I commenti non sono stati riempiti di epossidica ma è stata tutta rinvergata con legno dolce.
Ho utilizzato un primer epossiidico bicomponente che ho poi tirato con l'orbitale, ma non ho resinato l'opera viva
Sul sito nelle foto del restauro ci sono le fotografie della rinvergatura e del trattamento.
un lavoro non da poco!
ho visto, grazie; il legno nei comenti è solo spinto o hai usato qualche altra cosa, tipo collante?
sorry, un'altra curiosità: la coperta come l'hai trattata?
Tanti complimenti, una barca stupenda che mantiene tutta l'originalità della costruzione...molto simile al mio Corsaro se anch'esso avesse l'armo del 1949 quando costruito
Buon Vento.
Bob.
Citazione:Tanti complimenti, una barca stupenda che mantiene tutta l'originalità della costruzione...molto simile al mio Corsaro se anch'esso avesse l'armo del 1949 quando costruito
Buon Vento.
Bob.
be adesso sono curioso di vedere il tuo 'Corsaro'
... non c'è nemmeno una foto???
Come non accontentarti
Corsaro è più giovane della tua...nato nel 1949
di origine istriana il suo autore è stato Nicolò Depangher su progetto di Arnaldo De Maiti due grandi dell'epoca
Nell'augurarti Buon Vento ti rifaccio i complimenti per la tua stupenda barca.
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Veramente bella... complimenti a te!
Hai anche i disegni originali con l'armo con il quale è stata pensato?
Citazione:pterigio ha scritto:
Veramente bella... complimenti a te!
Hai anche i disegni originali con l'armo con il quale è stata pensato?
Grazie...purtroppo non ho nulla per ciò che riguarda l'armo originale nonostante abbia scritto ed interpellato l'AIVE ed altri enti del settore compreso giornalisti specializzati, non ho mai ottenuto risposte tranne in un caso nel quale un tale mi disse che non ne sapeva nulla ma mi avrebbe informato in caso di novità
So comunque che in origine era armata a cutter e che il penultimo proprietario gli aveva fatto un refitting totale compresa tutta la tuga nuova (parliamo del 2002)ed ha pensato che un bell'armo 'competition' con albero rastremato con vele 'postmoderne' avrebbe sopperito in maniera degna alle belle vele auriche con armo originale
in compenso poche barche nei dintorni del porto mi stanno dietro...specialmente di bolina
eppure io sono un velista della domenica
Questo è il libretto di Corsaro...a presto e Buon Vento.
Bob.
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Cuore di papà... un po' ho resistito poi quando mi è arrivato il numero di Gennaio di Classic Boat con la foto della piccola tra i migliori restauri dell'anno mi sono sciolto in brodo di giuggiole
Be dato che ormai ho fatto il padre vanitoso e può votare chiunque abbia voglia di farlo...
vota votate
sul sito di classic boat
http://www.classicboat.co.uk/awards2013/
grazzzzzie... e spero di non aver infranto nessuna norma del forum con la mia campagna elettorale
non sono intervenuto, non era necessario, ho letto con attenzione, ho seguito gli interventi e poi...ho votato.
Secondo me sarebbe ben meritato.
Citazione:non sono intervenuto, non era necessario, ho letto con attenzione, ho seguito gli interventi e poi...ho votato.
Secondo me sarebbe ben meritato.
Non posso che ringraziarti moltissimo... è molto più che un complimento
E ovviamente ringraz:Dio chiunque abbia fatto lo stesso...
ho votato, anche se è un gioco; occorrerebbe sapere molto di più.
Ciao Pterigio/Paolo, ho votato Star e spero di vincere la cerata! Non so come mai, ma Star mi sembra familiare, ci devo pensare, sento di averla già vista o di averne già sentito parlare. Dalle foto del tuo restauro sul sito sembra proprio che tu abbia fatto una rinvergatura completa, opera viva e opera morta, con resinatura totale, non solo opera viva, infatti non si vede distinzione (ma 'non ho resinato l'opera viva'???)
. Ottima cosa aver usato un pigmento mischiato alla resina
, così man mano che la davi ti rendevi conto dello spessore. Lavoraccio, complimenti! Per quanto riguarda il rig, scrivi 'ho mantenuto l'armo originale', hai quindi i disegni originali? Nelle foto storiche aveva solo 2 fiocchi e non aveva la topsail/controranda...
??? Comunque complimenti, è un bel giocattolino, sicuramente ti è costata anni di lavoro. Buon vento e buona fortuna per il concorso di CB! Mi spremo le meningi per ricordarmi dove l'ho già vista e poi ti faccio sapere.
Ciao 'Giulio',
hai ragione, la resinatura è stata fatta anche sull'opera viva come si vede dalle immagini... ottimo spirito d'osservazione
... Ufff, non hai idea che lavoraccio, chiedi a Michele
No purtroppo non sono ancora riuscito a trovare i disegni originali... chissà mai che un giorno non ci inciampi
, l'armo che si desume dalle foto d'epoca è stato mantenuto e soltanto implementato con l'uccellina e con la controranda (chissà che non fosse gia stato previsto data la puleggia in testa d'albero...)
In bocca al Lupo per la cerata, salutami Michele e non spremerti troppo le meningi
!
Buon Vento
Paolo
Ciao Paolo,
in effetti io Star non l'ho mai vista, se non alcune sue parti che sono passate da casa e molte foto, ma ora ho la certezza che era la barca di Michele, col quale non parlo più di barche, perché l'argomento è diventato tabù e io rispetto il suo silenzio. Mi risultava, dai suoi racconti (e si vede nelle foto) che è stata tutta rinvergata con legno dolce ed epossidica e che che sono stati versati ettolitri di resina epossidica sia sull'opera viva che sull'opera morta e sulla coperta. So anche che Star è stata venduta ad aprile 2012 e che poi è stata varata a giugno dello stesso anno, quindi complimenti per la velocità con cui hai portato a termine il restauro, Michele (in cantiere e fuori cantiere) ci aveva messo 4 anni di lavoro! Spero proprio che Star vinca un premio per il restauro, sarebbe pur sempre un riconoscimento al lungo lavoro svolto, ma sicuramente Michele non l'avrebbe mai iscritta a questo concorso, vuoi per coerenza (epoxy), vuoi per correttezza, perché collaborava con Classic Boat e l'iscrizione della sua barca sarebbe stata criticata o addirittura respinta dalla redazione.
Buon vento
,
Giulio
Caro Giulio,
perdonami ma non trovo sia una mancanza di coerenza inserire Star su classic boat soltanto perchè tratta con primer epossidico...
Inoltre se è vero che sono stati utilizzati ettoliti di epoxy è vero anche che oltre alla rasatura è stata ripassata tutta ad orbitale questa primavera appena prima della verniciatura riducendo a poco più di un velo protettivo la presenza della resina.
Ne è testimognanza il fatto che dopo solo una mezza stagione, ritirata in secca, i corsi di fasciame segnano già la nuova verniciatura
.
Quando l'ho acquistata pensavo sarebbe stato più semplice e rapido terminare il lavoro di restauro in realtà ho trascorso praticamente tre mesi in secca a lavorare sulla barca ininterrottamente e molte cose devo ancora terminarle... tipo il motore che spero sia pronto per la primavera
Purtroppo Michele dopo aver ceduto la piccola Star non ha voluto più saperne nulla, mi sarebbe piaciuto potermi confrontare con lui e potergli chiedere consigli durante gli ultimi lavori di restauro, ma ovviamente ho rispettato la sua scelta.
In ogni caso accetto con piacere ogni puntualizzazione o 'critica', sempre se costruttiva si intende
Buon vento
Paolo
Citazione:birdman ha scritto:
Ciao Paolo,...
Mi risultava, dai suoi racconti (e si vede nelle foto) che è stata tutta rinvergata con legno dolce ed epossidica e che che sono stati versati ettolitri di resina epossidica sia sull'opera viva che sull'opera morta e sulla coperta. ... ma sicuramente il precedente proprietario' non l'avrebbe mai iscritta a questo concorso, vuoi per coerenza (epoxy), vuoi per correttezza, perché collaborava con Classic Boat e l'iscrizione della sua barca sarebbe stata criticata o addirittura respinta dalla redazione.
Buon vento ,
Giulio
Giulio,
è molto interessante il tuo intervento in quanto incarna il sapere comune che su di una barca d'epoca non si usa epoxy. Ho già affrontato molte volte con molti interlocutori questo argomento ma c'è sempre da imparare. Qual'è il metodo in uso quando i corsi del fasciame presentano una distanza incolmabile col calafato? Quali prodotti si devono usare in un restauro filologico per saturare l'opera viva, l'opera morta e dove si possono trovare?
Ciao Paolo,
mi sono permesso di invitare Michele sul forum, così magari gli torna
la voglia di barche.
Io mi sono permesso di arti questi appunti, anche se io non sono un
esperto di barche d'epoca, perchè conoscendo bene Michele, ho avuto
modo di 'conoscere' anche Star.
Per quel che mi riguarda non sono contrario ai restauri con resina
epossidica o con piccole modifiche, purchè funzionali e motivate da
validi motivi di sicurezza. Credo però che non siano dello stesso
parere i puristi come gli editori di CB. Sentiamo cosa ne pensa
Michele se accetta l'invito che gli ho mandato
PS: ho notato solo ora il mio nome virgolettato nella tua prima risposta. Vorrei farti notare che salvo il telefono sul mio profilo c'è proprio tutto di me. Compreso che mi sono appena spostato a Rapallo di rimpetto a Lona II...
Ciao,
PPS è la terza volta che rispedisco sto messaggio, vediamo se ora arriva...
Mi permetto di dire la mia sulla discussione vista la domanda di Riccardo ed essendo io un 'fondamentalista' del filologico ma al contempo ritenendo le resine epossidiche un materiale eccezionale (purché applicate con tutti i crismi e non date come l'intonaco da muro...)
Se prendo in mano una barca d'epoca da restaurare devo sapere a cosa vado incontro, essere disposto a fare quel che è necessario per salvarla o lasciar perdere ché c'è sempre qualcuno al mondo che ne sa più di me.
L'oggetto barca d'epoca, dal mio punto di vista, è qualcosa che va oltre allo strumento per navigare e il diletto personale, probabilmente ha una storia molto più complessa di quanto possiamo immaginare, ne ha viste più di noi e se non sarò un totale idiota ne avrà ancora.
Ribaltiamo l'onere della responsabilità: mentre per la stra grande maggioranza degli armatori ogni barca è di passaggio, passano gli anni e la cambi come la macchina, per la barca d'epoca vale il contrario: in tanti anni è lei che ha sepolto decine di armatori, è sopravvissuta a tutti e probabilmente sopravviverà anche a me che, per lei, sono solo di passaggio.
Ora, scusate l'introduzione un po' prolissa, mi piacerebbe che ciascuno, tenendo a mente questo, capisse quanto un restauro filologico sia importante in prospettiva a lungo termine, puoi farlo bene o male ma se fai tutto 'come si faceva una volta' non sbagli.
Tornando alla domanda di Rurik: hai un comento troppo largo per fare del calafataggio? i motivi possono essere due: o la barca è stata in secca per decenni ed è tutta fessurata (e qui puoi anche pensare di affondarla per un po' e vedere come si gonfia) o qualcuno in passato ci ha dato una fresata per poi vergarlo ed oggi la vergatura è saltata.
Le soluzioni sono 3, partendo dalla più pura: cambi il corso di fasciame, non è una bestemmia, le barche si aggiustano, nessuno dei puristi ti dirà mai che non dovevi, prendi il legno giusto, fai (o fai fare) il lavoro a regola d'arte e hai la barca come nuova. Soluzione 2: fai la vergatura con colle tradizionali, è un lavoro complicato e ha la controindicazione che alla fine raddoppi i comenti e le possibili vie d'acqua, poco male, nulla di irreparabile. Soluzione 3: resini e tieni insieme impermeabilizzando qualcosa che sarebbe stato impossibile all'epoca della barca.
nulla in contrario alle nuove tecnologie, però. Però l'epossidica o altre resine analoghe sappiamo bene che una volta messe sul legno penetrano, si aggrappano e l'unico modo per tirarle via è usare azione meccanica, leggasi intervento pressoché permanente. Vogliamo questa responsabilitànel percorso di vita di 50-100 anni della nostra barca?
io personalmente non me la sento, ma non mi ritengo così esperto da giudicare le scelte altrui...
saluti
Per dover di cronaca, dato che la 'pietra dello scandalo' è la piccola Star volevo specificare cosa è stato fatto.
I comenti erano molto 'dilatati' anche perché la barca, che ha più di 100 anni, è stata tenuta in secca da diversi anni.
La scelta fatta, da Michele che ha iniziato il restauro e che comunque per ovvie ragioni ben condivido, è stata quella di riportare a legno i corsi di fasciame e rinvergare con legno dolce fissando la rinvergatua con l'epoxi. Ben diverso dal riempire i comenti con la sola resina (allego due immagini della rinvergatura).
Lo scafo è poi stato trattato con una base sempre bicomponente che è poi stata rasata e successivamente ancora rilevigata con orbitale. Anche qui un trattamento ben diverso dalla ricopertura con tessuto resinato, che impermeabilizza completamente lo scafo impedendo al legno di respirare.
Detto questo non voglio certo difendere questo tipo di trattamento ma soltanto darne una corretta descrizione. Ovviamente ci sono correnti di pensiero ben differenti e probabilmente sono più o meno indicate anche in base allo scafo ed alle condizioni dello stesso.
Mi fa piacere ascoltare le critiche e le osservazioni perché penso di poter soltanto imparare e chissà un domani (se mai mi avventurerò in altra avventura lignea) evitare di commettere errori o perfezionare il modo di lavorare.
L'unica osservazione che mi permetto di fare è che tra il 'lasciare affondare' o il provare a salvare una vecchia signora dell'acqua pur con tutti i limiti e l'inesperienza di chi comincia, premio chi impegna tempo, danaro e passione.
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