattuti per aderire sulla parte laterale esterna del dado ad ogiva: a questo punto il dado ad ogiva 27, l’elica e lo spintore di retromarcia 26 sono solidali tra di loro e la linea d’asse.
Il gioco assiale dell’asse porta elica lungo l’astuccio prevede uno scorrimento di 2 mm circa. In caso di sostituzione dell’elica, accertarsi che il gioco assiale risulta ridotto, non toccare lo spintore, ma ribassare al tornio il mozzo dell’elica nuova.
Se il gioco assiale fosse aumentato oltre i 2 mm, inserire una rondella di aggiustaggio tra l’elica e lo spintore.
La flangia triangolare 1 è dimensionata per l’accoppiamento con il tronchetto omocinetico NANNI.
La manutenzione della linea d’asse
Se ben manutenuta, la linea d'asse Nanni non permette mai l’entrata di acqua e non provoca alcuna usura alle boccole.
Le boccole 20 e 13 sono in gomma antiolio ed antiabrasiva con scanalature interne rappresentate dalla sezione esagonale di foratura interna della boccola, la loro durata è illimitata sempre che non vengano deformate e che siano costantemente bagnate. Pertanto, è molto importante che il gioco delle boccole 13 e 20, rispetto all’asse, deve essere minimo: infatti esse si usureranno velocemente se non dovesse funzionare il sistema di circolazione acqua descritto.
E’ indispensabile che entrambi gli spintori 17 e 26 siano trascinati dal moto dell’asse dell’elica perché la loro rotazione richiama acqua nell’astuccio assicurando così la lubrificazione necessaria tra spintori e boccole.
E’ indispensabile che la camera anulare ricavata tra i due para acqua (8) sia sempre sufficientemente ingrassata in modo da evitare il surriscaldamento dei para acqua e quindi una conseguente deformazione dei labbri interni e, quindi, la perdita di tenuta sull’asse 15.
E’ richiesta solo la sostituzione cadenzata (2 o 3 anni) dei due para-acqua che con qualche attenzione si possono cambiare anche con la barca in acqua.
Assicurarsi che l’acqua possa liberamente circolare nell’astuccio. Un esempio potrebbe essere quello di collegare un tubo di gomma al rubinetto 11 e far circolare, con barca in secca, acqua all’interno dell’astuccio verificando che la stessa fuoriesca dall’asse lato elica e non lato poppa.
Inserire stagionalmente circa 1 cmc di grasso nell’ingrassatore 5.
Controllare che il giuoco assiale si mantenga sui 2 mm, se fosse aumentato è segno che per qualche causa accidentale le boccole si sono consumate ed allora è importante intervenire.
... di seguito le immagini dei particolari descritti nel precedente messaggio
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... per chi fosse interessato posso inviare in msg privati il file completo in doc.
Dimenticavo ... buona lettura, aspetto le vostre risposte
Avendo una linea Nanni sulla mia Alpa 27 con motore Farymann A30, sono sempre stato interessato a capirne ilfunzionamento, che tuttavia mi è sempre sembrato farraginoso. Avendo qualche rientrata d'acqua ho fatto anche cambiare i paraolio, ma non è che la situazione sia migliorata totalmente. Forse metto troppo grasso, pensando di migliorare la tenuta. Forse l'asse è un pò rigato. Comunque, per capire bene come funziona, bisognerebbe averla smontata di persona, cosa che tu probabilmente hai fatto. Dai disegni e dalle descrizioni, pur degne di un prof, si capisce al 90 %, che è pur sempre un buon risultato. Ben vengano altri chiarimenti e illustrazioni
Dalla mia esperienza personale i rientri d'acqua sono sempre dovuti ai paroli che soffrono sui labbri. Tale sofferenza è in generale data dalla rotazione dell'asse non perfettamente allineato, dal montaggio non perfetto dei paraoli o da una rigatura dell'asse.
Relativamente alla rigatura dell'asse devi essere così sfortunato che la stessa si sia creata proprio in corrispondenza del settore circolare di rotazione dell'asse tra i paraoli.
Inoltre di paraoli ce ne sono due uno di fronte all'altro e nella camera è inserito del grasso per lubrificare i labbri.
Prima di tutto è da capire quando c'è l'entrata d'acqua (sempre durante la rotazione dell'asse o quando si aumenta il numero di giri), poi andrebbe verificato se sono entrambi i due paraoli a perdere.
Qualora l'entrata d'acqua avviene con l'aumento della velocità dell'asse, al 90% significa che hai l'asse non allineato. L'aumento del numero di giri provoca delle sollecitazioni sui labbri dei paraoli tali da non garantire più la tenuta. E' ovvio che il problema si ha su tutti e due i paraoli.
A, dimenticavo, verifica se l'entrata d'acqua ce l'hai in entrambi i due sensi di marcia.
Complimenti camerino, ottima descrizione! L'avessi avuta un paio di anni fa!!
Se posso aggiungere evitare di tenere acceso il motore all ormeggio con marcia inserita, non c'è sufficiente circolo acqua e si rischia di bruciare la boccola interessata.
Altro consiglio ricevuto montare la presa a mare con l ingresso acqua rivolto a prua.
Domanda: i due Parioli li monti con le molle opposte o che si guardano?
Se si guardano come dovrebbe essere, l eccesso di grasso rischia di creare pressione e di spingere fuori sede i Parioli.
Nell altro caso fuoriesce dal labbro...
Che ne pensi?
È mettere un piccolo serbatoio olio collegato con un tubo al posto dell ingrassatore? Non pensi sarebbe meglio?
ciao amico adv e vicino di rimessaggio
ti ho inviato un mp di richiesta
buon vento
Molto bene Camerino, ottima e precisa raccolta di tutte le discussioni precedenti; in quella di seguito indicata c'era qualche foto e dettaglio ulteriore.
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=58429.
Vorrei aggiungere qualche accorgimento sull'operazione più frequente del cambio dei para-acqua. Innanzitutto, a meno di evidente perdita, i para-acqua possono durare oltre due anni. Tuttavia con barca tenuta a lungo in secca essi tendono ad asciugarsi e creparsi e quindi conviene sostituirli. La rimozione del giunto 1 può essere difficoltosa , vista la posizione e la probabile ossidazione. Bisogna usare svitol sul dado e sull'accoppiamento conico, inserire uno spessore in legno fra uno dei lati del giunto ed il fondo della sentina ed infine usare una chiave a battere sul dado 3, solo dopo esserci accertati che la rotazione della flangia è fermamente impediita dallo spessore in legno. Anche lo sfilaggio del giunto 1, a causa dell'accoppiamento conico, può essere difficoltoso. Bisogna battere lateralmente fin quando non si sfila e nei casi peggiori utilizzare un estrattore. Nel rimontaggio pulire l'accoppiamneto conico e la chiavetta con carta abrasiva fine , non usare lubrificanti ed accertarsi che il serraggio del dado venga fatto bene, con la procedura inversa dello smontaggio e che il dado serrato vada effettivamente in battuta sulla flangia. Per prevenire la corrosione e quindi le difficoltà di smontaggio, dovuta ad eventuali schizzi d'acqua dal para-acqua , io ricordo che usavo sigillare con silicone l'interno della flangia 1 intono all'asse inclusa la sede della chiavetta. Un altro accorgimento è quello di sfiatare l'aria dall'astuccio, dopo la messa in acqua e prima della rotazione , accertandosi che tutto il circuito sia pieno di acqua.
Citazione:Gioviy ha scritto:
Molto bene Camerino, ottima e precisa raccolta di tutte le discussioni precedenti; in quella di seguito indicata c'era qualche foto e dettaglio ulteriore.
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=58429.
Vorrei aggiungere qualche accorgimento sull'operazione più frequente del cambio dei para-acqua. Innanzitutto, a meno di evidente perdita, i para-acqua possono durare oltre due anni. Tuttavia con barca tenuta a lungo in secca essi tendono ad asciugarsi e creparsi e quindi conviene sostituirli. La rimozione del giunto 1 può essere difficoltosa , vista la posizione e la probabile ossidazione. Bisogna usare svitol sul dado e sull'accoppiamento conico, inserire uno spessore in legno fra uno dei lati del giunto ed il fondo della sentina ed infine usare una chiave a battere sul dado 3, solo dopo esserci accertati che la rotazione della flangia è fermamente impediita dallo spessore in legno. Anche lo sfilaggio del giunto 1, a causa dell'accoppiamento conico, può essere difficoltoso. Bisogna battere lateralmente fin quando non si sfila e nei casi peggiori utilizzare un estrattore. Nel rimontaggio pulire l'accoppiamneto conico e la chiavetta con carta abrasiva fine , non usare lubrificanti ed accertarsi che il serraggio del dado venga fatto bene, con la procedura inversa dello smontaggio e che il dado serrato vada effettivamente in battuta sulla flangia. Per prevenire la corrosione e quindi le difficoltà di smontaggio, dovuta ad eventuali schizzi d'acqua dal para-acqua , io ricordo che usavo sigillare con silicone l'interno della flangia 1 intono all'asse inclusa la sede della chiavetta. Un altro accorgimento è quello di sfiatare l'aria dall'astuccio, dopo la messa in acqua e prima della rotazione , accertandosi che tutto il circuito sia pieno di acqua.
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allego immagini per gli interessati.
saluti
Buonasera a tutti, mi accodo a questo post pre-esistente per avere un consiglio operativo.
La barca è un'Alpa 740 nelle mie mani da marzo scorso, il motore è un Farymann A40, la linea d'asse è appunto Nanni, l'armatore (ossia io) un esordiente totale alla Fantozzi (tutto rigorosamente d'epoca - 1974 barca ed accessori, 1972 l'armatore).
A dicembre scorso metto in secco la barca per i lavori di rito 'post-prima stagione' e noto che l'asse elica aveva un consistente gioco assiale (2 o 3 cm) col quale mi spiego anche il diverso rumore in navigazione apparentemente proveniente dall'invertitore (molto rumoroso a marcia avanti, praticamente muto in retromarcia).
Sbarcato il motore (per un tagliandone degno dei suoi quasi 40 anni di onorato servizio) m'infilo a serpente nel fondo del vano motore e faccio un filmato del gioco asse elica visto dall'interno
http://www.youtube.com/watch?v=wwFyD1UdA...e=youtu.be
Ora, dato per assodato che, stante la 'criticità' della zona in questione, la prima manutenzione sull'asse la farò eseguire da persona esperta…secondo voi, a titolo puramente cognitivo…..posso imputare questo eccessivo gioco a qualche problema sulle 2 boccole in gomma reggispinta?
Grazie in anticipo….Ivan
Citazione:victor ha scritto:
Citazione:Gioviy ha scritto:
Molto bene Camerino, ottima e precisa raccolta di tutte le discussioni precedenti; in quella di seguito indicata c'era qualche foto e dettaglio ulteriore.
http://forum.amicidellavela.it/showthrea...tid=58429.
Vorrei aggiungere qualche accorgimento sull'operazione più frequente del cambio dei para-acqua. Innanzitutto, a meno di evidente perdita, i para-acqua possono durare oltre due anni. Tuttavia con barca tenuta a lungo in secca essi tendono ad asciugarsi e creparsi e quindi conviene sostituirli. La rimozione del giunto 1 può essere difficoltosa , vista la posizione e la probabile ossidazione. Bisogna usare svitol sul dado e sull'accoppiamento conico, inserire uno spessore in legno fra uno dei lati del giunto ed il fondo della sentina ed infine usare una chiave a battere sul dado 3, solo dopo esserci accertati che la rotazione della flangia è fermamente impediita dallo spessore in legno. Anche lo sfilaggio del giunto 1, a causa dell'accoppiamento conico, può essere difficoltoso. Bisogna battere lateralmente fin quando non si sfila e nei casi peggiori utilizzare un estrattore. Nel rimontaggio pulire l'accoppiamneto conico e la chiavetta con carta abrasiva fine , non usare lubrificanti ed accertarsi che il serraggio del dado venga fatto bene, con la procedura inversa dello smontaggio e che il dado serrato vada effettivamente in battuta sulla flangia. Per prevenire la corrosione e quindi le difficoltà di smontaggio, dovuta ad eventuali schizzi d'acqua dal para-acqua , io ricordo che usavo sigillare con silicone l'interno della flangia 1 intono all'asse inclusa la sede della chiavetta. Un altro accorgimento è quello di sfiatare l'aria dall'astuccio, dopo la messa in acqua e prima della rotazione , accertandosi che tutto il circuito sia pieno di acqua.
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allego immagini per gli interessati.
saluti
Se riduci le foto a 800x640 si riesce a vederle senza dover scrollare, anche per leggere gli atri messaggi!
Provo a riprendere il post…magari la mia esperienza può essere utile a qualcuno e, sempre magari, qualcuno altro può darmi una qualche utile indicazione per proseguire i lavori:
alla fine ho preso coraggio e, con il grande aiuto di un grande amico con manualità altamente superiore alla mia, abbiamo smontato l'asse elica ed ammennicoli a corredo.
Abbiamo trovato:
1) la boccola reggispinta a pruavia (particolare nr. 13 del disegno postato in discussione) abrasa sia nella zona di pattinamento con lo spintore di retromarcia nr. 17 (circa 1 cm mancante) sia all'interno. La boccola nr 20 era apparentemente intonsa.
2) Gli intacchi nello spintore di retromarcia per l'aspirazione dell'acqua intasati dalla morchia gommosa creatasi per lo sfarinamento della boccola 13;
Dopo comparazione con lo schema postato in discussione ho riscontrato che qualche assassino, in una precedente manutenzione, ha omesso di rimontare i 2 semigusci nr. 18 e la spinetta nr .19 (perduti?, rotti?, dimenticati?…boh!!!).
Gli stessi, fra le altre, fungono da fine corsa dell'albero….dalla loro mancanza, presumo ma con ragionevole certezza, deriva l'eccessiva escursione dell'albero (come da video postato nel mio primo msg).
Domanda…..qualche anima pia ha idea di dove si possa andare a ravanare per recuperare questi particolari? Officine nautiche? Concessionari Nanni? la Nanni stessa?
Grazie per l'eventuale supporto…Ivan
ringrazio a nome dei presenti e futuri AdV per l'iniziativa meritevole.
buongiorno
per trovare il tutto
info@omrvillafrate.com
Gran bel lavoro grazie Camerino per il tuo fare
(09-05-2014 15:18)zorrolavolpe Ha scritto: [ -> ]buongiorno
per trovare il tutto
info@omrvillafrate.com
Grazie per l'info, inviata email…speriamo bene.
Un caro saluto
Ciao Crocrodillo, è una storia lunga, ma io ho appena sventrato la mia barca perché di quella linea d'asse non ne potevo veramente più. Non ho letto tutto il thread, perdonami, quindi non so che asse hai, però io cuscinetto lunette ecc ce li avrei. Interessato? Fammi sapere, caso mai mi puoi mandare un messaggio in privato o mi puoi chiamare 335297397.
Raccontaci qualcosa di questo sventramento.... Io ho la linea Nanni, e qualche problemino di tenuta me lo dà. Però c'è chi la difende, e sostituirla, per es. con una cuffia Volvo, comporta non pochi problemi di adattamento.
Dunque, sì, è una cosa un po lunga e - come si dice - una foto vale più di mille parole, ma non ho capito bene come si fa ad allegarle (se mi aiutate, grazie mille!).
Bene: avevo questa linea d'asse che mi aveva formidabilmente stracciato i maroni per svariatissimi motivi. Il primo, che pochi ci capivano qualcosa (e alla fine ho dovuto capire io), poi che dopo poche ore (150, 200 circa) tornava a fare acqua. Infatti c'è chi dice che quei para-acqua (in realtà normali CORTECO paraoli) non durino più di quelle ore. E va bene, uno li cambia e via. Ma cambiarli era sempre un casino notevole di monta-smonta, e non si era mai sicuri (lunette, spinette, cazzettini vari, eccetera) che alla fine l'asse fosse rimontato giusto. Poi aveva cominciato a fare un trooon-trooon che si era sicuri fosse l'asse, ma non si capiva il dove come e perché (poi si è capito). L'estate scorsa, acqua a fiotti dall'asse. Si stava smotorando allegri alla mattina presto verso Trizonia quando è partita la pompa automatica. Come nella teoria del Complotto Universale "tout se tient", nel mio caso questo asse significava anche un montaggio non ortodosso del motore, cioè non con normali piedini antivibranti, ma verso poppa due tamponi di gomma infilati orizzontalmente in due forchette di acciaio resinate allo scafo (sì lo so, chi ha concepito il tutto è un nemico dell'umanità). Quindi con acqua a fiotti più o meno al traverso di Oxia, un esame veloce stabiliva che uno di quei tamponi era collassato e il motore si era disallineato. Ad ottobre poi, salvate le ferie agostane con varie e contrastate vicissitudini in quel di Messolonghi, entravo in barca armato di frullino deciso a mettere a nudo la filettatura dell'astuccio su cui era avvitato il sistema che conteneva i cortechi e il cuscinetto reggispinta. Be' Zuanelli ha la colpa originaria di questo asse, ma non si può rimproverargli di avere risparmiato sulla resina nell'affogare l'astuccio. Tre giorni ci ho messo per scendere di circa 10 cm nella resina e potere liberare tutto attorno alla fine dell'astuccio. A quel punto, con colpi di frullino da invasato anche sul premistoppa in ottone, sono riuscito a svitare il tutto salvaguardando la filettatura dell'astuccio, cosa che mi premeva enormemente: combinato quell'irrimediabile casino, quella filettatura restava la mia linea del Piave mia ultima speranza nel potere rimontare in qualche modo qualcosa di nuovo. Infatti su quella filettatura mi sono fatto fare una boccola (c...z sapessi come mettere le foto...) che si avvitasse sull'astuccio e sporgesse con tubo di diametro 45 per imboccargli una qualunque e dico ragazzi e sottolineo qualunque altra tenuta. Cioè insomma, che tenuta poi scegli non è IL problema, non è un problema. A questo punto puoi metterci dal buon vecchio premitreccia con corda grassa, alla tenuta meccanica in grafite venusiana della NASA. Come nel sesso, ognuno ha i propri gusti, ho sentito dire di gente che ha un foro di quaranta cm. nello scafo e lo chiama con nome inglese elegantemente saildrive. Questo il Principio Universale, se però non ci si dimentica di dare una bella ulteriore resinata alla struttura su cui poggia il motore, allora concepita per reggerne solo il peso e non la spinta (ricordarsi che la maledetta linea d'asse ha il suo cuscinetto reggispinta). Ora poi dal Principio Universale seguirebbero i Casini Particolarissimi del mio caso. Non so se interessino. Grazie dell'attenzione (e, ancora help per le foto).
(15-05-2014 10:46)crocrodillo Ha scritto: [ -> ] (09-05-2014 15:18)zorrolavolpe Ha scritto: [ -> ]buongiorno
per trovare il tutto
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Grazie per l'info, inviata email…speriamo bene.
Un caro saluto
Se la cosa può essere "di consolazione" a chi vuole continuare a battagliare con l'astuccio Nanni, l'azienda segnalata ha in magazzino i ricambi (boccole e paracqua/corteco)…quindi ancora grazie a zorrolavolpe.
Non so se sia contrario o meno alle regole del forum ma mi premeva segnalare la cortesia del titolare (Sig. Giovanni) che ha incluso nel pacco la spinetta ed un semicono "grande" che, diviso in 2, penso di poter adattare alla bisogna (sono geograficamente abbastanza lontano da lui da fugare ogni dubbio di "conflitto d'interessi").
Se la cose interessa ai "cultori" dell'astuccio posterò poi le foto del ri-assemblaggio.
Saluti